31 Christopher.
Christopher si stese a letto e chiuse gli occhi, pronto ad addormentarsi. La giornata appena trascorsa era stata estenuante e quella dopo lo sarebbe stata ancora di più dato che i suoi genitori e quelli di Daniel avevano deciso di andare a Manhattan e passare lì tutto il giorno. Savannah era eccitata per la vacanza a New York, così tanto da non sentire neanche il jet leg. Christopher invece l'aveva sentito eccome, nonostante di fuso orario ci fossero solo tre ore con San Diego.
O forse, a destabilizzarlo così tanto era stata Rebecca. Vederla sorridere di nuovo, con un bambino tra le braccia, aveva quasi risvegliato in lui la voglia di tornare con lei e creare un futuro insieme. Quasi, perché nonostante tutto il suo amore, era ancora ferito da quello che era successo, da quello che Rebecca gli aveva fatto. Chris era in combutta con sé stesso, quasi non sapeva cosa provare o cosa pensare. Da un lato avrebbe voluto sgattaiolare in camera di Rebecca e passare la notte con lei tra baci e carezze; dall'altro invece avrebbe voluto cambiare casa e passare quanto più tempo possibile lontano da lei.
Daniel poi non aiutava. Nonostante fossero solo le dieci, non appena si era steso a letto si era addormentato e ora russava a pieni polmoni non aiutando di certo il sonno di Chris. Frustrato, Christopher si alzò dal letto dopo mezz'ora che si girava e rigirava tra le lenzuola. Uscì dalla camera da letto e scese al piano di sotto per andare in cucina a prendersi un po' d'acqua, ma quando entrò nella stanza vide l'ultima persona che avrebbe mai voluto vedere, il suo sogno e il suo incubo in tutto e per tutto: Rebecca.
La cosa strana fu vederla prendere delle pillole e ingerirle con dell'acqua. Tre pillole diverse, tutte in un solo colpo. Il primo istinto di Chris fu chiederle -Che diamine stai facendo?- e correre da lei strappandole i flaconi dalle mani. Capiva che Rebecca non stava bene, lo sapeva perché ormai conosceva i suoi stati d'animo e conosceva anche la variazione del colore dei suoi occhi a seconda delle emozioni, ma drogarsi? Quello era davvero troppo.
Rebecca invece si spaventò così tanto da far cadere a terra il bicchiere. -Chris, ma che ti prende?- gli chiese lei, abbassandosi per raccogliere i vari cocci di vetro.
-A me? Sei tu che stai prendendo questa roba.- Chris osservò i flaconi, e si rese conto che non erano della droga, ma dei farmaci. Antidepressivi, farmaci contro gli attacchi di panico, ansiolitici. A Christopher mancò il fiato quando si rese conto della gravità della situazione. -Rebecca, ma-
Rebecca gettò i cocci nella spazzatura, poi prese delicatamente i flaconi dalle mani di Chris. -Non penso che siano affari tuoi, Chris.- rispose lei con gentilezza prima di girarsi e prendere una paletta e una scopa per raccogliere le schegge di vetro più piccole.
-Ma cosa vuol dire?- chiese ancora lui, abbassandosi per arrivare alla sua altezza.
-Vuol dire che prendo dei farmaci, non penso ci sia tanto da capire.- mormorò Rebecca rimanendo con lo sguardo fisso sul pavimento.
Chris fermò la mano di Rebecca, facendole alzare lo sguardo. -Prendi dei farmaci? Per-perché?» le chiese ancora, sentendo il respiro mancargli. Rebecca prende degli psicofarmaci a causa mia? si chiese, sperando che la risposta fosse negativa ma la realtà dei fatti era diversa e lo sapevano tutti e due.
