Presto Agitato
— Watanabe, Piano Sonata Moonlight Presto Agitato.
— Sì.
— Troppo lento.
— Mi scusi!
— Guarda lo spartito, non le dita. Non voglio che andiate a memoria, lo sai!
— Ci provo.
— Devi riuscirci, preferisci essere bocciata?
— Mi scusi.
— Non mi servono le tue scuse, l'esame è la prossima settimana. Preparati su questo brano.
Quando ho chiesto al professore Nakamura di non farsi scrupoli con me dopo che ho scoperto la sua relazione con Rika, mi ha preso in parola. Non credo sia spaventato da me, è così con tutti tranne che con Rika ovviamente. Non devo giudicare, non sono affari miei. Però questo esame mi preoccupa. Ripasserò in università più tardi per esercitarmi, non posso suonare a casa fino a sera, Taiki e Aika non ne potrebbero più di me e mi caccerebbero via. Rido fra le labbra immaginando la scena.
Sì, ora viviamo tutti e tre sotto lo stesso tetto. Ormai è passato un mese dal confronto con i suoi genitori, durante la sera del balletto. Per ora se ne sono stati buoni, non si sono fatti più vedere o sentire nemmeno con Taiki. Eppure tutto questo silenzio mi puzza, posso aspettarmi di tutto da loro infatti sono costantemente in ansia. Per fortuna ci pensa lui a tranquillizzarmi, con tante coccole e amore. Sono felice, ma allo stesso tempo preoccupata.
— Ti ha fatto la ramanzina, eh?
Rika scherza, ma lei non capisce quanto terrore può incutere il professore.
— Era furioso. Come farò?
— Dai, sono sicura andrà bene!
— Zitta tu, che se sbagli ti fa passare comunque!
La metto sul sarcastico con qualche battuta, ma in realtà non penso sia giusto anche se mi sono ripromessa di non giudicare.
Entriamo in gelateria e, come al solito, le offro il gelato crema e cioccolato. Con tutti i soldi che mi deve, ogni giorno per quel gelato, andrebbe in bancarotta ma mi fa piacere offrirglielo a mie spese.
Anche oggi non c'è molta gente, è febbraio, è normale che con questo freddo la gente non abbia voglia di gelati. Ho chiesto al capo di uscire un'ora prima causa studio e mi ha dato il permesso, meno male!
🌸🌸🌸
Sono le cinque del pomeriggio e alcuni studenti sono ancora chiusi nelle aule per le lezioni, uno di questi è Taiki che oggi ha avuto lezioni tutto il giorno. Non lo invidio, sarà stanchissimo stasera! Ripensando a questo, ho fatto proprio bene a tornare qui. Mi eserciterò adesso, a casa mi potrò occupare di lui e di Aika.
Ok Hana, respira profondamente e leggi lo spartito, puoi farcela. È un brano davvero antipatico, questo. Lo dice il titolo stesso Presto Agitato, non fa proprio per me. Ma è un esame, non posso scegliere io, però è la morte per le dita. Così veloce e articolato, passare da una nota all'altra più rapidamente di un razzo, alternare il forte al piano. Taiki, con il suo vigore, gli renderebbe giustizia. Io invece devo lavorarci molto per riuscire a mettere da parte delicatezza e dolcezza. Devo seguire lo spartito, non posso reinterpretarlo a modo mio come faccio sempre, stavolta non è adatto e devo seguire le indicazioni di Nakamura per essere promossa. Tutto ciò mi serve, ho poca elasticità nelle mani e per raggiungere il mio sogno ne ho bisogno.
— Ahi!
Mi è appena partito un crampo alla mano destra, ce la farò? Mi faccio prendere dallo sconforto, giro lo sgabello dalla parte opposta del pianoforte prendendo una pausa. Chiudo le dita in dei pugni e poi le rilasso, ripetutamente, non so veramente come fare.
— Watanabe!
Mi giro di scatto, credendo che fosse il professore a chiamarmi. Invece è Miku, che si diverte a prendermi in giro dopo aver imitato la sua voce. Subito dopo il mio scatto è scoppiata a ridere.
— Ha ha, troppo divertente.
— Che muso lungo, rilassati!
— Non posso! Devo studiare e tu vieni qua a disturbarmi.
— Sbagliato, vengo qua ad aiutarti.
— Sai che ti si sente da fuori?
Sobbalzo, ricontrollo di aver abbassato la sordina e... no.
— La stai prendendo troppo male.
— Che figura, ti ha mandato il prof?
