25

Sebastian era steso su un letto d'ospedale.
Era vigile e cosciente, con gli occhi leggermente sgranati, e guardava fisso davanti a sé.
Teresa gli teneva una mano, ma lui sembrava quasi non farci caso.
Luke e Reyna entrarono nella stanza, e la ragazza si voltò verso di loro. Aveva gli occhi arrossati e numerosi capelli le sfuggivano dalla coda di cavallo.
-Teresa- disse Luke, prendendo dalla tasca il distintivo del FBI e mostrandoglielo- Dobbiamo parlare con lui da soli.
Lei si alzò, guardando Sebastian:- In che razza di guaio ti sei cacciato?- disse, incrociando le braccia al petto.
-Tess...- rispose lui, ma prima che potesse aggiungere altro, la ragazza era già uscita.
-Bene- intervenne Luke- si può sapere cosa diamine stavi facendo con Crono?!
Sebastian rimase in silenzio; Reyna si sedette sulla sedia lasciata libera da Teresa e lo guardò, invitandolo a parlare implicitamente.
Il ragazzo sbuffò prima di iniziare a parlare:- Sono stufo di questa situazione. Ho agito d'impulso.
Crono voleva andarsene da lì prima del previsto, e l'operazione sarebbe andata di nuovo in fumo. Ho provato a contattarti- disse, rivolto a Luke- ma non mi hai mai risposto. Sono andato lì con l'intento di fargli perdere tempo... ma qualcuno mi ha scoperto, e appena mi ha visto mi ha sparato. Ma prima di farlo mi ha detto di riferirti che, se non ti consegnerai a lui, farà a Talia quello cui saresti destinato tu.
Luke tacque.
Nella testa gli si affollavano una miriade di idee, a cominciare da cartoncino con scritto un indirizzo, che ancora conservava nella tasca del cappotto.
In quel momento, la voglia di vendetta passò in secondo piano.
Dovevano trovare Talia, ad ogni costo.

***

-Si può sapere cosa ci facciamo qua?!- borbottò per l'ennesima volta Reyna, mentre osservavano il palazzo indicato nell'indirizzo.
Era in una zona residenziale, ed era strano, perché andava contro le abitudini di Crono.
Solitamente preferiva nascondersi in vicoli bui e stretti, non in un appartamento lussuoso e alla luce del sole.
-Puoi stare zitta per un secondo?- la ammonì Luke. Se ne stavano seduti in macchina, e nonostante si guardassero intorno alla ricerca di qualcosa di sospetto, Reyna stava iniziando ad essere impaziente.
Questo era probabilmente il suo peggior difetto, e per molto tempo Luke si era chiesto per quale strano motivo Chirone li avesse messi in squadra insieme, ma poi con il tempo il perché era diventato evidente: l'eccessiva pazienza di Luke compensava quella di Reyna che, a quanto pare, scarseggiava.
Solitamente, questo binomio dava ottimi risultati; Reyna spesso di annoiava, ed iniziava a tormentare Luke. Quando il ragazzo non riusciva più a sopportarla, entravano in azione ed il 99% delle volte riuscivano nell'operazione.
Ma adesso il contesto era del tutto diverso.
-Reyna- disse all'improvviso Luke, quando vide un uomo sospetto- Vedi quell'uomo laggiù?
-Io lo definirei più un gorilla. Comunque sì, lo vedo.
Si sta guardando intorno in modo sospetto, per uno che deve solo buttare la spazzatura.
Vado a parlargli?
-Non sarebbe una...- disse Luke, ma Reyna era già scesa dall'auto prima che lui potesse completare la frase.
-BASTA!- iniziò ad urlare la ragazza- NON NE POSSO PIÙ DI QUESTI TUOI INSULSI GIOCHETTI!
Poi sbattè la borsetta contro l'auto e si allontanò, impettita.
L'uomo era rimasto a fissarla per tutto il tempo, e quando lei si avviò lungo la via, passandogli affianco, si voltò a guardarlo:- Che hai da guardare tu?!- brontolò ancora, per poi dire:- Oh, scusa! Non volevo essere maleducata, ma è stata una settimana difficile, ed ho appena mollato il mio ragazzo... cerca di capirmi e...
Luke, dall'auto, rimase ad osservarli, mentre Reyna sembrava intenta a raccontare al malcapitato la storia della sua vita.
Ogni tanto la ragazza si soffiava il naso in un fazzoletto di stoffa, poi gesticolava a non finire.
Dopo venti minuti abbondanti, Luke iniziava ad esserne seccato.
Ma poi Reyna prese per mano l'uomo, e se ne andò con lui.

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