4. Il Passato È Passato
Si aggiorna tutte le domeniche
Mi sono bastati pochi secondi per riconoscere i suoi occhi, identici a quelli della mia visione, lui è identico a come l'ho visto pochi minuti prima.
-Non ti conosco non so chi sei e cosa ci fai nella mia auto. -
Sono concentrata sulla strada sui miei avversari che cercano di raggiungermi quando io vorrei fermarmi e riempire questo ragazzo di domande. Chiedergli perché ho dei ricordi su di lui, perché mi sento strana affianco a lui, ho bisogno di sapere.
-Io penso invece che tu abbia avuto dei flesch su ricordi che mi riguardano. -
Lo guardo, ma non troppo per non andarci a schiantare su qualche muro, e penso a come rispondergli.
-Che cosa vuoi da me. -
-Metterti in guardia, aiutarti a ricordare, restituirti la tua vita, ma sopratutto allontanarti da Cristian. -
Lo guardo giusto qualche secondo, per capire se è serio, prima di concentrarmi nuovamente sulla curva alla mia destra.
Esco fuori strada giusto il tempo per permettere ad uno dei miei avversari di superarmi.
-La mancanza di memoria ti ha fatto perdere anche la tua bravura nelle corse. -
Lo guardo nuovamente storta, sbruffone.
-Ho preso la curva troppa larga perché tu mi distrai. -
Lui mi sorride e mi viene spontaneo ricambiare il sorriso come se tutto questo non fosse strano.
Ritorno in pista più agguerrita che mai, non ricordo nulla di quando correvo ma sicuramente devo essere stata un osso duro se tutti mi considerano la regina delle corse.
Non voglio, che a causa della mia perdita di memoria, io perda il mio titolo.
Premo il piede sul pedale ancora più a fondo portando la macchina a dare il massimo, cerco di restare tranquilla e non farmi perdere dal aggitazione mentre il ragazzo al mio fianco continua a parlarmi.
-Cristian non è il principe azzurro che ti vuole far credere di essere, è un mostro ti ha fatto del male in passato e tu lo hai sempre odiato. -
Ascolto le sue parole cerco di collegarle tra di loro mettendoci in mezzo anche quei pochi flesch di ricordi che nel l'ultimo periodo si sono fatti avanti.
-Anche tu mi hai fatta soffrire. -
Le parole mi escono automatiche senza neanche ragionarci più di tanto.
-Che cosa hai ricordato? . -
Sembra quasi preoccupato dai miei ricordi.
-Qualcosa che sarebbe stato meglio non ricordare. Cristian cerca di proteggermi dai miei ricordi, dice che ho sofferto e non vuole che il passato si intrometta nel mio futuro. -
Mi viene spontaneo parlare con lui, una cosa naturale.
-Azzurra, non posso dirti molto perché farti ricordare troppe cose contemporaneamente potrebbe portare la tua testa a incasinarti ancora di più ma posso dirti una cosa.-
Si ferma giusto pochi istanti per vedere che siamo quasi giunti al traguardo e che nel mezzo c'è Cristian pronto ad attenderci.
-Noi due ci siamo conosciuti in un modo non tradizionale e inizialmente ci siamo odiati ma poi abbiamo capito che siamo stati creati per stare insieme. Tu mi hai salvato. -
Il traguardo e stato tagliato, la folla inizia ad avvicinarsi all'auto per farmi i complimenti. Ma tutto inizia ad andare a rallentatore nel momento esatto in cui Nick appoggia in modo delicato la sua calda mano sulla mia guancia, per poi posare le sue labbra sulle mie. Ed eccoli lì i fuochi d'artificio. Ecco la sensazione che non ho mai provato con Cristian eccole li le famose farfalle nello stomaco.
Tutto dura pochi istanti, perché la mia mente mi fa un regalo poco gradito facondomi ricordare qulcosa che probabilmente non avrei mai voluto ricordare.
-Voglio che tu mi baci.-
Non posso credere alle miei orecchie.
- Come scusa?-
- Non c'è bisogno che io mi ripeta, hai capito. Baciami!-
- No!-
Esclamo, non può chiedermi una cosa del genere.
- Se non mi baci, chiamo i miei amici giù nel salone e gli dico di andare a pestare a sangue il tuo amichetto di ieri sera.-
- Lui non è qui.-
Il fatto che Marco si trovi a Milano mi fa sentire sicura. Per un po'.
- Ho abbastanza soldi da potergli pagare un biglietto aereo.-
Ma certo lui è miliardario, che sarà mai per lui comprare due biglietti.
Mi avvicino a lui più di prima, non posso credere a quello che sto per fare, non sono io questa. Non posso farlo. Sono quasi intenta a fare un passo indietro quando sento le sue labbra sulle mie, sono calde e piene. Spinge la sua bocca verso la mia sempre con più forza fino a costringermi ad aprirla per poi sentire la sua lingua arrivarmi fino in gola, è intenso e unico. Le sue forti mani mi prendono per i fianchi e mi stringono a sè. Mi sento in trappola, in una trappola che mi mette paura ma che, stranamente, mi fa sentire protetta.
Mi allontano da lui come scottata, lui sembra sorpreso dal mio gesto,sembra che voglia dirmi qualcosa ma qualcuno che apre lo sportello dal suo lato lo interrompe.
-Nick dobbiamo andare via, Cristian si sta avvicinando. -
Guardo il ragazzo al suo fianco cercando di capire se lo conosco se anche lui fa parte del mio passato.
-Maledizione. -
E tutto quello che esce dalle sue labbra prima di guardarmi per poi scendere dalla macchina.
Io faccio altrettanto ma prima che si allontani troppo la mia bocca si apre per farci uscire parole che la mia stessa mente non comprende.
-Oliver! -
Sentendo nominare il proprio nome il ragazzo si volta per posare i suoi occhi sbalorditi su di me.
-Dov'è Joe. -
Un dolore al petto mi costringe a portare la mano sul cuore come se questo nome mi procurasse dolore. I due ragazzi mi guardano sbalorditi ma non mi rispondono.
Ritornano a scappare lontano da me portandosi via le risposte alle mie domande.
Una mano sulla mia spalla mi costringe a voltarmi.
-Che cosa ti hanno detto. -
Cristian. Sembra che ci sia rabbia mista a preoccupazione nella sua voce.
Guardo lui e poi il punto in cui i due ragazzi sono scomparsi.
-Forse è bene che io non ricordi mai. -
E lo penso veramente, ho provato così tanto dolore in questi pochi minuti passati con quei ragazzi da aver capito che probabilmente il passato dovrebbe restare tale, passato.
Angolo Autrice.
Scusate per gli errori
Nuovo capitolo, nuovi ricordi per la nostra bella Azzurra, ditemi cosa ne pensate e cosa secondo voi succederà più in là.
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