7. Sola contro tutti.
Dopo aver parlato con Jessica ritorno nella camera di Nick. Mi faccio una lunga doccia e poi mi vesto con dei vestiti che mi ha prestato. Non abbiamo la stessa taglia ma nel suo armadio c’è di tutto, non è stato difficilissimo trovare qualcosa per me, giusto per non farmi uscire da questa casa nuda. Oggi ci mancherebbe solo quello.
Fisso ancora la macchia sul mio collo attraverso lo specchio del bagno. Vorrei coprirlo con del fondotinta o con una sciarpa, ma so che sarebbe inutile. Se Nick marchia penso che lo faccia perché vuole che i segni si vedano, e che naturalmente non vengano coperti. Ma non tollero tutto questo. Dopo essermi messo i jeans e la maglietta bianca che Jessica mi ha prestato scendo al piano inferiore. Tutto quello che ora voglio è tornare a casa mia. Non appena entro nel grande salone mi ritrovo Nick seduto sul divano con sulle gambe Selena. Si baciano in un modo cosi indecoroso e intenso che non si accorgono della mia presenza, finché Nick non apre gli occhi e li posa su di me. Guarda me, ma continua a baciare lei come se mi volesse fare un torto. Come se mi volesse ferire.
Mi ha ferita?
Forse sì! Ma so chi è, cosa fa, e i succhiotti sul mio collo ne sono la prova. Io non voglio amare uno come lui, non fa parte di quello che voglio per il mio futuro. Mi dirigo in cucina come nulla fosse mi avvicino verso la mensola per prendere la moca per preparare il caffe. Poco dopo nella stanza entra Oliver.
-Buongiorno.
Lo guardo ma non ho neanche la forza di volontà di rispondergli. Non dovrei essere qui in questa cucina, in questa casa. Dovrei chiamare Jessica e farmi riportare a casa.
-Cos’è stanotte Nick non ti ha soddisfatta abbastanza è ora hai la luna storta?-
Ero intenta a mettere la moca sul fornello, ancora spento, quando mi volto verso di lui.
-Come scusa?-
-Dai su non fare la finta tonta vi hanno sentiti stanotte mentre ci davate dentro alla grande.-
Lo guardo è il mio cuore perde un colpo. Brutto figlio di puttana ecco perché si è portato Selena a letto proprio nella stanza accanto alla sua. Per far credere a tutti che fossi io quella che tanto lo implorava di continuare. Naturalmente tutti ci hanno creduto perché è impossibile che qualcuno possa rifiutarlo.
Prendo una sedia e mi sedio continuando a guardare il pavimento.
-Dai su non imbarazzarti, non è la prima volta per noi che…-
-Non ero io.-
Alzo gli occhi e li fisso nei suoi.
-Era Selena.-
Lui mi guarda e la vedo la consapevolezza nei suoi occhi.
-Devo dire che il mio amico è veramente un bastardo.-
-Ti ricordo che sei il suo braccio destro.-
-E pur sempre un bastardo.-
Mi risponde portandomi a sorridere nonostante le lacrime che silenziosamente mi rigano il volto. Vedendomi ancora con lo sguardo diretto verso un punto indefinito, si accovaccia fino ad arrivare alla mia altezza per poi alzarmi il volto. I nostri occhi sono gli uni immersi negli altri. I suoi occhi guardano il mio volto centimetro per centimetro, come se lo stesse studiando finché non vede i segni sul mio collo.
-Te li ha fatti mentre dormivi non è così?-
Annuisco.
-Io non mi meritavo tutto questo Oliver. Volevo cambiare la mia prospettiva sulla vita, ma non in questo modo.-
Le lacrime non smettono di scorrere sul mio volto, vorrei farle smettere dimostrarmi forte ma non ci riesco.
-Andrà tutto bene Azzurra. Ora ci sono io con te.-
Lo guardo è più lo guardo più mi perdo nei suoi bellissimi occhi. Vorrei restare qui a guardarlo per sempre. Mi chiedo come possa uno come lui essere amico di uno come Nick.
