non dimenticherò mai questa giornata
"Il mio cuore ti cerca
nonostante tutto"
«Sei pronta?» mi chiese Noah.
Eravamo arrivati ieri in Turchia.
Era bellissima, il sole rovente mi abbracciava caldamente con i suoi raggi.
Il viaggio è durato un bel po', ma abbiamo passato il tempo: Giocando a carte, abbracciandoci, baciandoci, cocolandoci e dormendo.
Appena scendemmo dall'aereo dissi:" la Turchia è casa mia".
Il sole che spacca le pietre, le foreste ricche di verde e di rose nere, i musei...Era tutto un sogno.
Le persone erano più amichevoli e disposte ad aiutarti in qualsiasi circostanza.
Ci eravamo persi troppe volte nelle stradine di Ankara, ma loro ci aiutavano sempre quando capivano dalle nostre facce che eravamo decisamente in difficoltà.
Dopo averci aiutati ci offrivano delle caramelle gusto ciliegia e limone che si scioglievano in bocca, buonissime.
~~
«sì, aspetta che mi metto le scarpe» risposi
Noah voleva portarmi in un museo, chiamato "Museo delle civiltà anatoliche."
Prima di andarci, però, avevamo fatto una breve ricerca sul posto.
I biglietti per andarlo a visitare costavano abbastanza, ma questo poco ci importava, perché lo scopo era quello divertirci.
Avevamo scoperto che i reperti di opere in oro, argento, vetro, marmo e bronzo risalivano alla seconda metà del I millennio a.C e che l'edificio del museo raggiunse la sua struttura attuale nel 1968. Il Kurşunlu Han, che era stato utilizzato come edificio amministrativo, dispone di sale di ricerca, una biblioteca, una sala conferenze e un laboratorio!
Era così graziosa descrizione del museo.
Non vedevo l'ora di visitarlo.
«sbrigati amore!»
Ero rinchiusa i bagni e mi trovavo davanti allo specchio, mi guardai e misi il rossetto rosso sulle mie labbra carnose.
Infine appoggiai un cappello di colore rosso fuoco, uguale al rossetto!
"Ora sto meglio" mi ripetei nella mia testa.
"Forza e coraggio Grace" e in un attimo stavo meglio, il mio sorriso era ritornato.
Indossai un vestito rosa e corto, decorato con dei fiorellini, ricuciti all'interno del vestito.
Era semplicemente stupendo, ma mi stava male.
Non potevo indossarlo...Ero troppo magra e ormai ero composta da ossa e non più carne... Il tumore mi stava sconfiggendo, ma la mia anima cercava di sopravvivere ancora poche settimane per Noah...Solo per lui....
Aprii la porta e lo vidi.
La sua bellezza si inchiodò addosso a me.
Mi raggiunse con viso serio e con braccia rigide.
Prima mi disse: «Cazzo, sei magnifica» io non gli credetti, poi mi baciò appassionatamente.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare tra le sue braccia incantevoli.
Toccai i suoi capelli morbidi, che lo rendevano bellissimo e un'anima pura, sembrava un angelo caduto in terra e la sua statura...La sua statura lo riportava a un ragazzo così misterioso, riservato, quello che difficilmente ti dà il cuore e invece...A me l'aveva donato. Mi aveva avvisato che era un disastro e una serie di spine di rose nere, io però non lo cedetti a nessuno.
Era il mio Noah e di nessun altro.
Era la mia rosa nera.
«sei bellissimo» azzardai a dire
«tu di più, Grace»
Mi guardò incuriosito e poi mi disse: «Andiamo al museo?»
Risposi subito di sì, non vedevo l'ora.
~~
L'ingresso del museo si rappresentava in questo modo.
C'era tanta vegetazione e questo mi rendeva serena, non solo, anche delle belle statute molto graziose.
Quando ci camminavi vicino, sembrava che ti studiassero, ma era solo frutto della nostra immaginazione.
«Amore, hai visto quella statua? Sembra che ti stia guardando!» Domandai curiosa a Noah
«sono inquietanti, entriamo dentro al museo, la guida ci starà sicuramente aspettando» disse protettivo.
Mi avvolse nelle sue bracce e mi baciò la testa.
~~
«ciao ragazzi, sono la vostra guida del museo e oggi vi porterò in questa nuova avventura...Iniziamo»
Ci diede due paia di cuffie per ascoltare perfettamente la sua voce.
Cominciammo a entrare in una stanza molto grande, ci potevano stare un sacco di persone.
«È la biblioteca?» Domandai alla guida
«sì!»
La biblioteca era diventata fin da subito la mia stanza preferita.
Era ricca di oggetti interessanti.
E c'era anche una statua parecchio intrigante.
Chiesi le origini della statua e la guida mi rispose sempre in modo educato e gentile.
Si vedeva che sapeva lavorare con il pubblico.
Era raggiante e trasmetteva solo vibrazioni positive.
Mi fece troppo piacere incontrare una persona così... Così fantastica.
Osservai Noah, con la mente e con i miei occhi follemente innamorati gli feci arrivare un messaggio: "Ti amo"
Lui lo ricevette e mi sorrise.
Dissi sottovoce: «Grazie per avermi regalato questa bellissima giornata»
«prego»
Infine continuammo la nostra avventura che ci stava così tanto cara.
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