16.

«Mamma», sento il mio bambino chiamarmi dal baby control ed apro gli occhi.

Non sono sul mio comodo letto ma sul divano del grosso salotto.

Devo essermi addormentata quando cercavo di calmare Owen che era ubriaco fradicio.

Lui non mi odia, lo so ma è solamente troppo stressato. Dall'incidente di Ethan, a Nico che decide di fare il pentito e la resurrezione di Sasha, non ci stiamo capendo niente.

Mi alzo dolorante dal divano e prima di salire da Ethan vado in cucina dove trovo un bigliettino.

Lo prendo.

Sono andato in ufficio. Torno stasera. Dobbiamo parlare.
Ti amo.
- Tuo marito.

Quel 'dobbiamo parlare' mi mette un'ansia assurda ma credo sia qualcosa di positivo o non avrebbe mai scritto 'Ti amo'. Almeno, lo spero.

Poso il bigliettino sul marmo della cucina e vado sopra dal mio bambino ma prima controllo Heather. Dorme beatamente e russa anche, uguale al suo papà.

Sorrido a quella visione e chiudo di nuovo la porta. Entro in camera di Ethan e lo trovo a fissare il soffitto, mi avvicino a lui mettendomi sotto le coperte al suo fianco.

Amo stargli accanto. Sentire il suo dolce profumo e stringerlo fra le mie braccia per recuperare i tre anni che ho perso.

Adoro accarezzargli i morbidi capelli biondi e perdermi in quegli occhietti azzurri vispi come quelli di suo padre Will.

«Che fai mostriciattolo?», domando facendolo distrarre dal suo momento di riflessione.

Alza le spalle e ritorna a fissare il soffitto.

Ha il naso arricciato cosa che fa quando vorrebbe piangere ma non può farlo.

Mi alzo e osservo i suoi occhi lucidi e mi rabbuio.

Odio vederlo così.

È un bambino e come tale deve essere felice, spensierato ed invece lo vedo più piangere che sorridere.

«Ehi..», sussurro prendendolo fra le mie braccia. Allaccia le sue braccia al mio collo e mi stringe a se.

Lo sento singhiozzare, non rumorosamente ma in silenzio. È così forte, Dio ha solo sei anni ed è il bambino più forte e intelligente del mondo.

«P-perché hai pianto, mamma?», domanda fra le lacrime.

Questo bimbo mi stupisce ogni giorno di più. Riesce a capire il mio stato d'animo, sempre e non riesco a capire come fa.

Forse aveva ragione mia mamma. I figli sono come Dio, sanno sempre tutto.

«Non ho pianto», mento e lui ridacchia fra le lacrime. Si sposta un po' dal mio collo e mi guarda scuotendo il capo.

«Non dire bugie o ti cresce il naso come Pinocchio», dice toccandomi il naso ed io lo arriccio cominciando a ridere.

«Non ho pianto!», ripeto lasciandogli un bacetto sul naso facendoglielo arricciare come faccio io.

Mi osserva a occhi stretti e scuote ancora il capo.

«Mamma, è stato papà Owen?», domanda stringendomi di nuovo a se ed io mi lascio coccolare.

Scuoto il capo. Lui annuisce godendosi il massaggio che gli sto facendo sul braccio.

«Mamma?», sussurra ed io lo guardo.
«Mi vuoi bene?», domanda.

«No», replico continuando a massaggiargli il braccio e lui mi guarda spalancando la bocca.

Sembra proprio Daniel quando fa così.

«Il bene è qualcosa di troppo inferiore a ciò che provo per te, amore mio. Io ti amo, lo sai?», replico e lui arrossisce.

Mi abbraccia ed io mi perdo in quel suo bellissimo profumo di casa, d'amore.

«Come ami papà?», domanda ed io sorrido.

Sono due amori diversi. Per quanto ami mio marito, l'amore che provo per mio figlio è molto più grande.

Rimango dell'idea che un giorno, un marito se ne va ma un figlio rimane per sempre.

Ma in fondo si, sono la mia vita tutti e tre.

Heather, Owen e Ethan sono le persone che mi mantengono viva, senza di loro non riuscirei nemmeno ad alzarmi la mattina con il sorriso stampato in faccia.

Ho davvero la famiglia più solare del mondo e spero davvero che questi problemi non ci spengano ma ci facciano brillare di più.

«Anche io ti amo, mamma», sussurra il mio bambino ed una lacrima mi riga il viso al pensiero di tre anni fa.

Quando ho partorito e mi hanno annunciato la sua presunta morte.

«Mi dispiace», disse il dottore ed io mi liberai in un pianto disperato fra le braccia di Greg.

Il bambino che avevo portato in grembo per sei mesi, per colpa mia non c'era più ma invece era vivo.

Il mio bellissimo ometto biondo è fra le mie braccia.

Ad interrompere il nostro momento di coccole è il campanello che fa svegliare Heather.

Allontano Ethan e gli aggiusto i capelli dandogli un bacino in fronte.

«Vuoi scendere anche tu?», domando ma lui scuote il capo e chiude gli occhi fingendo di dormire.

Quanto è pigro.

Ridacchio e gli metto i suoi cartoni preferiti. Esco dalla sua camera ed entro in quella di Heather che trovo a giocare con il piccolo gioco a forma di stella che le abbiamo attaccato alla culla.

«Ciao principessa», la saluto con un bacetto e la prendo in braccio.

Scendiamo al piano di sotto e la metto nel seggiolino per prepararle la colazione.

