Verde

essere vento,
dolce cullante,
essere dolore
tragico e bruciori
perché
essere mare
calmo e tormentato
mi duole tanto?
potevo nascere fiamma
e distruggere ogni filo d'erba,
vento e far crollare i tetti
ho scelto di essere mare
quieto al di sopra
con correnti assassine
non ho scelto.
Colore verde,
olio sulla tela
innegabile voglia
corrotto il desiderio,
di saper di te,
del manto di stelle brune sul viso tuo,
su un letto di fiori
come una margherita esausta riposi
sfiorarti i petali
dolce affanno nel pensare
pensarti dolorosamente,
indossarti la notte
dormire nel caldo
amar di te.
Lasciarsi andare
solo per un pomeriggio
fra una televisione accesa
per non fare rumore
e la tua vita
stretta nella mia
per un pomeriggio
una fiamma che si stava
già spegnendo
qualcosa di morto
che si tentava di ravvivare
fra le lenzuola
tu mi tenevi strette le mani
godevi sotto ai miei occhi scuri
io con lo sguardo
distratto verso la tivù
nei miei pensieri persi
non è il caso ti dissi
non abbiamo futuro
tu a differenza mia
lo vedevi,
lo vedevi chiaro.
Nitido.
Io vedevo solo
la televisione che parlava
e nulla più.

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