-Hai letto i nomi, dovresti averlo capito.- Rebecca si schiarì la voce e si alzò. Sospirò lasciando la paletta e la piccola scopa sul davanzale della cucina, poi chiuse gli occhi. -Vorrei andare in camera, adesso.-
-No, aspetta.- Christopher bloccò Rebecca ancora una volta. -Ti prego, dimmi che succede.- le chiese osservando i suoi occhi azzurri. -Rebecca, per favore.- Christopher le prese entrambe le mani e le strinse, sentendo che stavano cominciando a tremare.
-Io non penso che tu- cioè.. io non-» Rebecca prese fiato e vacillò e Chris temette che potesse svenire da un momento all'altro. -Voglio andare a letto, Chris.-
-Okay, ti porto a letto allora.- acconsentì lui e neanche finì la frase che lei gli finì praticamente tra le braccia semi incosciente.
Christopher prese Rebecca giusto in tempo prima che cadesse, era così leggera nonostante fosse a peso morto che Chris quasi fece fatica a credere che quella ragazza riuscisse a tenersi in piedi da sola. Velocemente salì al piano di sopra, posizionò Rebecca sul suo letto spostando il suo cane che stava dormendo al suo posto, poi le accarezzò dolcemente il viso. -Hei..- le disse, quando la vide aprire gli occhi.
-Che bel sogno- mormorò Rebecca tornando a chiudere gli occhi. Chris sorrise alla dolcezza di quella scena, ricordando quando quella volta che aveva litigato con Daniel Rebecca era andata a casa sua per consolarlo con gelato e film. Alla fine, il film de La Bella e La Bestia non lo avevano più visto però.
-Non è un sogno, Becky.- il cane di Rebecca abbaiò e la ragazza si tirò su sulle braccia. Subito il cucciolo le saltò in grembo e posizionò la testa sulle sue cosce. -Vedo che è molto legato a te.-
Rebecca accarezzò il cane lentamente. -Sì, in questi giorni mi è stato vicino più di chiunque altro. L'ho chiamato Eros però penso che già lo sai.- Anche Christopher accarezzò la testa di Eros, che sbadigliò cacciando fuori la lingua.
-Sì e no. Sapevo che Archie e Tim ti avevano regalato un cucciolo, ma non mi sono interessato di tutti i dettagli.- disse Chris a malincuore, perché in realtà i dettagli gli sarebbe interessato saperli ma la sua testardaggine gli aveva impedito di fare domande.
-Se non ti è interessato di Eros, allora perché adesso vuoi saperne di me?- Rebecca glielo aveva domandato con una schiettezza tale da farlo quasi rinsavire. Christopher smise di accarezzare Eros, si guardò intorno e capì di essere in camera di Rebecca, da solo con lei per la prima volta dopo settimane. Nonostante quello che era successo, nonostante quello che lei gli aveva fatto.
Quindi -Hai ragione,- disse. -non dovrei interessarmi nemmeno di te.- Christopher si alzò dal letto e mise la mano sulla maniglia della porta. Diede un'occhiata veloce a Rebecca però, prima di andar via, e la vide osservare di fronte a sé la porta finestra, con uno sguardo improvvisamente cupo, il viso triste. Si sentì subito in colpa vedendo la donna di cui era innamorato stare male in quel modo a causa sua. -La verità è che mi interesso di te, Becky. Ammetto che non vorrei farlo, ma finisco sempre per cascarci. Ad esempio venerdì Jeremy mi ha detto che avete pranzato insieme ed io non gli ho detto niente ma avrei voluto spaccargli il viso perché.. sì, perché è normale. Non posso smettere di interessarmi di te da un momento all'altro.-