Riscaldo il latte e solo ora mi ricordo che avevano bussato alla porta.

Dio, che sbadata!

Apro la porta e il mio dolce gemello si butta praticamente addosso.

«Vacca!», urlo cercando di togliermelo da dosso ma non si stacca.

Quando lo fa gli do una pacca sulla spalla e ritorno in cucina per controllare il latte. Quando è finalmente pronto, lo metto nella bottiglia e aggiungo i biscotti.

Prendo Heather in braccio e le do il latte. Lo mangia così velocemente che sembra non mangi da anni.

Altra cosa che ha preso dai Davis.

Ricky si siede affianco a me e osserva sorridendo Heather. Le accarezza il viso ma lei si scosta facendogli capire che quando sta mangiando non bisogna toccarla.

«Come mai sei qui?», domando al mio gemello.

«Sentivo un enorme peso allo stomaco e ciò mi succede quando tu non stai bene, quindi... Cos'hai?», risponde ed io lo guardo confusa ma poi capisco.

Io e lui riusciamo a capire quando l'altro sta male. Ed è una cosa bella ma anche fastidiosa.

«Non lo so Ricky, ho litigato o almeno non proprio, con Owen», dico e lui annuisce ascoltando i miei problemi.

«E invece tu, fratellino.. Con Antonio come vanno le cose?», domando e solamente sentendo quel nome, i suoi occhi si illuminano.

Fa un enorme sorriso.

«Ero venuto anche per questo.. Stiamo insieme da tre anni e Dio, Hannah io ho capito che lui è l'uomo con cui voglio passare il resto della mia vita. Quindi, ho deciso di chiedergli di sposarmi!», dice ed io spalanco gli occhi stupita.

Metto di nuovo Heather nel seggiolino e corro ad abbracciare Ricky.

Lo merita. Merita di essere amato soprattutto perché dopo tanto odio da parte delle persone, può finalmente amare senza esser spaventato del giudizio degli altri.

«E quando vorresti fare la proposta?», domando e lui sorride.

«Al tuo compleanno..», replica ed io annuisco.

Il mio compleanno? Oh cazzo, tra... due giorni è il mio compleanno.

L'ho completamente dimenticato.

«Hannah ora dimentichi anche il tuo compleanno?», dice ed io annuisco ridendo.

Sono proprio una rincoglionita!
***
Dopo aver parlato con mio fratello per almeno tre ore riguardo il mio compleanno e avermi aiutato con Heather ed Ethan va via per ultimare le cose per la sua proposta.

«Ti voglio bene», sussurra staccandosi dal nostro abbraccio e dopo avergli detto che anche io gliene voglio, va via.

Sto per chiudere la porta quando un piede la blocca.

Confusa la spalanco e mi ritrovo la faccia da ebete di Nico West.

È un incubo!

Sbuffo e senza accorgermene lo trovo già dentro.

«Qualcuno ti ha dato l'ordine di entrare?», sbotto chiudendo rumorosamente la porta.

Alza le spalle strafottente.
«No ma se non mi volevi dentro, avresti chiuso la porta ed invece sei rimasta a fissare questo bel faccino», dice ed io sbuffo.

Quel faccino glielo riempirei di schiaffi!

Come se stesse a casa sua, va in cucina ed io lo seguo velocemente.

Guarda Ethan sulla sedia a rotelle che gioca con Heather. L'osservo un po' e sembra triste a vedere un bambino così.

Si avvicina a lui e Ethan lo nota finalmente.

«Ciao», dice sorridente facendo sorridere Nico.
«Ciao bello», replica il moro dandogli il cinque.

È così buffo, ma fastidioso.

Perché è qui?

Si allontana da Ethan e va verso la cucina. Osserva nelle pentole e quando trova un pancake, lo afferra e lo ingurgita come un maiale.

Andrebbe molto d'accordo con Daniel!

«Cosa vuoi? Perché sei qui?», domando esasperata sedendomi di fronte a lui.

«Volevo solo sapere come stavi», dice semplicemente continuando a mangiare i miei pancakes.

E da quando siamo così in confidenza?

«E se ci fosse stato Owen?», domando e lui sbuffa per le mie troppe domande.

Dio, lo picchierei. Si presenta qui, senza nessuna motivazione e poi si lamenta pure delle mie domande.

«Secondo te non ho controllato in ufficio? Dai su, Hannah. Ti credevo più intelligente!», dice ed io sbuffo.

Ha ragione ed odio dargli ragione.

Vorrei fargli un'altra domanda però sento Ethan, nel salotto urlare.

Nico ed io corriamo in salotto, Ethan fa segno alla Tv e appena vedo la foto di Jon al telegiornale mi si gela il sangue.

Alzo il volume ed ascolto la notizia.

Il carcerato Jon Ross è stato trovato morto tra le 15 in UK dove era in prigione per tentato omicidio, stalker ed altri reati minori. Si sa solamente che si tratta di suicidio, infatti accanto al corpo del giovane è stato trovato un biglietto di scuse.

Sto tremando. Jon Ross è morto. Il mio incubo, l'uomo che mi ha praticamente distrutta, è morto. Non c'è più.



SONO TORNATA! La scuola mi uccide çç e siamo solo all'inizio **, cosa ne pensate? È morto, finalmente starete dicendo xD Nella foto sopra potete vedere la piccola Heather mentre qui sotto una bellissima foto che ho trovato su google ed ho pensato subito ai piccoli Smith. **

Grazie mille per il supporto! 🌸
Vi amo!
Smjle

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