Primo giorno da fidanzati
Apro gli occhi, sono il primo a svegliarsi della camerata, come sempre. Subito mi ritorna in mente tutto quello che è successo ieri sera... con Muichiro.
Mi volto a guardarlo e mi accorgo che mi sta stringendo la mano. Ma quant'è carino!
Beh, ora siamo fidanzati. Che bella sensazione! Mitsuri aveva ragione ieri, quando mi ha detto che l'imbarazzo sarebbe sparito.
<<Mai dubitare di me!>> a quanto pare hai ragione, Mitsuri.
Ecco... ieri ci siamo baciati. Poi prima che arrivassero gli altri siamo andati un po' oltre. Hey, ma DI POCO, quello che intendo è succhiotti, carezze, insomma, si può immaginare... ma nessun contatto con quelle parti.
Non ancora :>
Mi alzo e mi avvicino a Mui: come immaginavo, sul suo collo sono visibili alcuni lividi. Abbiamo deciso di non mantenere privata la nostra relazione, ma, ecco, questi possibilmente non li farei vedere a tutto il Guappone.
<<Mui>> sussurro il più piano possibile, scuotendolo delicatamente.
Lui apre gli occhi e mi guarda. Appena mette a fuoco la mia immagine, vedo il suo viso cambiare espressione, lui sbatte le palpebre e poi si siede.
<<Ciao...>> bisbiglia. Oh dei, è adorabile.
<<Vieni>> gli dico alzandomi in piedi e tendendogli la mano. Anche lui si alza, inizialmente instabile, e mi segue in bagno.
<<Guardati il collo>> gli dico mettendolo davanti allo specchio.
Mui sgrana gli occhi alla vista dei lividi, poi mi guarda con uno sguardo che mi fa sentire profondamente in colpa.
<<Senti, ne è valsa la pena o no?!>> mi difendo io sentendo le guance calde.
Luo scoppia a ridere sottovoce e io lo osservo sorridendo: è così carino... gli do un bacio sulla fronte; <<Hai una felpa a collo alto per coprirti, giusto?>>
<<Sì, sì>> dice lui, cercando di sistemarsi i capelli arruffati.
Torniamo in camera e vedo che Sanemi mi sta chiamando sul mio telefono, che aveva la suoneria bassa, quindi sta vibrando. Mi affretto a rispondere, poi mi porto il telefono all'orecchio, mentre Mui si accovaccia sul mio futon a fianco a me.
<<Hey Ne->>
<<CHE COSA È SUCCESSO TRA TE E MUICHIRO, MADONNA, STO PER VENIRE LI CON UN COLTELLO IN MANO, PREGA I KAMI CHE MI FERMINO!!!!>>
Oh merda. Io e Muichiro ci guardiamo: ora ho seriamente paura per la sua sopravvivenza...
<<Hey hey, Nemi, ma chi ti ha detto sta roba?>> cerco di dire nel tono più credibile possibile.
<<È sfuggito a Kanae ieri, ci siamo visti. Ma ieri eravate DA SOLI!! OGGI APPENA VI VEDO VI CONTROLLO IL COLLO, A TUTTI E DUE, TI GIURO CHE SE TROVO ANCHE SOLO UN PICCOLO SEGNO D->>
Chiudo la chiamata e spengo il telefono.
<<Eee... ora?>> mi chiede Mui trattenendo una risata.
Mi lascio cadere sul futon e lui fa lo stesso vicino a me.
<<Rubiamo il correttore ad una delle ragazze e ci copriamo i lividi.>> dico io convinto.
<<Perfetto>> concorda Mui.
Mi volto e lo stringo a me, lui lascia fare. Mi sento così bene, ora che le cose si sono chiarite!
<<Genya, perché hai così tante cicatrici sul corpo?>> mi chiede Mui con fare incurante. Io smetto di carezzargli la nuca e mi blocco; non me l'aspettavo proprio.
<<Tutto bene?>> chiede lui, alzando la testa con un velo di preoccupazione negli occhi.
<<S-sì>> non penso che possa lontanamente immaginare che è a causa di mio padre. Già, non solo la cicattice sul viso è una sua opera.
