Capitolo 7: La tana dei lupi

<Non fare movimenti bruschi...> Una voce contrafatta che faceva in ogni caso intuire che fosse un lui, gli ordinava ciò che era tipico in quelle situazioni. Non era la prima volta che gli capitava, ma era la prima volta che era troppo debole per sopraffarlo.

Grugnì frustato quando sentì altre due armi che gli veniva tolta la sicura, e guardò lentamente di lato per capire meglio se erano una bandicciola da strapazzo o dei criminali esperti. I suoi occhi scrutarono le spesse armature con pezzi di cespuglio per mimetizzarsi al meglio, grossi fucili di calibro quattordici ed armi a propulsione onda (ottime armi per uccidere senza sfigurare un nemico da vicino, distruggono muscoli e eliminano i collegamenti tra vertebre se presi in pieno).

L'uomo con la voce cammufata rispetto alle altre due brutte facce indossava un bavero, spiegando il motivo della voce che era diversa.

<Non conosco nessuna banda che ha un simbolo di un lupo... chi siete?> Tutti e tre continuarono a tenerlo sotto tiro, quello più vicino a lui si allontanò lentamente di un passo e ghignò maligno< Ci facciamo chiamare i Licantropi> Il Lanciatore sgranò gli occhi, i Licantropi erano mercenari molto pericolosi, una volta era semplicemente una famiglia, ma a quanto pare qualcuno lo stava trasformando in un piccolo impero probabilmente.

Si era già scontrato con un paio di loro e si ricordò perfettamente che avevano un'ottima mira, gli conveniva tenere gli occhi aperti e sperare di avere una occasione, così si rivolse a quello con il fucile a propulsione ad onda, sorridendo bastardo<Sparami che aspetti><Cos'hai nella borsa?><Munizioni, materiali e esplosivo... signori si dà il caso che siamo in una situazione di stallo> Così dicendo estrsse due coltelli esplosivi e puntando di fronte a se' <Ma tu sei...><Lasciamo perdere i convenevoli,ora l'unica cosa che potete fare e lasciarmi andare o giuro che se muoio faremo un bel botto>.

L'uomo con il bavero inclinò la testa<Allora buonanotte> Dopo quella frase sentì un forte dolore alla nuca e divenne tutto buio.

Non ebbe nemmeno il tempo di sognare che si sveglio quando un getto d'acqua gelata lo investì appieno, annaspò in cerca d'aria visto che era rarefatta. Si rese conto che aveva adosso un sacco marroncino sulla testa con piccoli fori che gli permettevano di respirare a malapena. <Sei solo Lanciatore?> Una voce femminile e fredda come la neve rimbombò nella stanza.

Da quel poco che capiva due uomini lo tenevano bloccato davanti ad un secchio d'acqua, lo avrebbero torturato sicuramente, c'era una forte luce su di lui, ma niente che schiariva il resto della stanza, nè per far capire le sue dimensioni<E anche se non lo fossi?> Sentì un piccolo battito di mani e subito i due lo spinsero con la faccia nell'acqua, il ragazzo non fece molta resistenza per cercare di trattnere più fiato possibile.

Dopo svariati secondi lo tirarono fuori, il ragazzò soffìo dalle narici l'acqua che gli era entrata e poi sputò oltre il secchio<Mi piace il trattamento per i vip...sai?> Respirò a fatica, mantenendo un sorriso beffardo. Non si sarebbe piegato così facilmente.

Un'altro battito di mani. Un'altra volta con il viso nell'acqua. Riemerse ansimante, non si sarebbe arreso.

Un'altro battito di mani. Un'altra volta con il viso nell'acqua. Riemerse col respiro più pesante, non si sarebbe arreso.

Un'altro battito di mani. Un'altra volta con il viso nell'acqua. Riemerse e respirava a fatica, non si sarebbe arreso.

Un'altro battito di mani. Un'altra volta con il viso nell'acqua. E ciò che vide fu solo buio.

Fu qualcosa che gli pompava aria all'interno del suo corpo, qualcosa di umido e caldo che gli fece aprire di scatto gli occhi e togliersi addosso la persona che gli stava addosso, sputando tutta l'acqua che aveva inghiottito.

Ciò che vide fu una ragazza con degli occhiali dai vetri graffiati, i suoi vestiti dovevano essere dalla classica secchiona universitaria, rovinati. I capelli sporchi, corti e un ciuffo che hli copriva un occhio.

La ragazza incrociò le braccia, distogliendo lo sguardo<Spero che sia valsa la pena salvarti, visto che sei la prima persona che buttano in sto schifo> Il Lanciatore si guardò attorno a sè e notò che il pavimento di mattoni era coperto da un leggero strato di fieno, si volse e guardò l'unica porta che c'era con una piccola fessura in basso.

Era in una sorta di cella.

<Ehi! Mi stai ascoltando?> Lo richiamò la ragazza e il ragazzo la guardò male, osservò i suoi abiti, privi di tutte le armi, forse.

<Ti ho sentita e grazie, ora... sai dove siamo?> La ragazza si aggiustò gli occhiali, squadrandolo<Nei sotteranei, l'aria e ventilata da minuscole grate, per il bagno ci scortano e io ho il mio letto di paglia, quindi non ti azzardare a rubarmi il posto!> Il ragazzò ridacchiò divertito dalla situazione<Calma signorina, comunque sono il Lanciatore di Coltelli, tu?> Lei sbuffò, alzando gli occhi al cielo<Che nome ridicolo> Protese la mano, appena incrociò lo sguardo del ragazzo<Laila>.


Rieccomi! Esami finiti (per ora). Ho fatto una sorpresa ad una mia amica prendendo una sua oc, ovviamente ora rimangono delle domande: chi è questa Laila? E come è finita qui?

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, a presto!

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