...C'è sempre odore di sangue.

<<Chi parla?!>> chiedo io confuso, alzando la voce cercando di farmi sentire al di là della linea, perché continuo a udire molto rumore.

<<Genya, sono Shinobu!!>>
L'ho riconosciuta. E ho anche capito un'altra cosa:
È in lacrime.

Muichiro e Tengen mi guardano con aria interrogativa.

<<Shinobu, calmati, che succede?!>> le chiedo io iniziando ad impanicarmi.
Lei respira a fatica, sembra che ci sia il finimondo dietro di lei, davvero.
Intento, tutti quelli della stanza si sono voltati a guardarmi perplessi, ma alcuni si stanno spaventano, come me.

<<S-Sanemi...>>

Sanemi?

<<Shinobu, che è successo a Sanemi?!>> urlo per farmi sentire il più chiaramente possibile.
Tengen, che stava sorreggendo Mui, lo stringe a sé, Obanai fa lo stesso con Mitsuri e Tanjiro con Nezuko.

<<Devi venire qui!!>> urla Shinobu disperata.
<<Ok, ma che cazzo è successo!?>>
<<S-siamo stati investiti!!>>
<<COSA!?>>

<<Cosa è successo??>> vuole sapere Kanao, terrorizzata nel sapere che la sua sorella adottiva è nelle condizioni in cui è.
<<Sono stati investiti!!>>

Shinobu continua per quello che può: <<Sanemi... Sanemi non respira più, Genya!>>

Cosa?
<<Cosa...?>>

Cosa cazzo significa che non respira più...?
Mi sento improvvisamente mancare, Giyu corre per sostenermi e mi prende il telefono dalla mano.

<<Shinobu. Sono Giyu, dimmi dove sei!>> le dice.

Sento qualche parola confusa pronunciata a stento da lei, ma lui capisce visibilmente.

<<E tu come stai? Cosa è successo a Sanemi?>> tenta di chiedere, ma improvvisamente cade la linea.
Giyu mi guarda incerto, io non so dove potrei trovare la forza per parlare in questo momento.

Sanemi... non sarà...

<<Sanemi ha smesso di respirare>> dico in un sospiro, o almeno, dicono le mie labbra e la mia voce, perché la mia mente è completamente annebbiata.

<<G-Genya->> la voce di Muichiro si spezza.
Mitsuri inizia a piangere. Anche Nezuko.

Giyu sbianca e così fanno Obanai e Kanao. Tutti gli altri sussultano scioccati.

<<O-ok... allora, io, Genya e qualcun altro li raggiungiamo, Shinobu ha detto che sono sulla tangenziale verso Sotokanda>>
<<Vengo io>> si offre Tengen.
Mi afferra per un polso e mi trascina fuori correndo, mentre Giyu ci affianca.

A Sotokanda (nelle vicinanze)

Io, Giyu e Tengen scendiamo dalla metropolitana in fretta e corriamo sul marciapiede verso il punto indicato.
Sulla strada alla nostra sinistra c'è una coda fittissima, probabilmente è causata proprio dall'incidente.

<<D-Dai>> ansima Tengen.

C'è la polizia. Si vede l'autobus. Si vedono i poliziotti che si occupano di smaltire il traffico e quelli che si occupano delle persone.
La zona è circondata da un nastro rosso e bianco. E lì la intravediamo.

<<Shinobu!!>> esclamano Giyu e Tengen all'unisono.
La ragazza siede sul marciapiede con una poliziotta al suo fianco e una fasciatura al braccio.

Appena ci nota fa per balzare in piedi e raggiungerci, ma la poliziotta la trattiene.
<<Siete suoi amici?>> ci urla.
<<Sì>> grida Tengen in risposta.
<<Allora passate pure sotto al filo.>>

Noi corriamo verso Shinobu poi ci blocchiamo, non sappiamo se abbracciarla o meno. Ha la guancia sfregiata e la spalla pure, sulle quali lei è la poliziotta tengono premute delle pezze. Non so se il suo braccio sia rotto o meno, ma non sembra in belle condizioni, per nulla.

<<Sh-Shinobu...>>
Io non mi trattengo. Mi chino e la stringo a me in un abbraccio che non potrebbe essere definito proprio "amorevole", più che altro di sollievo. Sento le lacrime riempirmi gli occhi, mentre vedo che lei ne ha già il viso bagnato.

Quando mi stacco è il turno degli altri, poi ci sediamo sul marciapiede con lei.
<<Che cosa è successo?>> chiede Giyu, forse più alla poliziotta che a Shinobu.