-Sembra davvero che tu lo abbia fatto, Chris, ma non te ne do una colpa.- Rebecca si stese a letto, portò Eros accanto a sé continuando ad accarezzarlo. -Anch'io sarei arrabbiata con me se fossi stata te.-
Chris sentì la voce di Rebecca tremare e non seppe cosa fare. La testa gli diceva di andar via, il cuore di restare. A chi dare ascolto in casi del genere, alla ragione o al sentimento? Chris stava per scegliere la ragione, ma il suo sentimento era troppo forte. Aveva un fuoco dentro, che lo spinse a fare qualcosa di concreto per una volta. Così decise di stendersi accanto ad Eros e di tornare ad accarezzarlo, mentre Rebecca lo osservava quasi impressionata per il gesto aveva fatto. -Perché prendi quei farmaci, Becky?-
Rebecca prese di peso Eros e lo mise nella sua cuccia accanto al letto, dove il cagnolino tornò a dormire dopo uno sbadiglio. Rebecca poggiò la schiena alla testiera del letto, Christopher invece rimase steso osservando la ragazza dal lato con la testa sulla sua mano e il braccio piegato sul materasso. -Perché avevi ragione quando hai detto che sono malata, lo psichiatra ha detto che ho un disturbo da doppia personalità anche se lieve dovuto alla depressione, che a sua volta è nata con la morte di mio fratello.-
Christopher rimase per qualche minuto senza parole. Quando aveva detto a Rebecca che era malata non lo pensava davvero, aveva risposto in quel modo perché arrabbiato con lei. Scoprire che era vero, invece, fece sentire il ragazzo ancora più in colpa. -E ti ha dato quei farmaci per stare meglio? Ma gli psicofarmaci non sono pericolosi?-
-Douglas ha detto che mi servono per non avere altre crisi. Da quando prendo quelli contro gli attacchi di panico ho meno attacchi, però in compenso ho sempre il voltastomaco e non dormo la notte-
-Come effetto collaterale?-
-Come effetto collaterale- rispose Rebecca stendendosi sul materasso, quasi sfiorando la spalla di Chris con la sua. -Però ci sto facendo l'abitudine. Dormo poco, ma la notte è un momento perfetto per pensare. Sei solo tu, i tuoi pensieri, tutti che dormono e tu che puoi essere quello che vuoi, esattamente quello che vuoi. È bello crederci quando non sai chi sei-
Christopher osservò il profilo di Rebecca nella penombra. Era illuminata solo dal bagliore fioco della luna, che era nella sua fase calante ma era alta in cielo proprio davanti a loro. Chris pensò che sembrasse proprio quella della DreamWorks, peccato che la loro storia non fosse come un cartone animato né sembrava avere un lieto fine. -Perché non mi hai detto subito la verità, Becky?- sussurrò Christopher osservando il volto di Rebecca girarsi verso il suo. -Perché mi hai mentito per tutto quel tempo? Io e te ci conosciamo da tutta la vita. Non ero abbastanza importante da conoscere questo aspetto di te?- Christopher ebbe finalmente il coraggio di fare quella domanda che, ormai da quasi un mese, gli attanagliava la mente.
Rebecca si morse le labbra e abbassò lo sguardo, dopodiché lo riallacciò al suo. -Io non avrei mai pensato di arrivare a tanto.-
-E perché lo hai fatto?- Chris sentì la sua voce tremare e la vista appannarsi. Si schiarì la voce e batté un paio di volte le palpebre per non cedere proprio lì davanti a lei, la causa di ogni sua emozione.
