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La vita. Cos'è la vita in realtà se non un qualcosa, un qualcosa da vivere. In realtà non so dire cos'è la vita a parole, so solo che ci sono così tante cose che nella mia vanno male che farei molto volentieri a cambio con una noiosa e monotona.

La vendetta consuma l'anima, dicono. Eppure ci sono delle persone in cui la vendetta li fa sentire vivi. E se io fossi una di quelle persone?
Ho avuto la mia vendetta, Cristian è morto fritto su una sedia elettrica come un uovo.
Eppure nn mi sento soddisfatta. Possibile che io mi possa iniziare a sentire viva e tranquilla dopo averla fatta pagare all'agenzia?
E se non mi bastasse e se ormai io e le vendette siamo così unite a doppio filo da non poterne più fare a meno.
E se invece fossero solo mie stupide paranoie?

Sono giunta alla fine di tutto questo dolore e forse non voglio che ciò smetta.
Mi sento così contraddittoria che vorrei sbattere la testa al muro.
Ma devo dar vita all'ultimo passo del mio piano, tutti devono pagare, tutti!

Basta aspettare basta fare la brava ragazza, basta essere colei che viene manipolata.

Uno squillo, un messaggio di sole poche lettere e tutto il mio piano prende vita.

Urla, sirene che suonano come impazziti, gente che corre verso Valerio il quale sembra spaesato, perso completamente.
-Che cosa cazzo sta succedendo. -
La sua voce e schietta autoritaria e per niente spaventata devo ammettere che il suo sangue freddo e qualcosa che ammiro profondamente.
-Signore hanno trovato lentrata segreta per entrare nel agenzia. Sembra che vogliano vendicare la morte di Cristian. -

Mi fingo indifferente alle parole del agente mentre viene comandata da Valerio a dirigersi nella sala di controllo e avvisare tutti dell'attacco, mentre lui urlava a destra e manca affinché tutti si preparassero.
Per nessuna ragione dovevano entrare negli uffici.

Ero tranquilla sapevo che cosa sarebbe successo, come il perché ma sopratutto come sarebbe andata a finire.

Mi dirigo nel ufficio di Valerio accendo il computer e controllo le telecamere di sicurezza Ramona insieme a tutti gli altri si fa largo fra i poliziotti per arrivare agli uffici.
Sorrido, per quanto possa sembrare ingiusto questa guerra l'anno iniziata loro.

Prendo l'auricolare che ho in tasca e lo indosso, poi inizio ad aprire i cassetti sicura che troverò una pistola di scorta ed infatti è così.
-Ramona mi senti? -
-Si bellezza-
-segui il piano ed usciremo tutti vivi-

Il piano e semplice uccidere tutti coloro che mi metteranno i bastoni tra i piedi.
Essere troppo buoni ci costringono ad agire in modo sconsiderato.

Non sono più la donna di prima e ho visto la delusione negli occhi dell'uomo che amo, ma cosa posso farci io se fino ad oggi non hanno fatto altro che deludermi tutti, prima di tutti i miei genitori.

-Andrà tutto bene mia regina, tu intanto fai la tua parte. -
Le parole di Rossana mi riportano oalla realtà, in questo ufficio che ben presto sarà il centro di una nuova organizzazione, la mia.

-Avrei dovuto immaginare che dietro a tutto questo ci dovevi essere tu. -
Valerio entra nella stanza puntandomi una pistola che tiene stretta nella mano destra in modo ferreo e sicuro.
-Occhio per occhio-

Sono calma e tranquilla come mai, non mi sparerebbe mai e anche se lo facesse io ho sempre un piano B e se va male ho anche un piano C, D, E.
Ho una soluzione per qualsiasi evenienza.

-Ho sempre avuto il brutto vizio di sottovalutarti, questo devo ammetterlo. -
-E sempre stato il tuo problema pensare a me come una povera ragazza, alla fine se la CIA usa il mio nome per le missioni più importanti un motivo ci sarà. -

Sono superiore a lui, a tutto quello che mi circonda.
-Non ti abbiamo cresciuta in questo modo-
La voce di mia madre arriva alle spalle di Valerio con al suo fianco mio padre e Joe.

Mi guardano come un estranea, ma pultroppo sono loro che mi hanno resa così.
-Sono il frutto dei vostri inganni, manipolazioni, bugie e sottomissioni. Sono quello che voi avete sempre voluto un Azzurra senza cuore. -
Mi alzo dalla mia postazione tirando fuori da sotto la scrivania un mitra che punto verso di loro, mentre Joe punta una pistola alla testa di Valerio.
Lui e sempre stato dalla mia parte senza giudicarmi.

-Lì vuoi uccidere? -
Ed ecco la voce di colui che mi ha salvarlo dall'inferno e che ora vorrebbe rifarlo, non capendo che questa volta sono io a voler oltrepassare i cancelli neri.

-No voglio solo che qui le cose cambino e per farlo avevo bisogno di un colpo di stato-

La stanza pian piano inizia a riempirsi con tutti i miei amici e Rossana con al suo fianco Maicol.
-Ti sei alleata con lui? -
Nick e visibilmente sconvolto, ma io decido di non dargli nessuna risposta.

Spintonato da Olivier arriva anche Antonio che si pone accanto a Valerio il quale non stacca mai i suoi occhi da me.
-Ora che siamo tutti riuniti manca solo una persona. -
Prendo il telecomando e premendo un tasto faccio comparire sullo schermo il volto del presidente, in carica, della CIA.
I miei ospiti guardano lo schermo sbigottiti.
-Sono venuto a conoscenza delle manipolazioni mosse ai danni di questa ragazza-
Il presidente sembra veramente infuriato mentre i volti dei miei genitori diventano bianchi come cadaveri.

Pensavo che tutta la CIA fosse corrotta fino al midollo, ed è così, fatta eccezione per il grande capo che cerca di lavorare sempre nel giusto e nel seguire le regole.
Naturalmente le regole non scritte.

E stato facile pianificare un colpo di stato quando si ha il permesso del grande capo.
Nella stanza cala il silenzio quando il grande capo mi chiama per poi farmi solo un cenno con la testa.
Nessuno comprende il perché di quel gesto tranne io.

Punto la mia mitragliatrice verso Valerio e sparo tre volte puntando prima la fronte, poi il cuore e in fine lo stomaco.

La stanza si riempie di urla dovute a mia madre e qualcunaltro che non si sarebbe mai aspettato quel mio gesto improvviso senza alcuna esitazione.

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