~•7•~
Mi svegliai poco dopo, con Nejire sopra di me che tentava di farmi riprendere chiamando il mio nome e scuotendomi. Appena aprii gli occhi alla mia amica venne un colpo e mi abbracciò fortissimo. Mi ci volle un po' per realizzare cosa stesse succedendo, e allora ricambiai la sua stretta con le poche forze rimastemi.
Solo quando ci staccammo ricordai in che situazione eravamo: la guerra continuava ad avanzare violenta e tutti, noi due comprese, stavamo lottando per la sopravvivenza.
Mi passarono davanti alla mente le scene che vidi combattendo con Dabi pochi minuti prima, e spalancai gli occhi in modo talmente imprevisto da spaventare Nejire, che mi chiese se fosse tutto okay.
Dovevo assicurarmi che la missione di Tokoyami di portare Hawks in salvo fosse stata compiuta, avevo paura che potessero essere stati colti alla sprovvista da qualche altro villain, o che gli fosse successo qualcosa di spiacevole.
Mi fidavo cecamente di Tokoyami, ma non potevo comunque lasciarli da soli, dopotutto era il minimo che potevo fare, e in quel momento era una delle poche missioni che sarei riuscita a compiere.
La rassicurai e le dissi che stavo bene, ma dovevo sbrigarmi a completare ciò che avevo iniziato. Lei non mi lasciò aggiungere altro, e fidandosi di me mi disse: "Ce la puoi fare!"
Le sorrisi e rivolsi il pollice all'insù con la mano.
"Grazie di tutto" le dissi.
Feci per girarmi e andarmene ma le lasciai un ultima frase di incoraggiamento: "Nejire-chan, plus ultra".
Mi diressi verso il luogo di raccolta organizzato come pronto soccorso ai feriti durante la guerra. Vidi la figura di Tokoyami dall'interno di una tenda e corsi verso di essa, con in testa il solo pensiero di quello che mi avrebbe attesa. Per poco non caddi scivolando sulla breccia, forse avrei dovuto fare attenzione a dove stavo andando fin dall'inizio.
Una volta davanti alla tenda mi fermai a prendere fiato, e aprii un lembo di essa per vedere cosa stesse succedendo all'interno.
Fumikage era in ginocchio vicino a Hawks, che era invece sdraiato ad occhi chiusi; per quanto vi fosse silenzio si sentiva il rassicurante suono del suo battito cardiaco.
Tokoyami girò la testa verso di me, sorpreso di vedermi, e mi invitò a mettermi vicino a lui con un cenno del capo; obbedii. Mi diede un piccolo pugno sulla spalla guardandomi negli occhi, poi la sua attenzione ricadde su Hawks: il suo modo di dare incoraggiamento che tanto lo rendeva degno di fiducia.
"Sei stato bravo" ricambiai il gesto, sperando di riuscire a sollevare il morale anche a lui. Mirio era certamente più bravo di me in questo, ma tentar non nuoce, e dopotutto era mio amico.
Dopo aver notato uno sguardo leggermente più rilassato sul volto di Tokoyami, riportai anch'io il mio sguardo sull'eroe davanti a noi. Aveva bruciature su tutto il viso e sulle parti esposte del corpo, lo stesso per alcuni tratti del suo vestiario; i capelli erano spettinati, e davano anch'essi segni di piccole bruciature, non vi era segno delle sue ali che di solito sbucavano imponenti e maestose da dietro la sua schiena: Dabi ci era andato davvero pesante.
Mi guardai il corpo, per quello che potevo, e notai che non ero certo messa meglio di lui. Il mio visore si era rotto, avevo anch'io bruciature su quasi tutta la superficie della mia pelle, il mio costume era messo abbastanza male, ma per fortuna nulla di grave.
D'un tratto Hawks girò il busto verso sinistra con un respiro stanco, senza forza ma abbastanza irrompente da essere sentito da entrambi.
Tokoyami si alzò in piedi e fece per uscire dalla tenda: pensai di dover fare lo stesso e iniziai ad alzarmi anch'io, ma lu mi fermò dal mio intento con un gesto della mano: "Tu resta" mi mostrò un piccolo sorriso di incoraggiamento e uscì, lasciandomi da sola con Hawks.
