Trovato

Il giorno della partenza di Hope Stevens si stava avvicinando. I suoi rapporti con Robert erano decisamente migliorati e ora, si poteva tranquillamente dire, erano una coppia perfetta.
Una di quelle che si compensa in ogni difetto e pregio che comporta il vivere insieme.
Tuttavia Robert a volte aveva bisogno di stare da solo per riflettere e combattere i demoni che erano tornati a trovarlo dopo anni, una visita alquanto sgradevole. Hope era uscita in città per trovare Ryan, una vocina le diceva che lui non era colpevole e avrebbe fatto di tutto pur di trovare il vero colpevole.
Il suo intelletto, se usato al massimo delle possibilità, si avvicinava molto a quello del personaggio che il suo adorato attore aveva interpretato egregiamente: Sherlock Holmes.
Era riuscita a farsi dire dove abitava e adesso, era nel salotto che trasudava un certo stile inglese e raffinato che a lei piacque. Una visita del tutto civile, niente urla e niente rabbia sputata verso il ragazzo come fosse veleno.
"Ryan, ti dispiacerebbe dirmi chi ti ha indotto a incastrare un tuo amico come Robert?"
Era chiaro che i due uomini erano amici, si vedeva dagli sguardi d'intesa che Hope spesso aveva colto.
Il ragazzo era seduto tutti rigido su una poltrona di fronte a lei, fissando il pavimento e provando un certo timore nel parlarle.
"A volte la verità è l'unica via per essere perdonati."
Esordì la ragazza con tono gentile e fermo allo stesso tempo.
"Hope, se dico la verità perderò tutto!"
Aveva uno sguardo disperato e la luce dei suoi occhi era quasi invisibile da scorgere.
"Se dici la verità non perderai niente."
Ribatté lei.
Ryan sospirò e iniziò il suo racconto.
"Ultimamente non sto andando molto bene economicamente, questi sono gli unici mobili che sono riuscito a prendere dalla mia casa che avevo a Londra prima di trasferirmi qua. Ero un ragazzo con grandi potenzialità che nessuno però vedeva, nessuno tranne Robert. Cercava un assistente che lo seguisse in ogni momento, la paga era più che onesta e così iniziai il mio lavoro. Da quando il signor Downey scoprì che lo avevo praticamente messo dietro le sbarre, mi licenziò quando fu scagionato e persi tutto. Quei soldi mi servivano per non lasciar morire i miei nonni che sono l'unica cosa che mi rimane di più cara. Una persona mi disse che se incastravo il mio capo, mi dava dei soldi in cambio, ed erano un mucchio di soldi. Io sono una persona leale, ma ho dovuto scegliere tra il mio capo e i miei nonni: la scelta era ovvia.
Non appena tale persona scoprì che Hope Stevens aveva ingaggiato un esercito di fan incluse due star per scagionare Robert Downey Jr mi tolse la ricompensa, facendomi cadere in un baratro. I miei nonni stanno morendo e i miei soldi non riusciranno a far molto."
Hope aveva ascoltato ogni particolare di quello che aveva detto, le dita intrecciate  e lo sguardo dritto in quello di Ryan.
Era un gran casino, ma, reduce di giorni interi a leggere tutti i libri della mente più brillante del mondo, qualcosa si impara no?
"Ryan, dimmi dov'è Susan Levin in questo momento."
Un guizzo comparve nei suoi occhi non appena nominò il nome della produttrice.
Hope aveva sospettato ci fosse lei dietro tutto questo, aveva solo confidato nel buon senso della donna che, a quanto pare, non aveva pietà nei confronti del ragazzo ed era logico che non volesse che Robert stesse con una ragazza semplice come lei. Voleva comandarlo ancora nonostante lei si fosse staccata da lui, consapevole di tutto quello che aveva dato all'attore e ora, voleva tutto indietro.
"È in casa di Robert, è riuscita ad averla in cambio di lasciare a lui il figlio."
Incredibile come avesse rinunciato al figlio pur di prendersi la lussuosa casa del noto attore, ed ancora più incredibile come l'attore avesse rinunciato a tanto pur di tenersi suo figlio che attualmente stava in una casa secondaria di Robert, a New York, dai nonni.
Non restava altro che trovare lei e farle dire la orrida verità della sua mente spietata.
Rassicurò Ryan e tornò in taxi a casa sua, una villetta semplice e ben tenuta a Venice Beach.