-Cosa ne dici se ti accompagno a casa, ti fai una doccia metti qualcosa di tuo e poi andiamo a fare colazione in un bar?-
Ho veramente bisogno di uscire da questa casa, e una buona colazione non guasterebbe. Lasciando la moca sul fornello usciamo dalla cucina e ci dirigiamo in salotto per prendere le nostre giacche. Seduti sul divano a darci dentro con le loro schifose lingue ci sono ancora Nick e Selena. Appena mi vede con Oliver, Nick si stacca da Selena senza tanti complimenti.
-Dove andate?-
-Porto Azzurra a casa è giusto che si faccia una doccia e si riposi.-
Alterna i suoi occhi da me a Oliver e poi fissa il mio collo soprattutto il lato che ho coperto con i capelli.
-Può portarla Jessica, tu mi sevi qui.-
Guardo Oliver ormai demoralizzata tutti fanno quello che vuole Nick nessuno mai gli dirà di no.
-Oggi sono occupato. Devo portare Azzurra a fare colazione, di qualunque cosa tu mi voglia parlare ne parliamo domani.-
Senza attendere una sua risposta Oliver mi prende per mano e mi accompagna alla porta sotto lo sguardo attento di Selena e Nick.
Non appena parcheggiamo vicino casa mia, mi rendo conto che mia madre non è in casa, meglio per me.
Faccio accomodare Oliver sulla piccola poltrona di pelle bianca che si trova nella mia stanza mentre io prendo il necessario per una doccia. Non mi va che stia da solo.
Nonostante mi sia fatta una doccia a casa di Nick non è mai come farla nel proprio bagno, nella propria casa. Dopo essermi vestita con i capelli umidi rientro in camera dove lo vedo essersi addormentato sul mio letto. Sono intenta a coprirlo con una coperta prima di vederlo svegliarsi.
-Mi sono addormentato?-
-Si ma stai tranquillo, non è successo niente continua a dormire.-
Sono intenta ad alzarmi per lasciargli il suo spazio quando la sua mano mi ferma.
-Riposati con me. Lo vedo che anche tu sei stanca.-
Dormire nuovamente con un ragazzo, ma questa volta in camera mia. Lo so di essere pazza ma sento che Oliver non è Nick. Annuisco. Cosi lui si alza, si toglie le scarpe, l’orologio che porta al polso e poi contemporaneamente spostiamo le coperte per infilarci dentro. Mi fa segno di abbracciarmi a lui ed è quello che faccio.
-Ho i capelli ancora bagnati, scusa.-
-Non importa, mi piacciono.-
Mi sorride e pian piano ci riaddormentiamo. Mi sento cosi protetta tra le sue braccia, non dovrei ma è così. E una protezione diversa da quella che ho provato con Nick. Non saprei descriverla, non ancora forse con il tempo.
Apro gli occhi e guardo l’orologio appeso al muro. Sono le dieci passate e ormai la nostra colazione è saltata. Ma non mi importa sto bene qui tra le sue braccia. Sono intenta a guardarlo dormire come un angioletto mentre sento le sue braccia stringermi a lui sempre di più.
-Hai dormito bene?-
-Meglio di quanto pensassi, tu?-
Mi sorride, mi accarezza la guancia e vedo il suo volto intento ad avvicinarsi al mio. So che vuole baciarmi e per quanto in questo momento lo possa volere anche io lo allontano.
-Non posso.-
Lui mi sorride, mi accarezza la guancia e mi abbraccia stringendomi nuovamente a se.
-Promettimi che un giorno lo sarai, per me.-
Non capisco le sue parole, lui corre troppo. Usa parole che non dovrebbe usare ma che a mio malgrado mi fanno sentire bene.
È tutto così strano, cosi complicato.