— Oh, buon Dio... Asashina, vai a placare l'animo di Watanabe in sala prove! Così ha detto, abbiamo riso tutti.
Miki bin ha smesso, ride ancora a crepapelle.
— Anche Taiki?
— Lui più di tutti.
Vorrei sprofondare.
— Solo a me ha dato questo brano, non è giusto!
— Hana, il segreto è rilassarsi.
— Cioè?
— Fammi vedere e ti dico.
— Ok.
Rimetto le dita sulla tastiera, preparandomi a risuonare il brano.
— Abbassa la sordina!
-— Ah, giusto.
Riprovo e dopo neanche mezzo spartito subito mi dice di fermarmi.
— Tieni le dita troppo tese!
— Ma per forza!
— E invece no, devi rilassarle e farle scivolare sui tasti, se sei così rigida non ci riuscirai mai! Riprova.
— Sei una pessima maestra.
— Mi ringrazierai!
Mi porge una linguaccia mentre cerco di dar retta al suo consiglio.
— Ancora?
E mi riprende.
— Hana!
Ma quando se ne va?
— Allora, ferma!
— Miku, avanti!
Sbuffa, appoggiandosi al muro con una mano alla tempia.
— Sei una pianista eccezionale, ma non pensavo avessi certe lacune.
— Ah grazie, come sei motivante.
— E dai, sto solo cercando di renderti più semplice lo studio.
— Mica siamo tutti come te, che abbiamo studiato solo musica per tutta la vita!
— Ma non ti sto dicendo niente, tranquilla! Allora, ho trovato. Devi fare le scale.
— Scale?
— Sempre più velocemente, e arpeggi. Così eserciterai l'elasticità delle mani.
Sbuffo, odio fare le scale. È noioso.
— Vabbè, domani.
— Come, domani?
— Sì, ormai è tardi. Non so se te ne sei accorta, ma fra dieci minuti la tua lezione finisce.
— Cosa, siamo qui da un'ora?
— Io da di più, ma tu sì.
— Mannaggia, vabbè, sono la cocca del prof.
Alza le spalle come se niente fosse e io rimango basita. Non ha proprio paura di niente, nemmeno del temutissimo professore Nakamura.
Raccolgo gli spartiti dal leggio e mi dirigo verso l'uscita con lei, mi fermo ad aspettare Taiki mentre Miku torna in aula a prendere le sue cose con il presentimento di ricevere una sgridata.
🌸🌸🌸
Appena rientrati in casa dopo che Taiki mi ha presa in giro con freddure sulla mia figuraccia, salutiamo Akiko che ci dà il cambio.
— Ho svuotato la cassetta della posta, trovate tutto lì sul tavolo.
— Va bene, grazie mille!
Le risponde Taiki mentre io saluto la mia piccolina, dopo una giornata intera senza averla vista.
Akiko esce e metto seduta Aika sul suo tappeto di materassino colorato, gattonando prende i suoi pupazzi e li mordicchia.
— Amore, credi che inizi a sentire fastidio per i denti?
Mi chiede Taiki.
— Probabilmente, comunque sarebbe precoce di un mese. Non devi preoccuparti, quando sentirà male penso piangerà.
Gli sorrido, infilandomi il grembiule per poi iniziare a cucinare qualcosa.
— Allora, ti vanno gli spaghetti?
Mi giro verso Taiki col sorriso sulle labbra, ma sul suo volto percepisco preoccupazione.
— Taiki, che cos'hai?
Mi mostra una busta fra le tante sul tavolo, la prendo fra le mani per leggere di cosa si tratta.
Ono Taiki - Kanata Lilina
5 maggio 2018
Subito dopo aver letto quel titolo, la busta mi scivola dalle mani fino a cadere a terra.
— Cosa significa?
— Non lo so, Hana. Hanno fatto tutto loro.
— Lo sapevo che stavano agendo! Cosa possiamo fare?
— Io non intendo sposare Lilina, lo sai.
— Ma così, rinnegherai la tua famiglia e la tua eredità. E tu sai che non voglio che ti esponga così tanto.
— Allora proverò a parlarne direttamente a Lilina, in questo modo stanno facendo soffrire anche lei, continuano a illuderla.
— E tu ti preoccupi per Lilina? Non di me e di tua figlia che siamo constantemente appese a un filo, vero?
— Hana, certo che mi preoccupo, ma con Lilina ci sono cresciuto e le voglio bene.
— E la tua priorità adesso è andare a parlarne con lei, non è cercare di tranquillizzare me! Anche noi siamo cresciuti insieme.
— Hana, per favore, non dire sciocchezze.
