Succede
Hope Stevens è una ragazza di 29 anni, bionda, occhi come il ghiaccio e una passione per la fotografia che la porta in tutto il mondo. La sua migliore amica è una Polaroid rosa, la sua compagna di viaggio che le regala delle istantanee davvero mozzafiato. Lavora per una rivista naturalistica italiana, si, avete capito bene, Hope non è una ragazza inglese o americana, è nata e vissuta in Italia, nella splendida isola d'Elba.
È il risultato di una vacanza di un americano, James Stevens e di una donna Toscana che viveva lì, Luisa De Gasperi.
Ha imparato sia l'italiano che l'americano, avendo qualche marcia in più in inglese quando era a scuola.
All'inizio il suo lavoro la portava in giro per l'Italia, adesso, invece, il suo capo nonché unico migliore amico Alessio, le ha detto di fotografare niente meno che Los Angeles, il paese di suo padre.
Per lei è una vera novità, non aveva mai varcato il confine dell'Europa, l'unico luogo lontano che aveva visitato era l'Austria che è attaccata al Bel Paese.
Alessio le aveva già preso una casa che affacciava su Venice per due settimane.
Ed eccola qui, in giro per Venice Beach dopo aver lasciato i bagagli nella casa.
Hope sta camminando sulla sabbia per raggiungere la riva e fotografare con la sua Nikon il tramonto e con la Polaroid per fare un istantanea da usare per decorare la sua stanza.
La casa, gli ha detto Alessio, era di suo padre James e lui l'ha comprata tutta per lei.
Con le cuffie nelle orecchie e Let Her Go dei Passenger che portava la sua mente lontana, si sedette sulla spiaggia, osservando le onde che non rinunciavano mai a tornare indietro per bagnare la riva.
Tirò fuori dalla sua borsa nera, con una faccina con gli occhi a x stilizzata sopra, la custodia della Nikon.
Scattò delle foto all'oceano e al tramonto da varie angolazioni e rimise tutto dentro, tirando fuori la sua fidata Polaroid.
Tutta felice, infilò con cura l'istantanea nella borsa e, non badando alle persone che poco lontano da lei correvano, andavano in skateboard oppure camminavano chi da solo, chi raccontando qualche aneddoto a qualcun altro, iniziò a canticchiare la sua canzone preferita.
Hope ha studiato canto ed è anche molto brava in questo.
Lei vorrebbe diventare una cantante, ma ha paura di non piacere a se stessa e di non superare la sua infinita timidezza.
Con la mente in paradiso, mentre cantava Spirits degli Strumbellas, una donna alta, bionda e con occhi blu si sedette accanto a lei.
Hope si accorse della presenza e afferrò l'IPhone per spegnere la musica e togliersi le cuffie.
Si girò per vedere chi era e dovette evitare di aprire la bocca per non sembrare inopportuna: Gwyneth Paltrow era lì, vicino a lei e le sorrideva.
Hope è una grande fan della Marvel e conosce anche l'amico di Gwyneth, Robert Downey Jr, ovvero il suo attore preferito.
"Ciao, come ti chiami?"
La ragazza tentò in tutti i modi di nascondere l'imbarazzo e la felicità di avere una delle sue attrici preferite a due passi da lei.
"Hope Stevens."
Lei sorrise e gli porse la mano che Hope strinse, cercando di non tremare dalla felicità padrona delle sue emozioni.
"Sai chi sono?"
"G-Gwyneth Paltrow, ovvero Pepper Potts."
Maledetta la timidezza che la faceva balbettare, doveva cambiare quel carattere.
"Hai un accento strano, non sei americana vero?"
"No, sono italiana, più precisamente toscana, diciamo che sono metà americana e metà italiana."
"Ottimo...senti, lo so che non ci conosciamo ma sentendoti cantare in modo incredibile, volevo chiederti se ti andava di cantare ad una serata di beneficenza per i bambini malati di cancro, ci saranno un sacco di attori di Hollywood e non abbiamo trovato ancora un cantante. Ti dò il mio numero, chiamami e dimmi sì o no, in base alla risposta ti dirò il luogo e l'orario. Hai due giorni per pensarci."
Hope aveva paura che il suo americano era un po' invecchiato, Gwyneth le stava davvero chiedendo di cantare ad una serata di beneficenza con gli attori più famosi di Hollywood?
"V-va bene, c-ci penserò."
Balbettò, per poi segnarsi il numero della Paltrow e salutarla mentre lei andava via, verso una limousine nera.
Quando aprì lo sportello, vide un uomo con degli occhiali da sole che le prendeva la mano e la tirava dentro.
Si chiese chi fosse quel tizio e si rimise le cuffie, facendo partire la musica.
