{Capitolo 26}

Si guardò intorno lentamente, osservando l'atmosfera senza colore di quella foresta.
La "Hell Forest".
Quella di cui Entity gli aveva parlato tempo fa.
Non poteva fermarsi così a lungo solo per contemplare un paesaggio così triste, doveva correre.
Ed è quello fece.
Correva.
Correva a più non posso, non poteva fare altro dopotutto.
Herobrine era capitato in quella specie di foresta grigia e senza vita, in quella specie di limbo solo per ritrovare lui.
Il suo Entity.
Continuava a correre in quella foresta composta da alberi con chiome occupate da foglie grigio chiaro e con il tronco grigio scuro, sembrava che quella dimensione non fosse occupata da altro.
Continuava a correre, tenendo ben stretta l'impugnatura della sua spada regalatagli proprio da Entity.
Più andava avanti e più la foresta era fitta, non finiva mai, ma qualcosa attirò la sua attenzione.
Smise di correre e iniziò a camminare, riprendendo fiato e guardandosi intorno.
Tra i vari alberi, con una lentezza assoluta, delle fiamme di colore grigio chiaro si muovevano tra di essi, come se rimanessero ferme e immobili ad aspettare qualcosa.
Più andava avanti e più le fiamme aumentavano.
Come gli aveva spiegato Null, durante il tragitto per andare nella radura per aprire il portale, quel luogo non era che un cimitero di anime senza tomba, costrette a vagare per il resto della loro vita in quella foresta.
Le fiamme erano quasi tutte uguali, alcune erano più scure, altre più chiare, ma nessun segno di una fiamma rossa, ovvero quella di Entity.
Continuava ad andare avanti senza fermarsi, dando qualche occhiata alle varie fiamme che giravano lentamente per il territorio.
E finalmente la vide: una fiamma rossa.
Non appena Herobrine la vide, si fermò di scatto e fece cadere la spada, continuando ad osservare la fiamma.
Le lacrime non tardarono ad arrivare dato che già inumidivano le sue guance, cadendo copiosamente dai suoi occhi bianchi.
Si avvicinò lentamente alla fiamma e cadde in ginocchio davanti ad essa, avvolgendola con le mani e lasciando andare dei singhiozzi acuti.

"E-Entity... mi... dispiace t-tanto... sei morto... per colpa m-mia..." Mormorò il demone dagli occhi bianchi e lucidi, lasciando che le lacrime scivolassero lungo le sue guance.

La fiamma era poco più grande delle altre, poco più luminosa e molto più calda dato che emetteva un calore davvero piacevole, quando ti avvicinavi.
Altre lacrime continuarono a scendere lungo le guance del castano, e la fiamma rossa continuava a rimanere lì, ferma e immobile.
In quel luogo faceva molto freddo, ma Herobrine riuscì a riscaldarsi con la fiamma del suo amato lì vicino, stando attento a non fare gesti bruschi.
Ma avrebbe voluto che Entity fosse lì a consolarlo fisicamente, ad abbracciarlo, a riscaldarlo e ad amarlo come solo lui sapeva fare.
Ma non poteva farlo.
Entity non era lì, c'era solo la sua fiamma a fargli compagnia, riscaldandolo con il calore che gli rimaneva.
Quella situazione fu familiare ad Herobrine, e così gli venne in mente un'idea.
Mise una mano alla destra della fiamma e ne creò un'altra azzurra, la sua fiamma, lasciando andare altri singhiozzi poco acuti.
Avvicinò lentamente le fiamme tra loro e, più esse erano vicine, più il calore era intenso.
Herobrine sorrise tra le lacrime non appena le fiamme si fusero completamente, diventandone una viola e lasciando che il calore nel suo petto si sprigionasse in tutto il suo corpo per riscaldarsi.

"E-Entity... ti amo... tanto... ti amo tantissimo Entity..." Sussurrò il castano singhiozzando, asciugandosi le lacrime.