— Bene, per te sono sciocchezze. Allora ti cucini da solo.
Mi tolgo il grembiule di fretta, prendo Aika in braccio e mi dirigo in camera a passo veloce.
— E tu?
— Non ho più fame!
Entro in camera e chiudo la porta a chiave, se vuole dormire lo farà sul divano.
Non riesco a credere che dopo tutto quello che abbiamo passato io e lui per stare insieme tutt'ora, il suo primo pensiero sia rivolto a quella che dovrebbe essere la sua futura moglie. Ha detto che sono cresciuti insieme, be', allora anche io e lui. Ci conosciamo dalle elementari. Abbiamo vissuto lo stesso percorso, ci siamo innamorati e abbiamo combattuto per il nostro amore finora. E poi, questo, sono così arrabbiata che gli auguro di non riuscire a dormire per gli incubi.
Sono anche triste e questo mi fa innervosire di più, non si merita le mie lacrime e non piangerò a costo di trattenermi.
Stendo Aika nella culla e la dondolo delicatamente, cercando di distendere i nervi. Non appena chiude gli occhi, mi stendo anch'io cercando di addormentarmi il più rapidamente possibile per non pensare.
🌸🌸🌸
Mi sono svegliata prima che suonasse la sveglia. Aika stanotte mi ha svegliato alle quattro per la fame, anche a me è venuto un certo languorino ma per evitare di vedere Taiki subito dopo averle fatto fare il ruttino mi sono subito rimessa a letto con lei fra le braccia, l'ho coccolata fino ad addormentarmi. Ora mi ritrovo nella stessa posizione in cui ero rimasta, con la mia bambina che dorme beatamente. Mi viene da sorridere, la lascio nella sua culla e apro la porta della camera facendo il minimo rumore.
Taiki non c'è, probabilmente non ha nemmeno dormito qui e si sarà rifugiato al campus. Non ci voglio pensare, faccio una bella colazione e, siccome è ancora presto, mi esercito con le scale seguendo il suggerimento di Miku.
Non avevo raccolto la busta dell'invito al matrimonio, ieri sera. Me la ritrovo fra i piedi sul tappetino di Aika, la riprendo fra le mani per poi buttarla nel cestino.
5 maggio, è fissato fra due mesi. Quante cose possono cambiare in così poco tempo? Tante, troppe. Se ieri sera ho reagito in quel modo con Taiki è perché sono terrorizzata da quello che potrebbe succedere in questi mesi. Ma ho deciso di non pensarci, almeno finché non verrà a scusarsi con me.
Sento dalle scale i passi di Akiko, così apro la porta accogliendola.
— Così presto?
Rimane sorpresa nel vedermi già alzata.
— Eh sì.
— Taiki dorme ancora?
— No, è già uscito. Per quello ci siamo alzati presto.
Bugia, ma preferisco non dirle che abbiamo litigato.
— Ah e dov'è andato?
— Doveva incontrarsi con dei suoi compagni per studiare, lui oggi non ha lezione.
— Ah, capisco. Be', sentivo dal pianerottolo che anche tu stavi studiando!
— Riscaldando, piuttosto. Comunque è ora di prepararmi. Nemmeno io ho lezione, ma vado ad esercitarmi a scuola!
— D'accordo!
🌸🌸🌸
I consigli di Miku non sono stati inutili come credevo, la mattinata passata a riscaldarmi con le scale ha sciolto un po' di più le dita e il brano di Beethoven sembra più semplice, anche se ho ancora molto su cui lavorare. Decido di mandarle un messaggio per ringraziarla, mi apposto davanti alla finestra staccando un po' dal pianoforte.
— È permesso?
Sento bussare sulla porta e una voce femminile mai sentita prima.
Mi volto e davanti a me noto una ragazza molto ben vestita, posata, dai modi educati, dai capelli lunghi color biondo cenere, così bella che sembra una bambola.
— Ciao, posso aiutarti?
Le sorrido con gentilezza.
— In effetti, sì, io cercavo proprio te.
— Oh, non mi sembra di averti mai visto ma ho la memoria fotografica di un pesce rosso quindi se dovessi sbagliarmi ti chiedo scusa.
— No, figurati, questa è la prima volta che ci vediamo.
— Ah, ecco. Allora, posso chiederti chi sei?
— Il mio nome è Lilina Kanata, molto piacere di conoscerti Hanami.
È calato un silenzio insostenibile, io non riesco a parlare né a muovermi. Lei mi sorride, sembra cortese. O sta fingendo?
— Mi rammarica molto piombare qui all'improvviso.
— Cosa vuoi?