Dopo un momento di esitazione gli accarezzai la guancia per calmarlo, anche se solo di poco. Solo in quell'istante improvvisamente realizzai di quanto fosse importante per me, di quanto lo fosse da tutta la mia vita senza che me ne fossi accorta. Mi venne quasi da ridere al pensiero di non averlo riconosciuto prima, ma effettivamente era cresciuto e maturato molto rispetto a quando aveva solo dodici anni, e neanche lui pareva essersi accorto di quanto somigliassi a quella bambina piena di sogni che mai avrebbe immaginato di realizzare in questo modo.
Aprì gli occhi e mi guardò, un lieve sorriso trovò il suo volto, mentre le mie iridi si illuminarono, alla conferma che fosse ancora con me.
"Keigo..." lo chiamai, cercando invano di trattenere quelle lacrime che cercavano di uscire.
Ci vollero pochi secondi perché lui mettesse la sua mano sulla mia, che gli toccava la guancia, e pronunciasse il mio nome, in un tono che aveva già usato una volta, quando eravamo bambini.
Non esitai un attimo ad abbracciarlo, e lui ricambiò con una forza da me inaspettata. "Non sai quanto mi sei mancata"
Sorrisi come mai avevo fatto in vita mia. Quel ragazzo mi stava facendo diventare matta... ma sapete che vi dico? Mi andava bene così.
Mi staccai solo per permettergli di respirare, dopotutto stava ancora male.
"Scusa... avrei dovuto dirti prima che cosa stavo facendo" la sua voce era roca, e in essa non si sentiva molta forza, ma ciononostante la volontà di dire certe cose c'era, e si sentiva.
"Ho fatto del male a tante persone, ne ho tradite altre e adesso non posso fare più niente... non posso definirmi un eroe, perdonami" delle lacrime gli solcarono il viso mentre mi diceva quelle parole, e io lasciai che bagnassero le mie mani, accolsi il suo dolore permettendogli di curarsi e andare via.
"Non hai niente per cui scusarti, Keigo. So che non volevi fare niente di tutto questo e so quanto hai sofferto per essere stato costretto ad ingannare delle persone per mesi, subendo poi le conseguenze di scelte non tue. Tu sei una persona fantastica, e soprattutto sei un vero eroe. Mi hai aiutato tantissimo, hai salvato molte persone, riconosci ciò che è davvero giusto e hai una passione e una voglia di aiutare che pochi avrebbero. Non sei ciò che dice Dabi, non sei ciò che dice Twice, non sarai mai ciò che dice la gente. Tu sei e sempre sarai solo ciò che decidi di essere. Non sei più da solo, Keigo, insieme ce la possiamo fare".
Lui mi aveva insegnato a vivere il momento, a non farmi vincere dalle mie paure, mi aveva fatto finalmente ricordare cosa significasse essere libera.
Lui era davvero molto più di come appariva, molto più di quello che diceva la gente, ed era ciò che al nostro primo incontro dopo tanto di quel tempo, mi aveva sorpreso più di tutto.
Non aggiunse niente per contraddirmi, e calde lacrime scesero ancora per poco dai suo occhi ambrati, facendoli brillare in un modo che mi era mancato. "Grazie
Aya, davvero, per esserci sempre stata".
Dopo poco tempo che noi trascorremmo guardandoci, senza aver bisogno di altro, Tokoyami entrò di nuovo nella tenda e ci annunciò che era il momento che Hawks venisse visitato. Salutai i due eroi e il dottore pronto a fare il suo lavoro e tornai sul campo di battaglia dove si trovavano gli altri: mi sentivo pronta a dare ancora una mano.
"Troverai quella persona che ti aiuterà a capire come fare, e allora ti sarà tutto chiaro"
ANGOLO MEEE
Buona sera a tutti :D scusate tantissimo per il lunghissimo periodo senza pubblicare, PERÒ SONO TORNATA E PUBBLICHERÒ CON PIÙ FREQUENZA DA ORA IN POI
Vi voglio bene, fatemi sapere che ne pensate.
Ciaoo <3
- Martina
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top