Buon compleanno
Finalmente il giorno del primo compleanno di Aika è arrivato! Stamattina mi sono svegliata presto con un gran mal di testa, non sono abituata a bere e mi devo ancora riprendere da ieri! Devo riordinare la casa, pulire, faccendare, stirare e piegare i vestiti sullo stendino e riposizionarli nei cassetti dell'armadio. È dalle sette che non mi sono fermata nemmeno per un attimo, Taiki si sveglia alle 10 e più volte mi chiede se può darmi una mano.
— No, tranquillo, fai pure colazione con calma!
Gli dico, per poi prendere Aika dalle sue braccia e coccolarla sul divano cantandole tanti auguri.
— Ah, aspetta!
Taiki mi interrompe e si mette al pianoforte, strimpellando la melodia della canzone. Cantiamo insieme alla nostra piccolina, che oggi compie un anno! Mi siedo accanto a Taiki, avvicinando una sedia del tavolo al seggiolino. Aika ci guarda divertiti, sorride tantissimo! Appena finiamo di cantare ci parte un applauso spontaneo e per imitarci batte anche lei le sue manine, io e Taiki ridiamo a quel gesto. Forniamo proprio un bel quadretto di famiglia! Poi Aika preme qualche tasto del piano e appena il suo tocco emette il suono della nota mi, ci guarda sorpresa.
— Che c'è, amore mio?
— Mugica!
— Sì, vuoi fare la musica?
Aika preme altri tasti a caso, quasi a rispondermi, guardo Taiki e gli sorrido.
— Ce l'ha nel sangue.
Mi dice, annuisco e continuo a sorridere.
— Aika, ti lascio con papà a fare la musica, ok?
— No! Mamma!
Esclama, agitandosi sulle mie gambe.
— Ok, rimango qui!
Le dico, con affetto. Io e Aika rimaniamo sedute, io sulla sedia e lei sul seggiolino, mentre Taiki si prepara il caffè nella moka.
— Mamma fai la mugica!
— Ti insegno la ninna nanna che ti canto sempre!
Inizio a suonare, con una mano sola, la destra, twinkle twinkle little star. Aika guarda le mie dita muoversi fra i tasti bianchi e neri, rapita.
— Io, io!
Poi mi interrompe e inizia a strimpellare con la sua manina tasti a caso.
— Uguale!
Esclama Taiki, ridacchiando dalla cucina.
— E dai! Cosa pretendi?
Giusto finendo la frase, io e Taiki smettiamo di ridere e assumiamo espressioni serie perché Aika sta suonando, a grandi linee, la melodia. Non ha i tempi, né la delicatezza, ma le note che preme sono esatte, una dopo l'altra. Taiki si avvicina al piano, guardiamo la nostra bambina sorpresi.
— Aika, ma come fai?
Le dico, rimanendo senza parole.
— Mugica della mamma!
— Amore, riesci a capire le note dal suono?
Taiki le chiede, rimanendo sbalordito.
— Mugica!
— Aspetta...
Taiki senza sedersi ripete le note della melodia di tanti auguri, poi Aika strimpella ricercando le note e rimettendole insieme. Suona la canzone. Io e Taiki ci guardiamo a bocca aperta per poi lentamente allargarla in un grande sorriso.
— È un prodigio!
Taiki esclama, io mi alzo dalla sedia e lo abbraccio per la felicità. Nostra figlia è nata con un dono per la musica e lo abbiamo scoperto adesso, oggi, il giorno del suo primo compleanno. Poi prendiamo Aika in braccio e la riempiamo di bacini. Non poteva non amare la musica con due genitori pianisti, ma mai ci saremmo aspettati il suo talento innato! Aika, sono così felice! Diventerai bravissima e, grazie a questo dono, sarà più facile!
Ci mettiamo tutti e tre al pianoforte e cerchiamo di fare imparare tutte le note ad Aika, in modo da poter suonare qualcosa per dopo. È stata un'idea di Taiki, è adorabile! Sarà una bellissima sorpresa per tutti, ne sono certa.
