{Capitolo 18}

"Esigo delle spiegazioni, Entity"

Herobrine osservava il corvino con aria severa e irritata, mentre il corvino teneva la testa bassa e continuava a torturarsi le mani, evidentemente nervoso.
Il castano prese il viso di Entity tra le mani e lo fece ruotare verso di sé, guardandolo dritto negli occhi.
La macchia rossa sulla guancia sinistra di Entity era ancora visibile, ma, al momento, ad Herobrine non importava.

"Ora tu mi dirai che cosa sta succedendo" Disse con fermezza e autorità il minore, quasi stupendosi dell'atteggiamento che aveva assunto.

Entity distolse lo sguardo involontariamente, tutto per non scontrare i suoi occhi contro quelli del castano, ormai pieni di rabbia e irritazione.

"Hero... Io non... Non posso..." Rispose mormorando il corvino.

"Perché non puoi, eh? Tutti lo sanno tranne me! Come al solito!" Disse ringhiando.

Entity allora tolse le mani di Herobrine dalle sue guance e lo guardò dritto negli occhi, ritrovando la sua autorità e coraggio.

"Lo sto facendo solo per proteggerti, Hero, va bene? Non posso dirtelo, nessuno può dirtelo... Se lo facessi, sarebbe un problema per la tua incolumità, chiaro?" Spiegò con freddezza.

"Ah, beh certo! Non mi dite le cose e io così dovrei essere al sicuro! Ovvio!" Rispose con sarcasmo il più piccolo.

Entity allora si alzò di colpo dal divano e lo prese per il colletto della maglia, alzandolo da terra e facendolo sussultare.
Herobrine cercò di rimanere calmo, ma gli occhi di Entity, divenuti ad un tratto più rossi del solito, lo mettevano in soggezione.

"Ci sarà un motivo se non vogliamo dirtelo, e il fatto di volerti proteggere è solo uno dei tanti! Presto lui tornerà, e dovremo essere pronti fino a quel momento, chiaro?!" Disse urlando il demone più grande, lasciandosi scappare un ringhio.

Herobrine sussultò e rimase immobile, guardando Entity con uno sguardo confuso.
Lui?
"Lui" chi?
Venne poggiato a terra lentamente, mentre la presa sul colletto della sua maglietta si allentò con la stessa lentezza.

"... L-lui?" Chiese.

Il maggiore strabuzzò di poco gli occhi sotto lo sguardo attento del minore.
Questa volta aveva detto troppo.
Entity allora respirò profondamente e guardò il minore.

"Ormai il danno è fatto... Seguimi"

Detto questo, Entity si avviò verso la sala delle armi, seguito dal castano che ormai si era fatto catturare dalla curiosità.
Il demone dagli occhi rossi avrebbe dovuto farglielo sapere, prima o poi, ma non sapeva mai quale fosse il momento giusto.
Non appena entrarono, Entity chiuse la porta a chiave, sotto lo sguardo confuso del castano.

"Perché siamo qui?" Chiese guardandosi intorno.

Entity non rispose, al suo posto spostò un pugnale da una mensola che rivelò un piccolo bottone rosso.
Lo premette con esitazione, e al centro della stanza comparve un'enorme botola che sembrava essere senza fondo.
Il castano sussultò alla comparsa della botola, tutto il contrario del corvino che era abbastanza nervoso.

"Forza, buttati" Disse con una strana tranquillità il più grande, lasciandosi andare nella botola e cadendo nel vuoto.

Herobrine lo seguì di scatto e si buttò anche lui seguendo il corvino.
Continuarono a cadere per qualche secondo, fino a che non iniziarono entrambi a fluttuare usando il loro potere, posando i piedi sul pavimento in roccia.
Il demone dagli occhi bianchi osservava curioso l'ambiente in cui era capitato, notando che tutto era composto da quattro mura in roccia, illuminate debolmente da quattro torce di pietra rossa, e davanti a loro si trovava una porta in legno rinforzata.
Entity si avvicinò alla porta e sfilò dalla tasca una chiave in acciaio, infilandola nella serratura e aprendo la porta.

"Entra prima tu" Affermò aprendo completamente la porta.

Herobrine entrò nella stanza con una strana sicurezza nata per caso, osservando la stanza confuso e stupito allo stesso tempo.
La stanza in pietra era piena di mensole con fiale di colori diversi, con sopra delle etichette bianche con scritti dei nomi sopra.
Invece, attaccato al muro risiedeva un tavolino con sopra un porta provette con tre fiale: una viola, una nera e una bianca con tre etichette nere con delle scritte gialle.

"Queste fiale sono i vari poteri dei demoni che mio padre ha studiato in questi anni" - Iniziò il demone dagli occhi rossi, prendendo una fiala contente un liquido azzurro chiaro con scritto sopra Ice Power - "Questo è il potere del ghiaccio, da come si può intuire. È anche grazie a mia madre se ci sono tutte queste fiale, dopotutto... Metà di queste sono state create grazie al suo sangue" Spiegò, rimettendola al suo posto.

"Ma... Perché mi hai portato qui?" Chiese confuso il castano.

Entity si avvicinò al tavolino e prese la fiala contente il liquido viola in mano, osservando l'etichetta con la scritta Pandemonium in giallo.

"Queste tre fiale sono le più potenti che mio padre abbia mai scoperto. In questa risiede il Pandemonium, in quella nera l'Angel of Death e in quella bianca..."