<<Il fatto>> inizio, muovendomi un po' per mettermi più comodo <<Il fatto è che io e Sanemi avevamo un padre violento>>
Sento il respiro di Muichiro che si blocca e lui mi stringe la mano.
<<Scusa, non...>>
<<Va tutto bene>> lo interrompo io.
Prendo un respiro e continuo:
<<Ci detestava, sia me che Sanemi, infatti spesso ci faceva del male... come vedi. Nostra mamma provava a proteggerci, ma non è che potesse fare tanto, era fuori a lavorare praticamente tutto il giorno, in più aveva una corporatura molto piccola, a nove anni ero già alto quanto lei. È stato il giorno in cui mi ha fatto questa>> dico passandomi un dito sulla cicatrice sul volto.
<<il giorno in cui mi ha fatto questa Sanemi ha chiamato aiuto, e lui è stato arrestato>>
<<Perché non l'avete fatto prima?>> chiede Muichiro in tono triste, ma quasi di rimprovero.
<<Non lo so neanch'io. Immagino avessimo paura>>
<<Paura? E di cosa?>>
<<Non lo so...>>
Mui mi avvolge con le sue braccia.
<<Non volevo risvegliare ricordi del genere, mi dispiace>>
Gli alzo la frangia e gli bacio la fronte, poi lo spingo più vicino a me.
<<Non importa. Se ci pensi, ho il corpo pieno di questi ricordi>>
Mui chiude gli occhi. Ha un aspetto adorabile. Faccio lo stesso, è domenica, la scuola è chiusa, possiamo dormire quanto vogliamo.
Alle 12.00 (?)
<<Ragazzi, Sanemi e gli altri ci hanno invitato a pranzare da loro, vi va?>> annuncia Tanjiro.
<<Certo!>> risponde Zenitsu entusiasta, Inosuke annuisce mentre è alle prese con matematica.
Io e Mui ci scambiamo un'occhiata sospetta, ma annuiamo: Sanemi, ehh?
A quanto pare, a Tanjiro quest'occhiata non è sfuggita.
Certo, no, a lui non sfugge niente.
<<Ehm... voi due...>> inizia a dire, si vede che vorrebbe risultare malefico, ma non ci riesce.
Zenitsu e Inosuke ci guardano con lo sguardo di chi hanno capito tutto. Io arrossisco di botto, mentre Mui cerca di riprendere il controllo della situazione:
<<Cosa volete dire, ragazzi?>> prova ad obbiettare.
<<Che ieri eravate insieme, da soli, cioè...>> Ecco, Inosuke è partito, ora non lo ferma nessuno.
<<Voi state insieme, no? Cioè, siete fidanzati? Stare sempre l'uno con l'altro e parlate e quando vi guardate le vostre guance si arrossano>>
Zenitsu scoppia a ridere, Tanjiro cerca invece di trattenersi. Io guardo Mui: anche lui ora è rosso in volto.
<<Cioè, nulla di male, almeno credo>> continua lui, ignorando Zenitsu.
<<Comunque penso che Tanjiro, prima, quando a provato a dire quelle parole confuse, intendesse chiedervi se ieri aveste scopato o fatto qualcosa del gen->>
<<HAHAHHAHAHA SMETTILA STO MORENDO!!!!!>> Zenitsu si lascia cadere sul suo futon, cercando di soffocare le risa nel cuscino, mentre io inizio a fare fuoco e fiamme.
Mui si copre il viso con le mani, penso che se avesse la possibilità di sparire nel nulla adesso la sfrutterebbe.
<<Inosuke, stai zitto!!>> afferro il cuscino dal futon di Tanjiro e glielo lancio, beccandogli il viso.
Lui ricambia e così ha inizia la guerra tra noi due.
Nel mentre sento Tanjiro dire che in teoria i ragazzi ci stanno aspettando per pranzare, ma lo ignoro e continuo a prendere a cuscinate Inosuke finché lui non mi trascina via e Mui fa lo stesso con Inosuke.
Ci dirigiamo verso la camera dei ragazzi, per poi bussare alla loro porta; ad aprirci è Obanai. Ieri è tornato dall'ospedale, dopo che era stato accoltellato all'arteria da quei bastardi.
<<Per il vostro bene, siate cauti mentre siete dentro>> ci dice in tono onesto.
