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"Lasciate parlare me, va bene?. Assecondate ciò che dico e vedrete che riusciremo a sapere tutto ciò che c'è da sapere e voi e il vostro bambino avrete giustizia". Louis annuisce e stringe le mani di Harry che è agitato come lui e stavolta non fa niente per nasconderlo. Gli prende il viso fra le mani e lo bacia
"Ho paura Lou, non te lo nascondo ma so che abbiamo Zoe che ci aiuta e poi soprattutto un angelo speciale che veglia su di noi e ci ha portato fin qui"
"Niall è anche tuo amico?"
"Si amore, Niall è prezioso per tutti noi". Louis sorride e lo bacia ancora
"Niall ti vuole bene e io ti amo. Tu mi ami?"
"Tantissimo piccolo mio". Louis chiede altri baci e Zoe nel frattempo li osserva pensando a Crystal che da quando ieri sera ha saputo la verità non l'ha più cercata.
"Scusa Zoe, siamo pronti. Possiamo entrare".
"Non vi scusate, siete così belli. Siete pronti?"
"Si Zoe". Zoe gli fa strada attraverso gli uffici del tribunale dei minori di Los Angeles e Louis si stringe al fianco di Harry.
"Niall non ci lascerà soli, vero?" Gli sussurra Louis ad un orecchio
"Mai amore, Niall sarà sempre con te". Arrivano davanti alla porta dell'ufficio di Lucy Still e Zoe dopo aver bussato entra seguita da Harry e Louis. La direttrice è una bella donna, sulla cinquantina, elegante e dal viso gentile. Appena vede i 3 ragazzi però, la sua espressione cambia ed è come se avesse capito giá tutto.
"Direttrice, scusi se non l'ho avvisata ma dobbiamo assolutamente parlare con lei. Louis e Harry sono miei amici e penso che sia arrivato il momento di dire la verità, sa a cosa mi riferisco, vero?"
"Io.. non.. qual è il problema? Non so di cosa stai parlando e non conosco i due ragazzi"
"Lei invece sa di cosa sto parlando e si, è probabile che lei non li abbia mai visti ma sa chi sono e conosceva molto bene la mamma di Louis. Suo figlio, Niall Junior che hanno spacciato prima per una bambina e che poi è stato registrato con il nome di Chad Poulston, è stato 'adottato' illegalmente da lei e suo marito, grazie alla complicità della mamma biologica di Louis. Quando i miei amici hanno scoperto che il loro bambino é ancora vivo volevano trovare suo marito, il dottor Smith e capire che fine avesse fatto il piccolo, ma poi mettendo insieme i pezzi, tramite il racconto dei frati dell'orfanotrofio degli angeli, abbiamo capito tutto. Sappiamo che voi non avete mai adottato il bambino e che il piccolo è stato lasciato davanti alla porta del convento poche settimane dopo la sua nascita, fra l'altro con gravi problemi uditivi e suo marito che è un medico e che ha fatto nascere il bambino doveva saperlo! Ma ve ne siete fregati. Se non fosse stato per frate Arthur adesso il bambino sarebbe sordo permanentemente!!. Lui lo ha fatto operare e gli ha salvato l'udito. Mi dispiace signora Still ma non può più nascondersi e negare. Sappiamo anche che dietro alle non donazioni al convento c'e lei. È con lei che frate Arthur ha parlato e gli è stato detto che non potevano ricevere aiuti perché la lista era già occupata da altre associazioni. I miei amici hanno fatto il test di paternità con il bambino che hanno capito fosse il loro Niall ed è risultato positivo, quindi non può più tacere. Prima che la denunciamo alla polizia le tocca parlare e fare chiarezza. Io solo una cosa non ho capito, perché abbandonare il bambino davanti alla porta di un orfanotrofio e non tenerlo a casa? Eravate già in America e nessuno vi avrebbe detto nulla e poi perché lasciarlo proprio a Los Angeles e non a Boston dove lei e suo marito vivevate?". Zoe parla sicura e non tradisce nessuna emozione, a differenza di Louis che già piange abbracciato al suo Harry. Non è vero che i due ragazzi hanno fatto il test di paternità, Zoe lo ha detto di proposito per mettere alle strette la donna e farla confessare una volta e per sempre.
"È tutto vero, avete ragione". La donna si siede alla sua poltrona e scoppia a piangere portandosi le mani davanti a viso.