Ripose con cura la fiala nel porta provette, prendendo la fiala bianca al centro con cura e leggendo l'etichetta con una certa esitazione.

"Il Furious Demon" Disse.

Herobrine ascoltò con attenzione le sue parole, osservando le fiale con interesse.
Ma notò una cosa.
La fiala bianca era leggermente più piena di quella viola e quella nera, persino di tutte le altre che erano in quella stanza.

"Ora ti dico il perché siamo qui..." - Disse il demone, facendo un respiro profondo - "Vedi Hero... Queste tre fiale contengono tre dei poteri più potenti al mondo, e..."

Posò la fiala bianca, guardando il castano con serietà ma anche con un pizzico di timore.

"La fiala Pandemonium appartiene a me e Angel of Death appartiene a Null" Disse tutto ad un fiato.

Herobrine cercò di riflettere più volte sulle parole appena pronunciate dal corvino, e da lì arrivò un'ipotesi.
Esperimento fallito...
Demone potente...
Sette anni perduti...

"Tu e Null... Siete stati sottoposti a degli... Esperimenti... Dai vostri stessi genitori?..." Ipotizzò il castano.

Bingo.

"... Esatto, dici bene Hero" - Rispose semplicemente, continuando ad osservare la fiala bianca - "Ma ora dimmi, Hero... Secondo te, a chi appartiene la fiala bianca?" Chiese.

Herobrine fissò con insistenza la fiala bianca e la prese delicatamente in mano, osservandola con cura e rigirandosela tra le mani.
Perse un battuto non appena la riconobbe, strabuzzando gli occhi e iniziando a tremare.

"... È... Mia..." - Rispose mormorando - "Questa... Fiala è mia... Ma perché le altre sono meno piene di questa?... Persino... Quella nera e quella viola..." Chiese.

Entity prese un respiro profondo e prese delicatamente la fiala tra le mani di Hero, posandola nel porta fiale.

"Vedi Hero... Ogni demone ha usato... Una di queste fiale per aumentare il proprio potere, dato che basta una goccia per aumentarlo di molto... Persino io e Null le abbiamo usate. E poi..." - Fece una pausa - "... Queste fiale speciali sono di Izayu, mio padre, di Vokam, il padre di Null... E di tuo padre" Disse.

Herobrine rimase immobile, senza parole.
Nessuno gli aveva mai riferito certe cose.
Nessuno lo aveva informato di elementi così potenti come le fiale.
E nessuno, proprio nessuno, gli aveva detto che suo padre aveva fatto parte a questi esperimenti, prima di morire.
Tutto gli era stato negato.
Tutto gli era stato nascosto, fino ad ora.

"... Fammi capire" - Iniziò il demone - "Mio padre ha fatto parte a questi esperimenti, senza dirmi nulla, quando tutti gli altri ne erano al corrente. Poi vengo a sapere che avrei potuto aumentare i miei poteri come tutti i demoni esistenti in questo universo, ma non ho potuto farlo. Ora spiegami... Perché?"

Entity distolse e abbassò lo sguardo, facendo finta di essere interessato alle fiale o a qualsiasi altro oggetto nella stanza.

"La fiala bianca è instabile... Non sappiamo quali effetti può avere su di te, il tuo corpo potrebbe... Potrebbe non sopportare gli effet-"

Herobrine, preso dalla rabbia, afferrò di colpo il colletto del mantello bianco e fece sbattere la schiena del corvino al muro, vicino alla porta.
Il suo sguardo limpido ma irritato era puntato contro i rubini sorpresi del maggiore, mentre quest'ultimo deglutiva per la distanza così ravvicinata tra lui e il castano.
In tutto questo, però, lui non riconosceva il ragazzo del quale si era innamorato, del quale aveva perso la testa e del quale aveva combattuto per sopravvivere in questi sette anni.
Non lo riconosceva proprio.

"Non potrei sopportarne gli effetti... Oppure sono troppo debole per una fiala così potente?" Chiese in maniera retorica.

"... I-io... Volevo dirtelo... Ma... Dovevo rimanere in... In silenzio..." Rispose mormorando.

"Sennò che tu facevano? Ti fucilavano? Ti esiliavano?! Anzi! Sai cosa?!"

Herobrine si allontanò di colpo e lo guardò con tutta la rabbia che aveva in corpo, stringendo i pugni fino a far diventare le nocche di un bianco latteo.

"Voi avete usato le fiale perché eravate deboli..." - Disse il minore accennando una lieve risata - "Io non ne ho bisogno! Non ne ho bisogno... Perché io sono più forte di voi messi insieme! AVETE CAPITO?!" Disse infine, dirigendosi di colpo verso la porta e aprendola, alzandosi da terra e dirigendosi verso l'uscita della botola ad una velocità impressionante.

"Hero! Aspetta, ti prego!"

Troppo tardi.
Il castano era già uscito dalla casa del corvino, facendo rimbombare il suono della porta che veniva chiusa con rabbia.

... Ciao cari :3
Piaciuto il capitolo? Spero di sì!
Chissà chi è questo lui... Hehehe :P
Lo scoprirete nei prossimi capitoli!
Poro Hero, è incazzato nero, ma posso capirlo... Cooooomunque!
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo al prossimo capitolo! Cya :3

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