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Trattenne il respiro mentre il ragazzo le si avvicinava.
Le battè sul vetro:- Tutto bene?
Aveva una voce profonda, che in qualche modo non sembrava la sua. Era come se la stesse camuffando. Talia annuì, e il ragazzo rimase ad osservarla.
Aveva un'aria così familiare... Il cuore iniziò a batterle fortissimo. Il rombo di una moto li fece sussultare entrambi. Il ragazzo se ne andò, tornando indietro da dove era venuto.
Talia rimase a guardarlo, fino a quando Ash non le battè le nocche sul vetro, sorridendole.
Lei scese, ancora con il cuore in gola.
-Va tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma.
Talia sussultò. Ash non si era neanche reso conto di quanto fosse andato vicino alla verità.
Si sforzò di sorridere, e lui le prese una mano, conducendola verso la sua moto.
-Stai scherzando, spero.- disse Talia, quando la vide.
-Perché?- chiese Ash, un sorriso beffardo già sul suo viso- Tutti i tipi fichi hanno una moto.
Talia rise, sentendo all'improvviso il peso nel petto alleggerirsi.
Ash montò in sella, mentre si allacciava il casco. Ne porse uno identico a Talia e lei lo guardò. Non era mai salita su una moto prima d'ora. Come avrebbe saputo mettersi il casco?
Ash capì al volo e le fece segno di avvicinarsi. Glielo allacciò, poi le sorrise.
Talia salì dietro, e lui le afferrò le mani e le strinse sul suo petto.
Poi partì, e lei pensò che, in fondo, volare e andare in moto fossero simili.
Intanto, nascosto dal buio della notte, Luke li osservava sfrecciare via.
***
-Allora? Ti è piaciuto?- le domandò Ash, quando accostò la moto nel parcheggio del ristorante.
Talia scosse la testa:-Troppa adrenalina tutta insieme. Avevo una paura tremenda di cadere in ogni istante.
-Già, la prima volta in moto è così. Vedrai che al ritorno andrà meglio.
Le sorrise, ma lei non riuscì a ricambiare sinceramente.
Era ancora scossa per quello strano ragazzo.
Avrebbe voluto conoscerlo, sapere almeno chi fosse.
Le era sembrato così familiare che...
-A cosa stai pensando?- le chiese Ash, mentre entravano nel locale.
Era molto carino e intimo, sembrava quasi un ristorante per coppie piuttosto che una sorta di rimpatriata.
Talia non rispose, guardandosi intorno:- Dove sono tutti quanti?
Stavolta fu Ash a non rispondere, ma le prese la mano e la condusse ad un tavolo posto in fondo.
Era apparecchiato solo per due persone, e quando lei lo guardò con una domanda implicita sul volto, lui sorrise:- Se ti dicessi che la cena con Artemide era una bugia, ti arrabbieresti?
-Ash, non capisco.
-Volevo chiederti di uscire, ma ho capito subito che sei una ragazza chiusa. Ho pensato che, se ti avessi detto della rimpatriata, avresti accettato...
-Mi hai ingannata?!
-Sì, ma a fin di bene.
Talia lo guardò negli occhi, perdendosi per qualche attimo. Poi riuscì a riprendere il controllo:- Ash...
-So che ci sei rimasta male, ma ormai siamo qui. Vuoi che ti riporti a casa?
Lei scosse la testa, in silenzio.
Si tolse il giaccone e lo mise sulla spalliera della sedia, prima di sedersi al tavolo.
***
La cena fu piacevole, anche se non entusiasmante.
Ma a suo modo fu perfetta.
Ash la faceva ridere, e lei si sentiva a suo agio quando era con lui.
Quando la riaccompagnò a casa, la aiutò a togliersi il casco prima di levarsi il suo.
-Grazie Ash, mi sono divertita molto stasera. Anche se non avrei mai pensato di passare una serata così oggi.
-Sono contento. Mi piace il tuo sorriso, e pensare di esserne la causa mi fa sentire bene.
Talia lo guardò: aveva i capelli neri sparati in tutte le direzioni, e gli occhi verdi smeraldo che illuminavano la notte.
Era bellissimo, nella sua confusione. Si avvicinò a lui e gli diede un bacio leggerissimo sulle labbra.
Poi se ne andò, e quando si richiuse la porta alle spalle sentì il rombo della moto che sfrecciava via.
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