Piccoli aiuti

E sì! Sono tornata! E come avevo promesso... capitolo più lungo per scusarmi! Grazie di avermi aspettata!
~

<<Tokito!>>
Apro gli occhi e sollevo il viso di scatto, trovandomi davanti la professoressa che mi guarda con disappunto.
Mi rendo conto che mi sono appena risvegliato da una specie di stato di sonnoveglia, mi strofino gli occhi e mi rizzo a sedere: <<Mi scusi, prof>>

Sento lo sguardo di Nezuko su di me, la prof mi osserva e poi abbassa la voce: <<Lo so che stai passando un brutto periodo... ma la fine della scuola si avvicina, è il tuo primo anno e non voglio che tu venga bocciato>>

Mi fa cenno di alzarsi con la testa e io ubbidisco subito.
<<Dai...>> sospira lei. <<Vai a lavarti la faccia in bagno, poi torna>>

<<G-Grazie mille...>> abbasso la testa in segno di ringraziamento e mi avvio fuori dalla classe a guardando il pavimento.

Raggiungo il bagno e faccio come mi ha detto la prof, apro il rubinetto e mi chino a sciacquarmi il viso.
Approfitto di questo momento per tirare fuori il telefono e andare su Whatsapp, poi sul contatto di Genya, che a quanto pare è online.
Devo scrivergli. Ora.

A causa sua non sto dormendo decentemente da alcuni giorni e faccio fatica a mangiare, ho continuamente paura per lui, voglio sapere come sta!
Il fatto che ci si metta anche lui con Sanemi... mi fa stare malissimo.

Genya, inizio a scrivere. Ti prego, te lo chiedo un'ultima volta, scrivimi qualcosa, rispondi alle mie chiamate, ti prego, mi manchi, manchi a tutti, voglio sapere come stai!
Mentre digito le lettere sulla tastiera i miei occhi si inumidiscono. Invio il messaggio sperando che lo legga il prima possibile... e succede.

Sotto il suo nome si fa spazio la scritta "sta scrivendo...". Stringo il telefono con entrambe le mani e spalanco gli occhi in attesa di una risposta.
Ci mette un po', cosa che non fa che aumentare la mia ansia.

Poi finalmente un nuovo messaggio appare sulla schermata.

Muichiro ti prego devi smetterla di cercarmi. Non è bello sapere che il proprio fratello è in ospedale e sta per morire, ma tanto tu non lo puoi capire.

...

Non lo posso capire? Io?!
Clicco sull'icona del telefono per chiamarlo e mi porto il telefono all'orecchio, sapendo che non risponderà. Infatti rifiuta la chiamata, ma scrive un nuovo messaggio:

Ti ho detto di non cercarmi!

Non me ne frega un cazzo inizio a digitare, difficile da fare con le mani rigide. Sei il mio ragazzo Genya, ma ti rendi conto che mi fai stare male?

Invio il messaggio e aspetto una risposta. Questa volta non inizia a scrivere subito, ma esita.
Ma la sua risposta...

Non credo

Non credo che io e te dovremmo continuare.

Mi sembra di sentire il mio cuore spezzarsi. Le mie mani iniziano a tremare, appoggio il telefono sul lavandino e mi copro la bocca.

No...
No, come?!

Riaffero il telefono e tento di richiamarlo, più volte, sentendo i singhiozzi che mi salgono alla gola.

Muichiro basta!, mi scrive Genya, ma io continuo, finché ad un tratto mi risponde davvero.
<<Cosa vuoi? Perché non mi lasci in pace?!>> sento che urla dall'altra parte della linea.
<<Perché? Cosa ho fatto, G-Genya?>> inizio a piangere, mi appoggio al muro.
<<Ti prego, io ti amo, n-non...>> non riesco a parlare, stringo gli occhi e altre lacrime scendono sulle mie guance.
Genya non parla per un po', non so dire se anche lui sta per piangere.