In effetti, dentro Tengen sta lanciando degli onigiri a Giyu, che fortunatamente riesce ad afferrarli tutti al volo, mentre Kyojuro è alle prese con gli spaghetti di frumento per il ramen che si sono impigliati nelle bacchette che sta usando.
Appena vede Inosuke, Sanemi gli lancia un gambero in pastella, Inosuke adora la tempura.
Beh, ad entrare in camera loro si rischia sempre che un oggetto volante ti colpisca.
<<Forse... avete bisogno di una mano?>> dice Tanjiro, probabilmente riferendosi a Kyojuro, le cui bacchette si sono amabilmente spezzate e un pezzo è finito negli spaghetti.
Quando finalmente la situazione si fa leggermente più ordinata, Sanemi mi prende da parte e mi dice in tono serio:
<<Genya, cosa c'è tra te e Muichiro?>> mi chiede.
<<Nemi, se anche fosse successo qualcosa, ho sedic'anni, lo sai, vero?>>
<<Senti, avrò pure il diritto di essere in pensiero per te!>>
<<Ma che caz- Sanemi, che ti è successo, perché sei così gentile?>>
Lui ridacchia, in realtà non è stato serio nemmeno per un secondo.
<<No, a parte gli scherzi, non mi sono scordato quanto ti ha fatto stare male la relazione con Ery>>
Ery è la mia ex ragazza. E Sanemi ha ragione a dire queste cose, perché lei si era messa con me solo per dire in giro che era fidanzata e sperando che io la portassi a letto, invece non è successo, perché a me piaceva per il suo carattere, perché mi sembrava una bella persona, non per il suo corpo.
Lei però non la pensava così ed io sono stato male perché credevo avessi qualcosa di sbagliato per il fatto che non le piacessi per com'ero, per questo l'ho lasciata dopo un mese di relazione.
Sospiro: <<Grazie Nemi... ma Muichiro è diverso, non lo dico come una scusa, proprio... è diverso>>
Sanemi accenna un sorriso, poi mi dice: <<Comunque ieri cosa avete fatto??>>
Io arrossisco e bofonchio la parola "baci", mentre prima che io possa reagire, mi tira giù il colletto della felpa; meno male che i miei lividi erano poco visibili, quindi non ci fa molto caso.
<<Sanemi!>>
<<Senti, volevo essere sicuro! Comunque...>> assume un'aria meschina.
<<Se avete intenzione di andare a letto insieme vacci piano, che è più piccolo di te>>
<<M-ma cosa dici, Nemi!!!>> esclamo arrossendo ancora.
Mio fratello ride e mi scompiglia i capelli, prima di tornare di là, dove gli altri si sono già messi a tavola.
Io mi siedo tra lui e Muichiro; Kyojuro sta parlando del suo fratellino, Senjuro, io lo conosco, frequenta la scuola media qui vicino.
Mentre Inosuke cerca di soffocare Zenitsu con una pallina di spaghetti di ramen, Sanemi si alza in piedi sul tatami; so cosa sta per fare, accidenti a lui.
Si schiarisce la voce, imitando palesemente Tengen quando vuole attenzioni e inizia a parlare:
<<Signori e signore... che non ci sono signore, quindi, vabbè, lasciamo perdere... Io, Sanemi Shinazugawa, ho il dovere di dichiarare approvata la relaz->>
<<Io e Muichiro stiamo insieme>> lo interrompo io.
Lui mi guarda offeso, e io obbietto dicendogli: <<Ci stavi mettendo troppo>>
L'intero gruppo dei ragazzi delle specializzazioni ci guarda scioccato, mentre Zenitsu ricomincia a ridere e Tanjiro lo segue; Inosuke invece ha un'espressione orgogliosa sul volto, come dire che lui era riuscito a capirlo prima.
Muichiro abbassa lo sguardo, sorridendo, con le guance rossissime.
Tengen comincia a balbettare: <<Oh... voi due... ma da quando?... ma siete gay?!>>
Dopo quest'ultima riflessione afferra Giyu e gli dice entusiasta:
<<Giyu, abbiamo altri amici gay oltre a te e Sabito!!!>>
<<Tengen non fare l'omofobo>> lo riprende Obanai, ma sorride.
