1.
Un anno prima...
L'aria invernale di Los Angeles mi accarezzava i capelli legati in una coda ed io ero seduta sul prato della mia nuova casa che mi accarezzavo l'enorme pancione.
Osservavo le case vicine e pensavo come la mia vita in soli tre anni fosse così cambiata, tre anni fa ero solo una povera ragazzina che era tornata qui con sofferenze ed ora ero sposata con l'uomo più dolce della terra.
Owen aveva preso un mese di ferie per aiutarmi con le faccende di casa dato che ero all'ultimo mese di gravidanza e non voleva farmi sforzare troppo e quindi si occupava di tutto lui.
Ed era divertente vederlo alle prese con le pulizie, litigava spesso con la lavatrice.
O come la chiamava lui 'Aggeggio inutile', perché per lui era meglio lavarli a mano.
Ad interrompere la mia quiete fu un dolore al ventre, si erano rotte le acque e già sapevo di dover respirare profondamente, avevo già partorito prima!
Con tutta la forza che avevo, mi alzai e corsi dentro dove trovai Ethan e Owen giocare col trenino.
«Owen, sto per partorire!», urlai ed i due corsero verso di me.
Ethan era tranquillo ma Owen no. Impallidì, era la prima volta per lui. Avevamo frequentato dei corsi che preparavano alla preparazione del parto e lui era svenuto tre volte, pensare che un bambino potesse uscire dalla vagina era strano per lui.
«Che significa che stai per partorire?», gridò in preda al panico e correndo per tutta casa cercando le chiavi.
Sbuffai e per il dolore divenni molto scontrosa, un bambino stava per uscire dalla mia patata, era anche ovvio.
«Significa che sto per partorire, Owen prendi quella ca...», ma mi fermai dopo aver visto il mio bambino, gli tappai le orecchie e continuai la frase, «cazzo di macchina».
Owen inspirava ed espirava, mi aiutò ad entrare in macchina e dopo aver fatto salire Ethan, andammo in ospedale, dove arrivarono anche i miei fratelli e papà.
Dopo nove ore di travaglio ed Owen che era svenuto due volte e dopo avergli detto che l'odiavo per il dolore, il giorno di Natale nacque la mia bambina.
Heather Smith, la bimba più bella del mondo.
Owen prese Ethan e lo portò da noi, appena vide la sorellina le baciò la fronte e le sussurrò un ti voglio bene.
Guardai Owen e piangeva, mi sentivo in colpa per come l'avevo trattato ed allora lo baciai.
«Scusa ma il dolore era atroce, ti amo», sussurrai e lui ricambiò il mio bacio, accarezzò prima Ethan e poi Heather.
La mia famiglia, la mia bellissima piccola famiglia.
Un anno dopo...
«Hannah hai visto i miei occhiali da sole?», grida Owen dall'altra stanza, è euforico.
Dopo un anno finalmente possiamo goderci il nostro viaggio di nozze. Perché ora?
Perché il mio caro marito non ha voluto portarmi mentre ero incinta, si preoccupava che mi sforzassi troppo e potevamo passare la luna di miele in ospedale e questo non lo voleva.
Papà gli aveva dato ragione perfino mio figlio Ethan ed allora così è stato deciso.
Ed oggi si parte, per l'Europa.
Heather rimarrà con papà e Ethan con suo padre, Will.
Quei due hanno instaurato un buon rapporto ed anche se Ethan non capisce ancora molto, l'ha perdonato, gliel'ha detto stesso lui.
Vado da Owen dove lo trovo a rovistare in tutti i cassetti per cercare i suoi occhiali.
Mi avvicino a lui e prendo gli occhiali che ha sulla testa e glieli metto.
«Dicevi questi, amore?», sussurro e lui scoppia in una fragorosa risata.
Bruscamente mi stringe a lui e mi bacia, non mi stanco mai di farlo.
Mi accarezza il fiato e rido per il solletico, ridacchia anche lui e mi spinge sul letto.
Riesco a sentire la sua eccitazione e ciò mi fa sorridere, non si stanca mai di me.
«Mamma la porta!», grida Ethan interrompendo il nostro momento di passione.
Owen si alza e sbuffa, ed è anche per questo che vogliamo un po' di vacanza solo per noi.
Mi alzo anch'io ed esco dalla camera dove trovo Ethan che mi guarda malizioso, ancora non capisco come a sei anni questo bambino sia già così perverso... Ah già mio fratello Daniel.
«Ethan saluta papà Owen», dico e lui corre da lui stritolandolo.
