8.

Finalmente dopo settimane passate qui in ospedale, ritorniamo a casa.

Sono contenta ma allo stesso modo nervosa nell'affrontare questa situazione. Qui, Ethan era sotto controllo tutto il giorno e se aveva un attacco di panico, i dottori erano pronti ad aiutarlo ma ora a casa, sarà difficile soprattutto perché non può camminare.

Ha pianto tutta la notte ieri, continuava a ripetere come sarebbe andato a scuola o come potrà giocare con la sua sorellina senza camminare.

È tutto così difficile per lui e da mamma vederlo soffrire così mi spezza il cuore.

Solo ora riesco veramente a capire il dolore che provava mia mamma nel vedermi soffrire.

Ricordo che un giorno, quel dannato giorno in cui Will mi abbandonò, lei venne da me e mi disse:«Non soffrire, mi amor o soffrirò anche io!», mi asciugai le lacrime e le chiesi perché e lei iniziò a spiegarmelo.

«Ti ho tenuta nel mio grembo per nove mesi, mi amor, io e te come io e gli altri tuoi fratelli siamo come collegati. Se voi soffrite, io riesco a sentirlo. Sento le vostre angosce, le vostre gioie e i vostri odi verso persone. Come adesso, riesco a sentire il dolore che provi ma anche l'odio che stai provando verso quell'idiota», spiegò ed io la guardai ammaliata dal suo discorso ma non riuscivo ancora ad arrivarci mentre adesso si.

Adesso capisco eccome! Tutto il dolore che sta provando Ethan, vorrei provarlo io. Vorrei avere un super potere per assorbire le sue sofferenze e trasportarle a me.

Scrollo le spalle e sveglio il mio bambino, prima di andarcene dobbiamo fare dei controlli dato che gli è salita un po' di febbre.

«Amore...», sussurro ma dorme come un ghiro, peggio di Owen. «Amore mio... Sveglia su», finalmente apre i suoi occhietti azzurri e sbadiglia.

Lo aiuto ad alzare la testa dal cuscino e mi guarda in silenzio.

«Che c'è?», domando andandomi a sedere affianco a lui. Gli accarezzo i capelli e osservo i suoi occhietti tristi.

«Papà Will come sta?», chiede e rimango contenta che abbia chiesto di lui.

«Bene amore, vuoi salutarlo?», annuisce e lo faccio sedere sulla sedia a rotelle.

Usciamo dalla camera e ci avviamo verso quella di Will. Ethan è silenzioso, si limita a sorridermi ogni tanto ed osserva le pareti dell'ospedale.

È proprio un piccolo ometto, lo amo più della mia stessa vita!

Busso alla porta di Will e lui, pacatamente urla di entrare. Appena entriamo, i suoi occhi si riempiono di lacrime e si fionda su Ethan che subito ricambia l'abbraccio di suo padre.

«Piccolo mio... Come stai?», domanda mentre riempie di baci il viso dolce di Ethan.

Mi siedo sul letto ed osservo quella dolcissima scena. Lui e Ethan hanno un bellissimo rapporto e Will ha fatto di tutto pur di farsi perdonare da suo figlio ed io ne sono rimasta piuttosto contenta anche se non dimentico ciò che ha detto.

«Si, papà sto bene, ma mi stai strozzando», dice Ethan ed io scoppio a ridere. È uguale a Daniel, lui ed il suo senso dell'umorismo.

Will sorride e gli da un ultimo bacio.
Si avvicina a me e improvvisamente mi abbraccia, rimango impacciata in quello strano gesto e spalanco gli occhi mentre Ethan ride.

«Will, vacca, togliti di dosso», sbotto quando il suo abbraccio si intensifica. Ethan continua a sbellicarsi dalle risate mentre tiro un buffetto a Will.

Mi alzo e vedo verso Ethan, «Tu ridi eh?», dico mentre inizio a fargli il solletico. Inizia a ridere e Will viene in mio aiuto, gli fa anche lui il solletico e ci fermiamo quando Ethan urla tregua.

Gli do un enorme bacio sulla guancia e ritorno a sedermi sul letto.

«Papà...», sussurra Ethan e Will alza il capo.
«Si, Ethan?», risponde andando di nuovo vicino a lui.

«Perché hai lasciato la mamma?», domanda ed io rimango sempre più stupita di come un bambino di soli sei anni sia così intelligente.

Guardo Will che nel frattempo ha perso il sorriso ed i suoi occhi si sono rabbuiati.

