Capitolo 06

-Heei.. cos'è quel sorisetto sulla faccia di entrambi?- domandò Charles

Io continuai a sorridere mentre Erik cercò di tornare serio

-Non voglio leggere nelle vostre menti, mi dite cosa è successo o no?-

Restammo entrambi in silenzio, Charles ci continuava a guardare, anche lui in silenzio

-Oh mio dio.. oh mio dio!- disse arricciando gli occhi girandosi di lato sorridendo

-Hai letto di nuovo nella mia mente? Perché non ho portato l'elmetto?..- domandò più a se stesso Erik

-Ti prego Charles non dirlo a nessuno, qui ci odiano tutti.- aggiunsi io

-Non lo farò tranquilla- rispose per poi essere chiamato da Jean in lontananza e ci lasciò

Spostai lo sguardo su Erik chiedendo effettivamente cosa significasse quel bacio, non ne avevamo parlato era successo e basta. Era una cosa che riguardava entrambi perché, del resto, anch'io l'avevo baciato.

-Cambierà qualcosa adesso?- gli domandai mentre camminavamo

-Cosa dovrebbe cambiare?-

-Intendo tra noi. Voglio dire è solo un bacio ma.. dalla reazione di entrambi a me non è sembrato solo quello..-

-Rowanne, vorrei tanto che fosse solo un bacio ma sappiamo entrambi che non lo è, solo che dobbiamo fingere che lo sia.-

-Cosa ma perché?- domandai io accelerando il passo

-Le guerre non si vincono con l'amore e la debolezza, e in questo momento stare assieme indicherebbe debolezza.-

-Non è un discorso che regge Erik.-

-Ah no? Dillo tu quando ci verranno addosso con armi in grado di ucciderci.- disse fermandosi e girandosi verso di me

-Tu non lo sai ma.. praticamente ti conosco da mesi, quasi un anno ad essere del tutto sinceri. Charles dubitava di te sin dall'inizio, da quando eri piccola. Ogni tanto non riusciva ad entrare nella tua testa, e trovava mobili della cucina voltati in modo impossibile. Incendi attorno alla casa, acqua che allagava il bagno insomma.. ha sempre pensato che la causa fossi tu. Ovviamente non poteva averne la certezza, ma pensando ad una cosa simile chiese a me di tenerti d'occhio, e sai perché?- mi domandò. ma non pretese una risposta, continuò subito dopo

-Perché io sono uno dei pochi, forse l'unico che Charles conosce in grado di non farsi condizionare, in grado di proteggere ed eseguire, come un soldato. Solo che in questi mesi qualcosa di te mi ha portato.. ha deviare la strada del perfetto soldatino. Mi hai sedotto sin da subito Rowanne.. non so come ma lo hai fatto, perciò, se adesso io mi arrendo ai miei sentimenti e espongo al mondo il fatto che sono innamorato di te, mi porterebbe all'autodistruzione se dovesse succederti qualcosa in questa guerra, e non posso permettermelo.- aggiunse

-Erik, come io sono la tua anche tu diventeresti la mia debolezza.. ma combattendo assieme diventeremmo più forti, e non più deboli..-

-Fino ad una settimana fa mi odiavi.. e guardati adesso. Non possiamo rischiare di perdere la vita per questo Rowanne, nel riparleremo dopo la guerra.-

-Dopo la guerra? Tu che ne sai se ci sarà una guerra?!- dissi costringendolo a fermare i suoi passi

-Magari Charles si sbaglia, tu non puoi saperlo.-

-Si è mai sbagliato Charles?-

Non riuscii a dare una risposta, perché aveva ragione.

Charles non aveva mai sbagliato fin ora, aveva sempre detto il vero e mai il falso, e la cosa mi terrorizzava.

-Esatto, come vedi resti in silenzio quando sai che ho ragione.-

-Io non voglio perderti però.-

-Non ti ho detto che mi perderai..-

-Lo hai detto invece. Hai già presupposto che uno dei due morirà in questa guerra, beh è un bene che tu sappia che se tu dovessi morire io morirei lo stesso.- risposi incazzata andando via

Come poteva non capirlo? Come poteva non accorgersi che ormai perderlo avrebbe fatto male comunque?

Tornai per l'ennesima volta al lago, il mio rifugio personale.

Restai li a riflettere per ore, passavano in fretta quando la mia mente era offuscata

Ormai non avrei voluto perdere Erik, avevo scoperto che la persona che più odiavo era più simile a me di quanto mi piaccia ammettere, e me ne sono anche innamorata! Avrei perso la vita per lui come per Charles o Scott.

Lasciai andare i miei pensieri guardando l'acqua, sperando che quella lite fosse terminata li.

Attesi l'indomani con impazienza, sperando che con un nuovo giorno sarebbero arrivate anche nuove conclusioni.

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