Prologo
«Non tornerai più indietro. Sia chiaro, se varchi quella porta, te la caverai da sola» urlò mia madre aspettando probabilmente una contro risposta. Ma quello che ottenne fu solo il rumore della porta che chiusi con violenza.
Con le mani occupate dai grossi borsoni e con la testa già all'aeroporto, mi incamminai verso la fermata dell'autobus che avrei preso per l'ultima volta. Con un piccolo ritardo, l'autobus caratteristico di Londra, si fermò e aprì le porte facendo uscire i passeggeri che avevano raggiunto là propria destinazione e per far entrare chi come me, doveva ancora raggiungerla. Non persi tempo e occupai immediatamente un posto a sedere cacciandomi le cuffiette nelle orecchie godendomi per l'ultima volta quel paesaggio sulle note di Thinking out Loud di Ed Sheeran.
A diciott'anni i ragazzi pensano ad andare alle feste, avere una bella auto da sfoggiare davanti ai propri coetanei e di divertirsi con il sesso.
Al contrario, io mi stavo facendo strada per inseguire il sogno che avevo fin da quando ero appena un'adolescente: viaggiare e andarmene da quella città che non sentivo mia.
Londra, per quanto bella e accogliente, non mi rispecchiava affatto e a peggiorare il tutto è stato l'obbligo imposto di andarci a vivere per il lavoro dei miei genitori.
Tra le mani avevo un piccolo foglio dove avevo scritto ogni singolo passo da compiere per andarmene. Grazie ai soldi accumulati nei compleanni e nei piccoli lavori estivi ero riuscita a raggiungere una grande somma che dovevo usare per questo fatidico momento.
1- Andare all'aeroporto e prendere il primo volo disponibile.
Arrivata all'aeroporto cercai nella grande tabella il primo volo in partenza. Sarà stato il destino o una stupida coincidenza ma il primo volo era diretto per Milano, la città in cui avevo lasciato persone a me molto care e ricordi, fin troppi ricordi.
Pagai il biglietto e mi diressi subito all'imbarco.
«Buon viaggio signorina» mi disse la ragazza in divisa che prese il mio biglietto. Annuì con un grande sorriso ed entrai nell'aereo.
Presi posto aspettando la partenza e quei minuti sembravano eterni.
Ma finalmente si udì quella voce metallica che in altre occasioni avrei considerato insopportabile ma in quel momento era l'annuncio del mio nuovo inizio.
«Signori passeggeri il volo sta per decollare, vi preghiamo di rimanere seduti e di allacciare le cinture di sicurezza, grazie» la voce lo ripeté più volte in lingue diverse.
Per la seconda volta rimisi le
cuffie nelle orecchie mentre la hostess spiegava le manovre di emergenza.
Finalmente dal piccolo oblò vidi la terra ferma sempre più in lontananza e gli edifici sempre più piccoli.
Mi ci volle metà tragitto per convincermi che ce l'avevo fatta, non ci volevo credere pensavo fosse un altro dei miei sogni nella notte invece non era così. Ero veramente su un aereo.
"Addio Londra" pensai tra me e me rilassandomi sul sedile.
N/A:
Nuova storiella solo per voi cari lettori. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Piccola parentesi...
In questa storia vedremo una ragazza sfacciata e menefreghista che si combinerà perfettamente con un carattere simile.
Bene dopo questa piccola anticipazione vi saluto e come sempre votate e commentate ragazzuoli. Fatemi sapere cosa ne pensate❤️❤️
-Mydisasterisyou-
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