<<Ti prego Mui... lasciami e basta... continuare non ha senso...>>
<<Sì, si sistemerà tutto, ti prego Genya, ti prego, sto già male, non farmi soffrire di più...>>
<<Mui, lo dico per te! Se non ti parlo ci stai male, se parlo sto male io! Quindi basta, chiuso, finito!>>
<<Genya!>>

Genya chiude la chiamata.
<<No...>> bisbiglio. Guardo il mio riflesso allo specchio. Le lacrime hanno smesso di scendere. Mi dico che non ho ancora compreso che è successo davvero. Non ho ancora capito che Genya mi ha lasciato, non siamo più fidanzati, quello che abbiamo fatto insieme è acqua passata.

Mi sciacquo di nuovi il viso cercando di alleviare il rossore che mi tinge le guance e il naso e il gonfiore al quale i miei occhi sono affetti.
Mi costringo a non ricominciare a singhiozzare, devo tornare in classe.

Dopo pochi minuti le mie condizioni sembrano quasi decenti. Riprendo quindi il telefono e lo infilo in tasca, mi sciolgo la coda in cui erano intrecciati i miei capelli e cerco di nascondermi il viso al meglio che posso, poi mi riavvio verso la classe.

~●~◆~●~

<<Ragazzi, dopo pranzo andiamo da Sanemi? Ci vanno anche Kyojuro e Kanao, che si incontra là con Kanae, dopo dovrebbe raggiungerci anche Mitsuri>> propone Tanjiro.
<<Io vengo>> conferma subito Zenitsu, Inosuke annuisce: <<Avevamo già deciso di andarci io e Aoi>>

A questo punto tutti ebtre si girano verso di me: <<E tu, Mui?>> chiede Tanjiro.
<<...Ehh?!>> Mi riprendo velocemente.
<<Stai bene? Non hai praticamente parlato da quando le lezioni sono finite>> Zenitsu si avvicina a me per primo, poi anche gli altri lo fanno.

<<Io... magari vi raggiungo dopo... dovrei provare a recuperare un po' di scienze, ho preso un'altra insufficienza...>>
<<Ok, ma Monitsu non ti ha chiesto
questo>> specifica Inosuke.

Tutti e tre si chinano e si inginocchiano sul mio futon, davanti a me. Un gesto che significa che non c'è verso di nascondere loro la verità.

Faccio un respiro profondo sotto i loro sguardi curiosi e preoccupati.
<<Mh, è che... oggi a scuola non riuscivo a stare sveglio, la prof mi ha mandato a lavarmi la faccia in bagno e io ne ho approfittato per messaggiare a Genya>>

Devo riprendere fiato e deglutire, cercare di precedere il tremore che potrebbe impadronirsi della mia voce da un momento all'altro.

<<A-All'inzio non... non voleva rispondermi. Mi ha detto che dovevo smetterla di cercarlo...>>
Abbasso lo sguardo, non oso minimamente incrociare i loro sguardi.

<<P-Poi... mi ha scritto c-che... che...>> No, non ci riesco. Tento di riprendere il respiro e ricominciare, ma Tanjiro mi ferma.
<<Mui, non sforzarti, basta così.>> mi dice, ma io tiro fuori il mio telefono e mostro loro il messaggio.

La stessa identica espressione si dipinge sui loro volti.
<<Ah, Mui...>> Zenitsu si fa avanti e mi abbraccia, e così fa Tanjiro e per ultimo Inosuke, avvolgendoci tutti con le sue braccia.

Non me lo aspettavo e questo gesto mi riempie gli occhi di lacrime.
<<I-Io l'ho richiamato... e l-lui mi ha detto che non aveva s-senso continuare...>>

Sento la mano di Zenitsu grattarmi dolcemente la nuca, lo stesso gesto che spesso faceva Genya... e non mi trattengo più, scoppio a piangere senza il minimo pudore.

