Calma
Hope e Robert si rivestirono in fretta, nonostante lui continuava a baciarla per impedirle di andare a vedere che li aveva interrotti nel loro momento. Hope aprì la porta, aspettandosi chiunque. Aveva già montato sul suo viso un sorriso gentile, un sorriso che si distrusse alla vista di quella donna. Robert era alle sue spalle e poteva sentire il suo corpo irrigidirsi e tremare dalla collera che si stava impossessando di lui.
"Vedo che te la sei già portata a letto."
Borbottò stizzita Susan Levin, un sorriso maligno e due occhi come il diavolo.
Hope non fece in tempo a rispondere che Robert afferrò il braccio della sua ex moglie e la tirò dentro casa, chiudendo la porta. La ragazza era un po' incredula nel vedere una delle donne che un tempo ammirava in casa sua.
Dall'altra parte, invece, era allarmata dalla collera incontrollabile che Robert stava per scaricare sulla donna.
Hope aveva detto la storia di come lo aveva ingannato, ed era sicura che lui le avrebbe messo le mani addosso se Susan si fosse trovata davanti a lui. Ed eccoci qua, la tensione oramai inondava loro tre, i muscoli delle braccia di Robert sembravano diventare più grossi e minacciosi talmente erano rigidi e tesi.
Non appena vide che l'attore era scattato contro la donna lo placcò, bloccando i suoi polsi che faticava a circondare con le sue piccole mani. Dava la schiena al suo fidanzato, sentendo i suoi addominali premuti sulla sua schiena tanto da farle male. Era in continua lotta contro la sua avanzata verso Susan e contro le sue mani che fremevano per toccare, di certo non in modo delicato, il corpo di quel diavolo fatto a persona.
"Io mi allontanerei."
Susan fece una smorfia di disgusto alla ragazza che continuava a bloccare l'uomo minaccioso che la stava fissando come se fosse un leone che non mangiava da giorni e aveva appena visto il suo pranzo.
"Non prendo ordini da una come te."
"Devo liberarlo?"
Rispose secca lei, riuscendo a fermare la mano di Robert che puntava al collo della donna.
Susan trasalì e si allontanò di tre metri da loro, una luce malefica negli occhi.
Hope oltre a perdere la pazienza contro quella donna che da giorni odiava, stava perdendo la pazienza anche con Robert che sembrava un cane inferocito e stava facendo male a lei, stringendo i suoi polsi e liberandosi dalla ragazza, accanendosi sulla produttrice se non fosse per il rapido intervento di Hope che aveva preso i suoi polsi, mettendosi davanti a lui per fissare il fuoco che alimentava i suoi occhi. Piantò i piedi per terra, scivolando indietro per cercare di fermare le mani di Robert che erano rivolte verso l'alto e si ostinavano ad abbassarsi su Susan.
Vide con la coda dell'occhio che lei stava per aiutarla e la fermò.
"Fermati! Se ti avvicini rendi tutto più difficile."
Piantò i suoi occhi di ghiaccio, che erano più chiari del solito, in quelli marroni di lui, cercando di parlargli attraverso lo sguardo. Tuttavia quei due occhioni erano fermi verso Susan, uccidendola con lo sguardo.
"Robert, ti prego, fermati."
Sussurrò dolce la ragazza, ottenendo l'attenzione su di lei.
I muscoli delle braccia stavano bruciando per quanta forza ci stavano mettendo nel tentativo di fermarlo, era una guerra persa in partenza. Fissò la collera pura per minuti interi. Può sembrarvi esagerato, ma sembrava davvero folle in quel momento. Hope stava rischiando la pelle per salvare quella infima e sporca di tradimento della Levin.
Sentì una forte pressione alla gola e il suo ossigeno cessò di passare.
Robert l'aveva afferrata per il collo, sollevandola da terra, l'ira di Satana era dentro di lui.
La ragazza combatté i demoni che quel gesto aveva chiamato in lei, per poi far ragionare l'attore .
Susan aveva portato le mani alla bocca, passando lo sguardo da uno all'altro come se stessero giocando a ping-pong.
I polmoni iniziarono a urlare disperatamente per chiedere ossigeno, Hope aveva afferrato con entrambe le mani quella di Robert che stringeva in una morsa degna di un serpente il povero collo della ragazza.
La vista iniziava ad offuscarsi, per la ragazza le cose non si stavano mettendo bene.
Cercò di sussurrare a Robert, non alla collera che le si presentava davanti, al suo amato Robert che doveva fermarsi.
"Combattila."
Mormorò ai suoi occhi, cercando la luce che li alimentava, non il fuoco che ardeva come se dentro i suoi iridi ci fosse un incendio.
"Combattila."
Il suo flebile sussurro, riferito alla collera che Robert doveva combattere, arrivò forte e chiaro a lui, diradando il fuoco, irradiando di luce propria i suoi due occhioni. Hope aveva chiuso gli occhi, sentendo le forze mancare.
Non appena sentì il terreno sotto i piedi e il collo libero dalla morsa, cadde in ginocchio ansimando come se avesse fatto una lunga corsa. Ci vollero due minuti per riprendere fiato, dopodiché lei si alzò.
Le due ore successive si possono riassumere così: Robert era disperato per quello che le stava facendo, Susan si era dichiarata colpevole e aveva chiesto scusa al suo ex marito. Downey riuscì a parlare civilmente e disse alla donna che non poteva perdonarla, se avesse ammesso quello che aveva fatto alla polizia, forse, poteva ancora considerarla come persona esistente. Hope obbligò la donna a ridare i soldi promessi a Ryan, per aiutarlo a curare i nonni.
Quando Susan uscì, Robert si gettò in ginocchio davanti alla ragazza.
"Sono davvero un pazzo Hope, non ti chiedo di perdonarmi, ti chiedo solo di prendermi a calci fino a non vederci più...Dio mio, ma cosa ti ho fatto! Sono un mostro."
Continuava a dire parole a manetta, agli occhi di lei apparve patetico e anche troppo esagerato.
Si inginocchiò davanti a lui, fissandolo con sguardo severo e anche comprensivo.
Lei era una che perdonava facilmente, eppure qualcosa la dissuadeva dal perdonarlo.
"Non posso negare che mi hai fatto male, qualcosa è cambiato tra di noi Robert, da quando mi hai afferrato la gola, cercavo già di perdonarti...ora mi rendo conto che il mio lato oscuro mi sta dicendo di aspettare a farlo."
Robert abbassò lo sguardo e Hope si alzò, parlando per conto del suo lato che nessuno era mai riuscito a tirar fuori.
"Hai distrutto qualcosa, sta a te ricomporre i pezzi."
Girò i tacchi e corse in bagno, chiudendosi a chiave, trovandosi faccia a faccia con i suoi ricordi.
*mmm, okay, forse mi sono lasciata andare un po' troppo. Devo imparare a placare il mio lato sadico, lo so. Questa sarà l'ultima volta che mi lascerò andare, giuro sulla mia Casata. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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