🌸🌸🌸
Dopo pranzo arrivano i nostri genitori, in anticipo per aiutarci, meno male ho finito tutto in tempo. Ero preoccupata non tanto dell'occhio giudice dei miei, ma dei coniugi Ono. Loro vedono difetti anche quando non ci sono, si guardano attorno al nostro piccolo appartamento e nell'espressione della madre di Taiki noto alcune smorfie di disapprovazione. È una casa piccola, un monocale, troppo poco per i suoi standard di vita. Ma vabbè, quel momento dura pochissimo poiché mio padre inizia ad essere scherzoso e alleggerisce la situazione tesa. Infatti, appena vedono Aika le vanno incontro per strapazzarla di coccole. Io intanto mi ritiro in cucina finendo di preparare gli ultimi ritocchi per la torta. Ho fatto una torta semplice, ma decorata con tante roselline rosa di panna. Mi sono impegnata tanto con la sac à poche e spero che venga una presentazione almeno carina. Mi raggiunge mia madre, mi osserva mentre pulisco il piatto dell'alzatina dalle sbavature di panna.
— Vai a vestirti dai, ci penso io a metterla in frigo.
Mi dice, le sorrido e guardo l'orologio fissato sulla parete. In effetti, sono quasi le tre e gli invitati inizieranno ad arrivare fra mezz'oretta.
— Ah, mamma, da domani rinizio le lezioni!
Il volto di mia madre sembra illuminarsi, mi sorride contentissima e poi viene ad abbracciarmi.
— Mamma, mi stai stringendo troppo!
Le dico, con tono allegro, ricambiando il suo abbraccio. Mia madre affievolisce la presa e si scosta dal mio corpo, asciugandosi gli occhi.
— Allora lascio a te, grazie!
Lascio tutto sul tavolo e prima di uscire dalla cucina, stampo un bacio sulla guancia della mia mamma. Le voglio così bene, meno male non mi guarda più con quello sguardo in pena. Al mio annuncio di ripresa l'ho vista come non la vedevo da mesi e non voglio più farla preoccupare, almeno non così tanto da toglierle il sorriso. Mi ha insegnato a vivere, grazie a lei sono diventata anch'io una buona madre. Io che ero giovane e spaesata sul mio futuro, ancora una bambina, sono rimasta incinta e ho partorito a mia volta una bimba. A volte se penso alla mia vita mi sembra un po' assurda, ma bellissima. Non la cambierei mai con nessun'altra vita, anche con le brutte esperienze che ho vissuto. Questa è la mia vita, sento il bisogno di proteggerla ed arricchirla di giornate come questa per dimenticare le vicende terribili del mio passato.
Mi metto addosso un vestito che mi ha regalato Mayu, mi ha consigliato di metterlo oggi e ha detto:
"consideralo come un regalo per la tua bambina, si vanterà di avere una mamma bellissima!"
E alla fine, dopo aver insistito tanto, ho ceduto e ho accettato il suo regalo. È un vestito blu acceso: mezze maniche e un tubino non troppo aderente, mi piace tantissimo. È sia elegante, sia un po' sexy allo stesso tempo. Mi raggiunge Taiki, anche lui per vestirsi, mi aiuta con la zip e poi mi stampa un bacino sulla spalla. Opta per una camicia bianca e dei pantaloni blu, poi gli prendo un maglione dai cassetti e glielo porgo sul letto. Siamo pronti, usciamo dalla nostra stanza e io mi fiondo alla toilette per gli ultimi accorgimenti: una collanina semplice con il ciondolo a forma di nota croma, il profumo e un velo leggerissimo di trucco. Prendo poi dal mio portagioie l'anello di fidanzamento e lo infilo nell'anulare sinistro.