<<Shh, Mui... guarda che non lo pensa davvero... lo conosciamo tutti da più tempo di te, sappiamo com'è fatto, sono sicuro che tornerà da te>> Tanjiro si allontana da me e mi prende il viso tra le mani.
Onestamente penso che potrebbe essere così... ma suona comunque molto inverosimile...
<<Non voglio lasciarlo... I-Io lo amo ancora...>>

Ci vuole un po' per calmarmi, ma tutti e tre i ragazzi hanno pazienza e mi trattano bene.
Pensano anche di stare a casa con me dall'ospedale ma io insisto perché vadano, non voglio essere una spina nei fianchi per loro e poi ho bisogno di stare almeno un po' da solo.

Quando finalmente si convincono ed escono di casa io tiro fuori il libro di scienze e i miei quaderni e inizio a fare vari esercizi e a scrivere tante volte le formule per tentare di fissarmele in testa.
Tutto inutile.
Lo spazio nella mia mente è totalmente occupato da Genya, da quel messaggio, dalle parole che mi ha detto...

Dopo qualcosa come mezz'ora o un po' di più decido di chiudere i libri e riordinare un po' sul tavolo dove ho studiato fino ad ora, poi faccio per sdraiarmi sul futon per tentare di chiudere un po' gli occhi, ma mi rendo conto che non ce la farei ancora prima di provarci.

Allora decido uscire per raggiungere gli altri. Mi alzo in piedi e vado in bagno per vedere come sono le mie condizioni. La risposta è "orribili", ho delle occhiaie profondissime e sono anche più pallido. Si vede poco, ma ho il viso più smunto di prima.

Sono dimagrito e non poco, me ne rendo conto... spinto dalla curiosità decido di pesarmi, così accendo la bilancia di fianco alla doccia e vi salgo sopra, aspettando che i numeri si compongano: sono dimagrito di 4 chili. Prima ero di 56 e ora di 52...

Scendo dalla bilancia sentendo la nausea, dovrei ricominciare a mangiare normalmente, ma il solo pensiero di un po' di riso mi fa venire il voltastomaco.

Mi pettino i capelli al meglio che posso, almeno quelli dovrebbero andare bene.
Esco dal bagno e prendo il telefono e il portafoglio, poi mi dirigo fuori.

La temperatura è piacevole, l'inizio di aprile si fa sentire. Mi piace la primavera.
Mi avvio verso la fermata dell'autobus e aspetto che quello che va verso l'ospedale.

Quando arriva, salgo a bordo, fortunatamente c'è un sedile vuoto, e io lo occupo. Nella mia testa continuano a vorticare pensieri negativi, ho paura di vedere Sanemi, mi manca mio fratello, vorrei avere qualcuno con cui parlare, cioè, ho Mitsuri, Obanai, Aoi e so che tutti gli altri sono disponibili, però... non lo so...

Chiudo gli occhi, li stringo, cercando come di cacciare fuori quei brutti pensieri, ma anche per non permettere alle lacrime di formarsi nei miei occhi. Sarebbe l'ennesima volta oggi.

Mi accorgo che una bambina mi sta fissando. Titubante ricambio lo sguardo, i suoi grandi occhi verdi mi guardano con tristezza.
Faccio davvero così pena? Sì, lo posso dire da solo. Sì. Faccio pena. La mia vita stava andando bene, ha avuto degli alti e bassi, ma ora sarebbe meglio che finisse.

L'autobus rallenta a causa del traffico in una rotonda. Mi guardo intorno per tentare di orientarmi e capisco dove siamo.

Vicino al parco... posso vedere chiaramente gli alberi di ginkgo e i ciliegi in fiore, i petali rosa chiaro planano dolcemente nella brezza primaverile.

È qui che io e Genya siamo usciti insieme per la prima volta... qui che siamo stati insultati da quella donna, che ci ha definito un'insulto alla società.

Sorrido debolmente a questi ricordi; quel giorno, Genya ha protetto la nostra relazione, ha protetto me. Mi chiedo se lo farebbe di nuovo.

...

<<Scusa?>>
Mi distacco dai miei pensieri e mi volto: la bambina di prima è in piedi di fianco al mio sedile, faccio per alzarmi ma con un gesto lei mi fa notare che posso restare seduto.

<<Ciao... volevo sapere se stai bene>> mi dice con un sorrisino, la sua voce è dolce, parla quasi sottovoce.

