6.

Il primo giorno che Ethan ha aperto gli occhi, è stato il più difficile.

Ha pianto tutta la giornata attaccato a me e continuava ad urlare per le sue gambe.

«Non le sento», ha urlato e continuava a piangere mentre io cercavo, invano, di calmarlo.

Tremava, cercava invano di alzarsi e quando non ci riusciva, continuava a piangere e come biasimarlo.

Per un bambino di sei anni è troppo tutto questo.

Un bambino come lui dovrebbe giocare con i suoi coetanei, divertirsi, fare il bagno in piscina ed invece no, Dio ha voluto sfidarlo.

Non riesco a vedere mio figlio soffrire così tanto, vederlo ogni santissima volta piangere e disperarsi perché non può camminare.

Ora diciamo che è più calmo.

Continua a non capire perché a lui tutto ciò, ma non piange più.

Rimane seduto sul letto e ci osserva impassibile, senza piangere, solamente con quel suo viso bianco per via delle medicine ed i suoi occhi azzurri che prima erano felici.

Quegli occhi che prima spruzzavano gioia e benessere ora sono solamente due pozzi vuoti.

Ciò mi spezza il cuore perché nessun bambino meriterebbe questo.

Sono stata fortunata, lo so, mio figlio è vivo ma non è felice.

Io me ne accorgo quando mio figlio è felice.

I suoi occhi brillano, le sue labbra sono sempre dipinte da un sorriso e alle volte, racconta barzellette ed invece adesso no.

I suoi occhi sono spenti, pieni di tristezza e terrore.

Paura di non poter più camminare e tristezza del non farlo.

Stamattina mi ha sussurrato in un orecchio:«Mamma, non potrò più giocare con papà Owen a baseball?», per poi scoppiare a piangere ed io l'ho rassicurato che faremo di tutto pur di fargli giocare a baseball di nuovo.

Il suo sport preferito, ed è anche molto bravo in ciò.

Ricordo ancora quando Owen gli insegnò a giocare la prima volta, invece di colpire la palla, Ethan corse con la mazza in mano e colpì proprio i gioielli di Owen.

Divenne viola dal dolore, Owen steso a terra in lacrime ed Ethan steso a terra dalle risate.

In questo momento Ethan dorme beatamente mentre io leggo una rivista.

Un articolo cattura la mia attenzione, parla della Miss CeL'HoSoloIo.

"Il segreto del mio successo lo devo solo a me stessa", dice la donna più famosa di Los Angeles.
Alla domanda "Suo figlio?", lei ha risposto così:"Io non ho più un figlio, ha voluto andare con la feccia della società, che sia buon per lui non so, ma a me non importa, il mio figliastro Nico è l'unico a cui potrò affidare tutto, un giorno."

«Troia», sussurro e chiudo la rivista disgustata dalle parole di quella donna.

Io non faccio che pensare a quello che mi ha raccontato Owen tre anni fa riguardo la sua 'ex ragazza'.

Quella donna è malata così come il suo adorato figliastro. Dio, se solo l'avessi fra le mani, l'avrei uccisa per le brutte cose che ha detto alla mia famiglia.

Quando nacque Heather, una settimana dopo sui giornali parlò della mia bambina dicendo che era nata con una bruttissima malattia alla faccia.

Ci vollero un calmante ed uno schiaffo da Daniel per farmi calmare e non andare da lei e strapparle i capelli ed i peli pubici.

Ad interrompere i miei pensieri è una carezza, quelle mani. Il mio Owen.

Gli sorrido debolmente e guardo Ethan dormire.

«Hai letto il giornale?», domanda ed io annuisco agitando la pagina di sua madre in faccia.

Scuote il capo divertito e lo prende.

«Io veramente la uccido», sbotto irritata alzandomi ed andandomi a sedere su di lui.

Appoggio la testa sul suo petto e mi godo il silenzio fra le sue braccia.

Solamente lì posso avere un po' di pace.

«Se la uccidi poi chi ti farà arrabbiare?», domanda Owen disegnando cerchi circolari sul mio braccio che si riempie di brividi.

«Daniel, lo fa sempre», rispondo ridendo anche io e solo ora capisco perché ho sposato quest'uomo.

L'unico capace di farmi ridere anche quando non si deve ridere.

Un urlo ci fa distrarre e mi volto verso Ethan che si è svegliato ed è tutto sudato.

Respira a fatica e piange silenziosamente.

Ci avviciniamo e lo abbracciamo per calmarlo, ha fatto un incubo sicuramente.

«Shh, è stato solo un incubo», sussurro cullandolo fra le nostre braccia e sembra ritornare a respirare normalmente.

Bussano alla porta ed Owen dice alla persona di entrare.

L'infermiera che si occupa di Ethan entra in camera apparentemente scossa da qualcosa.

«Va tutto bene?», domando preoccupata e lei sembra calmarsi.

«Si, uhm c'è un ragazzo fuori, è vestito da donna e chiede di poter entrare», spiega la donna.

Daniel. Solo lui può fare queste cose.