-Chris..- Rebecca gli accarezzò il viso dolcemente, guardandolo negli occhi. -Quando è nata Beth, io pensavo di tenere questa cosa solo nell'ambito scolastico. Mi cambiavo in macchina e mi facevo chiamare dai professori solo Beth, non volevo portare questa cosa anche a casa. Non lo sapeva nessuno se non i professori stessi e Daniel, che è stato più un effetto collaterale. Ah, e anche Jackson. Sta di fatto che tu non eri nei miei programmi.- Rebecca si fermò un attimo, forse per riorganizzare le idee. -Poi quella sera in spiaggia tu e Beth vi siete avvicinati e non credevo che da quel momento in poi tu diventassi così presente nella mia vita, così importante-
-Ma allora perché non mi hai detto la verità subito? Potevi farlo quella sera stessa che abbiamo parlato, o quando abbiamo pranzato insieme prima di andare a dibattito.-
-Perché tu non eri nei miei programmi, Chris. Non eri nei miei programmi e pensavo che ti saresti allontanato da Beth ma alla fine non lo hai fatto ed io mi sono ritrovata ad avere così paura da restarne destabilizzata.- Rebecca tornò ad accarezzare il viso di Christopher. -Hai mai avuto paura, Chris?-
Chris si leccò le labbra prima di parlare. -Sì, certo, ma se mi avessi detto tutta la verità io avrei capito, Becky. È stato molto più traumatico scoprire tutto da solo e vederti vivere le tue due personalità come se nulla fosse. Tu sapevi che ero innamorato di te e non mi hai detto niente, e poi mi baciavi sia quando eri Beth che quando sei stata solo te stessa ed io.. ci sono così tante cose che non riesco a capire. Sei mai stata vera con me, Rebecca? Hai mai smesso di fingere?-
Rebecca annuì piano, una lacrime le scese lungo la guancia. -Nessuna delle due ha mai finto quand'era con te, Chris. Tu hai sempre tirato fuori la vera me ed è per questo che avevo paura di dirti la verità e di allontanarti. Tutto questo che adesso stiamo affrontando io non volevo che accadesse. Ho continuato a mentire sperando di evitarlo, ma alla fine la furia delle mie bugie ha travolto entrambi e ora mi sento così-»
-Sola.- Rebecca annuì ancora, poi singhiozzò e si girò dall'altro lato del letto.
-Ti prego, Chris, va a letto.- singhiozzò ancora la ragazza stringendosi su sé stessa e Chris si trovò nuovamente in balia delle emozioni.
Non poteva non fare niente, non poteva lasciare Rebecca lì, da sola, a piangere. Non capiva le motivazioni di Rebecca, era stata stupida a pensare di rovinare tutto se avesse detto la verità perché al contrario aveva rovinato tutto continuando a mentire. Ma nonostante questo, lui ne era ancora innamorato. E vederla piangere a singhiozzi, dopo aver avuto una conversazione con lei e l'aver scoperto che prendeva degli psicofarmaci per stare meglio, era davvero troppo per il suo cuore. Così decise di fare forse il passo più lungo della gamba allungando un braccio verso il ventre di Rebecca. -Sono già a letto, Becky.- sussurrò una volta aver avvicinato la ragazza al suo corpo.
Rebecca continuò a singhiozzare per dieci minuti buoni e Chris in tutto questo tempo non aveva smesso di accarezzarle il ventre e le braccia. Quando lei finalmente si calmò, Chris la girò delicatamente verso di sé. Le accarezzò i capelli e il viso nella speranza che lo guardasse negli occhi e quando lo fece la prima cosa che disse fu -Mi dispiace tanto, Chris.- per poi tornare a piangere.
Christopher spostò delicatamente il viso di Rebecca sul suo collo, e la abbracciò cercando di trasmetterle tutti i sentimenti d'amore che provava per lei. Le accarezzò i capelli e la schiena, le strinse ogni tanto le mani o la portava più vicino a sé. Era così strano tornare ad abbracciare Rebecca dopo più di tre settimane passate a non farlo, e la cosa più strana fu quando Rebecca ricambiò l'abbraccio allacciando le sue braccia esili al corpo di lui e stingendolo forte. Chris sentiva il respirare di Rebecca sul collo, quell'aria gli fece venire la pelle d'oca.
Chiuse gli occhi e provò a concentrarsi sul momento, per imprimere ogni istante nella sua mente per poterlo ricordare in futuro, quando tutto quello non ci sarebbe più stato. Poi Rebecca stupì di nuovo le sue aspettative sussurrando sul suo collo -Ti amo così tanto, Chris. Non avrei mai voluto rovinare tutto-
Christopher riaprì gli occhi e abbassò lo sguardo sulla sua spalla. Rebecca stava osservando il suo dito creare sul petto di Chris dei cerchietti immaginari. -Mi ami davvero?- le chiese e lei annuì.