Mentre Tengen insiste che quello non era fare l'omofobo, Kyojuro allunga verso Muichiro e gli solleva il viso: <<Non essere così in imbarazzo, è una cosa bella, sapete?>>
Mui annuisce e lui ritorna al suo posto soddisfatto.
<<Beh>> ricomincia Sanemi indignato: <<Se quando Mui viene a casa nostra e lo trovo a letto con te siete finiti entrambi, io vi ho avvertito>>
<<SANEMI!!!>> esclamano Obanai e Kyojuro, mentre tutti gli altri se la ridono e io e Mui muoriamo di imbarazzo.
Poi io mi riscuoto: <<Nemi...>> dico riflettendo.
<<Cosa significa "Quando Mui viene a casa nostra"?>>
Lui cambia espressione e poi passa il suo sguardo da me a Muichiro confuso.
<<Oh... non ve l'ho ancora detto?>>
<<No...?>>
<<Beh>> inizia lui sedendosi di nuovo sul tatami.
<<Ho pensato, visto che tu e Mui eravate molto amici... e ora siete fidanzati, quindi anche meglio... che dato che Mui non aveva un posto dove andare per le vacanze natalizie, se non la comunità ho parlato col preside: Mui potrà restare a casa nostra durante quel periodo>>
Non ci credo: davvero?! Sanemi...
Mui si alza dal tatami e corre ad abbracciarlo: <<Grazie Sanemi!!>> esclama con gioia.
Tutti noi ci guardiamo, un po' felici, un po' sorpresi, perché Sanemi non fa spesso queste cose.
Lui però cerca di scansare Muichiro con aria scocciata, anche se è soddisfatto.
Mui continua a ripetere "grazie" ancora molte volte, sembra voler piangere di gioia. Non penso si sia sentito voluto molte volte in vita sua.
<<Beh, ora io chiederei una cosa...>> dice Tengen, alzandosi in piedi a sua volta.
L'attenzione di tutti va a lui, ovviamente.
Lui si schiarisce la gola soddisfatto di aver gli occhi di tutti puntati su di sé: <<Ora secondo me, per approvare la relazione di Mui e Genya... se si dessero un bacio...>>
<<SIIIII FATELO!!>> urla Zenitsu, accompagnato da Inosuke, Tanjiro e Kyojuro, mentre Giyu, e Sanemi si mettono a guardare senza commentare ma tutti con lo stesso sorrisetto sulle labbra.
Io guardo Mui provando l'imbarazzo più totale, e lui mi lancia un'occhiata; e ora?
<<Dai, vi preeeeeeegooooooooooo!!>> cantilena Zenitsu.
Prima che io possa dire qualcosa, Mui mi stampa un bacio veloce sulle labbra e poi si allontana rosso in viso.
Il gruppo si mette ad urlare entusiasta, mentre io e lui ridacchiamo per le loro reazioni.
Il resto del pranzo lo passiamo in allegria, come se non si potesse essere allegri con dei personaggi che si mettono a fare una dichiarazione d'amore a un onigiri come Tengen, dopodiché torniamo in camera.
Inosuke come tocca il letto si addormenta di nuovo, Zenitsu e Tanjiro si mettono a fare i compiti per lunedì.
Io invece propongo a Mui di venire a fare un giro in città, così, per passare un po' di tempo insieme.
Prendo lo zaino e ci metto dentro il portafoglio, una borraccia con dell'acqua e il telefono, poi ci infiliamo le felpe e usciamo.
Prendo la mano di Mui già mentre siamo in corridoio e lui me la stringe.
Bene, questo è il primo giorno che passerò con il mio nuovo fidanzato, che bello!
Una volta fuori decidiamo di andare al parco e poi fare un salto in caffetteria, dove oggi dovrebbe esserci Suma che da una mano anche se non è il suo turno.
Mentre saliamo sull'autobus, il telefono di Muichiro squilla e lui lo accende:
<<Hey Mitsuri!>> attiva il vivavoce e tiene il telefono sospeso tra me e lui.
<<Mui, come hai potuto farmi questo, devo sapere cos'è successo tra te e Genya, Tanjiro dice che siete usciti, ci possiamo incontrare da qualche parte??>>
Mitsuri sembra agitatissima, come al solito in queste situazioni. Noi ridacchiamo e lei si rende conto che eravamo in vivavoce e ovviamente da di matto.