<<I-Io...>> sono sorpreso da questa domanda. Sono sorpreso da tutto ciò...

<<Sì... sì, sto bene>> rispondo sorridendo al meglio che posso.
<<Mh...>> la bambina mi guarda negli occhi, noto che il suo sguardo è simile a quello di Aoi, l'intensità è la stessa.

<<No, tu stai male>> dichiara lei.
<<Eh?!>>
<<Sì nota. Vuoi parlare? Cosa è successo? Il tuo sguardo è assente, vuoto. Qualcosa ti turba>>

Ok, sono scioccato. Ma questa... è una bambina vera??
<<Beh...>> tento di articolare un discorso che sia adatto alla sua età.
<<Ecco, c'è un mio amico che è in ospedale e sono solo un po' preoccupato per lui>>
<<Stai andando a trovarlo ora?>>

Esito di nuovo.
<<Sì.>>
<<Come si chiama, posso saperlo?>> chiede lei, con una genuina curiosità.
<<Uhm... sì, si chiama Sanemi>>

Gli occhi della piccola si spalancano e poi si socchiudono.
<<Sanemi... povero Sanemi...>>

<<Aspetta...>> ok, non ci sto più capendo niente.
<<Oh, scusa, chiarisco: anche io sto andando in ospedale in questo momento. Per andare a trovare Sanemi>>
<<Ah!>> Ora è tutto più chiaro... ma chi è questa bambina?

<<Ma tu sei venuta qui da sola?>>
<<No no... sono qui con il mio padre adottivo. Lui!>> la bambina indica qualcuno sui sedili in fondo all'autobus.
<<Mi sono allontanata con il suo permesso, per venire da te...>>

No... no vabbè. Non ci credo.

<<Urokodaki-san?!>> esclamo.
L'uomo mi sorride dai sedili, poi si alza e ci raggiunge.

<<Ciao Muichiro... vedo che hai fatto conoscenza con la mia piccola>> accarezza la testa della bambina, che sorride, poi sembra ricordarsi qualcosa.

<<Uhm, non mi sono ancora presentata in realtà... sono Makomo!>>
Mi tende la manina con un altro dei suoi sorrisini.

Io non posso fare altro che stringerla, non mi sono ancora ripreso dallo shock iniziale.
<<Urokodaki-san... da quando hai una figlia?>> chiedo osservando con tanto d'occhi, facendolo ridere.

Prima che mi possa rispondere, l'autobus si ferma alla nostra fermata, quindi scendiamo.
<<Beh, Makomo non è mia figlia biologica...>> mi fa chiaro lui, lei non sembra minimamente turbata da quel discorso.

<<Hey, non è che mi andresti a buttare via questa cartaccia? Guarda, là c'è la pattumiera>> Dice Urokodaki rivolto a Makomo, che annuisce e si allontana.

<<Muichiro...>> Lui avvicina un po' il viso al mio, e mi chiede:
<<Come stai? Non sembri molto in forma, l'ha notato anche lei che è ancora piccola...>>
<<Beh, che lei l'abbia notato non mi sorprende. Cioè, quella bambina non è normale>> dico in tono scherzoso, Urokodaki ridacchia ma poi torna serio.

<<Stai mangiando?>>
<<Uhm...>> sospiro.
<<Si vede... tanto?>>
<<Beh, io che ti conosco lo noto... e Muichiro>> mi mette una mano su una spalla.
<<Lo so. È un periodo difficile. Ma sei giovane, non rovinarti così>>

Distolgo lo sguardo da lui e lo focalizzo su Makomo, che sta tornando da noi.
<<Quanti anni ha?>> gli chiedo, facendo un cenno del capo verso di lei.
Lui si volta e risponde: <<11 anni.>>

Arriviamo all'ospedale dopo pochi minuti a piedi. Urokodaki si ferma a parlare con la signora Tamayo, l'infermiera dell'altra volta, che si è rivelata una donna davvero gentile.