«Non sono molto felice di averlo fatto, Ethan. Ma forse le cose dovevano andare così», replica e mi lancia un'occhiata ed io lo rassicuro. «Vedi, io ero uno stupido», continua.

Ethan annuisce.
«Lo so, zio Daniel lo dice sempre», spiega ed io alzo gli occhi. È sempre lui, dannazione.

Will ridacchia spettinando i capelli ad Ethan che sbuffa, odia quando glieli si tocca, cosa che ha preso da suo padre. La vanità.

«Ha ragione zio Daniel ma guarda il lato positivo... Hai due papà che ti amano!», continua ed Ethan sorride nel sentir nominare Owen.

Gli vuole un gran bene soprattutto perché quando Ethan era nella fase di depressione infantile, Owen si è stato accanto tutto il tempo.

Lo portava lui alle sedute e quando la notte, aveva attacchi di panico, sapeva come calmarlo.

Quindi sono molto fortunata ad avere lui.

«Cosa? Fate feste e non mi invitate?», sento dire da una voce e non appena alzo lo sguardo incrocio gli occhi dolci di mio marito.

Ethan sorride e apre le braccia, subito Owen si avvicina a lui e lo stringe a se.
Gli aggiusta i capelli e dopo aver dato una pacca sulla spalla a Will, mi lascia un dolce bacio.

Lo amo.

Usciamo tutti e tre dalla stanza di Will ed andiamo dal dottore che deve visitare Ethan. Dopo la visita, lavo il mio bambino e ce ne andiamo da questo ospedale.

«Finalmente», sospira Ethan che alza le braccia al cielo spensierato mentre Owen lo porta sulla sedia a rotelle.

Lo mettiamo in macchina e ce ne andiamo a casa, finalmente.

Mi volto a dare un'occhiata ad Ethan e vedo che si è addormentato, guardo di nuovo avanti e noto che Owen tiene una mano sul volante mentre l'altra l'ha appoggiata alla mia gamba.

Al suo tocco, come ogni volta, il mio corpo rabbrividisce. È normale dopo così tanti anni che lui mi faccia questo effetto?

Appoggio la testa al sedile e la tristezza però inizia a vagare in me.

Qualcuno ha voluto far del male al mio bambino ed io non capisco perché? Se questo qualcuno, ce l'avesse con me... Perché non prendersela con me?

Perché non ho una vita normale? Vivere in santa pace con mio marito ed i miei due bellissimi figli ed invece no.

Ora mio figlio non può camminare e chi mi dice che Heather è al sicuro?

Una lacrima scende bagnandomi le labbra ma viene asciugata da Owen. Mi prende la mano e la bacia.

Solo lui sa come calmarmi.

«Andrà tutto bene», sussurra per non far svegliare Ethan ed io cerco di convincermi.

Andrà tutto bene!

Finalmente arriviamo a casa, cautamente Owen prende Ethan in braccio ed entriamo in casa dove ci sono tutti.

«BENTORNATO A CA-», urlano ma si bloccano quando notano che Ethan dorme profondamente.

Mike, Ricky e Laurence ridacchiano mentre Daniel si avvicina e lascia un dolce bacio ad Ethan.

Questo ragazzo ha perso la testa!

Owen va di sopra per mettere a letto Ethan ed io ne approfitto per coccolare la mia piccolina.

«Mamma!», esulta ed io la prendo in braccio stringendola a me.

La mia bambina è bellissima e non lo dico solo perché è mia figlia ma perché non ho mai visto una bambina così bella come lei.

Le massaggio il viso, si rilassa al mio tocco e le lascio dolce baci sulla nuca.

Si addormenta anche lei quindi la metto nella sua culla.

Papà ed i miei fratelli se ne sono andati ed Owen è andato a riposare.

Sto per chiudere gli occhi quando però bussano alla porta.

Apro e c'è una donna, della mia età direi, i capelli rossi le contornano il dolce viso ed i suoi enormi occhi verdi danno un tocco più aggressivo al viso delicato.

La osservo confusa e lei resta a fissarmi, cosa alquanto inquietante.

All'improvviso un rumore di vetro mi fa voltare e noto che Owen ha rotto un bicchiere.

«Sasha?», sussurra.

Sasha? Ma non era morta?

La rossa mi spinge correndo verso il mio uomo e lo abbraccia. Owen sembra scosso ma non ricambia la stretta della rossa.

Cosa cazzo sta succedendo?


Cosa caaavolo?
Nella foto sopra: Sasha! :3
Nulla, ve se ama!
Besitosss
— Smjle

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