<<Mitsuri, ti prego calmati!!>> esclamo io, mentre ci sediamo su un sedile libero.
<<Se ti va un po' più tardi di fare un salto al caffè da Suma, ci vediamo lì, ti va bene?>> Le propone Mui.
<<Sìììì, va benissimo, ci tengo solo sapere alcune cose, poi vi lascio in pace!>> accetta lei entusiasta.
La salutiamo e Mui chiude la chiamata, poi appoggia la testa alla mia spalla riprendendo la mia mano. Lo adoro.
<<Tuo fratello... è stato fantastico oggi. Non avevo idea del fatto che mi avreste ospitato per natale! Siete così gentili>> dice.
Io sorrido: <<Neanche io lo sapevo, ma non penso che Sanemi avrebbe potuto fare di meglio... e comunque è solo un piacere per la nostra famiglia>>
Lui mi bacia sulla guancia e mi sussurra: <<Grazie Genya>>
Scendiamo dopo due fermate e ci incamminiamo verso il vicino parco; non è molto grande, ma è davvero bello, non so perché non ci venga mai nessuno, ma non mi dispiace, la folla negli ambienti come questi è davvero fastidiosa.
Il prato è ricoperto da foglie secche dei ciliegi e degli alberi di ginkgo, alcune delle quali volteggiano in aria, una strada ghiaiosa taglia il parco in due e vi sono alcune panchine ai lati di essa.
Mitsuri direbbe che è molto romantico e io sinceramente concorderei con lei.
Non ci sediamo sulle panchine, ma sotto un albero di ginkgo e ci perdiamo in chiacchiere stringendoci la mano.
Mui afferra al volo una foglia di ginkgo che planava davanti ai suoi occhi e la osserva intensamente. Sembra si sia perso nei suoi pensieri, lo fa spesso.
<<Perché... perché questo mi ricorda qualcosa...?>> bisbiglia rigirando la foglia per vederne ogni suo dettaglio.
<<Mui?>> lo chiamo io.
Lui si riscuote: <<Sì?>>
<<Tutt'ok?>> gli chiedo io.
<<Sì... scusami>> lascia cadere la foglia di ginkgo che si posa ai suoi piedi.
Continuiamo a parlare. Con Ery-san non ho mai parlato così tanto. Anzi, praticamente non lo facevamo proprio; era lei che parlava di me in giro.
Mi rendo conto che continuo a paragonare queste due relazioni, forse non dovrei farlo... il fatto è che mi piace, Mui è molto meglio di lei.
Alla faccia tua, Ery, vorrei che mi vedessi ora!!
Mi piace ascoltare Muichiro, mi perdo nelle sue parole e lo stesso succede a lui quando parlo io.
Mentre gli dò un bacio sulla guancia, addocchio una donna seduta sulla panchina all'opposto di noi, che però vedo ci sta guardando. Anche io mi fermo ad osservarla, non riesco a vedere la sua espressione, ma da quello che vedo non mi piace molto.
<<G-Genya?>> dice Mui, col sorriso sulle labbra; mi accorgo che sto ancora tenendo il suo viso attaccato al mio, quindi mi stacco velocemente, forse troppo.
<<Scusa!>> esclamo, ma lui ridacchia.
<<Perché fissavi quella donna?>> mi chiede curioso.
<<Beh, lei sta guardando noi, volevo sapere cosa voleva>> spiego io.
<<Vuoi andare a chiederglielo?>> mi chiede Mui.
<<Ma no, scemo!>> anch'io rido.
Dopo un po di minuti, però, la donna si alza e viene verso di noi. Come pensavo, la sua espressione trapela di disappunto. Anzi, più si avvicina, più sembra arrabbiata, quasi disgustata.
<<Hey Mui>> bisbiglio al suo orecchio. Lui mi guarda e io lo trascino più vicino a me.
<<Quanto ci scommetti che la tipa che si sta avvicinando è omofoba?>>
Mui le lancia un'occhiata preoccupato e cerca di staccarsi da me, ma io lo stringo ancora più vicino.
