22. Un Grandissimo Casino

Tutta la felicità che prima si poteva riconoscere sul suo volto ora si è persa ed io sorrido perché lui in realtà non ha compreso il mio no.
-Ti sposerò, ma non ora. Prima devo chiudere con i miei genitori con Cristian e con i complotti della CIA contro di me. Dopo ti sposerò non una ma mille volte ovunque tu voglia. -
Il sorriso e tornato sul suo volto, la sua gioia mi riscalda il cuore perché è lui che voglio solo ed esclusivamente lui nella mia vita.
Ma voglio donargli un Azzurra nuova un Azzurra senza demoni senza complotti manipolazioni senza scheletri nell'armadio, voglio che abbia al suo fianco una donna da amare e apprezzare.
-Attenderò i tuoi tempi, qualsiasi siano ma ricorda che sei mia, nessun'altra deve più osare sfiorarti potrei dar vita ad un omicidio e farmi felicemente il carcere. -
Sorrido per la sua gelosia che non lo abbandona mai e che è sempre presente quando si tratta di me.

La notte arriva serena, io mi addormento tra le sue braccia il mio corpo si rilassa ma la mia mente è una macchina di guerra che non si ferma mai, cerco di comprendere in tutti i modi qual è il modo migliore per mettere tutti fuori gioco per manipolarli esattamente come loro hanno fatto con me per tutta la mia vita.

Mi torna in mente quei mesi in cui non avevo la mia memoria, in cui non sapevo chi ero cosa mi piaceva chi amavo e tutte quelle cose che prima di quel maledetto incidente fanno parte della mia vita. Per quanto sentissi che mi mancava qualcosa, contemporaneamente mi sentivo più serena, non ricordare tutte le cose brutte che ho affrontato, le manipolazioni mentali di Gregor il menefreghismo dei miei genitori. La serenità di non ricordare le cose brutte è l'unica cosa che mi manca del periodo senza memoria.

Sono le tre del mattino e io guardo l'uomo al mio fianco dormire sereno, senza preoccupazioni come se, finalmente, la persona più importante della sua vita si trovi al suo fianco. Sorrido pensando che quella persona sia io.
Ricordo la prima volta che lo visto, a Rio, dopo che avevo perso la memoria a causa di quel maledetto incidente. Non ricordavo chi fosse ma i suoi occhi verdi già mi avevano conquistata e anche se la mia mente non lo ricordava il mio cuore sapeva esattamente chi lui fosse. Sorrido e penso a quante che abbiamo passate insieme.

Il mio telefono vibra al mio fianco, mi chiedo chi possa mai chiamare alle tre del mattina. Guardo lo schermo del telefono e mi maledico per non aver bloccato il suo numero, mi alzo dal letto lentamente per non vegliare Nick e indossando una vestaglia mi dirigo verso il terrazzo.
-Mi chiedo come tu possa avere il coraggio di chiamarmi dopo quello che mi hai fatto. -
Lo colpisci all'istante senza dargli possibilità di dirmi qualcosa anche se lui non è il tipo che si fa zittira tanto facilmente.
-Per amore sarei disposto anche a fare di peggio.-
La sua voce e esattamente come la mia mente la ricorda.
-Il tuo non è amore e fissazione, tu sei malato, Cristian. -
C'è silenzio dall'altra parte anche se più volte riesco ad udire dei sospiri.
-Non doveva andare in questo modo, voglio vederti, parlarti e spiegarti tutto quello che non ho avuto la possibilità di poterti spiegare. -
Lo ascolto peccato però che io non voglia ascoltare nessuna delle sue giustificazioni, non ho prorpio il desiderio di sapere quale scuse malate troverà per giustificare il suo amore malato e insensato dopo tutto quello che mi ha fatto passare.
-Ti vedo con in dosso quella vestaglia bianco perla che lascia corpo all'immaginazione sul tuo corpo. -
Spaventata dalle sue parole mi guardo in torno alla ricerca dei suoi occhi che sicuramente mi studiano.
-Ti do un ora per vestirti e scendere, troverai una limousine nera davanti al portone. Se entrerai nella limousine ti dirò tutto quello che non sai ti darò le risposte sulla tua vita che ancora non hai e poi deciderai tu se mi vorrai fuori dalla tua vita oppure no. Se non entrerai rimarrai con mille dubbi ed io continuerò a seguirti ovunque tu andrai finché non mi darai la possibilità di spiegarti ogni cosa. -

Lo ascolto attentamente prima di sentire la linea cadere senza la possibilità di potergli dare una risposta per telefono. Per un minuto continuo a guardarmi intorno alla ricerca della sua figura ma non lo vedo. Entro nella stanza e guardo Nick riposarsi che cosa faccio?
Sono le tre e mezza del mattino e un uomo che mi ha manipolata può darmi le ultime informazioni di cui ho bisogno per capire perché la mia vita è un completo disastro, perché i miei genitori danno più importanza al loro lavoro invece che a me, ma sopratutto posso capire perché il mio inferno è iniziato tanto tempo fa.
Indosso velocemente quello che avevo quando sono arrivata qui, lascio un veloce e rassicurante biglietto a Nick e scendo le scale fino a trovarmi davanti la limousine. So che sto per fare un patto con il demonio, ma ormai che cosa mi è rimasto da perdere?

Entro nella limousine e difronte a me trovo lui sorridente che mi passa una giacca un passa montagna e una pistola. Lo guardo non capendo le sue intensioni finché non decide di parlare.
-Per comprendere come tutto ha avuto inizio devi prima viverlo. -
La limousine sfreccia via e si mimetizzato tra le altre auto mentre noi, uno difronte all'altro, parliamo.
-Non riesco a capire di che cosa tu stia parlando. -
Lui ancora sorride mentre prende al suo fianco un grafico e me lo pone
- Questa è la piantina di una banca proprio fra dieci minuti arriveranno i camioncino per caricare il denaro e trasferirlo, noi arriveremo prima di loro e li rapineremo -

Lo guardo incredula degludendo male al punto da soffocare iquasi con la mia stessa saliva.
-Vuoi rapinare una banca? Stai scherzando? -
Lui muove la testa a destra e sinistra in modo negativo mentre mi mostra il suo passamontagna e la pistola che ha nei pantaloni.
-Non vuoi capire perché i tuoi genitori si comportano come si comportano e il perché la tua vita è quello che è? -
Lo guardo con il cuore in gola.
-Rapina quella banca con me e avrai tutte le risposte che cerchi e anche molto di più. -

Guardi fuori dal finestrino e la vedo una delle banche più grandi di Los Angeles.
-Non abbiamo neanche un piano. -
Gli faccio notare come se la mia mente avesse veramente preso in considerazione la cosa.
-È questo io bello. -
Scende dall'auto e attende che io lo segua. Quando tutto quello che penso è in quale casino mi sto andando a cacciare?

Angolo Autrice.
Sto cercando di tornare fissa e di pubblicare gli ultimi capitoli per concludere questa storia e iniziarne presto una del tutto nuova.
Cosa ne direste di una storia d'amore con una differenza di età di 18 anni fra i protagonisti?
Fatemi sapere nei commenti.

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