Io e Makomo ci avviamo verso la stanza dov'è Sanemi. Nella sala d'attesa lì a fianco ci sono Aoi e Inosuke che parlano a bassa voce, Zenitsu che legge un libro, Tanjiro e Nezuko che guardano il computer (È una abitudine che hanno preso ultimamente, riguardano vecchi video del gruppo o vecchie foto).

Kanao sta facendo le trecce a Mitsuri, e quando vedono me e Makomo si alzano e ci raggiungono:
<<Ciao!>> esclama Mitsuri con un sorriso. Non so come faccia. Lei riesce sempre a tirarmi su il morale.
Mitsuri si abbassa e carezza la testa di Makomo: <<Ohayō, Makomo chan!>>
<<Ciao Mitsuri!>> Gli occhi di Makomo si illuminano, Mitsuri è bravissima con i bambini.

<<Stai bene?>> mi sussurra Kanao.
<<Uhm... p-potrebbe andare meglio...>>
<<Come va tra te e Genya?>>
Io faccio una pausa.
<<È... finita.>>
Kanao spalanca gli occhi e sussulta: <<No...>> Mi tira in un abbraccio stretto, non me l'aspettavo affatto, ma ricambio.
<<M-Mi dispiace, non so cosa dire... davvero, mi dispiace!>>
<<T-Tranquilla, hey...>>

Kanao mi guarda tristemente, poi nota che Mitsuri ci guarda curiosa, quindi si mette a chiacchierare lei con Makomo per tenerla occupata.
<<Mui?>> Mitsuri mi mette una mano sulla spalla. <<Cosa è successo?>>
Mitsuri mi prende per il braccio e cu allontaniamo un po' dagli altri.
<<G-Genya e io abbiamo parlato stamattina e-e...>> ...

<<Mui...?>> Guardo Mitsuri, ha capito che è qualcosa di serio, probabilmente ha anche intuito di cosa si tratta, perché le lacrime cominciano a riempirle gli occhi.
<<...lui mi ha detto che non p-potevamo continuare...>>

Mitsuri mi afferra e mi stringe in un abbraccio, così stretto che mi toglie quasi il fiato. Non dice niente.
Io ricambio l'abbraccio, confortato un pochino, lei non si stacca per un po'.

Quando lo fa mi da un bacio sulla testa: <<Io... sono qui per te. E Obanai, Aoi... Tutti noi lo siamo>>
Io abbasso lo sguardo, anche a me iniziano a salire le lacrime agli occhi.
<<G-Grazie...>>

In quel momento notiamo che la porta della camera di Sanemi si apre e ne esce Kyojuro, con un bambino al suo fianco. Mitsuri mi prende per mano e si avvicina a loro.

<<Hey Kyojuro; ciao Senjuro!>> Mitsuri molla la mia mano e si china ad abbracciare il bambino al fianco di Kyojuro.
Lui mi mette una mano sulla spalla e mi dice, col suo solito sorriso: <<Come stai, Muichiro?>>
<<B-Beh...->>
<<Ok, ho capito. Mi spiegherai dopo>>
Io lo guardo con gratitudine e sposto lo sguardo sul bambino. Chiaramente è suo fratello, è identico a lui, ma il suo sguardo è più tenero e quando Mitsuri lo abbraccia diventa rosso in viso.

<<Senjuro, lui è Muichiro! Te ne ho parlato, no?>>
<<Oh, sì! Ciao!>>
Io sorrido e gli tendo la mano.

<<Sbaglio... o sei il ragazzo del fratello di Sanemi, Genya?>> chiede curioso.
Io lo continuo a guardare in cerca di una risposta.
<<...S-Sì... sì.>> Sorrido, sperando di risultare credibile almeno per lui, perché so che Kyojuro si è reso conto che le cose non stanno come dico.

<<K-Kanae è dentro. Si è addormentata con la testa appoggiata al letto di Sanemi...>> dice Kyojuro cercando di cambiare discorso.

<<Poverina... però continua a sorridere... è una ragazza forte!>> dice Mitsuri commossa.