Sono passati solo due giorni da quando ho conosciuto Nick e uno da quando ho conosciuto Oliver, eppure mi ritrovo ad aver passato la notte con uno e il pomeriggio con l’altro. Non abbiamo nessuna intensione di alzarci, cosi punto il mio sguardo sui cassetti della scrivania soprattutto quello che ha una serratura. Il cassetto che nasconde i miei segreti peggiori, il passato che come un fardello mi porto sopra. Il passato che tutti credono di sapere ma che in realtà non sapranno mai. Dimentica è vai avanti mi dicono. Mai rispondo. Non potrò mai dimenticare quel passato, ne le cose belle ne quelle brutte. Devo solo conviverci per tutta la mia vita.
Lo sento il suo respiro sulla mia pelle, sento la sua mano sul mio fianco, ma non provo le stesse cose che provo quando è Nick a toccarmi. Sono confusa. Da tutto quello che sta succedendo nella mia vita. Non so se mi sento confusa perché non ho mai amato nessuno oppure perché mi ritrovo con due ragazzi che mi stanno cosi vicini e che mi chiedono di essere loro. Non so come comportarmi, so solo che ho paura, tutti sono contro di me è questo mi fa sentire sola.
-Si è fatto tardi dovrei andare via.-
Lo vedo intento ad alzarsi e rimettersi le scarpe. Guardo l’orologio del cellulare e vedo che è mezzogiorno. Mamma mi ha inviato un messaggio in cui mi dice che sarebbe andata a mangiare fuori con il suo vecchio datore di lavoro. Ora che papà non c'è più vuole ricominciare a lavorare.
-Resta qui, mia mamma non tornerà prima delle otto di stasera.-
Mi guarda come se aspettasse che un'altra parola esca dalla mia bocca.
-Non mi va di stare da sola.-
Si avvicina e mi accarezza la guancia. Non capisco ancora perché gli lascio tutta questa libertà. Mi bacia la guancia e poi mi prende per mano. Ci dirigiamo in cucina. Mi metto seduta sullo sgabello mentre lui si mette dietro i fornelli.
-Cosa vuoi che ti cucini?-
-Vuoi dirmi che sai cucinare?-
Mi guarda con un sopracciglio alzato mentre guarda nel frigo, prende del pollo che mamma avrà tolto dal freezer per farlo scongelare.
-Sono un uomo che sa fare di tutto.-
Mi risponde mentre accende il fornello, prende la padella dal mobile accanto, per poi metterci un pò di olio il pollo e il succo di limone.
-Non l'avrei mai detto, pensavo che eri solo un ragazzo che correva con la sua auto e basta.-
Cucina il pollo e ci aggiunge i funghi.
-Mia madre mi ha insegnato a cucinare, per lei io dovevo fare di tutto per aiutare mia moglie un giorno.-
Lo guardo muoversi dietro la cucina come se fosse il suo regno.
Mette tutto in due piatti e li appoggia sul bancone dove mi raggiunge poco dopo.
-Buon appetito-
Gli dico prima di portare un pezzo di pollo alla bocca. Devo dire che è veramente molto buono. Lui mi guarda quasi ammaliato, in attesa di un mio parere.
-È buono ma non montarti la testa.-
Sorride tutto contento e poi cominci a mangiare anche lui.
Passiamo la giornata così, l’uno che guarda l’altro. Laviamo i piatti, guardiamo la tv, parliamo di noi. Tutto come se fossimo una coppia, quando in realtà siamo solo due amici.
-Ti andrebbe di darmi qualche lezione sulle auto? Sai ancora non mi è scesa la mia sconfitta.-
Sorrido. Non guido più da quella notte e devo dire che spesso mi manca. Annuisco e usciamo da casa.
Che male mi avrebbe mai fatto guidare ancora una volta? Alla fine la corse fanno parte di me. No!
E con questa convinzione mi avvicino alla sua bellissima auto super veloce.
Angolo AUtrice
Visto? Sto mantenendo la mia promessa e sto pubblicando più spesso. Inizio scusandomi per gli errori che sicuramente il capitolo porterà, vorrei veramente essere più brava. Lo dico con il cuore ma chissà con il tempo.
Che ne dite della lunghezza? Non è poi così corto vero?
P.s. sto iniziando a scrivere direttamente dal cellulare e devo ammettere che è veramente molto difficile.
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