capitolo 6
Non molto lontano dall'appartamento che ho scelto troviamo un bar, così entriamo e ordiniamo a una cameriera molto bella. Joshua non distoglie gli occhi da me neanche un secondo e io mi sento molto in imbarazzo e tengo lo sguardo basso, finché non arriva il cameriere lo guardo con quel suo sorriso da ebete che ha stampato in faccia.
"Allora era per correre da lui che un'altro po' ti facevi ammazzare bambolina mia", questo ragazzo mi irrita sempre più.
Roteo gli occhi e gli rispondo "primo non sono la tua bambolina, secondo non sono affari tuoi e terzo sei un pazzo che non sa neanche guidare", mi alzo dalla sedia metto i soldi sul tavolo poi afferro la mano di Joshua e lo porto fuori.
"Aspetta Alyssa dove stiamo andando?", Mi giro e lo guardo.
"andiamo da un'altra parte, quello non lo digerisco proprio", annuisce e ci incamminiamo verso un altro locale.
Dopo un quarto d'ora di cammino finalmente troviamo un locale molto accogliente, entriamo e ordiniamo io tengo lo sguardo basso mi sento a disagio per ciò che è successo prima con quel essere.
Joshua sembra capirlo e cerca di mettermi a mio agio e ci riesce, parliamo e scherziamo sembra che ci conosciamo da una vita. Dalle casse del locale iniziano le note della canzone ' Perfert ' di ' Ed Sheeran', Joshua scosta la sedia e mi invita a ballare porgendomi la mano. Con la mano tremolante afferrò la sua e lo seguo in pista. Tremo come una foglia mentre lui mi cinge in vita, Joshua se ne accorge e mi domanda
"Tutto bene? Stai tremando tutta", io abbasso lo sguardo.
"Si non è nulla, sono solo un po' nervosa", gli dico una mezza verità come potrei spiegargli il mio stato d'animo, ho paura ogni qual volta che mi sfiora ma allo stesso tempo non riesco a stargli lontano.
Lui si irrigidisce di colpo guardando verso la porta, mi giro e non vedo nulla poi incastra i suoi occhi nei miei e abbozza un sorriso.
"Mi hai chiesto tempo e forse io sto accelerando troppo le cose, vieni ti accompagno al tuo motel".
Si stacca da me all'istante, lascia i soldi sul tavolo e si avvia all'uscita, sembra che qualcosa lo abbia turbato. Lui non può capire l'immenso sforzo che io sto facendo con lui, lo raggiungo all'uscita del locale e richiamo la sua attenzione.
"Tranquillo non c'è bisogno che mi accompagni al motel", gli sbotto irritata, lui afferra la mia mano e mi fissa.
"Ne ho bisogno io!", Mi guarda con gli occhi afflitti "voglio saperti al sicuro e scusa per poco fa", gli sorrido e annuisco, possibile che con una sua parola mi riesce a calmare.
Chiama un taxi e durante tutto il tragitto non distoglie lo sguardo da me, mi sento in imbarazzo e evito di guardarlo. Arrivati sotto il motel Joshua sì avvicina e mi posa un dolce bacio sulla guancia poi si volta per andarsene, ma prendo coraggio e lo fermo.
"Grazie mille Joshua, spero vorrai uscire ancora insieme a me", lui mi sorride.
"Ovviamente spero di rivederti presto", annuisco e poi lo saluto per salire in camera.
Arrivata apro lo stereo e mi infilo sotto la doccia, mentre canto ' il bello di esser brutti' di ' DJ Ax ', mi chiedo se sto facendo bene a espormi così tanto con un ragazzo, dopo ciò che ho passato con quell'essere spregevole mi ero ripromessa di non dare più fiducia a nessuno.
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