Appena torno in salotto noto tutto apparecchiato, i dolcetti, le bevande, i bicchieri, tutto sul tavolo e Aika tutta ben vestita da prima: indossa un vestitino bianco decorato con Swarovski, un regalo di natale dalla sua nonna paterna. Aiuto mamma a posizionare i cuscini sul divano, suona il campanello. Rispondo al citofono e sono Rika e Miku, sono venute insieme, che bello! Sono felice che le prime ad arrivare siano le mie amiche più care. Appena entrano dalla porta salutano tutti, le presento ai miei genitori e mi porgono una scatola ben impacchettata che appoggio sul tavolo del salotto. Prima, però, la scuoto leggermente per provare a indovinare cosa ci sia dentro. L'interno non fa rumore sbattendo nella scatola, cosa potrebbe essere?
— Ma che fai?
Mi chiede Miku, quasi sgridandomi.
— Mica è tuo!
Aggiunge Rika, incrociando le braccia.
— Lo so, però sono curiosa lo stesso!
Rispondo a entrambe, nascondendo una risatina sotto il palmo della mano.
— Dopo li apriamo no? Ma sicuramente il nostro è il migliore!
— Ben detto, Miku. Ci siamo proprio impegnate.
Continuo a ridacchiare sotto i baffi.
— Che ti ridi? Guarda che non è stato facile decidere un regalo, soprattutto con così poco preavviso!
Mi riprende Miku, ancora una volta.
— Hai ragione, hai ragione! Scusa, adesso smetto!
Le dico, per poi sorridere ad entrambe.Dopo il loro arrivo, il campanello suona più volte, io e Taiki non ci siamo fermati un attimo sia per aprire la porta ed accogliere i nostri ospiti, sia per intrattenerli in chiacchiere, ma la vera protagonista di oggi è Aika: tutti le stanno intorno, i nonni non la mollano un attimo e i nostri amici giocano con lei.
— Hanami, posso prenderla in braccio?
Mi chiede Yui, con un sorrisone in volto dopo aver preso i miei spartiti per la sua canzone. Sta giocando con Aika e la bimba sembra proprio voler andare in braccio, le sorrido divertita.
— Certo che puoi! E chiamami Hana, ormai siamo amiche!
Mi porge un occhiolino e mi sorride di nuovo. Arrivano anche Lilina e Akiko, quest'ultima accompagnata da suo marito. Ci siamo quasi tutti, manca solamente Suwa. Ormai è passata un'ora dall'inizio della festa, non può venire? Sono un po' preoccupata, ma non lo biasimo. Alla fine ieri gli ho dato l'invito in fretta e furia, non ha nemmeno avuto il tempo per rispondermi, sono stata stupida e superficiale da non pensare a dei suoi altri possibili impegni. So che non devo rammaricarmi troppo, ma ci tenevo che ci fosse. Suwa è stato importantissimo per me in svariati momenti e lo è tuttora, poi alla nascita di Aika c'era lui. Avrei voluto nominarlo padrino di mia figlia, oggi, ma sarà per un'altra volta. Taiki deve aver notato che mi sono rattristata e arriva vicino a me ad abbracciarmi.
— Cosa c'è?
Mi bisbiglia nell'orecchio.
— Niente, tranquillo! Sono solo triste che Suwa non ci sia.
— Vabbè dai, godiamoci la festa con chi c'è!
Mi dice, con un tono un po' svogliato. A volte credo che Taiki sia un po' geloso, appunto perché Suwa c'è stato sempre al suo posto.
Proprio poco dopo, suona il campanello e io mi fiondo al citofono. È Suwa, meno male! Sono contenta che sia arrivato! Gli apro la porta e lo aspetto sul pianerottolo, appena lo scorgo intravedo un gran mazzo di fiori che nasconde dietro la schiena.
— Scusa il ritardo!
Esclama, presentandosi davanti a me. Deve aver corso, ha il fiatone.
— Ma no, non ti preoccupare, entra!
Suwa oltrepassa la soglia della porta e saluta tutti, io chiudo la porta dietro di me.
— Wow, che cambiamento!
Mi dice poi, guardandosi intorno.
— Visto? Ti piace?
