13.
Mi sveglio bruscamente quando qualcuno si butta praticamente addosso a me.
Apro lentamente gli occhi e la faccia di cazzo di Daniel mi si para davanti. Gli do una gomitata e fa finta di farsi male, sbuffo.
Mi guarda divertito mentre cerco goffamente di alzarmi ma solo ora capisco che è seduto addosso a me.
«Vacca! Togliti di dosso», sbraito ma di ascoltarmi proprio non ha voglia quindi inizio a muovere le gambe cercando il modo di farlo cadere dal letto.
Con le gambe lo spingo a terra e quando finalmente è caduto, inizio a ridere.
Se lo è meritato!
«Stronza, sei una stronza sorellina», borbotta sedendosi normalmente sul letto.
L'osservo e lo trovo molto diverso. Sembra più rilassato e calmo, è lo stesso stronzo ma mi sembra diverso.
«Come stai?», domanda sdraiandosi accanto a me ed io appoggio la testa sulla sua spalla.
Mi sono sentita sempre così con Daniel, protetta. Quando Laurence non c'era e non avevo nessuno con cui sfogarmi, Daniel era il primo ad ascoltarmi anche se era terribilmente fastidioso e l'unica cosa di cui parlava era il sesso. Lui per me c'è sempre stato.
E Dio, gli voglio un bene enorme.
Mi limito ad alzare le spalle. Non so come sto, sono stanca? No, esausta più che altro. La stanchezza si cura con una buona dormita ma l'essere esausti come si cura?
Sono esausta di tutto questo, prima l'incidente poi Sasha ed infine Jon che ritorna per fare l'idiota.
Perché tutto questo?
Ma devo essere forte, per i miei bambini e per mio marito che sta male già di suo.
Devo rimboccare le maniche e tenere dentro la mia stanchezza, come ho sempre fatto.
«Lo sai che Daniel è sempre pronto a picchiare chiunque ti faccia soffrire, vero?», domanda facendo una strana voce ed io annuisco ridacchiando.
Il mio fratellone protettivo.
Rimango un altro po' con Daniel e mi alzo.
La testa mi gira un po' ma riesco comunque a scendere le scale.
Quando arrivo giù, il mio gemello e Mike mi stringono a loro e poco dopo lo fa anche Laurence.
Da quando ha lasciato Melissa lo trovo più sereno e da quanto so ha iniziato a frequentare un'altra donna e spero per lui che non sia pervertita quanto l'altra.
Mi lascia finalmente e vado in cucina dove trovo mio marito, appoggiato al lavandino senza maglia parlare con papà mentre osserva Heather ed Ethan giocare.
Mi avvicino a loro ed Owen mi lascia un bacio sulla fronte, sorrido.
«Di che parlate?», domando cercando di capire il loro discorso ma non riesco a comprendere un bel niente.
Staranno parlando delle solite cose di lavoro che io odio.
Vado da Ethan ed Heather e li osservo disegnare.
Ethan sta colorando un fiore mentre Heather scarabocchia qualcosa sul foglio, quando finisce alza il foglio richiamando la mia attenzione.
«Brava amore», dico aggiustandole la molletta e lei gira il foglio verso Ethan che ridacchia per quel disegno.
Fa un piccolo applauso alla sorella e ricomincia a colorare.
Gli scompiglio i capelli e ritorno da mio marito che continua a blaterare qualcosa con mio padre.
Sbuffo, mi sento così sola. Non lo sono, lo so ma ho davvero bisogno di parlare con un'amica, se solo l'avessi.
Se solo ci fosse la mia mamma.
Quanto mi manca.
Mi manca il suo profumo. Mi manca quando girava per casa cantando le sue strane canzoni spagnole. Mi manca quando mi cucinava quei buonissimi piatti del Sud America. Mi manca quando mi chiamava 'mi amor' o 'princesa'.
Mi manca solamente stare accanto a lei e tenerla stretta a me.