"Louis, io non ti ho mai visto ma mio marito mi ha subito parlato di te. Tua mamma ha conosciuto mio marito quando lavorava con lui come infermiera e poi sono rimasti in contatto e tua madre si è rivolta a lui per architettare la finta morte. Lei gli aveva raccontato che saresti diventato ricco e tutta la tua fortuna sarebbe andata a lei perché ti aveva fatto interdire. L'unico impedimento ai suoi scopi era tuo figlio e l'occasione giusta gli si è presentata quando ti hanno ricoverato d'urgenza. Il bambino rischiava ma alla fine è nato e anche se con qualche problema stava bene, rimase per qualche settimana in incubatrice e tua madre, sapendo che io non potevo avere figli, ci disse di prenderlo noi perché tu eri pazzo e non in grado di crescere un bambino. Io ero titubante ma alla fine accettammo e appena il bambino uscì dall'incubatrice mio marito lo prese e partimmo. Si era fatto trasferire in America, a Boston. È sempre stato un uomo senza scrupoli, io invece, con il lavoro che facevo mi sentivo in colpa, tanto in colpa e una sera scappai senza dirgli niente, venni a Los Angeles perché mi era stata offerta la direzione del tribunale dei minori e lasciai il bambino davanti al primo convento che mi capitò davanti. So che sarei dovuta andare dalla polizia, ma in quel momento avevo paura e pensai che sarebbe stato meglio con i frati, gli avrebbero dato sicuramente più amore di quanto mio marito fosse capace di dare. Si accorse della sparizione mia e del bambino il giorno dopo, mi rintracciò e d'allora mi ricatta. Io e lui non stiamo più insieme ma non ha mai smesso di ricattarmi, è per questo che quando mi sono trovata davanti frate Arthur anni fa e ho capito chi fosse, ho cercato di sabotare le sue richieste d'aiuto, in modo che nessuno avrebbe mai potuto scoprire cosa avessi fatto. Mio marito mi minaccia, mi ha sempre detto che se fosse uscita fuori la verità sarei andata io nei guai e avrei perso tutto, soprattutto per il lavoro che faccio. Quando l'altro giorno ho scoperto che tu, Zoe stavi indagando sul convento degli angeli ho avuto paura e ho chiamato il mio ex marito, mi ha ripetuto di far di tutto per tenere segreta la faccenda altrimenti sarei andata solo io nei guai. Scusatemi, solo adesso che ti vedo e ti conosco mi accorgo di aver contribuito a rovinarvi la vita ed è una cosa che non potrò mai perdonarmi". Louis continua a piangere, un misto tra sollievo e rabbia e Harry fa lo stesso. Zoe gli si avvicina e li abbraccia.
"Signora Still, per rimediare deve seguirci dalla polizia e raccontare tutto". La direttrice annuisce e cerca di parlare ancora con i due ragazzi e chiedergli scusa in qualche modo ma nessuno dei due sembra ascoltarla.
"V voglio fare solo una domanda. C c'è anche un'altra bambina nel convento, che è stata lasciata alla nascita proprio come il mio Niall J, a poche settimane di distanza. È un caso o c'è qualcosa dietro?". La direttrice annuisce e risponde alla domanda di Louis.
"Non è un caso ma nemmeno un complotto. Semplicemente un giorno, dopo poche settimane da quando avevo lasciato il piccolo davanti al convento, si è presentata da me una ragazza, era povera, giovane e sola e voleva aiuto per la bambina che aveva appena partorito, voleva nasconderla perché lei non poteva tenerla e il padre della piccola era un uomo potente e senza scrupoli, così l'unica cosa che mi è passata per la mente è consigliarle di lasciarla davanti allo stesso convento in cui io avevo lasciato vostro figlio. Ero sicura che i due bambini non correvano pericolo e che i frati li avrebbero amati ed accolti come una famiglia". Louis non dice niente, pensa a Grace e a suo figlio e al fatto che potrebbero essere un'unica famiglia. I due ragazzi, Zoe e la direttrice si avviano verso l'uscita del tribunale in silenzio
"Niall hai un nipotino, sta bene, è vivo e l'ho avuto vicino inconsapevolmente tutti questi mesi". Louis alza gli occhi al cielo e manda un bacio con la mano stretta in quella di Harry che non si preoccupa di nascondere le lacrime.
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