Gli sorrido.
— Questi sono per te.
Suwa mi porge il grandissimo mazzo di fiori che copriva, io li prendo un po' imbarazzata.
— Ma perché?
— E questo è per Aika.
Poi mi fa vedere una busta rosa che teneva appesa in mano, mi dà anche quella e l'appoggio sul tavolo. Prendo un vaso e metto i suoi fiori come centrotavola, sono davvero bellissimi. Ma sono troppo, Suwa! Mannaggia a te! Noto Taiki guardarmi, ha assunto uno sguardo svogliato come se gli fossi indifferente. Vado da lui.
— Che c'è?
Gli chiedo.
— Niente.
— Sei per caso geloso?
— Perché? Dovrei?
Lo guardo senza dire nulla, poi gli sorrido e gli stampo un bacio sulle labbra. A Taiki torna il sorriso e mi abbraccia, mi stringe fortissimo come per dimostrare che sono sua.
— Scemo.
🌸🌸🌸
È arrivato il momento della torta! Il momento tanto atteso da tutti e anche da noi, non vediamo l'ora di metterci al pianoforte! Mamma mi aiuta e prende la torta dal frigo, ritocco gli ultimi fiorellini della decorazione e aggiungo delle perline di zucchero colorate; per ultima, la candelina. Portiamo tutto in salotto, la torta sta su un'alzatina di vetro e tutti si avvicinano al tavolo per assistere al soffio di Aika, ma non andrà esattamente così. Dopo aver appoggiato tutto prendo per mano Aika e raggiungiamo Taiki al pianoforte, la faccio sedere sul seggiolino e mi volto verso i miei ospiti.
— Abbiamo pensato a qualcosa di speciale, per ringraziarvi tutti! Perciò prendere posto, sedetevi, o state in piedi e godetevi la nostra piccola esibizione!
Mi guardano tutti in modo strano, come a chiedersi cosa stia succedendo, sorrido e mi siedo anch'io davanti al piano su una sedia. Prendo con la mano sinistra la destra di Taiki dietro al corpo piccolino della nostra bambina, come ad avvolgerla, poi appoggio la mano destra sui tasti.
— Sei pronta, amore?
Aika mi fa un cenno con la sua testolina, abbassa il mento in modo deciso. È tutta concentrata, mi fa tenerezza! Apre la melodia suonando con le sue manine, io e Taiki successivamente aggiungiamo l'arrangiamento di Mozart con le nostre ed Aika ripete solo la melodia base. Suoniamo insieme, tutti e tre, con le nostre tre mani e i nostri tre cuori che battono all'unisono. Riusciamo ad attirare la completa attenzione di tutti, non si sente il minimo rumore, solo il suono della nostra canzone. Il tocco di Aika sui tasti non presenta un suono molto regolare, ma è la sua prima volta! Io e Taiki le stiamo dietro, cercando di nascondere i suoi errori di ritmica con il nostro arrangiamento. Riusciamo a fare un bel concertino, appena finiamo i nostri ospiti ci fanno un bell'applauso. Aika batte le mani anche lei, divertita. Io e Taiki applaudiamo per lei.
— Sei stata bravissima!
Le dico con gioia, lei mi sorride tutta felice. Mia madre si è commossa, anche la signora Uenl che cerca in tutti i modi di nasconderlo, i nostri amici sono a bocca aperta invece.
— L'avete obbligata? Sennò non me lo spiego!
Esclama Rika, ancora incredula.
— Ma no, niente del genere!
— Dì la verità, l'avete presa a bastonate obbligandola a stare lì sopra sul seggiolino! Tutte le notti, ecco perché ci tenevi tanto che venissimo!
Poi dice Miku, con tono scherzoso, esagerando come suo solito. Scoppio a ridere alle sue parole dette con pathos, ma poi spiego come sono andate le cose veramente.
— Che stai dicendo? Vuoi dire che ti ha copiato?
Chiede Yui, riferendosi a Taiki.