«Anche perché non sembrava un uomo però poi ha fatto commenti poco carini su di me e l'ho capito, lo faccio entrare?», continua e Owen soffoca una risata.

Gli lancio un'occhiataccia e annuisco alla donna che va a chiamare Daniel.

Se prima mi ero arrabbiata per Miss CeL'HoSoloIo, ora mi tocca anche picchiare mio fratello.

Mi volto verso Owen che sta ridendo ed Ethan lo guarda con un sorriso.

Scuoto il capo divertita e mi volto quando la porta si spalanca.

«Danielina è qui per voi!», grida agitando le mani e il vestito si alza mostrando la sua biancheria.

Owen si allunga verso Ethan e ridendo gli tappa gli occhi.

«Una sola domanda... Perché?», domando esasperata.

Daniel alza le spalle e si avvicina ad Ethan.

Prende da tasca il suo iPhone e lo mette su una piccola cassa.

Sono seriamente preoccupata su cosa stia per succedere.

Owen, nel frattempo continua a ridere.
Scuoto il capo divertita e rivolgo la mia attenzione a mio fratello.

Mette la canzone preferita di Ethan, The Cab- Animals, suo gruppo preferito grazie a me e ad Owen.

Daniel inizia a muovere i fianchi e a ballare goffamente per il vestito.

Ethan guarda la scena ridendo, per la prima volta in due giorni.

«Vai zia!», urla prendendolo in giro ed io scoppio a ridere.

Ethan ama suo zio Daniel, è il suo preferito diversamente da Seth e Natalie, loro amano Mike.

Mi distraggo quando il dottore entra e mi chiama, esco e preoccupata gli domando se andasse tutto bene.

«Si, vorremmo tenere Ethan un altro po' qui, dobbiamo terminare le cure ed è meglio anche per lei», risponde.

«Perché?», domando e lui mi sorride rassicurante.

«Il piccolo ha subito un grave trauma fisico e psicologico, potrebbe avere degli incubi o peggio, fare qualcosa di brutto, lo teniamo sotto controllo qui», risponde ed io annuisco.

In questi due giorni Ethan non dorme per paura di non svegliarsi più.

«Si, va bene», rispondo vagamente continuando a guardare l'orribile spettacolo di Daniel.

Il dottore sposta lo sguardo dove sto guardando io e rimane a bocca aperta.

«Chi è quella bo...bellissima donna?», domanda ed io ridacchio.

L'ha davvero scambiata per una donna?

«Um... La sorella di mio marito», rispondo soffocando una risata ed entro in camera di nuovo.

Quando Daniel finisce il suo spettacolo, da un bacio al suo nipote preferito.

«L'hai fatto per farlo divertire un po'?», domando cercando di smettere di ridere e lui annuisce.

Gli sorrido e lo abbraccio. Alla fine il mio amore ce l'ha un cuore.

«Okay, ho un appuntamento tra un po'», dice euforico.

Povera ragazza!

«Presentati così», suggerisce Owen che si becca una gomitata da Daniel, Ethan ride.

«Hai un appuntamento zio? Come si chiama?», domanda Ethan.

Daniel sorride e gli scompiglia i capelli.

«Marie Anne, devo farle tante belle cose», risponde e posa il cellulare nella borsa.

Disgustata alzo gli occhi al cielo e gli tiro un pugno nello stomaco.

Saluta un'ultima volta Ethan e lo accompagno fuori.

Il dottore passa e fa segno a Daniel di chiamarlo.

«Cosa cazzo..», sbotta Daniel ed io scoppio a ridere.

«Avrei potuto dirgli che sei la sorella di Owen..», sussurra e lui spalanca gli occhi.

Sono nei guai!

«Ma io ti uc-», sbotta ma io lo interrompo ridendo.

«Siamo in ospedale, sopravviverei», rispondo e lui alza gli occhi al cielo.

Amo farlo incazzare, è così divertente.
Le vene sul collo si gonfiano ed inizia a dire le parolacce peggiori.

Mi fa una linguaccia e va via sculettando, rido e solo ora mi accorgo di quanto chiasso stia facendo.

Entro in camera e trovo Owen ed Ethan giocare alla morra cinese.

Gli sorrido e decido di andare a casa da papà per vedere come sta Heather, saluto mio marito e mio figlio ed esco.

Vado a casa e non appena Heather mi vede, corre subito da me.

«Amore», dico da un bacio all'altro.

Papà mi saluta e mi domanda come sta Ethan, gli spiego tutto fino a quando bussano alla porta.

Apro e ci sono due agenti della polizia.

«Mrs Smith? Volevamo darle delle informazioni sull'incidente di vostro figlio e il signor Will Fitzgerald».

Annuisco e li faccio accomodare sul divano, gli dico di parlare.

«Abbiamo controllato l'auto come ci ha detto il suo amico e si, i freni sono stati manomessi.»

Lo sapevo!




Daniel is back! Ed ha un appuntamento, che sia la volta buona? Chi secondo voi ha manomesso i freni?
Besitosss
— Smjle

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