12.

Mi sono messa a letto per cercare di riposare un po' ma non ho fatto altro che pensare al mio incubo.

Dio, sembrava così reale e poi quegli occhi neri come la pece ma ardenti come il fuoco, sembravano così veri. Era come se mi stessero per bruciare nonostante fosse tutto un sogno, un bruttissimo sogno.

Vorrei davvero parlare con lui ma quando il mio bambino ha avuto quell'incidente, Jacob era in Italia o almeno credo di si.

L'avevamo visto io e Owen quel giorno al ristorante ma dopo, è come se fosse scomparso.

Owen dopo aver calmato Heather, è ritornato a letto, mi ha stretta a se e si è addormentato beatamente sul mio seno.

Gli lancio un'occhiata e sorrido per quella visione. Dorme profondamente con la bocca aperta mentre il filino di barba mi pizzica il seno.

Ancora non mi capacito che quest'uomo è mio, solo mio. Sasha si vede chiaramente che vuole portarmelo via ma lui ha scelto me, lui ama me ed io gli credo.

I miei pensieri vengono interrotti quando il mio cellulare squilla.

Cerco di muovermi lentamente per non svegliare Owen e lo prendo.

Un messaggio. Alzo gli occhi al cielo, è di nuovo Nico.

Quale parte di 'so tutto di te' non hai capito? Dio, pensavo mio fratello scegliesse le più sveglie! Comunque ti prego, devo parlarti.
Ps: non sono fastidioso, tu lo sei! :)
- Nico West.

Dio, lo odio. Lo odio così tanto.
Mi fa paura, ha il mio numero e sicuramente sa dove abito e ciò mi rende terribilmente irritata.

Non è possibile, non si può star tranquilli nemmeno un giorno.

Decido di rispondergli.

Mio Dio, Nico sei odioso. Ho detto che con te non ci parlo e se non la smetti, parlo io ma con Owen!
- Hannah Davis (Moglie di tuo fratello!)

Poggio il cellulare irritata sul comodino e sbuffo. Quel ragazzo è una spina in culo, veramente.

Ma poi di cosa vuole parlarmi? Solo perché abbiamo avuto una piccola conversazione crede che siamo migliori amici.

Sbuffo e dopo aver lasciato un bacio sulla fronte a Owen, vado in salotto.

Mi siedo sul divano ed accendo la TV, faccio zapping fino ad arrivare alle news di oggi.

Ascolto distrattamente le notizie quando però un nome attira la mia attenzione.

Jon Ross.

Alzo il volume ed ascolto.
«Il carcerato Jon Ross nella notte dello scorso 1 Luglio, arrestato per violenza domestica e tentato omicidio, sembra essere evaso dal carcere di Londra», dice la giornalista ma non riesco ad ascoltare le altre parole perché ormai sto tremando.

Come è possibile?

«Owen. Owen!», urlo e finalmente mio marito scende preoccupato.

«Dio, Hannah stai bene? Perché tremi?», dice stringendomi a se ed io faccio segno di leggere alla TV.

Dio, come può essere? Come si fa ad evadere?

E se tornasse qui? No, non lo farà.
Hannah respira, mi suggerisce la mia vocina ed io lo faccio, cerco di calmarmi ma i ricordi di quell'essere schifoso mi riaffiorano in mente.

I suoi schiaffi, i suoi insulti, il modo in cui trattava il mio bambino.

Ti scoperei fino a farti piangere e poi ti ucciderei senza pietà.
È stata questa l'ultima cosa che mi ha detto, il solo pensiero mi mette i brividi.

Non riesco nemmeno a piangere, le lacrime mi sono finite, mi limito a tremare fra le braccia di mio marito quando però non riesco a sentire e a vedere più nulla. Il buio.
                           ***
«Hannah..», sento da una voce ovattata, cerco di aprire gli occhi ma non riesco per via di quella terribile luce che mi stanno puntando negli occhi.

Quando finalmente la spegne, riesco ad aprirli e la faccia barbuta e brutta di Anderson, il mio dottore mi si para davanti.

Sono svenuta? A quanto pare si. La notizia di Jon mi ha sconvolto troppo.

Come può essere evaso? Dio, Owen aveva fatto piazzare due guardie solo per lui. Come ha fatto?

Sospiro profondamente e cerco di mettere a fuoco le immagini.

Owen è seduto accanto a me sulla sedia preoccupato mentre all'altro lato c'è Ethan sulla sedia a rotelle.

Dalla cucina compare mio padre con un bicchiere d'acqua che mi porge, mi da un bacio in fronte e si allontana.

«Come ti senti?», domanda Anderson col suo solito tono di voce irritato.

«Meglio», rispondo e lui annuisce. Owen si alza e lo accompagna alla porta.