Trovò il suo fidanzato ad aspettarla davanti al divano, la sua figura non troppo imponente per un uomo si stagliava in tutta la sua bellezza. Le si avvicinò con sguardo indagatore, come a chiedere subito dove diavolo si era cacciata la ragazza. In quei giorni Hope aveva scoperto ogni singola sfumatura del suo carattere, scoprendo che a volte non ha molta pazienza e la può perdere in pochi secondi.
"Dove sei stata?"
La sua voce era dura e seria, fece tremare la ragazza dal timore del momento.
"Da Ryan."
I muscoli di Robert si contrassero, gli occhi cambiarono luce e la schiena si irrigidì, facendolo avanzare verso il corpo scosso da piccoli tremiti della ragazza che stava riprovando gli spiacevoli ricordi della sua infanzia, colpa della rabbia mal contenuta che l'attore a stento conteneva. Non appena vide il pugno di Robert stringersi si affrettò a spiegare.
"Mi ha spiegato tutto, non è colpa sua."
Mormorò con la voce spezzata dai ricordi che la colpivano insistentemente, il problema era la rabbia che accecava lui, impedendogli di fermare quello che stava scatenando dentro la sua ragazza. Hope capì quello che stava per succedere e indietreggiò, mettendo una distanza di sicurezza tra lui e lei, non è un tipo violento e questo lei lo sa, ma se un vostro amico vi tradisse e la persona più importante della vostra vita venisse da voi a dirvi che egli non è colpevole, come reagireste? Ovviamente dipende da quanta pazienza uno ha, infatti vi avevo detto che l'attore a volte ne ha davvero poca.
La ragazza si trovò schiacciata contro la parete della sala da un corpo muscoloso che sembrava volesse spiaccicarla come un formaggio sulla superficie del muro. I polsi erano alzati ai lati della testa bionda, stretti in una morsa altamente dolorosa.
"Lui mi ha tradito e tu mi dici che non è colpevole? Dimmi tutto Stevens altrimenti non la passerai liscia."
Fissò l'odio puro dei suoi occhi, aveva paura non tanto di far accendere ancora di più la sua ira, ma aveva paura che parte del suo odio era verso di lei. L'aria scarseggiava in quella gabbia in cui era stata intrappolata.
Spiegò tutto per filo e per segno, a volte interrompendosi per cercare ossigeno che lui le concedeva, stringendo i suoi polsi fino a farle lucidare gli occhi che si preparavano a far scendere le lacrime quando si dimenava.
Robert alla fine sembrò credere a lei, fissando il ghiaccio dei suoi occhi che era divenuto opaco per colpa delle lacrime che volevano uscire. Fu come se si risvegliò da un lungo sonno: si accorse che stava schiacciando la ragazza col suo corpo e stringeva con tutta la forza che i suoi muscoli gli davano i suoi polsi, cosa che lo fece disgustare di se stesso il fatto che le stava facendo del male. La lasciò immediatamente, dandosi mentalmente del cretino e del essere disgustoso per averle fatto rivivere i quei ricordi della sua infanzia, accecato come non mai dalla rabbia.
Hope era dilaniata dai ricordi e i polsi facevano male, tuttavia fissava ancora Robert, leggendo il dispiacere nei suoi occhi. Era la rabbia che lo faceva agire, lo aveva capito e lo aveva già perdonato, serviva solo la cura contro i ricordi.
Senza aspettare che Robert si strappasse i capelli per quello che aveva fatto, si fiondò tra le sue braccia, stringendolo a se e passando le dita tra i suoi capelli morbidi. Le braccia di lui la strinsero piano, non voleva farle del male.
"Shh, calmati Robert, è tutto finito."
Afferrò il viso di lui e lo baciò dolcemente, Robert mise più passione a quel bacio.
Downey la prese in braccio, accarezzando le cosce invitanti di lei che stringevano i suoi fianchi.
Hope non tremò a quel gesto avventato e si fece portare in camera da letto, totalmente convinta di quello che stava per fare. Si spogliarono a vicenda, assaporando ogni parte del corpo, Hope sotto di lui mentre ammirava i suoi addominali che continuava ad accarezzare. Sentì il sesso di Robert premere sul suo, pronto per farla sua, quando suonarono alla porta.

*allora, vi dico che io sono chiamata la Regina degli Immagina, sapete quali tipi di immagina di cui sto parlando😏. Questo era solo un avviso per dirvi che io tali scene le descriverò per filo e per segno, quindi siete avvisati. Se vi imbarazzate a leggere tali scene potete tranquillamente saltare avanti, io non vi obbligo mica a leggerle. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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