-Non sono sicura di tante cose, ma posso dire che questa è l'unica certezza che ho. Perché, tu non mi hai amato almeno un po'?- chiese lei tornando a chiudere gli occhi e mettendo la testa accanto al suo collo.
In risposto Christopher le prese la mano e la portò sul suo cuore. -Lo sai bene che ti ho amato, Becky. E questo dovrebbe farti capire che ti amo ancora, ma io non me la sento di tornare insieme.- mormorò Chris a malincuore e forse mentendo un po'.
-Lo capisco.- rispose Rebecca tenendo la mano fissa sul suo cuore. -Grazie per avermi dato l'opportunità di spiegarti e grazie per essere rimasto.-
Christopher strinse di più Rebecca a sé. -Prego.- rispose, non sapendo esattamente cosa dire. Poi lei gli baciò dolcemente la mandibola, poi il collo. -Cosa stai facendo?- mormorò lui ridendo, sentendosi all'improvviso imbarazzato.
-Questa è la serata del tutto è possibile. Quindi ho pensato che potessi darti qualche bacio senza essere ripresa ma evidentemente mi sbagliavo.- Rebecca rise piano e tirò su col naso, poi mise la testa sul cuscino accanto a quella del moro.
Chris si girò verso Rebecca e la osservò nella penombra. Le accarezzò il viso, poi il collo e infine il braccio. La mano passò dal braccio al fianco e si avvicinò un po', quasi a sfiorare i propri nasi. -Forse è meglio che vada, se rimango ancora un po' potrei fare cose che non dovrei fare.-
Rebecca scosse la testa e si avvicinò ancora, portò poi le sue mani sulle spalle di Chris. Ad una spanna del naso del ragazzo sussurrò -Resta ancora un po', ti prego.-
Chris restò senza fiato alla ritrovata vicinanza. Lottò contro sé stesso, contro la sua immensa voglia di baciarla, ma non prevalse. Infatti, pochi secondi dopo si ritrovò a spingere il suo volto contro quello di Rebecca e a baciarla con trasporto e passione, forse come non lo aveva mai fatto prima di allora. Tutti i suoi sentimenti, che fossero positivi o negativi, si mischiarono insieme creando un miscuglio letale per entrambi. Rebecca rimase immobile, ma quando si sciolse allacciò le sue mani dietro al collo di Christopher e avvicinò il suo corpo a quello del ragazzo così tanto da rimanere a lui appiccicata.
Baciarla era sempre stato fantastico, ma quella notte fu magico come non lo era mai stato.
Con lentezza le accarezzò la schiena e i fianchi, salì con le mani fino alle spalle poi tornò ad abbracciarla. La portò su di sé tornando a baciarla con passione prendendo aria ogni tanto e giusto il necessario per continuare a baciarsi. Chris non si era mai sentito più vivo e carico di quella sera. È davvero questo quello che riesce a fare l'amore? Ti toglie le energie, facendoti quasi desiderare di morire, per poi donartene così tante con un solo contatto?
Passarono minuti interminabili, girarono tra le coperte in capriole e intrecci assurdi, poi Rebecca si staccò e osservò Christopher negli occhi che erano di un azzurro così vivo e acceso che gli parve quasi che fosse sorto il sole. Rebecca aveva i capelli arruffati, le gote rosse, le labbra gonfie e luccicanti -Sei bellissima, Becky.- sussurrò lui e stava per tornare a baciarla quando lei si alzò. -Cosa fai?- le chiese stordito, osservandola avvicinarsi alla porta. Lei lo guardò e poi la chiuse definitivamente essendo stata solo socchiusa quando lui aveva portato la ragazza su. Rebecca diede anche una mandata di chiave, poi si girò di nuovo verso Christopher che l'aspettava seduto sul letto, col fiatone, e tanti interrogativi.
-Fidati di me, ti prego.- gli disse avvicinandosi. Tolse le coperte dal bacino di Christopher, rivelando tutta l'eccitazione del ragazzo che, avendo il pigiama in cotone, era anche ben visibile. -Ti fidi?- gli chiese, sedendosi sulle sue ginocchia a cavalcioni.
