31

Talia si era svegliata contenta.
Aveva aperto e chiuso gli occhi un'infinità di volte, eppure era tutto vero.
E ancora non riusciva a crederci.
Luke la teneva stretta, e lei riusciva a percepire il suo petto alzarsi ed abbassarsi contro la schiena, nel dolce ritmo del respiro.
Sorrise, poi alzò leggermente la testa per guardare l'ora.
Era ancora presto, e prima delle 8,00 non avrebbe permesso che Luke se ne andasse.
Con la mente ripercorse i fatti di quell'ultima settimana, probabilmente la più stramba di tutta la sua vita.
Dopo quel bacio erano accadute tante cose.
Crono era stato arrestato, e probabilmente non sarebbe più uscito di prigione.
Rea, dopo essersi chiusa a chiave nella stanza, aveva provato a fuggire nel medesimo modo in cui aveva fatto Talia.
Ma non era stata abbastanza svelta, perché la squadra del FBI, con Reyna in prima fila, avevano buttato giù la porta.
A quel punto, a Rea non era rimasto altro, se non alzare le mani.
Tom, invece, non aveva riportato nessun danno alla testa, tranne un enorme bernoccolo che non se ne sarebbe andato via troppo facilmente.
Appena aveva riconosciuto Reyna, era sbiancato così tanto da far credere ad Ash che sarebbe svenuto da un momento all'altro.
Invece Tom aveva iniziato ad imprecare, suscitando la risata di Reyna.
E poi le cose erano diventate improvvisamente semplici.
I baci di Luke inaspettati, gli abbracci improvvisi le avevano fatto capire fino in fondo quanto le fosse realmente mancato.
La necessità di averlo sempre attorno ed il bisogno di lui che la corrodeva fin dentro le ossa...
Ormai si vedevano ogni giorno, e spesso i loro baci si tramutavano in qualcosa di più intenso e passionale.
Sorrise ancora, quando lui le baciò una spalla.
-Buongiorno- le sussurrò direttamente sulla pelle- che programmi abbiamo per oggi?
Talia rimase in silenzio, pensierosa, e Luke rise:-Ti sei dimenticata che oggi è domenica? Non vado da nessuna parte.
La ragazza si girò verso di lui, mettendogli le mani nei capelli come amava fare.
Luke sorrise, poi proseguì:- Beh, visto che non mi sembra tu abbia particolari programmi, mi piacerebbe fare una cosa.
Talia lo baciò, prima di chiedere cosa intendesse.
-Mi hai creduto morto per cinque anni... qualcosa deve pur avertelo fatto credere.
-Dove vuoi arrivare?- gli domandò Talia, aggrottando la fronte.
-Voglio... voglio visitare la mia tomba.
Talia si liberò dal suo abbraccio, mettendosi seduta:- Non sono sicura sia una buona idea. Ormai è passato, e...
-Non sto dicendo che appena la vedrò prenderò una vanga e mi butterò dentro la bara.
Voglio capire come deve essere stato per te vedere la mia foto e...
-Luke, no. Non provarci neanche. 
-Talia...
La ragazza non rispose. Si alzò velocemente dal letto, infilandosi una vestaglia ed uscendo dalla camera.
Sentì Luke chiamarla ancora, ma lei si chiuse a chiave in bagno. Appoggiò le mani sul lavandino, e poi si guardò allo specchio. Gli occhi le si stavano arrossando velocemente, mentre cercava di ingoiare il groppo che aveva in gola. 
No, non avrebbe pianto. 
Mentre continuava a ripeterselo, una lacrima le scorse lungo il viso.
Imprecò, poi se la asciugò velocemente.
Sentì bussare alla porta, e poi la voce di Luke che la pregava di aprire.
Lei non rispose, ma lui continuò:- Non costringermi a buttare giù la porta. Sai che lo farei.
Talia si lavò il viso, poi aprì la porta, senza guardarlo negli occhi.
Non si accorse delle sue braccia che la stringevano, fin quando Luke non iniziò a baciarle la testa.
Allora tornò alla realtà, e ricambiò l'abbraccio.
-Scusa. Non pensavo che ti avrei fatto stare male. Mi dispiace.
Talia chiuse gli occhi:- Non sto dicendo che è una cosa che non devi fare Se può farti stare meglio, vacci. Ma... non dirmelo, va bene? Magari potrebbe accompagnarti Percy, o Jason, perfino Ash se ti fa piacere. Io non me la sento.
-Lo capisco.- le accarezzò la schiena, poi la strinse ancora di più.