Time skip: 2 ore :)

Nella sala d'attesa siamo rimasti solo io, Mitsuri, Kyojuro, Makomo e Senjuro.
Abbiamo deciso di aspettare che Kanae si svegliasse, lei è ancora in camera di Sanemi.

Nel mentre Makomo si è divertita a intrecciarmi i capelli e Mitsuri ha fatto lo stesso ai due fratelli Rengoku. Abbiamo parlato del più e del meno, nonostante Makomo e Senjuro abbiano entrambi solo undic'anni ci si sente come se si potesse parlare con loro di qualsiasi cosa.

Mitsuri si è appena addormentata sul grembo di Senjuro, che ha la faccia bordeaux, e Makomo si sta divertendo a elencare i suoi pregi mentre lei dorme, quando d'un tratto vediamo Kanae uscire dalla stanza di Sanemi.

Immediatamente io, Kyojuro e Makomo ci alziamo e le corriamo incontro, ha gli occhi gonfi, ma non tanto per il pianto, più che altro si vede che ha dormito fino ad ora.

<<Scusate, mi sono addormentata!>> dice lei con voce incrinata.
<<Non ti preoccupare, come vedi non sei l'unica>> Io indico Mitsuri con un cenno della testa e lei sorride.

Lei e Mitsuri sono amiche, non quanto Mitsuri e Shinobu, ma si divertono a, come si dice, gossippare e a creare coppie.

<<Andiamo a casa?>> chiede Kyojuro, e tutti annuiamo.
Io sveglio Mitsuri, con grande sollievo di Senjuro, e tutti e sei ci dirigiamo fuori dall'ospedale. Il signor Urokodaki è rimasto d'accordo con Kyojuro, me e Mitsuri che avremmo portato noi Makomo sa lui, quindi lui è tornato indietro prima.

<<Ah, Mui... senti, io ora devo andare a fare la spesa per la signora Shinazugawa, perché praticamente lho incontrata stamattina, lei lavora tanto e quindi, vedendola esausta, ho pensato di farle questo regalo... Quindi mi chiedevo, so che sei il ragazzo di Genya, ti va di accompagnarmi? Così dopo passiamo da casa loro e potresti vederlo!>>

Kanae sorride, non sa che le sue parole sono pesanti per me. Esito un momento, Mitsuri è l'unica che ha notato il nostro discorso e mi guarda tristemente.

<<Va bene, grazie Kanae!>>

Mitsuri sgrana gli occhi. So che è una mossa avventata... ma io non posso ancora accettare il fatto che sia finita, non dopo tutto quello che abbiamo fatto insieme. Devo parlargli dal vivo.

<<Ok, allora... ragazzi io e Mui andiamo verso il supermercato, ci vediamo dopo? Lo porto a casa io!>>
Mitsuri mi guarda preoccupata, ma annuisce.

Kanae mi prende a braccetto, il sorriso sulle labbra. Non me la sento di dirle la verità, sembra così felice, così mi costringo a sorridere anch'io.

~●~◆~●~

I

o e Kanae scendiamo dell'autobus e ci dirigiamo verso casa Shinazugawa, reggendo delle borse di cibo.
<<Hai proprio voluto farle la scorta, ehh?>> Sorrido io.
<<Sì! Mi dispiace così tanto per la sua situazione!>> Kanae smette di sorridere e stringe gli occhi, io volto la testa dall'altra parte.

Arriviamo a destinazione, e la mia ansia sale. Mi ricordo... la prima volta che sono stato qui... mano nella mano con Genya...

Kanae bussa alla porta e pochi secondi dopo la signora Shinazugawa viene ad aprirci.
<<Oh!>> Kanae non trattiene un gemito di sorpresa: la donna è pallida, ha delle occhiaie profonde e sempra distrutta...

<<K-Kanae chan... oh Muichiro!>> La signora Shinazugawa spalanca gli occhi nel vedermi.
<<M-Ma tu...?>> Si ferma di parlare. Sicuramente sa che io e Genya ci siamo lasciati.
Kanae mi guarda con aria interrogativa.

