{Capitolo 19}
Erano passati tre mesi da quando Herobrine era scappato dalla casa di Entity, in preda alla rabbia.
Era tornato a casa sua nel Nether, e si era promesso che non avrebbe mai più visto alcun demone neanche sotto tortura, nemmeno Entity.
Voleva rimanere solo, non voleva nessuno intorno.
Solo lui, la sua coscienza e sé stesso.
In questo momento lui stava girovagando per la solita foresta in cui aveva incontrato Entity qualche mese fa, ma non gli piaceva tanto per questo fatto.
Gli piaceva di più perché lo tranquillizzava, lo rendeva libero, gli piaceva l'atmosfera fresca di quella foresta, tutto qui.
E in tutto questo, lui camminava tranquillo tra gli enormi alberi che coprivano il cielo con le loro foglie scure.
Camminava dritto, senza una meta precisa, con gli occhi bianchi e apatici, che non facevano trasparire alcuna emozione.
I suoi pensieri furono interrotti dal guaito di un animale tra gli alberi, precisamente un lupo.
Herobrine spostò lo sguardo verso la creatura e iniziò a fissarla a lungo negli occhi dorati, come se si stessero dicendo qualcosa nella mente.
Alla fine si avvicinò al lupo, posando una mano sulla sua testolina e accarezzando il manto nero e grigio, passando le dita sulle orecchie e sotto al muso.
Un lieve sorriso fece capolino sul volto del demone dagli occhi bianchi, mentre accarezza quel giovane lupo che si lasciava coccolare con facilità.
"Allora sei qui, Herobrine"
Il castano smise di accarezzare il lupo che se ne andò subito dopo, raccogliendo la sua serietà e assumendo uno sguardo apatico.
Si mise dritto e si voltò lentamente verso l'origine della voce ormai troppo conosciuta.
Entity era fermo immobile, davanti a lui, mentre una distanza di pochi metri li divideva.
Nessuno dei due fiatava o proferiva parola, era diventata una gara di sguardi: rosso contro bianco, ma non sembrava una gara con sguardi truci e omicidi, sguardi apatici, stranamente tranquilli.
Ma il minore tra i due interruppe il contatto visivo tra i suoi occhi e quelli del corvino, girandosi lentamente dall'altra parte e iniziando a camminare via.
Non voleva parlare con nessuno, proprio con nessuno, e di certo non voleva parlare con Entity.
"Ma come? Già te ne vai? Non vuoi sapere dove sono stato in questi sette anni?" Gli disse il demone dagli occhi rossi con uno strano tono.
Allora lì Herobrine si fermò di colpo, guardando dritto davanti a sé e continuando a tenere quello sguardo apatico di prima.
"Cosa ti fa pensare che io voglia saperlo?"
Entity allora si avvicinò di scatto al castano e mise le mani sulle sue spalle, attirandolo a sé.
Il castano sussultò lievemente e fissò con la coda dell'occhio il demone dietro di lui, intendo ad avvicinare le labbra al suo orecchio.
Tenne una postura rigida, con i muscoli tesi nel caso dovesse scattare via.
"Non ti saresti fermato per ascoltarmi, allora" Gli disse il corvino al suo orecchio.
Herobrine allora si girò di colpo, sfuggendo alla presa del maggiore, e puntò la lama di un pugnale alla gola del demone dagli occhi rossi.
Quest'ultimo non fece nulla, niente di niente, fissava e basta il minore negli occhi.
"Vuoi uccidermi?" Chiese con una strana tranquillità.
Non rispose alla domanda, non fece nulla in realtà, ma Entity notò che la mano del suo amico tremava, ma teneva sempre il pugnale contro la sua gola.
"... Non... Non ne ho il coraggio..." Mormorò il castano abbassando la mano nella quale era situato il pugnale.
Entity allora fece spuntare un lieve sorriso sul suo volto, mettendo una mano sulla spalla a Herobrine come un bravo compagno.
"Vieni a mezzanotte alla scogliera dietro casa mia, ti parlerò lì" Annunciò il demone, ricevendo dopo qualche minuto un leggero cenno del capo dal minore.
[...]
La mezzanotte era arrivata e Herobrine si stava incamminando verso la scogliera, passando dietro alla villetta bianca.
Ciò che vide, non appena fu sul posto, gli fece mancare il fiato: dalla scogliera si poteva godere di una vista su uno specchio d'acqua pieno di diamanti provenienti dal cielo, mentre un'enorme perla regnava nel cielo notturno, illuminando lievemente il paesaggio della scogliera.
Il demone dagli occhi rossi era lì, seduto sulla pendenza della scogliera, intento ad osservare lo spettacolo silenzioso che la natura aveva da offrire con uno sguardo quasi malinconico ma estremamente intenso.