Avvicinò la fiamma verso di sé, continuando a scaldarsi.
Non voleva affatto lasciarla andare, era troppo preziosa per lui.
Si credeva egoista nel privare quale luogo dell'anima del suo amato, ma era morto ingiustamente e non meritava di perire così.
Ad un tratto, mentre il castano teneva la fiamma viola tra le braccia, essa si spostò velocemente verso un piccolo spazio tra qualche albero davanti al demone, poco lontano da quest'ultimo.
La fiamma iniziò ad emanare una luce più forte e a diventare più grande, mentre delle protuberanze simili ad arti spuntavano dai lati, assumendo una forma umana.
Non appena la fiamma smise di emanare luce, essa, che aveva assunto una figura umana, si mise a fluttuare a mezz'aria, facendo svanire la pellicola di fiamme in tante piccole particelle viola e rivelando lui.
Entity.
Il suo corpo fluttuava e i suoi occhi erano sigillati, semi coperti dal solito cappuccio del mantello bianco che indossava, dove spuntava una protuberanza da dentro il cappuccio, ovvero i suoi capelli raccolti in una coda alta.
Herobrine spalancò gli occhi non appena vide il suo amato posare i piedi a terra ed aprire lentamente gli occhi rossi come due rubini.
Non appena i suoi occhi si posarono su Herobrine, Entity fece un piccolo sorriso, dove si poteva notare la felicità nell'aver rivisto il suo amato.
Il castano si mise le mani sulla bocca e iniziò a piangere come non mai, lasciando che i singhiozzi occupassero l'area silenziosa della foresta.

"E-ENTITY!" Urlò in preda alla gioia il demone dagli occhi bianchi, correndo verso il suo amato e abbracciando con forza, avendo paura di perderlo di nuovo.

"Sono qui Hero, ora è tutto ok..." Sorrise dolcemente Entity, stringendo a sé il suo demone bisognoso di lui.

Il castano prese di colpo il viso di Entity e posò le labbra sulle sue, assaporando con goduria la dolcezza e la morbidezza delle labbra di Entity.
Pura droga per lui.
Il maggiore ricambiò con molta facilità, anche lui assaporando le labbra del più piccolo che gli erano mancate tanto.
Non appena si staccarono, dopo vari minuti ad assaporare le loro labbra, si guardarono negli occhi, abbracciandosi forte.

"È stato orribile..." Mormorò il minore, stringendosi a Entity.

Prima che potessero staccarsi, la terra iniziò a tremare, e alcuni alberi in lontananza caddero al suolo.
Entrambi sussultarono e spostarono lo sguardo verso il punto in cui si era formata una crepa che si stava allargando.

"Dobbiamo andarcene! Abbiamo interrotto l'equilibrio di questa dimensione!" Esclamò Entity, prendendo per mano il castano e correndo via.

La crepa si fece sempre più larga, mentre da essa spuntava una luce bianca accecante, seguita da dei versi poco piacevoli.
Gli alberi cadevano davanti alla strada, ma loro li schivarono con agilità e fecero l'utilizzo della loro velocità.
Continuarono a correre, percorrendo il sentiero al contrario e arrivando fortunatamente al portale.
Prima che la crepa li raggiunse, si buttarono a capofitto nella sostanza gelatinosa, lasciando che quella dimensione si distrusse.
Quando arrivarono nell'Overworld, Null li osservò sorpreso e anche Entity lo era nel vedere il corvino davanti a lui.
Ma dopotutto non era quello che importava.
Importava che loro fossero sani e salvi.

HEYA BRUUUH!
Salve a tutti signori e signore!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto perché è il penultimo di questa storia! Il prossimo sarà l'epilogo, amici miei

Ma... Non appena finirò questo libro, altri due libri saranno pronti per essere letti!

E sapete benissimo di cosa sto parlando :3

Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

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