<<U-Uhm, non importa ora- potrei vedere Genya??>> lo so che è stato un po' avventato, ma ne sento il bisogno, ora.

<<Sì, Muichiro... vai.>> mi dice la signora Shinazugawa.
Mentre entro in casa però mi sussurra: <<Ti prego, stai attento...>>

Queste parole mi fanno rabbrividire, ma annuisco e salgo su in camera sua.

<<Genya?>> lo chiamo dopo aver salito la rampa di scale, ma non ricevo risposte. Mi dirigo verso la porta di camera sua e busso:

...

<<M-Mamma?>>

...Sentire la sua voce è così... bello... le lacrime mi salgono agli occhi e socchiudo la porta: <<N-No...>>

La apro completamente ed entro bella stanza; Genya è sul letto, si è chiaramente appena svegliato. Mi guarda con uno sguardo che mi fa male, scioccato.

<<Cosa ci fai tu qui?!>> chiede alzando la voce.
<<I-Io...>> non riesco a trovare le parole... nonostante il suo aspetto sia orribile... lo vedo... qui, davanti a me!!

Prendo un respirone e dico: <<Non voglio accettare quelli che mi hai detto stamattina... non ci riesco... parliamone, ti prego>>
Genya esita, poi si alza.
<<Cosa ti devo dire? Quello che avevo da dire io l'ho già detto!>>
Scuote la testa e continua: <<Non possiamo continuare così. Io non posso tenere una relazione in questo periodo, e se lo facessi ti farei soltanto stare male, perché non ti parlerei mai!>>

<<Allora esci! Perché non ti attenti a farlo?!>> chiedo io, quasi urlando, mentre una lacrima mi solca la guancia.
<<Perché ho paura, ok? Ho paura... di vedere mio fratello... Ho paura di vederlo in quel modo per l'ultima volta... non voglio!>> Anche negli occhi di Genya si creano delle lacrime.

<<M-Ma non è così... Kanae... anche lei sta male, ma vedere Sanemi la fa stare meglio!>> provo a obbiettare debolmente.

<<Mui, basta, esci>> Genya si volta.

<<No!>> Corro verso di lui e gli afferro un braccio.
<<Genya, fallo tu! Esci di qui, non puo->>

Genya mi spinge via, con una forza che non ha mai usato su di me. Sbatto contro la parete e tossisco, la botta mi causa un capogiro.

Quando mi riprendo alzo lo sguardo offuscato di lacrime davanti a me, Genya mi guarda. Il suo sguardo contiene rabbia, odio, dolore e shock. Tutti insieme.

<<Stronzo!!>> urlo io, mi riavvicino a lui e gli tiro uno schiaffo.
<<Sto cercando di aiutarti! Perché mi fai questo?!>> sto urlando e non me ne importa.

Genya si volta. I nostri sguardi si incrociano. Entrambi notiamo le lacrime negli occhi dell'altro.

E smettiamo di fingere.
Non ci odiamo.
Genya non vuole lasciarmi.
E io non penso che Genya sia uno stronzo...

Ma la stronza sono io 😭

A/N:

SCUSATE! PER IL RITARDO E PER FAR FINIRE IL TUTTO COSÌ.

DITEMI QUANTO MI ODIATE, DA 1 A 10. NON FINGETE.

E io comunque vi amo. Anche se dopodomani parto per Londra con la mia classe e torno il 10. Quindi non potrò pubblicare.

Mandatemi a fanculo, me lo merito.
Lo so 😭💔

E comunque la fine si avvicina... dopo questo mancano...

3 capitoli!! (A meno che i programmi non cambino) 😭 SOLO TRE CAPITOLI, NOOO NON VOGLIO FINIRE QUESTA FANFICTION! MI CI SONO AFFEZIONATA!!

E io me ne vado.
E vi amo.

E per chi mi sta sostenendo... vi ringrazierò pubblicamente, aspettate e basta.

E la storia ha raggiunto le 6,8K di letture!! Grazie! ❤️❤️❤️❤️

Grazie a tutti!!! ❤️‍🔥

(3992 parole!!)

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