Non gli sembrava vero che, dopo neanche un giorno che era in America, la sua attrice preferita le si presenta davanti e le chiede di cantare davanti ad un pubblico di VIP. È strana la vita, davvero.
Il tempo scorreva veloce, avvisando la Stevens di tornare a casa.
Hope entrò in casa sua, posando la borsa sul divano e passando sotto l'arco a volta che divideva la sala dalla cucina.
Si preparò un caffè, mise due cucchiai di zucchero e andò in terrazza, dove un cielo trapunto di stelle aspettava di essere osservato.
Si sedette sul lettino e bevve il caffè, per poi posarlo su un tavolino da salotto e buttarsi sulla sdraio.
Restò col naso all'insù, per ammirare lo spettacolo che il cielo, ogni sera, offriva ai suoi fedeli spettatori.
Rimuginò sul suo passato, i suoi errori e le sue vittorie.
I suoi ricordi di quando era ancora una bambina coraggiosa e intrepida che si tuffava da 3 metri, sotto lo sguardo sbalordito dei genitori e dei suoi piccoli amici.
Decise di non andare oltre, sapeva che quei ricordi la portavano in un punto di non ritorno e non voleva che le rovinassero quella specie di vacanza.
Andò in camera da letto per appendere dei fili alle pareti.
Alla fine, le pareti avevano dei fili inchiodati nel l'angolo alto dei muri, scendendo e creando una curva che poi risaliva verso l'altra estremità per poi riscendere.
Appese l'istantanea sul filo dietro la testata del letto, dicendo che sarebbe stata la prima di tante.
Prese il computer da uno zaino e tornò in terrazza, accendendo Skype per chiamare Alessio.
"Ehi Hope, com'è la California?"
Gli occhi verdi di Alessio la stavano osservando dalla webcam.
"Fantastica, ho rispolverato il mio americano e ho fatto delle foto al tramonto, domani le metto sul computer e te le mando okay?"
Di solito Hope non parlava così tanto, neanche col suo migliore amico.
Alessio notò questa cosa e chiese.
"È successo qualcosa? Parli troppo."
"Beh, sai quando si dice che nella vita tutto può succedere? Ecco. Oggi quel tutto è successo."
"Sputa il rospo Stevens, sono curioso."
Lei sorrise, lui era sempre curioso. Si conoscevano da anni ormai, non avevano segreti.
"Ero in spiaggia, a Venice per essere precisi, ero seduta sulla riva e stavo canticchiando una canzone quando SBAM!
Gwyneth Paltrow si siede vicino a me, mi stringe la mano e mi chiede se voglio cantare ad una serata di beneficenza per bambini malati di cancro, dove ci saranno attori di Hollywood e altri. Mi da il suo numero e mi dice che ho due giorni per pensarci."
La faccia di Alessio fece ridere Hope, sembrava uno che ha appena ricevuto una secchiata gelata in testa!
"Hope Stevens, mi stai dicendo una bugia?"
"No Ale, giuro su tutto ciò che amo che è la verità, pura e cruda."
Il volto del ragazzo si illuminò di felicità, la ragazza sapeva quello che stava per urlargli.
"Allora vacci! Non ti ricapiterà mai Hope! È la tua occasione per coronare il sogno di cantare davanti ad un pubblico vero!"
"Si lo so, ma non è un pubblico normale...ci saranno attori del calibro di Robert Duvall che mi ascolteranno!"
"Ancora meglio! Senti, se tu non canti io ti licenzio su due piedi. Mi ci gioco la casa se vuoi."
Hope sapeva che se diceva qualcosa, Alessio Rossi la faceva.
"Dai Alessio! Non posso farlo, e se sbaglio una parola? E se ci sarà lui a vedermi?!"
"Ragazza, se ci sarà Robert Downey Jr, allora dovrai dare il meglio di te! Ti ho sentito cantare e sei brava come Alessandra Amoroso, te lo dico io. Fidati del tuo Alessio preferito."
È esasperante quanto Alessio ti spinga a fare qualcosa, davvero.
"Ci penserò."
"Pensaci, altrimenti non ti faccio tornare a casa."
Hope alzò gli occhi al cielo e salutò Alessio, chiudendo il computer e gettandosi, letteralmente, sul letto che la stava aspettando.
Doveva andarci, ma sarebbe riuscita a superare la timidezza?
*stavo ammirando il tramonto, seduta su uno scoglio, mentre mio fratello pescava...e mi è venuta in mente questa ff su RDJ! Io boh, non so che dire. La mia mente è sempre incinta a quanto pare.
Commentate e votate altrimenti vi crucio..."
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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