— Esatto, noi non abbiamo fatto niente, ha fatto tutto lei!
Le risponde, con entusiasmo e orgoglio.
— No aspetta, fammi provare!
Miku butta subito le sue dita sul piano suonando una canzoncina che tutti i pianisti conoscono, composta solo di tasti neri. Così è troppo facile, però Aika cerca di ritrovare lo stesso suono senza usare la sua memoria visiva e dopo un paio di tentativi ripete le note sulla tastiera.
— Ma sei nata con dei poteri magici?
Mentre Miku e Aika giocano al piano, io accendo la candelina e sistemo la sedia davanti alla torta.
— Aika vieni a spegnere la candelina!
Mia madre interrompe la piccola pianista alle prese con la zia Miku, che subito ci raggiunge scendendo da sola dal seggiolino.
— Mettiti qui!
Le indico la sedia, sulla quale sale in piedi mentre io la tengo dai fianchi. Ci riuniamo tutti intorno al tavolo e intoniamo la canzone di buon compleanno ad Aika. La bimba è al centro dell'attenzione e si nota dal suo sguardo il disagio mischiato alla felicità.
— Esprimi un desiderio, Aika!
Esclama Rika a fine canzone, allora vediamo tutti Aika soffiare sulla candelina. Io e Taiki l'aiutiamo, soffiamo dietro di lei e la candelina si spegne. Tutti applaudiscono e noi grandi facciamo un brindisi con lo spumante, successivamente taglio la torta per distribuire le fette nei piattini di ceramica.
— Adesso apriamo i regali!
Esclama Yui con entusiasmo, la noto tenersi stretta al braccio di Suwa che è compiaciuto della sua compagnia. Gli sorrido, per poi porgere ad entrambi la torta nei piattini con una forchettina.
— Grazie.
Mi dice sorridendo. La torta alla fine è venuta bene, sono soddisfatta! Anche Aika l'ha mangiata, dopo che gliel'ho tagliata a piccoli pezzi. A dire il vero ha mangiato più la panna che torta, aveva tutte le guance pasticciate!
🌸🌸🌸
Stiamo scartando i regali, i miei genitori le hanno preso un triciclo! Che carino, è così colorato! Aika subito lo prova e inizia a pedalare per il salotto, anch'io avevo un triciclo da bambina, poi una bicicletta, poi basta. Non ho mai avuto interesse a prendere la patente, anzi guidare un'auto mi fa un po' paura.
— Aika, stai attenta!
La richiama Taiki, dopo che è andata a sbattere contro uno dei piedi del tavolo. Scarto la scatola piatta dei miei suoceri e all'interno trovo delle lenzuola, un piccolo corredo per Aika. Il tessuto è preziosissimo, ci sono ricami fatti a mano.
— Basta culla, ormai ha un anno!
Poi dice la signora Ueno, quasi a criticarmi. Io la ringrazio cortesemente, effettivamente non ha tutti i torti, la culla inizia ad essere stretta per Aika, dovremmo prenderle un lettino.
Proseguo con il regalo di Akiko, si tratta di un libro: il piccolo principe tattile. Premendo i bottoni parte la voce narratrice, Aika subito lo prende e sfoglia le grosse pagine di cartone, trovandone alcune rivestite di tessuto a pelo più o meno lungo che può accarezzare. Mentre Akiko le mostra i disegni a colori sul libro, procedo a scartare la grande scatola che hanno portato Miku e Rika. Dentro trovo un'altra scatola, ecco perché scuotendolo si sentiva sbattere! Era un tranello.
— Una matrioska?
Domando divertita alle mie amiche, prendendo una forbice per togliere lo scotch.
— Ci ringrazierai.
Mi risponde Miku con tono orgoglioso, riesco a scartare e ad aprire la seconda scatola. Prendo fuori il contenuto di essa e c'è tutto l'occorrente per l'asilo: il sacchetto per portare la copertina con le iniziali stampate, il piattino, il bicchierino, le posatine, il bavaglino e dei calzini antiscivolo, tutto a tema orsacchiotti. È bellissimo e molto utile!