<<I freni dell'autobus sono andati fuori controllo>> spiega lei con voce chiara.
<<L'autista, quella donna laggiù, ha sterzato, provando a non colpire le molte persone che attraversavano quelle strisce pedonali>> e indica un incrocio più in là. <<Ma ha colpito lei e un altro ragazzo>> la donna conclude tristemente.

<<Mio fratello...>> bisbiglio io.
<<Come sta lui??>> chiede Tengen ansioso.

Shinobu scoppia a piangere. La poliziotta le stringe una mano, mentre io la guardo con orrore. Aveva detto che non respirava. Allora??

<<Sanemi appena ha visto l'autobus è corso verso di me e mi ha spinto da un lato>> singhiozza Shinobu.
<<La ruota dell'autobus mi fa colpito, ma mi ha solo fatto finire a terra, questi graffi ce li ho per l'impatto. Ma Sanemi...>>

Ricomincia a singhiozzare.
<<Basta>> le sussurra dolcemente la poliziotta, ma lei scuote violentemente la testa.
<<Sanemi è stato colpito in pieno! L'autobus... ho visto che l'autobus gli andava addosso... e c'era... tantissimo... sangue!>> la voce le muore in gola.

<<Ok... vedrete che andrà tutto bene. Il ragazzo è stato portato all'ospedale d'urgenza, se la caverà!>> prova a convincerci la poliziotta. Le sue parole, però, cadono nel vuoto.
<<Avevi... avevi detto che Sanemi non respirava>>

<<È vero... però>> Shinobu mi guarda con gli occhi gonfi. <<Però, Genya, il suo cuore batteva>>

Io mi guardo in torno. Non so perché, ma cerco qualcosa. Non so neanche che cosa.
Sulla strada c'è un segno rosso. Mettendolo a fuoco meglio capisco che si tratta di quello che credevo non fosse.

Sull'asfalto si può chiaramente intravedere del sangue. Definirla una pozza non sarebbe corretto, più che altro è una strisciata. La quantità è difficile da definire, ma è sicuramente molto più di un litro.

Di sangue. Di Sanemi.

Di mio fratello...

⚠️Muichiro Tokito Pov⚠️

<<Che cazzo significache Sanemi non respira??>> urla Aoi impanicata.
<<Ok calmatevi! Sono sicuro che andrà tutto bene!>> Kyojuro tenta di prendere in mano la situazione ma con scarsi risultati.

Nezuko piange, Tanjiro e Zenitsu cercano di farla smettere come possono, anche Mitsuri ha le lacrime che le rigano le guance, ma riesce ancora a trattenere i singhiozzi.

Ora è Obanai che mi sorregge, nonostante penso che riuscirei a stare in piedi da solo, ma magari pensa che visto che io e Nezuko siamo i più piccoli del gruppo abbiamo bisogno di più sicurezze.

<<Manda un messaggio a Giyu ed uno a Tengen.>> ordina Kyojuro ad Inosuke, che annuisce e, senza mollare Aoi, tira fuori il telefono.

<<Nezuko... se Sanemi non respira non significa che è... insomma... potrebbe solo essere svenuto>> prova a dire Zenitsu.
<<Shinobu sa riconoscere una ferita grave da una curabile senza problemi! Non è una che va in panico per cose futili!>> urla Kanao, distruggendo il tentativo si Zenitsu di consolare la sua ragazza.
<<Questo non significa che non sia curabile!>> interviene Obanai.

Fino a pochi minuti fa stavo provando il piacere più grande della mia vita e ora, subito dopo, la paura più grande.

<<Obanai...>> gli bisbiglio.
<<Dimmi>> dice lui guardandomi.
<<Cosa succederà ora?>> gli chiedo ingenuamente io, ma so che non lo sa.
E vorrei non averlo mai fatto, perché improvvisamente vedo i suoi occhi illuminarsi. Lui e Sanemi hanno sempre avuto un rapporto bellissimo e sono amici molto stretti, è ovvio che dopo Genya e Kanae sia quello che soffra di più.

Lui però chiude gli occhi e non risponde. Invece mi stringe forte a sé.
<<Non lo so... non lo so...>>

~◆~●~◆~

<<Ragazzi, Tengen mi ha scritto!>> annuncia Inosuke.
Aoi solleva la testa dalla sua spalla e si aggrappa al suo braccio: <<Cosa dice?!>>

Obanai mi avvicina di più a lui, Zenitsu stringe la mano di Nezuko, Tanjiro quella di Kanao.

<<Che dice?>> chiede Gyomei, che ci ha raggiunto non appena ha saputo del tutto.