Herobrine doveva ammetterlo, quell'atmosfera così piacevole rendeva Entity un demone davvero sensuale e splendido, insieme al suo sguardo intenso e leggermente seducente.
Era perfetta quell'atmosfera per lui.
"Sei arrivato, finalmente"
Il castano fu risvegliato dalla voce profonda e melliflua del maggiore che, intanto, lo stava osservando con gli occhi socchiusi e con un'espressione languida ma allo stesso tempo provocante.
Uno strano fremito nacque all'interno del petto del castano, non appena Entity fece "pat pat" sul terreno vicino a lui, invitando il castano a sedersi vicino a lui.
Herobrine allora si avvicinò e si sedette, osservando il paesaggio insieme al suo amico.
Un silenzio fece capolinea nell'atmosfera, e solo il rumore delle onde del mare si poteva sentire.
"... Pandemonium Increase..."
Herobrine sussultò e spostò lo sguardo verso il suo amico che stava guardando il mare, ancora.
"È il nome del potere che ho usato, dopo essere scomparso" - Mormorò - "... Ed è per colpa di esso se sono scomparso" Disse.
Herobrine annuì leggermente con il capo, rimanendo in silenzio.
"È stato sette anni fa, nella foresta, quando gli umani hanno fatto irruzione... I miei non ce l'hanno fatta, noi siamo scappati nella foresta e gli umani ci stavano inseguendo" - Raccontò - "alla fine ci hanno circondati e ci hanno puntato le lance addosso" Disse.
Herobrine allora aprì la bocca e iniziò a parlare anche lui, ricordando la vicenda.
"Mi ero nascosto dietro di te perché me lo avevi detto tu... E da lì hai teso le braccia verso i soldati, creando una... Sfera... Che poi ha eliminato... Tutti..."
Entity annuì e fissò il mare pieno di diamanti e di una perla perfetta, come gli occhi del minore.
"Quello è il potere affibbiato alla mia fiala, anche le altre due ne hanno uno" - Spiegò - "la Death Scythe e il White Void" Disse alla fine.
Annuì abbastanza curioso e ansioso allo stesso tempo, osservando il corvino che parlava della sua scomparsa.
"In pratica... È come se fosse una maledizione, usi quel potere e riesci a raggiungere il tuo scopo di eliminazione, ma... Vieni catapultato in un'altra dimensione" Disse alla fine.
"... Dimensione?"
"Esatto, The Hell Forest... e non c'ero solo io in quella dimensione, ma c'era anche Null con me"
Da lì rimase in silenzio e osservò incredulo il suo amico, mentre quest'ultimo continuava ad osservare il mare.
"Per poter fuggire da quella dimensione... Dovevi riuscire a prendere un centinaio di anime pure, e non era affatto un'impresa facile... Ma in qualche modo io e Null ci siamo riusciti, sfuggendo anche alle ombre in quel luogo"
"O-ombre?"
"Tentavano ogni volta di catturarti e di corromperti... Di mangiarti l'anima e di bloccarti lì per sempre... Ma come vedi, sono riuscito a fuggire" Gli disse, spostando lo sguardo verso di lui, ma appena lo vide sussultò.
Dagli occhi di Herobrine scesero lentamente delle lacrime che percorrevano le guance, ma quest'ultimo sembrava non essersene accorto.
Quando se ne accorse, si mise le mani sugli occhi e una cascata di singhiozzi fuoriuscì dalla sua bocca.
"M-mi dispiace... Così tanto! P-per colpa mia... S-saresti potuto m-morire!" Disse il demone tra le lacrime.
Allora Entity lo avvicinò a sé dai fianchi, asciugandogli le lacrime dagli occhi e notando che la distanza tra i loro visi era davvero poca.
"Hero... È grazie a te se sono libero... È grazie a te se sono riuscito ad uscire... Perché, pensando a te, ho continuato a lottare..." Rispose sussurrando.
Herobrine divenne leggermente rosso per la vicinanza tra i loro visi, e i suoi occhi si socchiusero per la calda atmosfera che si era creata.
"Entity..."
"Dimmi, Hero..."
Da lì allora, fu il castano ad avvicinarsi con il viso, guardando i bellissimi occhi rossi del suo amato.
"Non lasciarmi mai..." Sussurrò.
"Non lo farò mai, te lo prometto..."
E da lì, Entity capì che quello fu il momento giusto, e posò le labbra su quelle del castano, chiudendo gli occhi.
E L'AMORE NASCERÀÀÀÀÀÀÀ~
Ok, basta
Ahem... Allora miei cari!
Il capitolo vi è piaciuto? :3
Spero di sì! Anche se alcune parti le odio...
Vabbè!
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya :3
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