— Ragazze, grazie!
Le guardo felicissima.
— Che aspetti a mandarla all'asilo? Dai, lo sai che i lupetti devono staccarsi dalla lupa, prima o poi! Così avrai più tempo anche per te stessa!
— E poi così Aika sarà la bimba più stilosa di tutti gli altri! Non guardare me, ha scelto tutto Miku!— Dove le hai trovate in un giorno tutte queste cose?!
— Stai mettendo in dubbio le mie conoscenze? Che ti credi!
Corro ad abbracciare entrambe e in un sussurro le ringrazio, loro ricambiano il mio abbraccio, soprattutto Rika. È Miku quella anaffettiva fra noi tre, non le piacciono le cose troppo melense, infatti si stava quasi per liberare dalle mie braccia, ma poi l'ho stretta più forte.
Abbiamo aperto i regali di Yui e Lilina, rispettivamente un cappellino e una crema per il corpo per bambini. Tutti e due deliziosi, il cappello ha le orecchie da gatto e la crema ha profuma di cocco! Manca da aprire solo il regalo di Suwa, apro la busta e trovo una scatolina piccola piccola chiusa con un nastro rosa: al suo interno un braccialetto d'argento, una catenina che tiene insieme tanti ciondoli a forma di note. È stupendo, ma non adatto alla sua tenera età, lo userà quando sarà un po' più grande.
— Quasi quasi glielo rubo, sta bene con la mia collana!
Dico con tono serio, per poi farmi scappare una risata.
— Grazie Suwa, è bellissimo!
Abbraccio anche lui, per poi farmelo rubare da Yui che lo spinge a sé sempre tenendosi al suo braccio, sorrido.
Ormai abbiamo fatto tutto e questa festa è stata proprio bella, metto a posto le carte del pacchetti riuscendo anche a conservarne qualcuna e sparecchio il tavolo dalla torta e dai piattini. Metto tutto a bagno nel lavello della cucina, a questi penserò più tardi. Si sono fatte le sette di sera, fra una cosa e un'altra.
Torno in salotto e vedo Aika sonnecchiare sul triciclo, allora decido di prenderla in braccio e portarla in camera, la cullo nelle mie braccia ma poco dopo si addormenta e la stendo delicatamente sul lettone. Chiudo la porta e torno di là, ma vedo che i nostri amici hanno ripreso le loro giacche e si stanno preparando per andare via. Un po' mi dispiace, però c'è anche da dire che venendo qui oggi, hanno perso un pomeriggio di studio e gli esami iniziano fra pochi giorni.
— Ci vediamo a lezione!
Mi dice Rika, salutandomi sulla porta.
— Esatto, non mancare che ti vengo a prendere e ti trascino in università, se serve.
— Tranquilla Miku, non ce ne sarà bisogno!
Le abbraccio e le ringrazio nuovamente, sono fortunatissima ad avere due amiche così. Anche Suwa si avvia con Yui, i miei suoceri invece vanno via con Lilina, Akiko e suo marito si fermano a chiacchierare con i miei genitori che mi aiutano a rimettere in ordine.
— Lascia, faccio io!
Mi dice Akiko, prendendomi dalle mani la spugna per pulire i piatti e le posate nel lavello.
— Ma non mi lasciate fare niente!
— Esatto, mamma! Hai fatto abbastanza per oggi!
Mi risponde Taiki, anche lui faccendato. Mi sento un po' inutile, ma almeno riesco a sedermi sul divano per più di cinque minuti! Sono davvero stanchissima e domani si rinizia, riprenderò a studiare e passata questa sessione tornerò anche a lezione!
Mi si chiudono gli occhi, decido di andare in stanza a riposare qualche minuto. Mi stendo di fianco ad Aika, per poi prenderla di nuovo nelle mie braccia delicatamente per non svegliarla.
Buon compleanno piccola mia, il primo di tanti altri!
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