<<Genya, meglio se ci allontaniamo>> obbietta lui per giustificare il suo ultimo movimento.
<<No, vediamo cos'ha da dire>> dico io malignamente, avvicinando il viso al suo e facendolo arrossire violentemente.
<<Buongiorno ragazzi>> finalmente la donna arriva e si pianta in piedi davanti a noi.
<<Buongiorno>> la saluto io il più cordialmente possibile, mentre Mui la guarda dubbioso.
<<Scusate, ma avete visto quei bambini, laggiù?>> dice lei in tono pungente. Io mi volto: è vero, sono arrivati due bambini, un maschio e una femmina, accompagnati dai genitori, e stanno giocando a rincorrersi.
<<Sì, li vedo>> rispondi calmo io.
<<Ecco, vi chiederei di non assumere certe pose volgari davanti a loro, sapete, sono ancora piccoli, potreste mettere loro in testa dei pensieri sbagliati>>
Muichiro apre la bocca per obbiettare indignato, ma la richiude subito.
<<Signora, non capisco dove vede il volgare in noi, in più se guarda con più attenzione verso i due bambini, può notare che i loro genitori sono seduti sulla panca in una posizione molto simile alla nostra>> Mui mi osserva parlare con una fermezza che sto usando per rimpiazzare l'odio feroce che sto provando in questo momento per lei.
<<Beh, ma sapete, per loro è diverso>> obbietta lei in modo tagliente.
<<Diverso? Perché?>> chiedo io in modo ingenuo. <<E poi ho un'altra domanda, signora: perché dice che potremmo mettere in testa ai bambini idee sbagliate?>>
<<La diversità delle vostre pose sta nel fatto che loro sono un uomo e una donna, mentre voi siete due ragazzi!>> comincia a scocciarsi, proprio quelli che volevo.
<<Ahh, capisco, dice che siamo troppo vicini per la nostra età?>> soggigno.
<<Oh, ma quali sono i vostri problemi oltre all'essere... gay?!>> esclama lei a voce molto alta, pronunciando l'ultima parola con disgusto, come se fosse una parolaccia.
Mui sussulta e stavolta io cambio espressione.
<<Noi non abbiamo nessun problema, signora. Nessuno. Secondo me è lei che ha qualcosa che non va>>
<<Senti, ragazzo, voglio renderti una cosa chiara...>> la donna sta quasi urlando e il padre dei due bambini si volta verso di noi.
<<Prego, si accomodi pure, sono tutt'orecchie>> dico io, alzando la voce a mia volta, mentre trascino Mui sopra le mie gambe, in una posa ben più sensuale di quella di prima, appositamente per farla innervosire.
<<Le persone come voi sono un insulto alla società, sono un problema per le altre persone!!>>
<<Ah, sì? E mi dica il motivo!>>
<<Perché le vostre menti sono sbagliate! Non dovreste innamorarvi di persone del vostro stesso sesso, ma di quelle di un sesso diverso, e con loro far crescere la popolazione in modo sano!>>
<<Lo sa che sta insultando molte più persone di quelle che crede in questo momento?>> Le chiedo io alzandomi in piedi e costringendo Mui a fare lo stesso.
Sono più alto di quella donna ed è la prima volta che provo soddisfazione nel guardare dall'alto al basso una persona.
<<Ora se mi permette le farò io il punto della situazione>> senza aspettare una risposta comincio:
<<Lei ha dei figli?>>
<<No, e con ciò?>> risponde lei senza cercare di moderare la voce.
Io mi fingo sorpreso e sussulto falsamente: <<Ma signora! Così è lei a non far crescere la popolazione! Che cosa grave!>>
Sogghigno, le ho chiuso la bocca, e poi continuo:
<<Trovo che sia un bene il fatto che lei non abbia figli, signora; prima di tutto perché se avessero un'orientamento sessuale diverso dal suo, probabilmente li abbandonerebbe senza sentirsi nemmeno un po' in colpa.
