cap 3 L'unico sguardo
Per fortuna la serata è finita.
"Phil, July andate a dormire, ci penso io" Dico volendo fargli un favore
"Che è successo?" Chiede lei preoccupata
"Nulla di grave" Rispondo io mentendo.
"Adrian si è comportato male?"
"Cosa?! No no..." dico subito.
"Allora cos'è successo?" Domanda.
"Stava facendo una semplice foto al poster vicino all'armadio e... e per sbaglio ha attivato il Flash.."
"E..." mi incita a continuare.
"E ho avuto paura! Cavolo gli sarò sembrata una pazza" Sbuffo io.
"Hey! Tranquilla, non ci pensare, sono sicura, anzi sicurissima che se ne è già scordato " Cerca di rassicurarmi.
"Non voglio che mi guardi con pietà, come nella vecchia scuola tutti facevano dopo quello che è successo e che hanno scoperto, Asher ha provato a dissuadermi dal pensare al fatto che le persone mi guardavano con troppa insistenza, ma era già tutto rovinato" Ricordo ad alta voce.
July mi da un bacio sulla fronte e dice "Tesoro sei stanca, ci pensiamo noi due qui, domani hai scuola vai a riposare." Forse ha ragione.
Annuisco soltando e dopo aver dato ad entrambi la buona notte, salgo di sopra.
Mi metro comoda nel mio caldo pigiama, preparo già fuori dall' armadio i vestiti che indosserò l'indomani mattina, in modo da non perdere tempo ed entrare tardi proprio il primo giorno di scuola.
Sono ormai l'una e mezza del mattino e non riesco a dormire.
Mi giro e rigiro nel letto per un' altra buona mezzora fino a quando decido di andare di sotto per farmi un te o comunque per bere qualcosa.
Apro piano la porta e scendo le scale più lenta di una lumaca e con la grazia di una ballerina di danza classica, per non svegliare nessuno e vado di sotto.
Accendo solo i fanalini della cucina in modo da non fare troppa luce e metto sul fornello acceso un pentolino con l'acqua .
Apro lo sportello pensando che July non abbia ancora riempito gli scaffali con ogni tipo di tisane te einfusi, ma vedendo le mie speranze frantumarsi mi ritrovo circa una dozzina di scatolette di svariati colori e dimensioni decorate con foglie e fiori.
Allora...
Menta...no.
Eucalipto...no.
Liquirizia...no.
Limone...no.
Pesca...no.
Camomilla...no.
Classico...no.
Tisana digestiva...no.
Tisana rilassante...no.
La mia mente è già stufa, potrei continuare per chissà quanto a leggere.
Alla fine opto per il tè alla menta anche se non mi convince più di tanto.
Penso alla figura fatta con Adrian durante la cena in camera mia.
Ho lasciato che le mie paure si prendessero, per l'ennesima volta, gioco di me.
Muovo la mano su e giù immergendo la bustina di tè, anche se è ormai pronto da qualche minuto. È come se il mio corpo fosse concentrato e fermato a fare quel così banale gesto.
"Fhayt!" A sentire il mio nome salto letteralmente in aria.
"Oddio mi hai spaventato.." Mi porto una mano sul petto.
"Un momento...Asher oddio sei qui...!!" Bastano giusto giusto un paio di secondi per farmi riprendere dal mio stato di shok e gli salto addosso.
"Mi sei mancato un casino..."Lo stringo con le braccia.
"Anche tu piccolina, non immagini quanto" Ho legato subito con lui, mi ha sostenuto dal primo momento, mi ha aiutato sempre e ha fatto di tutto, anche se poi le cose sono comunque andate storte.
"Non dovevi arrivare domani ?" Chiedo io.
"Si ma alla fine sono partito prima" Sono così felice di vederlo dopo così tanto tempo.
Mi mette giù e dice "Cody e Isaac ti salutano"
Loro due sono amici di mio fratello e vanno nella sua stessa università, anche loro mi sono stati vicino e mi hanno aiutato e trattato proprio come se fossi stata loro sorella e loro i miei fratelloni maggiori. Fino a due anni fa avevo la mia 'scorta' personale che mi teneva lontano dai miei problemi, dalle persone e dalle mie luci del passato.
"Salutali da parte mia, e di ad Isaac che mi deve ancora sei dollari" Gli ricordo .
Lui ridendo dice " Ok...sono sfinito, andiamo a dormire dai...la mia camera qual'è ?" Chiede non sapendo ancora.
"Quella accanto alla mia" Rispondo io.
"Bene..." Dice lui ripremdendo in mano la valigia.
Accompagno Asher in camera e magicamente prendo sonno e finalmente mi addormento.
............. . ......... . ............ . .............
I'm a puppet on your string
And even though you got good intentions
I need you to set me free
Would you please have mercy, mercy on my heart
Would you please have mercy, mercy on my heart
......... . ........ . ........ . ........
La mia sveglia suona e inizio subito a vestirmi , dopo aver rifatto il letto e avermi fatto una doccia veloce.
