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Il villaggio Kaycesy:

-Ci accamperemo qui stanotte – ci informa Thomson mentre ognuno di noi scende da cavallo.
Lisa si trasforma in lupo per controllare meglio la zona.
-È inutile! Nessuno ci attaccherà – la informo, ma lei se ne va senza degnarmi di uno sguardo. Ethan si trasforma a sua volta, mentre io gli faccio cenno di seguirla.
-Un bel personaggio – dice Thomson prima di accendere il fuoco.
-Personaggio sì. Bella anche no! – aggiungo, sbuffando e facendo ridere Thomson.
-Vado a fare un giro – dico subito dopo, mentre lui sembra concentrato a preparare qualcosa da mangiare.

Cammino tranquillamente fino ad arrivare al lago Sacro, l'ultima città prima di passare il confine del Nord. Potrei andarmene e cambiare destinazione da qui, ma questo attirerebbe l'ira di mio padre. Non che abbia paura di lui, o almeno... ma sono sicuro che in un nanosecondo saprebbe dove sono e mi riporterebbe con la forza. In più, mi troverei in una terra che non è sua, con un altro Alpha. Scatenerei solo una rivalità inutile. Ma come fare?
Ho pensato di andare nelle terre del Sud, ma non ho ancora trovato un modo per arrivarci.
I rapporti con gli altri Alpha sono buoni, ma per legge bisogna essere invitati o comunicare il proprio arrivo, e io non ho né un invito né voglio far sapere chi sono.

Guardo la luna, beandomi di questo momento di pace. A differenza dei miei genitori, io sono molto solitario, amo i miei momenti da solo.

Un rumore in lontananza disturba la mia quiete.
-Chi sei? – dico soltanto quando l'esile corpo di una donna si fa avanti.

Rimane di spalle quando le sono vicino.
-Ti ho chiesto chi sei?-
-Sono solo una giovane fanciulla che abita al confine del Nord. Sono qui per recuperare delle provviste. La prego, non mi faccia niente – aggiunge con voce spaventata. Rimango in silenzio per un attimo. Le sue parole non mi convincono.
- Una giovane fanciulla, tutta sola, in mezzo al nulla, di notte, in un posto dove il rischio di incontrare intrusi è alto. Vuoi davvero farmi credere che tu sia indifesa e spaventata? – dico lentamente, facendo un passo cauto verso di lei.
-Beh... sì! – Ed eccola, la sua vera voce.
-Ah sì? Beh, mi dispiace per te. Potrei benissimo essere un intruso che vuole farti del male-.
Le sue mani si chiudono a pugno. Come previsto, non è chi dice di essere.
-Girati – dico, rimanendo cauto.
-Perché mai mio signore? Sono davvero indifesa, non ho intenzione di farle alcun male. Quindi, se non ha altro da dire, tornerei alla mia tenda.
-Indifesa... E non hai intenzione di farmi del male. Le due cose non combaciano. Se sei indifesa, come puoi farmi del male?

Non posso vedere il suo viso, ma sicuramente sarà pieno di rabbia. Ho colpito nel segno.
- Ah, gli uomini! Siete tutti uguali. Date per scontato che una ragazza non possa farvi del male. Perché mai una ragazza non può sapersi difendere? Potrei benissimo metterti a terra in pochi secondi. Non credi? – chiede, sicura di sé.
- Uhm... vediamo. Ne dubito – aggiungo, prima che lei si giri per sferrare il suo colpo.

In pochi secondi, tutto è cambiato. Dal parlare siamo passati ad essere lei per terra e io sopra di lei.
Bastano pochi istanti per renderci conto della situazione. I nostri occhi si incrociano, rivelandomi una ragazza con occhi blu mare e lunghi capelli neri e ricci. La sua carnagione chiara e luminosa è accompagnata da labbra rosse come il fuoco.
-Alzati – prova a dire, dimenandosi per scappare dalla mia presa.
- E perché mai? Sei una giovane fanciulla che ha bisogno di protezione, e questo posto non è sicuro... ti sto proteggendo! – dico sarcastico.
- Brutto pervertito che non sei altro! Se non ti alzi, inizierò a urlare e il mio fida...
- Zitta! C'è qualcuno – la interrompo mentre l'odore di alcuni lupi riempie le mie narici.

Mi alzo mentre lei ne approfitta per prendere qualcosa dalla sua borsa.
È una pianta. Inizia a strofinarsela sul viso e sulle parti scoperte del corpo.
- Idiota, tieni. Per colpa tua ci cattureranno– la guardo senza capire, mentre lei si avvicina e mi passa le foglie sul viso e sulle mani.
-Vieni! – dice, tirandomi per nasconderci.

Sorrido. Un Alpha che si nasconde. Vorrei uscire allo scoperto, ma la seguo.
-Pensi davvero che queste piante ci salveranno? – chiedo divertito.
- Ovviamente. Ingannano l'olfatto dei lupi, rendendoli incapaci di fiutare la preda – la guardo, incredulo e divertito dalla sua risposta.

Uno dei lupi che si era accorto della nostra presenza si allontana, quasi schifato. Quando siamo di nuovo soli, mi alzo in piedi.
-Li avrei combattuti tranquillamente – dico, mentre lei trattiene a stento una risata.
-Ma certo! Basta crederci. Senti, non so chi sei e nemmeno mi importa. Ma ti do un consiglio: non girare da queste parti. Un certo Alpha si sta dirigendo verso la terra del Nord. Sicuramente quelli erano i suoi uomini, quindi, se non vuoi trovarti nei guai, evita le strade principali. Dicono che con questo Alpha non si scherza-
-Ne hai paura?-
-Paura? L'Alpha in questione è il figlio, quindi sarà il solito stronzo che si crede invincibile e intoccabile. Un arrogante come non mai. Torna a casa, se non vuoi avere problemi – dice prima di scappare via.
-Aspetta... – provo a seguirla, ma è già scomparsa.






Ritorno al nostro accampamento e mi siedo vicino a Thomson, mentre Ethan e Lisa si stanno vestendo.
-Cos'è questo odore nauseabondo? – chiede Ethan, guardandomi.
-L'Alpha non sa cosa sia una doccia? – aggiunge Lisa, disgustata. Thomson mi indica il secchio d'acqua, mentre io sorrido, ripensando alle parole della ragazza incontrata pochi minuti fa.

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