Ethan si avvicina a me e goffamente, a causa della sedia mi abbraccia.
Lo stringo forte a me, non deve sapere che quel Jon che l'ha tenuto lontano da me è libero. Lo farebbe stare male più di quanto già lo sia.

Si allontana e papà lo accompagna in cucina a colorare.

Owen ritorna dall'ingresso e si passa una mano fra i suoi bellissimi capelli.

Si siede sul divanetto e sembra così arrabbiato, stringe i pugni e guarda a terra continuando a muovere i piedi.

«Dio, avevo fatto mettere delle guardie apposta!», sbotta all'improvviso facendomi sussultare.

«Solo un compito, un fottuto compito avevano. Ma giuro che se questa volta il bastardo si presenta qui, lo uccido, è la volta buona!», continua ed io faccio segno a papà di andare da Ethan ed Heather in cucina.

Faticosamente mi alzo dal divano e mi siedo accanto a lui.

«Tu non farai nulla, mi starai accanto nonostante tutto okay? E se dovesse tornare... Noi siamo più forti!», spiego accarezzandogli il palmo della mano.

Scuote il capo, è furioso. La sua vena pulsa e mi verrebbe voglia di baciarla solo per farlo calmare ma non posso perché c'è mio padre di là.

«Si, babe», continuo ma lui è irragionevole.

Sbuffo per la sua testardaggine e metto in atto il piano del musino.

Arriccio le labbra girando il viso verso lui e non appena lo vede, i suoi occhi cambiano. Sono più dolci e comprensivi.

«Va bene», sussurra fra i denti mentre si avvicina a me e mi lascia un dolce bacio sul labbro inferiore.

Si alza ed esce fuori, vado in cucina dai miei bambini e li trovo a colorare.

«È furioso», sussurra papà ed io annuisco.

Mi metto a colorare con i miei bambini fino a quando un rumore attira la mia attenzione.

Owen è a terra dolorante e al suo fianco c'è la grossa figura di Jon Ross.

Ora ha la barba ancora più lunga ed anche i capelli mentre però, i suoi occhi sono sempre tremendamente paurosi.

Le pupille sono dilatate e sotto ha delle grosse occhiaie, gli guardo le braccia ed ha dei puntini come se si fosse iniettato qualcosa.

La droga, si.

Mi avvicino a mio marito preoccupata e tiro un sospiro di sollievo quando vedo che sta bene.

«Oh ciao Miss Davis», dice Jon con un tono misto alla rabbia e alla disperazione.

Si avvicina lentamente a me ma Owen gli fa lo sgambetto, Jon impreca e sta per colpire di nuovo mio marito quando però io urlo.

«No! Sei venuto qua per me no?», sussurro e lui annuisce divertivo avvicinandosi di nuovo a me.

Mi volto e noto la figura di mio padre che cerca di digitare qualcosa al telefono ed io faccio segno di nascondersi.

La sua vicinanza mi da il voltastomaco, il solo pensiero di ciò che mi ha fatto mi fa rabbrividire.

Lo odio, non come odio Nico, di più.

È disgustoso.

«Sei sempre più bella Davis, ma mi hai fatto molto ma molto male!», sussurra vicino alle mie labbra.

Deglutisco per la paura e lui ridacchia.

«Potevi avere me ed invece ti sei sposata lui», continua facendo segno a mio marito che guarda la scena con occhi pieni di terrore, paura per me.

Mi afferra un polso ed io cerco di togliere quella sua stretta ma non riesco, è il doppio di me.

Avvicina il viso al mio e mi soffia sulle labbra, indietreggio fino ad arrivare a sbattere con la testa al muro. 

Guardo a terra e non vedo più mio marito, spaventata deglutisco e Jon sorride.

«Sappi solo una cosa Davis, io non sono l'unico che vuole vederti soffrire...», è l'unica cosa che riesce a dire perché Owen l'ha colpito in testa con una mazza di legno.

Jon cadde sull'erba bagnata incosciente mentre io mi getto fra le braccia di Owen.

Mi stringo forte a lui, spaventata da ciò che è appena successo ma le sirene della polizia ci fanno staccare.

Sorridono ad Owen e prendono il corpo di Jon che nel frattempo borbotta delle parole incomprensibili.

«Datelo in pasto agli squali!», urla Owen e il poliziotto gli sorride facendogli il segno okay con il pollice.

Riprendo a respirare normalmente e stringo di nuovo a me Owen.

Chi vuole farmi del male? A me o anche alla mia famiglia?

Per ora faccio finta di non pensarci, Owen mi prende in braccio e mi porta su in camera ed io mi addormento cercando di dimenticare questa assurda giornata.




Jon, che c** combini?
Nico è fastidioso, ma giuro che tornerà! **
Chi vuole del male alla povera Hannah? Non lo merita affatto la mia piccolina çç
Jacob era o no in Italia il giorno dell'incidente?

Lo scoprirete nei prossimi capitoli di RESTART! *//*

— Smjle

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