{Capitolo 13}

"Una lettera? Chi è che mi manda lettere?" Si chiese confuso il corvino avviandosi verso la porta.

"Ah, guarda, non so che dirti Entity..." Rispose con sarcasmo il più piccolo tra i due, seguendolo verso l'entrata.

Entity raccolse la lettera da terra e la osservò con attenzione, rigirandosela più e più volte tra le mani: era di un materiale molto ruvido al tatto e giallino, come se fosse di carta antica, mentre un bollino rosso acceso era appiccicato sull'apertura della lettera.
Sopra di esso si trovava una L in carattere corsivo ed elegante.
Aprì con delicatezza la busta antica e prese tra le mani il contenuto: la lettera era di un giallo più sbiadito di quello della lettera e i caratteri delle parole, scritti accuratamente con dell'inchiostro dorato e in modo elegante, erano inclinati verso destra.

"Lettera d'invito per una festa questa sera a mezzanotte alla Grotta dell'Oscurità.
Tutti i demoni esistenti in questo mondo saranno presenti a questa festa, quindi sarei grato che i demoni più importanti venissero.
Firmato
~Light Espoir, figlio di Tyrus Espoir, demone della luce~"

I due demoni, avendo letto la lettera quasi con sincronia, si guardarono un attimo con uno sguardo confuso, ma Entity era più stupito che confuso.

"Qualcosa mi dice che tu sai qualcosa che io non so..." Affermò il castano, assottigliando gli occhi e posando un braccio sulla spalla del maggiore.

Entity scosse la testa e accennò un lieve sorriso, avviandosi verso il piano superiore.

"Ci sei venuto anche tu ad una di queste feste" - Disse Entity facendo le virgolette con le dita - "poi si è scoperto che erano delle riunioni che facendo i grandi demoni, ovvero i miei genitori insieme ad altri loro simili. Noi a quell'età eravamo dei ragazzini" Finì di spiegare.

Herobrine annuì lievemente e lo seguì al piano superiore, notando che il corvino si stava dirigendo in camera sua.

"Quindi vuoi andare?" Chiese il castano incrociando le braccia.

"Beh, perché no?"

Herobrine non era molto convinto di quell'invito, ma soprattutto non aveva mai ricevuto degli inviti del genere.
E di certo non si ricordava di aver partecipato a feste del genere.

"In ogni caso Hero... Io avevo tredici anni, tu undici, ricordi?" Disse Entity entrando in camera seguito dal castano.

Herobrine poté osservare con precisione la stanza di Entity: era uguale alla sua, solo che le pareti erano dipinte di color rosso sbiadito e il legno di cui era fatto il pavimento e il soffitto era di legno di quercia.
Il letto a due piazze era composto da delle lenzuola nere, mentre i cuscini erano accuratamente composti alla testiera del letto, rossi e bianchi.
Alla sinistra di esso si trovava un armadio di modeste dimesioni, fatto di legno di quercia e decorato minuziosamente con dell'oro, mentre alla destra del letto si trovava un comò dello stesso materiale del pavimento e del soffitto.
Davanti al letto, invece, si trovava una scrivania costruita sempre con legno di quercia, accompagnato da una sedia di plastica rossa e nera.

"Non mi ricordo molto bene..." Mormorò il minore, osservando il corvino che frugava nel suo armadio.

Entity tirò fuori da esso una camicia rossa senza maniche, una giacca bianca dello stesso design della camicia, dei pantaloni bianchi e delle scarpe grigie, il tutto accompagnato da una cravatta bianca e una fedora del medesimo colore, con una striscia nera sulla parte alta del cappello.

"Vuoi già preparare i vestiti per questa sera? E poi, da quando in qua ti piace vestirti così?" Chiese il castano ridendo.

"Tu non hai vestiti del genere?" Ribattè il ragazzo con un tono quasi ovvio.

Herobrine scrollò le spalle per dare la sua risposta, uscendo dalla stanza e avviandosi verso la sua ormai camera da letto.
Appena entrò, chiuse la porta dietro la sua, sedendosi sul letto.
Non sapeva perché, ma quel genere di feste non gli piacevano particolarmente.
Pensava che fossero solo degli stupidi ricevimenti in cui tutti i demoni si ubriacavano e si deridevano a vicenda, ma non era così.
Decise così, di teletrasportarsi nel suo palazzo, nel Nether, in camera sua, e di scegliere i vestiti che avrebbe indossato a mezzanotte.
Tirò fuori dal suo armadio una giacca nera, dei pantaloni del medesimo colore e delle scarpe bianche, e per completare in bellezza anche una cravatta nera e dei guanti di color grigio chiaro e fatti di seta, come quelli che indossano i maggiordomi.
Ma si accorse di non avere una camicia.

"Passerò da Entity per prenderne una..." Mormorò il castano, prendendo i vestiti insieme alle scarpe e teletrasportandosi a casa di Entity, precisamente nella sua camera.

Posò i vestiti sul letto e si diresse verso la camera del padrone di casa, entrando senza neanche chiedere il permesso.

"Entity, mi presti una cam-"

Il minore non finì la frase che i suoi occhi si posarono sulla schiena nuda e piena di cicatrici di diverse dimensioni del corvino, che si era levato il mantello intento a provarsi una delle sue tante camicie bianche.
Entity fece fuoriuscire un suono confuso dalla sua bocca e si girò, osservando un esemplare di Herobrine imbambolato che stava osservando il suo corpo scuro e ben allenato che si intravedeva dalla camicia.

"Hero?"

Dopo averlo richiamato per un paio di secondi, il castano si risvegliò dalla sua trance e scosse la testa, incrociando le braccia al petto, e in tutto questo il maggiore si abbottonava la camicia attillata.

"Niente, niente... Non ho una camicia, me ne presti una?" Chiese alla fine.

"Mmh... Secondi me ti stanno larghe, davvero non ne hai?"

"Cosa ti costa darmene una? Non puoi darmi quella che indossi?"

Entity si guardò un attimo in basso verso il suo petto, sospirando e togliendosi la camicia, porgendola alla fine al ragazzo più piccolo.

"Grazie eh" Rispose ironico il minore

"Di nulla ragazzo" Rise lievemente, rimettendosi il mantello.

I due demoni si ritrovarono in salotto a parlare del più e del meno e con due tazze di caffè, fino a che non finirono di parlare della vecchia festa di otto anni fa.

"Quindi... mi stai dicendo che la festa a cui dovremo andare questa sera... Era per delle semplici riunioni?" Disse il minore sorseggiando il suo caffè zuccherato.

"Esatto, il problema è che a quei tempi tutti i figli dei demoni si erano riuniti lì con i genitori, solo perché erano troppo giovani e non potevano rimanere da soli..." Affermò ridendo il corvino.

"Ma che è successo al ricevimento di otto anni fa? Ero venuto anche io con voi, ma... Come puoi vedere, non mi ricordo..."

Entity si bloccò di colpo, con le labbra attaccate al bordo della tazza e con il liquido fumante ancora sul fondo.
Posò lentamente il recipiente sul tavolo e ruotò la testa per osservare il castano, che intanto aveva imitato il suo stesso gesto.

"Ecco..."

Ma salve!
Vi piace il capitolo? Lo spero
Non mi fa impazzire sinceramente... Però forse il prossimo capitolo vi piacerà!
Vi dico subito che il termine "festa" non è esattamente il modo giusto per definire l'evento a cui parteciperanno Entity ed Hero, ma vabbè
Chissà cosa è successo otto anni fa al vecchio ricevimento... HEHEHE
Mettete una stellina e un commento se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

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