Christopher osservò la scena quasi estasiato. -Sì, Becky.- poi rispose, portandola più vicina a sé. -Mi fido di te.- il bacio che ne susseguì fu lungo e intenso e Chris avrebbe potuto continuare a baciare le labbra di Rebecca se lei non gli avesse preso i lembi della maglietta per togliergliela. Rebecca deglutì alla vista del torace tonico di Chris e gli diede un bacio sulla clavicola, poi sotto al collo. Dopodiché, lei stessa tolse la sua maglia del pigiama, rimanendo in intimo nero davanti agli occhi del ragazzo. Tornò ad avvicinarsi per baciarlo quando Chris la interruppe con la domanda -Sei sicura di volerlo fare?- ricordandosi una delle primissime conversazioni che aveva avuto con Beth riguardante la sua verginità.
Rebecca gli diede un bacio a fior di labbra e gli accarezzò il collo. -Fidati di me.- ripeté lei guardandolo negli occhi.
Chris si sciolse e tornò a baciare Rebecca lentamente, accarezzandole la schiena seminuda e le natiche. Rebecca sembrava così sicura e Chris ne era talmente attratto che la seguì in ogni suo passo, finché non si ritrovarono completamente nudi l'uno sopra l'altra, a guardarsi negli occhi per trovare la conferma ad andare avanti. Christopher baciò il tatuaggio che Rebecca aveva sull'orecchio, poi l'onda sul fianco e la costellazione sul bacino. Non gli sembrava vero tutto quello, aveva sognato così tante volte di avere un momento simile con Rebecca che ebbe paura che potesse essere solo un altro sogno.
Poi Rebecca alzò il ginocchio e Chris tornò a guardarla negli occhi. -E se i tuoi o i miei dovessero sentirci? Anzi, peggio, se Daniel dovesse sentirci? Penso che mi ucciderebbe- le chiese baciandole la guancia, notando con piacere che Rebecca aveva sorriso alla sua frase.
-Non penso che lo faranno.- rispose accarezzando la testa di Chris.
-Sei vergine Becky, farà male.-
-Lo so.-
-E pensi che non urlerai?-
-Questo non lo so.-
Entrambi risero e Chris si fece spazio tra le gambe della sua amante. -Baciami, Becky.- quasi ordinò.
E quando lei lo fece, lui aprì le porte del paradiso facendo sì che quella diventasse la notte migliore della loro vita.
Ogni sentimento negativo nell'arco di qualche secondo sparì, dando spazio ad un sentimento conosciuto da entrambi ma solo in parte: l'amore. L'amore, ma quello vero, fatto di piacere e intensità, da desiderio. L'amore fatto di senso di appartenenza. L'amore fatto di voglia aversi, di tornare a incontrarsi, del fasciare le proprie ferite e affrontare la vita insieme. L'amore. L'amore che supera le difficoltà, sorpassa ogni barriera, perché in due tutto è migliore. Perché in due, tutto è possibile.
E quella sera, per Rebecca e Christopher, tutto fu possibile, come cancellare il passato e scrivere il futuro. Entrambi si amarono fino a notte inoltrata, cercando di non fare rumore e baciandosi nei momenti più intensi, per poi ridere insieme rendendosi conto di quanto pazzi fossero nel fare l'amore per la prima volta con i propri genitori nella stanza accanto.
Una volta aver raggiunto l'apice forse per la seconda volta, Chris si accasciò sfinito sul petto di Rebecca, ancora più stanca di lui essendo per lei la prima volta in tutto. Si diedero un lungo bacio prima di tornare entrambi con la testa sul cuscino, con Chris che teneva Rebecca tra le braccia, petto contro schiena.
-Comunque ti amo anch'io, Becky. E questa è stata la notte migliore della mia vita.-
-Anche la mia, Chris- sussurrò lei, stringendosi di più al corpo di Chris. -Anche la mia.-
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