Prologo

Ti vedo li distesa, con i capelli castani perfettamente in ordine, nel tuo vestito blu notte, con le guance rosee e gli occhi chiusi, dei quali non vedrò mai più il loro azzurro come il cielo, e l'unica cosa che riesco a pensare è:
Perché?
perché mi hai lasciata?
Questa è la domanda che continua a tormentare i miei pensieri, proprio adesso che avevo più bisogno di te tu hai deciso di andartene, lasciandomi qui sola con i miei demoni.

Mi sto preparando per andare al tuo funerale, anche se la voglia di rimanere chiusa in casa è tanta, del resto è da un anno che non esco più di casa. Prima ero una delle ragazze più popolari della mia scuola, ma poi dopo quel maledetto giorno ho sempre desiderato essere invisibile, ma così purtroppo non è stato, impreco contro me stessa per non aver avuto il coraggio di reagire. Papà ormai mi guarda con disprezzo, nei suoi occhi castani leggo solo disgusto, e penso che incolpi me della tua scelta e anche di ciò che è successo prima.
E adesso eccomi qui davanti alla tua bara mamma. Come farò senza di te? Il parroco celebra la santa funzione, ma io non riesco a sentirlo, sono qui fisicamente ma con la testa sono altrove, avrei voluto fare scelte diverse nella mia vita e forse adesso non ci troveremo qui al tuo funerale.

Finita la funzione vedo Dalia avvicinarsi a me, con quale faccia è venuta? proprio lei che era la mia migliore amica e mi ha tradita, adesso cosa vuole da me? Crede che la perdoni? Non potrei mai farlo! no dopo l'ultimo anno che ho dovuto passare per colpa sua. Sinceramente adesso non ho voglia di litigare con lei, per rispetto a mia madre così mi allontano in modo che non mi possa raggiungere.
Così dalla piccola chiesa mi incammino per andare al cimitero, ma lungo la strada sbatto contro qualcuno, alzo gli occhi e vedo i suoi capelli neri e ricci, i suoi occhi scuri e profondi che mi incutono terrore ogni qual volta li incontro, mi si gela il cuore e mi ritrovo faccia a faccia con Raul il mio incubo peggiore.

"Hey dove vai bambolina?". La voce mi si ferma in gola e le gambe iniziano a tremare, ogni volta è così rimango paralizzata dalla paura alla sua vista, vorrei scappare ma non riesco a muovere un muscolo. Lui vede il terrore nei miei occhi e sorride beffardo "tranquilla tesoro, per oggi ti lasceremo in pace visto il lutto per tua madre, ma da domani sarai mia". Detto ciò si allontana, e io mi accovaccio a terra, devo riprendere le forze per alzarmi e allontanarmi da qui. In questo momento non riesco neanche ad andare al cimitero, scusami mamma ma in queste condizioni non mi sento di affrontare nessuno.
Entro in casa come una freccia e mi chiudo in camera mia. Papà non mi ha rivolto più la parola neanche per consolarmi della tua perdita, avevo provato ad avvicinarmi ma mi ha chiaramente fatto capire di non volermi intorno.
Mi sdraio sul letto stringo il cuscino e sprofondo nel mondo dei sogni.
Appena mi sveglio guardo l'ora, sono le 17,05 mi meraviglio di quanto ho dormito. Poi i miei occhi cadono su un foglio di carta piegato sotto la scrivania, mi alzo e vado a prenderlo, lo apro e inizio a leggere il suo contenuto:

Cara piccola mia,
Mi dispiace averti lasciata ma non riuscivo a sopportare di non essermi accorta prima dell'orrore che circonda la tua vita.
Ti chiedo di perdonarmi e di perdonare anche tuo padre, anche se non lo dimostra dentro soffre.
Mio piccolo angelo sappi che ti ho amato più di qualsiasi cosa al mondo e che in qualche modo ti resterò sempre vicino.
Ti scrivo questo biglietto perché voglio che tu ricominci a vivere altrove lontano da qui, nel primo cassetto della scrivania troverai dei soldi per partire devi andare lontano e dimenticare.
Tesoro nonostante quello che hai passato, non rinunciare all'amore e alla fiducia verso il prossimo.
Ti voglio bene. Mamma

Le lacrime iniziano a scendere ininterrotte. Esco di casa quando ormai sono sicura che non ci sia più nessuno, e mi dirigo al cimitero, mamma non dovevi abbandonarmi. Arrivata al cimitero mi siedo sotto il grosso albero che è vicino alla tomba di mia madre, piango come una bambina e penso alle sue parole, mi tiro i capelli all'indietro non sapendo più cosa fare. so di non poter restare qui, ma non vorrei lasciare mio padre anche se lui adesso non mi vuole, poi penso a tutto quello che ho passato in quest'ultimo anno e sinceramente non posso andare avanti così, non sono più disposta a subire cosi prendo la mia decisione....

Ormai è  tarda sera quando rientro in casa, non voglio che mio padre mi veda, così scivolo in camera di soppiatto, prendo un borsone e ci butto qualche indumento, poi prendo i soldi. Scendo lentamente le scale e mi soffermo un attimo, vedo papà sulla poltrona che dorme con una foto di mamma in mano, gli poso un bacio in fronte ed esco. Scusami anche tu papà ma non posso più rimanere qui a subire quel orrore, devo trovare la mia strada e uno scopo nella vita...

Arrivo all'aeroporto e prenoto il primo volo disponibile, il destino vuole che la mia meta sia New Jersey.... Nuova vita, nuova identità sto arrivando...

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