***

-Sai, quando ho ricevuto la tua telefonata, non riuscivo a crederci. Quale persona normale vorrebbe visitare la sua finta tomba?!
-Percy, non ti ho chiesto di accompagnarmi perché mi serviva un'opinione sulle mie intenzioni. Mi serve solo qualcuno che mi faccia compagnia.- disse Luke, mentre posteggiava il suo pick-up nel parcheggio del cimitero.
-Sto solo ribadendo che non sei normale. E non sono un cane.
Percy lo condusse attraverso le varie lapidi, finché non raggiunsero la sua.
La foto sulla lapide era stata scattata relativamente poco prima che gli sparassero. Sorrideva.
Il cuore gli accelerò, mentre leggeva l'epitaffio. Si domandò chi lo avesse scritto, ma non lo chiese a Percy.
L'amico gli appoggiò una mano sulla spalla, poi gli porse una lettera:- Un pomeriggio sono venuto qui e ho trovato questa. L'ha lasciata Talia, e io non me la sono sentito di lasciarlo lì a sbiadire per le intemperie o volare via per il vento.
Luke prese il foglio, lo dispiegò ed iniziò a leggere:-

"Ciao, Luke.
Lo so che è passato tanto tempo da quando è diventato tutto un macello, ma non ho mai trovato prima il coraggio.
Ti ho amato così tanto che ho continuato a negare a me stessa che tu ormai non c'eri più. È stato difficile accettare che tutto quello che avevamo fosse andato in mille pezzi.
Però oggi sono qui. Non so cosa provo, cosa dovrei provare ma... sono qui.
Forse ti amo ancora.
Ieri sono salita sull'Empire State Building.
Ho detto al bigliettaio che sarei salita al seicentesimo piano.
Dovevi vedere la sua faccia, quando mi spiegava che non esisteva nessun seicentesimo piano.
Sono sicura pensasse che io fossi ubriaca, soprattutto quando gli ho riso in faccia dicendogli che tu me lo avevi promesso.
Sono salita comunque, ma la vista non era bella come quando eravamo in due a goderci il paesaggio.
Ed è strano, perché ultimamente mi sembra davvero di vedere il mondo con occhi diversi.
Tutto è così... spento. Forse perché il tuo sorriso non illumina più nulla.
Prima ho mentito quando ho detto che forse non ti amo più.
Ti amo, anche se lo faccio in maniera diversa.
Ti amo come si amano le stelle nel cielo, lontane e impossibili da toccare.
E mi manchi. Troppo, in maniera indicibile.
Però sono venuta qui per dirti addio, anche se so che una parte di te, anche se non ci sei più, sarà sempre nel mio cuore.

Per sempre tua,

Talia."

Luke lasciò che le lacrime gli bagnassero le guance, se le asciugò velocemente, poi si voltò verso Percy e se ne andarono.
I pensieri facevano troppo rumore, ed in macchina non parlarono.
Finalmente Luke capiva come doveva essersi sentita Talia quella mattina. Imprecò sottovoce, e si ripromise che mai e poi mai avrebbe ritirato fuori quella storia.
Ormai apparteneva al passato, e sebbene avesse determinato il loro presente, non avrebbe permesso che influenzasse il loro futuro.

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