Abbiamo passato così poco tempo insieme e lei non è più con me da ormai tre anni.
Dovrei andare al cimitero.
Solamente per sfogarmi con lei, di tutto ciò che sta succedendo.
Respiro profondamente per non piangere e guardo mio marito che nel frattempo ha l'attenzione su di me.
I suoi occhi sono tristi, per me, ed io non voglio. Non voglio che sia triste per me.
Deve essere felice. Felice perché grazie a lui sto bene e starò sempre bene.
Curvo le labbra in un smagliante sorriso e lui fa lo stesso. Si lecca le labbra e Dio, quanto odio quando lo fa in pubblico.
Mi vien voglia di saltargli addosso.
Dio, sono peggio di Daniel!
«Owen dobbiamo andare a prendere quella cosa per Hannah?», irrompe Daniel in cucina ed io guardo Owen.
Quale cosa?
Owen arriccia il naso infastidito da ciò che ha appena detto Daniel e lo fulmina con lo sguardo.
Lo guardo curiosa e lui scuote il capo.
Sa che sono molto curiosa e che voglio sapere cosa deve prendermi ma non lo dice.
«Cosa devi prendermi?», lo stuzzico ridacchiando e lui si avvicina a Daniel dandogli un piccolo schiaffo dietro la testa.
Alza le spalle ed io sbuffo.
Già mi ha preso tante cose, anzi troppe ora cosa ha in mente?
«E va bene... Ma mi accompagni prima al cimitero?», domando e papà mi sorride.
Anche a lui manca, si sono amati tanto e papà continua a farlo nonostante lei non ci sia più.
Owen annuisce e dopo aver salutato Ricky, Mike e Laurence vado di sopra a vestirmi.
Finalmente potrò parlare con la mia mamma.
«Papà tieni d'occhio i bimbi okay?», annuisce e dopo aver lasciato un bacio a lui e ai due miei gioielli entro in macchina.
Daniel è seduto davanti, come al solito. Sembra che abbia sposato lui Owen e non io.
Il tragitto è piuttosto silenzioso, Daniel litiga con lo stereo dell'auto di Owen ed io mi limito a ridacchiare quando mio marito gli da uno schiaffo dietro al capo.
Quando finalmente l'auto si ferma, do un bacio al mio uomo e quando sto per scendere, mi chiama.
«Resto qui fuori. Sta attenta okay?», annuisco e sorrido per la sua preoccupazione.
Entro nel cimitero e già sento il cuore farsi pesante.
Odio i cimiteri, sono tristi. Odio dover realizzare quanta crudeltà c'è in questo mondo.
Bimbi che muoiono per malattie, vite spezzate da persone crudeli e senza pietà.
La vita è così ingiusta. Si dovrebbe morire per vecchiaia, quando si ha vissuto abbastanza, quando hai conosciuto l'amore, l'odio e l'amicizia.
Quando arrivi ad una certa età e ti dici:«Okay, ho vissuto abbastanza. È ora che qualcun altro faccia le mie esperienze!»
E invece no, la vita ci manda sfide ogni giorno e se sei fortunato, le vinci.
Arrivo alla tomba di mamma e mi siedo. Osservo la foto che abbiamo portato io ed Ethan, tempo fa.
Solo lei ed il mare. Lei e la sua bellezza.
Sono sempre stata ammaliata dalla sua bellezza. Quando ero piccola, le dicevo sempre che da grande volevo esser bella come lei e mi rispondeva ogni volta:«Tu sei già bella mi amor», ed io arrossivo. Sentirsi dire da lei che ero bella, era una delle cose più fantastiche al mondo.
Accarezzo la foto e schiarisco la voce.
«Ciao mamma», inizio cercando di riuscire a parlare. «Come stai? Spero bene. Qui è tutto un casino, ángel».
Tiro su col naso.
«Ethan non può camminare, qualche idiota ha manomesso i freni di Will. Lo so, ora starai pensando 'Bene' ma con lui c'era il mio bambino, mio figlio... Nostro figlio», continuo e mentre parlo strappo un po' d'erbetta.