<<Dice: Sanemi è stato portato in ospedale d'urgenza. Non respira ma è vivo. Poi, Shinobu sta venendo portata in ospedale anche lei perché ha qualche ferita ma non profonda. Sono stati investiti da un autobus coi freni fuori controllo...>>

<<Oddio...>> bisbiglia Mitsuri portandosi le mani alla bocca terrorizzata.
<<Ha scritto anche che tra poco mi richiama>> aggiunge Inosuke a voce piuttosto bassa.

D'istinto, mi volto e abbraccio Obanai. Lui sembra sorpreso, dapprima, ma poi ricambia l'abbraccio.

Dopo pochi minuti, come aveva detto Inosuke, il suo telefono suona e lui si affretta a rispondere e a mettere in vivavoce.
<<Tengen?!>>
<<Hey Inosuke>>
<<Allora??>>
<<... siamo in metro. Fra poco arriviamo, per favore voi avvertite i prof di quello che è successo>>
<<Ok, ma Shinobu? E Sanemi?>>
<<Sanemi te l'ho già detto. Shinobu invece tronerà a casa in giornata>>

<<Invece Sanemi?>> insiste Obanai.
<<Da quel poco che ho capito gli faranno un intervento, da cui capiranno la gravità delle sue ferite. Domani abbiamo pensato di andare a trovarlo>>
<<Ok...>>

Nella stanza cala il silenzio. Rotto solo quando Tengen ci saluta e chiude la chiamata.

Poi Obanai si alza: <<Vado a dire tutto ai prof. Qualcuno viene?>>
È chiaro che tutti vorrebbero accompagnarli, ma lasciano che a farlo siano Gyomei, Mitsuri e Kyojuro, i più grandi in questione.

Noi li aspettiamo in camera, sempre senza parlare. Kanao tiene le mani giunte e gli icchi chiusi. Osservandola meglio, vedo che sta muovendo le labbra.
Forse sta pregando.

Ad un tratto il mio cellulare squilla.
<< È Genya>> dico.
<<Metti in vivavoce!>> esclama Nezuko, anche se io preferirei non farlo...
<<No, Mui>> Alzo lo sguardo, Aoi mi guarda intensamente e scuote la testa.

Allora io mi alzo e passo il dito sullo schermo per accettare la chiamata.
<<Hey...>> bisbiglio.
<<Sei da solo?>>
<<Preferisci che lo sia?>>
<<Sì...>>

<<Scusate>> dico io, ed esco dalla camera. Chiudendo la porta alle mie spalle, mi riporto il telefono all'orecchio e bisbiglio: <<Ci sono>>

Nonostante io provi un ardente bisogno di sapere come sta ed è chiaro che è così anche il contrario, entrambi restiamo in silenzio. Un silenzio orribile, che ho già udito troppe volte oggi.

<<Come stai?>> gli chiedo, sapendo già la risposta, o meglio, potendo immaginare come ci si sente.
<<Io... non proprio bene>>
<<Immagino...>>

... Silenzio.

<<Tra quando tornate?>> sento la mia voce tremare e per qualche strano motivo, solo in questo momento sento le lacrime riempirmi gli occhi e iniziare a scivolarmi sulle guance.
<<Un quarto d'ora e siamo lì... Mui?>>

Non c'è la faccio. Non so perché ora, lo giuro. Devo abbassare il telefono e coprirmi la bocca con le mani per cercare di soffocare i singhiozzi.
Stringo gli occhi e cerco asciugarmi le lacrime, ma piuttosto inutilmente.

Cerco di smettere con tutte le mie forze, ma non ci riesco. Chiudo la chiamata e mi appoggio al muro, lasciandomi scivolare a terra.
<<S-Sanemi...>> bisbiglio, e scoppio a piangere. Un pianto silenzioso, ma non potevo piu trattenerlo. Nascondo il viso tra le braccia e sto lì seduto.

Non so da quanto tempo sono qui. So che Genya ha riprovato a chiamarmi, perché ho sentito il telefono vibrare al mio fianco, ma io non ho avuto la forza di rispondere.

Finché ho semtito la presenza di qualcuno al mio fianco. Qualcuno che si accovaccia e mi mette la mano sul braccio.
Cerco di smettere di piangere e lancio un'occhiata tra i miei capelli ed il mio braccio:

È un ragazzo. L'ho già visto, ma non lo conosco. So solo che a quanto pare non è un bravo ragazzo, se non mi sti confondendo è lui il maggior organizzatore di risse nella scuola.

Ma allora perché mi sta vicino e mi guarda con uno sguardo triste?