Vado in bagno e mi lavo i denti .
Metto un filo di matita, mascara, lucida labbra e dopo aver pettinato i capelli scendo al piano di sotto, cercando questa volta di non cadere.
"Buon giorno!" Sento dalla cucina.
"Buon giorno July... Asher è arrivato prima, ma penso te ne sia già accorta" Asher quando dorme tende a...emmm.... respirare molto rumorosamente.
"Si...esatto.." Dice lei ridendo.
Bip..Bipp.. Sentiamo un rumore di un clakson e chiedo.
"Chi è?" Chi sarà mai a quest'ora,?!
"E' Adrian" Ma... Cosa?
"E cosa ci fa qui a quest'ora?" Alzo un sopracciglio.
"Be è ovvio ti darà un passaggio. Su sbrigati ti sta aspettando" Aa... be buono a sapersi.
"Ok.." mormoro scioccata prendendo in fretta le chiavi, la borsa e il cappotto.
"Allora io vado, ci vediamo oggi pomeriggio, salutami Asher.!"
"Certo cara, a più tardi!!"
Metto la sciarpa ed esco subito dala pprta di ingresso.
"Hey!!" Mi saluta lui.
"Ciao, grazie del passaggio" Lo ringrazio entrando in macchina.
"Figurati, ansiosa?!" Chiede mettendo in moto.
"Per il mio primo giorno di scuola in un istituto nuovo, in una zona della città nuova dove non conosco nessuno...ma va figurati, io ansiosa!? Perché dovrei esserlo?" Chiedo facendo una piccola risata
"Sono felice di vedere che anche di mattina il tuo senso dell'umorismo non manca, comunque ci sono io che ti farò compagnia" Mi rassicura lui.
"Oh wow! Meno male" Porto una mano sul petto .
Lui ride ma non controbatte e passiamo gli ultimi minuti in macchina senza parlare e in silenzio arriviamo a scuola.
Parcheggia la macchina e scendiamo .
Alzo la testa e rimango di sasso non appena lo rivedo per la seconda volta.
È di nuovo lui.
Lo sconosciuto familiare.
Ha i capelli scombinati dal leggero vento mattutino ma i suoi occhi si vedono perfettamente.... io li vedo perfettamente.
È sempre su di lui che blocco il mio sguardo e insieme ai miei pensieri viaggio alla ricerca del più piccolo ricordo perso nella mia mente.
Lui alza la testa e appena mi vede con un gesto rapido, prende la cartella e abbassando lo sguardo se ne va via verso l'entrata della scuola a passo svelto, senza un apparente motivo.
"Fhayt, andiamo...durante la pausa pranzo ti farò conoscere i miei amici...Alex, Micol , e Molly"
Continua il suo elenco mentre guardo il mio orario.
"Che lezione hai tu ora?" Chiedo io interrompendolo.
"Oggi dovrei avere.. si ecco il mio orario" dice tirando fuori dalla tasca un foglio tutto spiegazzatoe scarabocchiato.
"Latino, biologia, matematica per due fantastiche ore del cavolo, Francese e in fine psicologia" Tiratemi una pietra in testa se dovesse capitarmi un orario simile.
"Abbiamo solo psicologia in comune per oggi..." constato tristemente.
"Oh...Ok, allora ci vediamo a mensa, a più tardi e mi raccomando non perderti. Se dovessi aver bisogno hai il mio numero! Bhe... chiamami!"
Mi saluta e inizia ad incamminarsi.
"Non lo farò, a dopo" Dico sventolando la mano mentre si allontana.
"A dopo" dice andandosene sicuro,nella sua direzione.
Che idiota, avrei potuto chiedergli dove fosse la mia classe, adesso si che sono cavoli amari.
Ecco fallito il geniale piano per arrivare in orario in classe.
Dopo un quarto d'ora scopro finalmente dove devo andare e mi dirigo verso la mia aula, ho ancora più ansia di prima.
La lezione è sicuramente già iniziata, quindi prima di entrare busso, delicatamente sulla porta.
"Avanti...!!" Sento brontolare ed entro.
"Buon giorno sono..." parlo timidamente
"In ritardo" dice il prof provocando una risata generale.
"Sì, scusi. Sono nuova non trovavo la classe mi chiamo" Gia mi sta sulle palle....
"Fhayt Gaver, vada a sedersi" Sentenzia in fine l'uomo.
Mi giro in cerca di un banco vuoto e sento un tonfo nel petto quando constato che l'unico posto vuoto è proprio vicino a Mr. Occhi familiari.
"Si decide a sedersi? "Mi incita il prof con tono scorbutico.
"Sì, scusi, vado subito" Mi dirigo a passo svelto verso, l'unico cavolo di posto libero.
Non si scompone di un millimetro quando sedendomi gli sfioro il braccio per sbsglio.
Durante l'ora tutti mi lanciano occhiatine essendo la novità.... " carne fresca" , sì insomma, quella nuova.
Ma non mi interessa nessuno di loro.
L'unico sguardo che voglio incrociare è il suo.
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