In più, se lei avesse avuto dei figli li avrebbe sicuramente educati a diventare una persona come lei... e di persone come lei nel mondo si può fare tranquillamente a meno>>
Sorrido mentre lei inizia ad urlare: <<Come ti permetti, squilibrato! Siete tu e il tuo fidanzatino qui presente ad inquinare il mondo con la vostra presenza! Siete voi che siete nati sbagliati! Siete...>>
Nonostante sappia che è lei quella che si sbaglia, le sue parole sono comunque pesanti; cioè, sta praticamente dicendo che io e Muichiro non dovremmo esistere. Stringo la mano di Mui così forte che ho paura di stargli facendo male.
<<Che succede qui? Signora, ragazzi, tutto bene?>>
Il padre dei due bambini si è avvicinato con aria preoccupata e ora sposta lo sguardo impaziente da noi a lei.
<<Che succede? Succede che questi due ragazzi fanno parte dell' LGBTQ, ecco cosa succede!!>> ruggisce lei infuriata, poi so rivolge a noi e sibila: <<Maledetti>>
Stringo Muichiro a me e l'uomo si fa serio: <<Signora, non vedo dove sia il problema: essere gay o lesbica è perfettamente legale al giorno d'oggi>> dice in tono freddo.
<<Questo perché chi sta al governo ha dei problemi!>> cerca di obbiettare lei.
<<Signora, se ne vada, la prego... ha detto abbastanza>> dice Mui con voce tremante, non so se di rabbia o perché non aveva il coraggio di aprire bocca.
Lei lo osserva per un attimo, poi se ne va sbuffando sonoramente.
<<Oh, signora!>> la richiamo io.
<<Che accidenti vuoi ora?!!>> urla lei.
<<Forse avere dei figli le avrebbe fatto bene, dopotutto!>> Le dico segnando educatamente l'uomo difianco a noi, che ridacchia.
<<State bene?>> ci chiede poi lui.
<<Sì... tutto a posto>> dico io, Mui annuisce.
<<Bene... vi consiglio di ignorare le persone come lei. Anche se a quanto pare le stavate tenendo testa con molta decisione>> commenta.
<<La ringraziamo ugualmente>> dice Mui.
Lui sorride e si allontana di nuovo augurandoci buona giornata.
<<Che neuro!!>> esclamo io, camminando via spedito e trascinando Mui con me.
<<Sì, ma ora dove andiamo?>> chiede lui, rimettendosi al passo con me.
<<Alla caffetteria, ti va ancora?>>
<<Sì, giusto...>>
Una volta fuori dal parco, però, mi fermo e guardo Mui: <<Senti, tutt'ok?>> gli chiedo.
<<Sì, non preoccuparti... sei stato magnifico!!>> esclama poi.
<<Grazie grazie>> dico io fingendo di darmi arie come Tengen.
Mui ride. Non è che sia cominciato al massimo, come primo giorno fuori da solo con lui, ma sono solo le 15.00, abbiamo ancora tutto il tempo!
Gli dò un bacio, stavolta sulla bocca e chiudo gli occhi anche se mi stacco subito, e ci rimettiamo a camminare con più calma.
Muichiro chiama Mitsuri dicendole che ci stavamo avviando alla caffetteria e lei gli ha risposto che ci sarebbe stata.
<<Ti immagini se ci fosse stata lei prima, con quella donna?>> gli dico io.
Ci immaginiamo mentalmente la scena di Mitsuri che litiga con lei e scoppiamo a ridere.
Quando arriviamo al caffè, Suma sta servendo una cliente. Finito con lei, ci nota e si dirige felice verso di noi.
<<Ciao! Come state?>> ci saluta sorridendo. Sta da dio in divisa.
<<Ciao Suma, stiamo bene, e tu? Come va il lavoro qui?>> chiedo io.
<<Non potrebbe andare meglio, la domenica sono tutti meno stressati a causa del lavoro, quindi i clienti sono più piacevoli!>> spiega lei allegramente.
<<Accomodatevi pure, siete soli?>> aggiunge.
<<Tra poco ci raggiunge Mitsuri>> dico io.
<<Ok, vi va bene questo tavolo?>>
<<Certo! Grazie>> afferma Mui.
<<Tra poco arrivo con gli ordini>> dice lei, poi aggiunge:
<<Oh, e, oggi abbiamo un'aiutante...>>
Kanao ci saluta da dietro il bancone.
