Ospedale

Milano,11 ottobre 2016.

Sara Pov

Era una giornata piovosa, quindi rimasi in casa a sistemare un po', ieri andai a letto tardi, rimasi a correggere dei compiti tutta la sera.
Io la trovo noiosa come cosa, ma a lei piace.
Controllai un po' le e-mail, e infine mi misi a sistemare la casa.
Ascoltai un po' di musica e verso mezzogiorno feci una pausa e preparai il pranzo.
La porta di casa si apri e successivamente si chiuse, il rumore delle chiavi appoggiate sul mobiletto risuonò fino in cucina.

-Eccomi tesoro

-Ciao amore

Entrò Veronica in cucina e mi diede un bacio sulla guancia per poi abbracciarmi da dietro.

-Com'è andata al lavoro?

-Bene dai, tu come stai?

-non mi lamento, qualche novità?

-Nulla di speciale, invece te? Col lavoro?

-Ieri ho finito tardi di correggere dei compiti

Parlammo per un po' e poi pranzammo assieme.

...







Quella sera rimasi a scuola fino a tardi e ormai fuori era buio, presi la mia roba e mi infilai la giacchetta, non mangiavo da ieri sera, non ho avuto per nulla tempo, e quindi mi sentivo stanca, salutai i miei colleghi e mi incamminai verso casa.
Man mano che camminavo sentivo sempre di più la forza mancarmi, cercavo di non pensarci, piu ci pensavo e più stavo male.
Ad un certi punto mi fermai di colpo, la vista davanti a me fu completamente sfuocata e non ricordai più nulla.

Veronica pov

Erano ormai le 8 e Sara ancora non era ritornata, la chiamai più e più volte, ma nulla, nessuna risposta, ero molto preoccupata, facevo avanti e indietro per il corridoio e ad un certo punto presi il giubbotto, mi infilai le scarpe e decisi di andare a cercarla.
L'ansia aumentava ad ogni mio passo, la strada era un po' buia.
Faceva freddo, ma non mi importava più di tanto, avevo un passo abbastanza rapido e imboccai una via un po' stretta.
In fondo alla strada vidi qualcuno sdraiato a terra, mi avvicinai e riconobbi Sara, la raggiunsi in un lampo, provai a scuoterla leggermente per svegliarla, ma non aprì occhio.
Misi un braccio attorno alle sue spalle e l'altro sotto alle sue gambe, mi alzai e la tenni in braccio.
L'ospedale più vicino era a 10 minuti, la camminai cosi velocemente da metterci la metà del tempo.
Appena entrai un dottore mi raggiunse.

-Cos'è successo?

-non lo so

Lui le toccò il polso e successivamente le mosse il viso.

-Bisogna portarla dentro

Chiamò un suo collega che la mise su una barella e entrò in una sala, avevo un'espressione sconvolta, non sapevo cosa fare.

-Sei un suo famigliare?

-la sua ragazza...

-Bene, dovrai aspettare qui...

-Perche non posso entrare?

-Perché ora deve riprendersi

-Ma io...

Mi interruppe elencandomi un sacco di procedure che neanche ascoltai, ero troppo preoccupata.

-accomodati nella sala d'aspetto...

-Per forza?

-si, non le succederà nulla...

Ascoltai il dottore solo per non dover dire altro, andai in sala d'aspetto, davanti a me era pieno di malati, chi con tagli ovunque, chi con qualcosa di rotto e qualche bambino che piangeva, insopportabili.
Rimasi seduta ad aspettare per molto tempo, così tanto che non ricordavo manco più quando fossi entrata.
Un signore al mio fianco, mi vide e cercò di rassicurarmi.
Vidi la sala d'aspetto svuotarsi lentamente, fino a quando non rimasimo in 5.
Un medico entrò e mi disse che potevo andare a vedere Sara, non me lo feci ripetere due volte e " corsi " subito in quella stanza.
Davanti a me vidi Sara sdraiata sul letto, coperta fino allo stomaco e una flebo attaccata al braccio.
Mi guardò e mi fece un lieve sorriso.
Mi sentii un po' mancare, i miei ricordi in relazione ad un'altra scena mi tornarono alla mente.
Mi avvicinai al letto.

-Ehi...

-Ciao

-Come stai?

-meglio

Mi sedetti al suo fianco e le accarezzai il braccio, rimasi al suo fianco.
Aveva preso più colorito, quando la portai qui era completamente bianca e fu ciò che mi fece spaventare.

-Cosa hanno detto i medici?

Chiesi preoccupata

-Che ho bisogno di riposo, domani starò meglio e potrò tornare a casa, ma questa notte devo stare qui cosi mi controllano

-Che...cos'hai avuto...?

-Non mangiavo da ieri sera, oggi a scuola non ho avuto molto tempo

Continuammo a parlare fino a quando non si addormentò e alla fine mi addormentai a mia volta sdraiata al suo fianco.

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