Metto da parte la gentilezza e istintivamente tiro fuori l'arroganza, questa ragazza è la moglie che i genitori di Taiki hanno scelto per lui, mentre io sono la nullità di cui vorrebbero liberarsi.
— Niente, da te niente.
— Cosa vuoi da Taiki allora?
— Niente di niente.
— Allora perché sei qui?
— Sono venuta qui con l'intenzione di parlare con te.
— Allora parla, non ho tempo da perdere.
— Ho parlato anche con Taiki, mi ha detto quello che è successo. Appena avete litigato mi ha chiamato, chiedendomi se potevo raggiungerlo il prima possibile ed eccomi qui.
Be', come volevasi dimostrare.
— Ci tengo davvero tanto a dirti che io per Taiki non provo nulla, a parte il grande affetto che me lo fa vedere come un fratello maggiore. Non c'è mai stato niente tra di noi, voglio tranquillizzarti.
— Non sarò mai tranquilla, finché i genitori di Taiki mi vedranno come una minaccia.
— Non sono mai piaciuti nemmeno a me, né i miei genitori né quelli di Taiki. Non mi è mai piaciuta l'idea che fossi fidanzata dal giorno del mio debutto in alta società. Crescendo con Taiki l'ho visto innamorarsi di te e io, lo ammetto, ero un po' gelosa. I miei genitori non mi hanno mai concesso un rapporto, anche di amicizia, con altri ragazzi. Sono stata allevata in scuole private, sempre femminili, ed ero gelosa di Taiki che invece frequentava una scuola pubblica dalle medie fino al liceo. Lo vedevo col sorriso mentre mi raccontava di Hanami, era splendente come un raggio di sole. Lui ha sempre amato te, mi faceva tenerezza. Quando ho saputo che vi eravate lasciati sono stata malissimo persino io che non ho voce in capitolo sul vostro amore. Taiki era cambiato, allora decisi di iniziare a oppormi al matrimonio combinato per spingerlo a ripensarci. Non sono riuscita a fargli cambiare idea, ma il destino vi ha fatto reincontrare. Io non credo che le cose succedano per caso e il vostro incontro ne è la prova. Siete fatti per stare insieme per tutta la vita e quando Taiki è tornato a casa qualche settimana fa, mi ha raccontato tutto. Mi sono commossa per quanto ne fossi felice. Io non mi sono mai innamorata, ma comprendo il significato di amore pensando alla vostra storia. Dovete continuare a lottare, per quante volte possiate dividervi credo fermamente che la vita porterà a riunirvi in ogni caso! Io credo in questo! Quindi, per favore, fate la pace! Sono venuta qui per chiederti questo! Puoi perdonarlo se si è preoccupato per me? Se preferisci non mi vedrà mai più, sarò io a sparire per sempre! Se questo può aiutarvi, lo farò, lo giuro! Ti chiedo scusa, puoi perdonare anche me?
Lilina si è inchinata di fronte a me, supplicandomi. Mi avvicino a lei, porgendole la mano con un sorriso sulle labbra. Alza il viso, noto i suoi occhi pieni di lacrime mentre mi fissano con stupore.
— E per cosa dovresti perdonarti?
Lilina mi prende la mano e si asciuga gli occhi con un fazzoletto di stoffa.
— Per essere stata al fianco di Taiki quell'estate in cui potevi esserci tu.
— Ma non è stata colpa tua!
— Io mi sono sentita colpevole lo stesso.
Rido fra le labbra, questa ragazza è davvero un tesoro.
— Scusami tu per la mia arroganza!
— Figurati, capisco di averti spaventata.
— Ora, scusami, ma ti lascio qui perché devo correre da Taiki a fare la pace!
Il suo viso si illumina in un sorriso.
— Ciao ciao!
Non prendo nemmeno le mie cose, corro per le scale e per il cortile, per la strada che divide l'università dal campus e per tutto il dormitorio maschile fino ad arrivare davanti a quella che era la sua camera. Prima di entrare cerco di riprendere fiato, ma si apre dall'interno per poi apparirmi difronte Taiki.
Gli sorrido e gli salto letteralmente addosso in un abbraccio, che subito dopo lui ricambia.
— Scusa, scusa, scusa! Tu fai così tanto per me, sono una sciocca.
— Hai visto Lilina.
— Sì, e quasi mi dispiace portarti via da lei!
— Attenta a come parli!
Mi pizzica i fianchi, per poi trascinarmi nella stanza e chiudere la porta con una spinta. Ha ragione Lilina, noi dobbiamo lottare per il nostro amore.
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