<<Hey, ma la proprietaria del bar non aveva detto che non poteva servire finché non aveva 18 anni?>> chiedo io mentre agito la mano verso di lei.
<<Infatti non fa da cameriera, sta solo dietro il bancone e prepara il cibo e le bevande>> specifica Suma soddisfatta.
Si allontana e nel mentre Mitsuri entra dalla porta, sembra abbia corso, ha il fiatone.
Suma la accoglie con un abbraccio, sono particolarmente amiche loro due.
Mitsuri ci raggiunge e noi la salutiamo sorridendo. Invece di sederci, però, lei rimane in piedi impalata a fissarci, poi nei suoi occhi iniziano ad accumularsi delle lacrime.
<<Mitsuri! Che ti succede?!>> esclamo io alzandomi e Mui fa lo stesso.
<<Vedervi...>> Mitsuri nasconde il viso tra le mani.
<<Vedervi insieme è così bello!!>>
La facciamo sedere cercando di non ridere, e quando si calma Suma torna da noi e ci chiede cosa prendiamo.
Io e Mui ordiniamo un cappuccino, mentre Mitsuri si mette ad elencare di tutto e di più.
<<Quindi? Com'è andata?>> ci chiede mentre aspettiamo che il cibo arrivi.
<<Niente, ci siamo baciati>> spiega Mui in breve.
Mitsuri lo guarda inclinando la testa d'un lato e socchiudendo gli occhi.
Forse un po' troppo in breve.
Siamo costretti a descrivere tutto per filo e per segno, mentre i suoi occhi si illuminano ad ogni dettaglio aggiunto.
<<Wow... Ora siete una coppia!>> commenta asciugandosi gli occhi.
<<Sì>> confermiamo noi.
Quando Suma arriva con il cibo, Mitsuri dice anche che ora io e Mui stiamo insieme, e lei sgrana gli occhi e batte le mani entusiasta.
Io e Muichiro ci stringiamo la mano sotto il tavolo. Di solito non mi piace ricevere troppe attenzioni, ma ora sono piuttosto felice.
Mentre Mitsuri mangia i suoi moshi e mitarashi e noi beviamo il nostro cappuccino, le raccontiamo il nostro ultimo incontro oggi pomeriggio.
<<Quindi... vi ha insultati perché siete gay?!>> dice lei, rischiando di soffocarsi in una pallina del mitarashi.
<<Beh, sì... ma Genya le ha tenuto testa, è stato bravissimo>> ripete Mui, dandole delle pacche sulla schiena sperando che non muoia.
Mitsuri tossisce e ci guarda: <<Se c'ero io...>> è furiosa, rossa in volto.
<<Se c'ero io non la passava liscia!!!>>
<<Non ci saremmo aspettati nulla di diverso>> commento io.
Dopo una mezz'ora passata a chiacchierare, ci decidiamo ad uscire dal bar. Paghiamo dando i soldi a Kanao, che è molto orgogliosa di poter lavorare qui, e poi ci avviamo fuori.
<<Ora voi che fate?>> ci chiede Mitsuri.
<<Non avevamo in programma nient'altro, poi io ho da studiare per domani>> dico io, scocciato.
Mui annuisce. <<Sì, domani devo provare a recuperare quella maledetta insufficienza in storia>>
<<C-COSA!?>> esclamo io.
<<Sì, perché?>> chiede lui sorpreso.
<<Ma come, ma non sai niente!! Dobbiamo andare ora! Vieni, Mitsuri!>>
Prendo Mui e inizio a spingerlo verso la fermata dell'autobus lì vicino, mentre Mitsuri ci segue ridendo allegramente.
☕️spazio a me☕️
Helà miei lettori! Come va?
Il capitolo era penoso oppure leggibile?
Spero nella seconda opzione :>
Alla fine nonostante avessi detto che non avrei potuto postare molto nei prossimi giorni, ci sono riuscita, visto che oggi era domenica e non avevo troppi impegni!
Com'erano i disegni di Suma e Kanao? No, perché gli ho fatti in classe perché mi annoiavo, sono tutti a biro, quindi capisco che facciano pena...
Vabbè, nulla di nuovo, se vi va mettete una stellina o scrivete un commentino per supportare o la storia o la mia voglia di scrivere e niente, noi ci vediamo!
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