«Sasha, la ex di Owen è tornata.. Già, non è morta anzi è viva ed è una stronza!», ridacchio, «Scusa, lo sai che ho un problema con le parolacce».
Rido di nuovo immaginando la sua faccia di disapprovazione, odiava le parolacce. Daniel ha avuto tanti schiaffi quando le diceva.
«Jon è evaso ma è tornato dietro le sbarre di nuovo e speriamo stavolta, lo tengano sotto controllo. Jacob, l'ho sognato mamma. Ho sognato che era stato lui a manomettere i freni ma non lo so, il Jacob che conosco io non l'avrebbe mai fatto!», tiro su col naso di nuovo ed asciugo il viso che è ormai pieno di lacrime.
«Mi manchi tanto mamma. La casa è vuota senza le tue strane canzoni sud americane, senza i tuoi urli quando la cena è pronta oppure senza te che commenti il sedere di papà», ridacchio a quel ricordo.
Facemmo un grosso dibattito su quello che finì con un Daniel disgustato e un Laurence che si chiedeva se fosse veramente un Davis o fosse stato adottato.
«Solo Dio sa quanto vorrei abbracciarti», dalla mia bocca fuoriesce un singhiozzo. «Mi sento così sola, mamma e lo so che non lo sono davvero ma l'unica amica che avevo, si è rivelata essere una grandissima figlia di p... una buona donna! Poi non c'è nemmeno Greg... Da quando ha iniziato i preparativi per il matrimonio lo vedo poco, l'ultima volta che l'ho visto, è caduto per colpa di Ethan, quel bambino è una peste! Tutto suo zio..»
Ridacchio e mi asciugo le lacrime.
«La sai l'ultima? Il fratello di Owen vuole parlarmi. Dio, è fastidioso quanto Daniel, no che dico peggio», le racconto.
«Vuole una tregua, tsk..», voglio continuare ma vengo interrotta da qualcuno.
«Sono fastidioso, Davis?», mi volto e la figura sorridente di Nico è davanti a me.
Uh che gioia.
«Come ca-, Dio Nico da dove sei uscito? Owen è fuori, non ti ha visto?», borbotto alzandomi da terra. Passo le mani sul pantalone per pulirmi e do la totale attenzione a Nico.
«Sono una volpe!», dice ridacchiando ma io non lo faccio, anzi mi limito a sbuffare.
Ma cosa vuole da me?
«Nico cosa vuoi? Davvero, vuoi parlare? Parla, poi non rompere più», dico scocciata e lui annuisce.
«Volevo avvisarti che quel Jon era evaso ma tu da testa dura che hai, non hai voluto parlare con me!», dice ed io spalanco la bocca a quelle parole.
«E tu come fai a sapere di Jon?», domando e lui sbuffa.
Dio, dammi la pazienza di non menarlo.
«Io so-», dice ma io lo interrompo.
Lui sa tutto di me e blah blah blah.
Dio, quanto è ripetitivo.
«Ho capito! Ma tu come lo sapevi?», domando stizzita dalla sua presenza.
«Mia madre lo ha fatto evadere», dice ed io rimango impietrita a quelle parole.
Cosa? E perché? Dio, quindi Nico è buono?
Non riesco a capire più nulla, sento la voce di Nico lontana ed ovattata. E poi il buio.
Hannah è svenuta di nuovo. Dio, lo stress la ucciderà. Owen deve fare un regalo alla sua mogliettina, chissà per quale motivo! E miss CeL'HoSoloIo l'ha fatta grossa!
Domandina: Vi fidate di Nico? **
In più passate a leggere la fantastica storia (è all'inizio ik, ma è bella già) di @DeHead e si chiama TAKE MY HAND. Andate o vi mando una spedizione punitiva, ahah scherzo! Ve se ama.
Besitosss
— Smjle
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