Il ragazzo ha i capelli neri che sfumano in verde verso le punte, in parte raccolti in un codino e gli occhi blu, con l'esterno rivolto un po' verso il basso. Ha alcune voglie nere che gli segnano il volto. Lo definirei straziato, ma non brutto.

Alzo del tutto la testa per guardarlo meglio. Entrambi ci fissiamo.

<<Ciao>> mi dice lui, con nonchalance, ma con un velo di tristezza.
<<C-Ciao...>> rispondo io. Sono piuttosto curioso, cosa vuole fare? Perché è qui? Mi comincerà a prendere in giro?

<<Sono Gyutaro. E tu come ti chiami?>>
Io deglutisco. Forse ho sbagliato a riconoscerlo come quel ragazzo che va in giro con sua sorella a combinare guai.

<<Mi chiamo Muichiro>> rispondo, con la voce ancora tremante.
<<E dimmi, Muichiro... perché piangi?>>

Guardo altrove. Non sono sicuro.
<<Non ha importanza.>>

<<Non mi sembra proprio>> si accomoda al mio fianco, il che mi fa capire che non se ne andrà senza aver prima ricevuto spiegazioni.

Allora sospiro.
<<Un mio amico... è stato investito poco fa>>
<<Oh no... chi? Com'è successo?>>

Sembra preoccuparsene davvero. Ma prima che io possa rispondere, sento qualcuno chiamare il mio nome: entrambi ci voltiamo e vediamo Mitsuri correre verso di noi.

<<Oh. Gyutaro.>> l'espressione sul suo volto cambia in una seria. Gyutaro le sorride. <<Mitsuri, ehh? Buongiorno>>

Cos'è, avevo ragione? Gyutaro è il ragazzo casinista? È per questo che Mitsuri è così fredda bei suoi confronti?Mi stava prendendo in giro?

Mi alzo e lui fa lo stesso. Mitusri mi afferra un braccio e mi trascina al suo fianco. Gyutaro ride meschinamente.
<<Tranquilla. Non gli ho fatto nulla.>>

<<Gyutaro... ma...?>> vorrei spiegazioni.
Ma il ragazzo si limita ad agitare la mano: <<Non preoccuparti, piccolo. Pensa al tuo amico ora>>

Senza un'altra parola, si allontana con le mani in tasca. Io lo guardo andare via, mentre Mitsuri mi trascina in camera.

La sera

Genya, Giyu e Tengen sono tornati a casa. Tra poco anche Shinobu rientrerà in camera delle ragazze.

In questo momento, dopo aver cenato, mentre Zenitsu finisce di farsi la doccia e Tanjiro e Inosuke stanno seduti sul futon del primo a parlottare a bassa voce, io e Genya stiamo sul suo futon, abbracciati.

Ho provato a parlargli prima, ma, non so come dire, non sembrava presente. E non lo sembra nemmeno tuttora. Posso capirlo, certo, suo fratello in queste precise ore sta subendo un intervento chirurgico che deciderà se risparmargli la vita o no...

<<Genya?>>
Lui abbassa lo sguardo su di me, ma è così, sembra non mi veda.
Io connetto le labbra alle sue e do il via ad un bacio semplicissimo, solo per provare a distrarlo. In realtà penso di riuscirci.
Sbirciando, vedo che ha chiuso gli occhi. Quando ci stacchiamo gli faccio cenno di sdraiarsi, ha chiaramente bisogno di dormire.

Devo dirlo, pensavo sarebbe stato un giorno perfetto per il suo compleanno, invece è stato un fiasco. Ma che dico, è stato proprio uno schifo totale!!

Ci stendiamo, sempre l'uno stretto all'altro, sotto le coperte. Di solito sono io quello che mi sento protetto dalla sua presenza, ma stavolta, anche se non so quanto io possa fare, sento che è lui quello che dovrebbe sentirsi protetto.

Lo bacio un'altra volta, più velocemente della prima, e gli stringo la mano.

<<Sanemi ce la farà>> gli bisbiglio dolcemente all'orecchio, mentre comincia ad abbandonarsi al sonno.

Non è vero, Sanemi?

Tu ce la farai.

Ce la devi fare.

Per Genya.
Per tua madre.
Per Kanae.
Per Obanai.

Per tutti noi... non sappiamo ancora cosa ti succederà, ma la morte non è sicuramente inclusa in tutto ciò.

Avvicino il viso al collo di Genya. So che quelli che ci attendono saranno giorni durissimi.

🍙spazio ad una personacea terrestre🍙

Heeey!

Viva le angst qui ehh... 😂

Mo dormo, scusate l'orario, spero che il capitolo vi sia piaciuto, se si mettete una stellina!!

<33

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