Gli prendo la manina e scendiamo giù dove trovo Will ad aspettarlo.
«Papà Will», dice correndo fra le sue braccia.
Ethan chiama papà entrambi ma distinguendoli per il nome. Li ama entrambi ugualmente e ciò mi fa tanto piacere.
«Ciao Will», lo saluto abbracciandolo e lui sorride continuando a giocare con i capelli biondi di Ethan.
Guardandoli non posso che dire che sono identici, stessi occhi e stessi capelli ed alle volte anche stesso carattere.
Ethan è molto iperattivo, non sta un minuto fermo ma alle volte sta calmo, si siede e guarda verso un punto ed i suoi occhi si incupiscono.
Il dottore mi ha spiegato che è dovuto al trauma che ha subito vivendo per tre anni con Lily e dopo con Jon, ciò mi ha fatto rabbrividire e mi sono promessa di non farlo soffrire più.
Allora lo abbiamo coccolato, alle volte anche viziato ma tutto pur di vedere quel bel sorriso sul quel visino dolce.
E quando è nata la piccola Heather non l'ho mai visto una volta triste.
Mi aiuta sempre ad addormentarla, alle volte gli fa le coccole oppure gli canta una ninna nanna spagnola che gli ho insegnato.
Il giorno dopo la sua nascita, Mike la prese in braccio ed Ethan stette accanto a lui per assicurarsi che non la facesse cadere.
Gli vuole un bene dell'anima e si sta dimostrando proprio un bravo fratello.
«Fa il bravo e non far arrabbiare papà, ci siamo intesi?», dico abbassandomi verso di lui ed aprendo le braccia.
Annuisce e mi abbraccia forte.
«Non ti preoccupare mamma, sarò bravo e poi qualche volta vado da nonno per vedere Heather, torna presto però», dice ed io mi meraviglio per la sua loquacità.
Questo bimbo quando inizia a parlare non la smette più, cosa che ha preso da Will.
Mi lascia e va via con Will ma prima mi manda un bacino che io faccio finta di afferrare, lo vedo sorridere.
Entro in casa e finisco di fare le valigie quando vedo venire da me Owen con in braccio Heather.
Heather ha quasi un anno e già cammina, dice alcune parole ed è la bimba più sociale del mondo.
«Ciao dolcezza», la saluto prendendola in braccio, mi siedo sul letto e le accarezzo i capelli neri.
Lei chiude gli occhi per questo mio gesto perché la rilassa, cosa che preso da me.
«Ora che resterai da nonno, non ascoltare nessuna parola che dice Zio Daniel okay?», le dico ricordando la sua prima parola.
Tutti i bambini per prima cosa dicono mamma o papà, mia figlia no. Mia figlia ha detto 'cazzo' come sua prima parola, tutta colpa di mio fratello.
Ci sono voluti tre mesi per toglierle quella parola da bocca ma ci siamo riusciti ed ora sa dire mamma e papà ed anche Ethan.
Le bacio la fronte e alzo lo sguardo su Owen che guarda la scena sorridendo, viene accanto a me e ci abbraccia.
«Le mie donne», sussurra.
Finalmente possiamo partire, riempiamo la macchina e andiamo prima da papà per accompagnare Heather.
Scendiamo e busso alla porta.
«Vado io papà», sento urlare dalla voce di Ricky e sorrido.
Appena apre la porta, sorride e prende Heather in braccio.
La stritola ed entriamo anche noi, c'è anche Antonio.
Lo saluto e vado in cucina dove trovo papà, Daniel e Mike.
Li abbraccio tutti e tre, dopo tante raccomandazioni su Heather e sul divieto di non farla stare con Daniel, andiamo in aeroporto.
«Pronta Mrs Smith per un po' di relax?», dice Owen scendendo dall'auto ed io annuisco ridendo.
Entriamo in aeroporto e qui mi ricorda come ho conosciuto Owen. Ci siamo scontrati e lui rimase ammaliato da me, ricordo ancora come fosse uno stalker.
Ridacchio ed Owen capisce a cosa sto pensando.
Dopo aver fatto check-in e saliamo sull'aereo, poggio la testa sulla spalla di Owen e lui mi da un bacio in fronte.
Che la nostra luna di miele abbia inizio.
Spazio autrice: Oh yes, ecco il primo capitolo! (non potete capire quanto sia emozionata, sto tipo tutta euforica peggio di Daniel quando è ubriaco).
Bacini bacetti baciooooni.
Anna❤️
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