Capitolo XV
Osservando la strada fuori dal finestrino cerco di capire dove mi sta portando Hisashi.
Una sorpresa ha detto.
Perché una sorpresa?
E.. per quanto riguarda ieri?
Che non mi abbia davvero sentita?
Non è possibile.
Gliel'ho detto in faccia.
Ad un palmo dal naso!
Avrò anche sussurrato, ma pure così..
Oddio!!
Più ci penso più sento caldo.
Ho passato tutta la mattinata a farmi pare, tanto che ho messo in secondo piano l'incontro tra lui ed i miei amici.
Hotaka ha pure provato a parlare in disparte con me, però al solo ricordo mi saliva il nervoso. Ciò mi ha fatto evitare il castano per tutto il giorno.
In ogni caso il nervoso causato da Hotaka ha occupato ben poco la mia mente.
Io mi sono dichiarata!
Sul serio!!!
Però.. Hisa non ha detto ne accennato nulla al riguardo.
Forse lo fa per non mettermi in ulteriore imbarazzo?
E se invece avessi frainteso sempre tutto?
Magari io non gli piaccio come lui piace a me.
Che stia cercando un modo carino per rifiutarmi?
Oh cielo.. mi viene da piangere.
No, no Keiko.
Non pensare al peggio.
Potrebbe davvero non averti sentita.
In fondo dopo la tua dichiarazione partita di sfuggita ti ha risposto con un "Cosa?"
Traendo un respiro profondo cerco di calmarmi.
Non appena riapro gli occhi vengo attirata da un edificio a cui passiamo di fianco.
Ed è così che, man mano che proseguiamo, riconosco sempre più luoghi.
La strada non è esattamente uguale all'immagine nella mia mente, ma.. sono sicura di averla già fatta.
Ma.. quando?
Oddio!
Ora ricordo.
Questa è QUELLA strada.
La strada che percorrevo ogni giorno per andare a scuola.
La scuola che frequentavo chissà quanti anni fa.
La scuola dove l'ho conosciuto.
Non ci credo.
È questa la sorpresa?
Ancora con gli occhi sbarrati mi volto verso il biondo - Ho capito dove stiamo andando! -
Sul volto del ragazzo sorge uno splendido sorriso - Sei contenta? -
- Sì, ma.. come mai vuoi andare lì? - chiedo curiosa.
- Te lo dirò quando saremo là. - mi sorride.
- Però.. tu credi che ci sia ancora la nostra scuola? -
- Mi sono informato, l'hanno demolita ancora prima della costruzione delle nostre scuole attuali. Però so dov'è il punto preciso. Ora ci hanno fatto un parco. -
- Ah! Ricordo che c'era un fiumiciattolo lì vicino. Dev'esserne uscito un parco davvero carino. - mi esalto.
- Ricordi quando quel nostro compagno di club è stato buttato in acqua da una sua ex? - ridacchia perdendosi in un tempo davvero lontano.
Seguendolo a ruota - Sì, gli ha urlato contro parole che nemmeno sapevo esistessero. -
Il tragitto lo passiamo così, a parlare di quel passato così remoto, ma allo stesso tempo vicino.
Non appena arriviamo alla stazione inizio ad agitarmi nuovamente.
Fa un certo che trovarsi nei luoghi dove tutto è cominciato.
È come se la strada stessa trasmettesse energia.
Passo dopo passo sento un piacevole calore diffondersi in tutto il corpo.
- È strano, vero? - chiede Hisa.
Riesco solo ad annuire appena ci troviamo di fronte al luogo dove un tempo sorgeva una scuola.
- Qui c'era la struttura principale. - mi guardo attorno.
- E là c'era la palestra. - si accoda Hisashi.
- Oh, da qui si arrivava al retro e.. - mi avvio in automatico tra gli alberi piantati ancora un sacco di tempo fa.
Dev'essere qui vicino.
Ne sono certa.
- Kei, dove stiamo andando? - mi segue il ragazzo.
- Cielo.. eccolo. C'è ancora. - mi si illuminano gli occhi alla vista di un ciliegio a me decisamente familiare.
Accanto al fiumiciattolo ci sta l'albero, non è in fiore, ma sono sicura. È quell'albero.
L'albero sotto il quale desideravo dichiararmi a questo ragazzo. O che lui lo facesse con me.
Adoravo questo ciliegio, un sacco di ragazze preferivano confessarsi tra il tripudio di fiori dei ciliegi di un parco vicino, ma io amavo questo.
A quel tempo era più piccolo, ma nel periodo di fioritura non sfigurava di certo.
Chissà come dev'essere ora, è cresciuto molto diventando ancora più bello.
In pochi sapevano della sua presenza dietro la scuola e io mi vedevo bene dal raccontarla.
- Ricordo questo posto! - scatta Hisashi facendomi tornare al presente.
- Ci sono finito una volta per sbaglio. Quel ciliegio era in fiore ed ho pensato fosse uno scenario da favola. Beh.. lo è anche senza tutto quel rosa pastello. Non trovi? - mi guarda sorridendomi dolce.
- Sì.. - trovo più da favola il tuo sorriso.
- Ti va di andare lì sotto? Vediamo quanto è cresciuto? - mi porge una mano.
Accettandola arrossisco leggermente.
Tutta questa situazione è una fiaba.
- Wow.. se non ricordo male, al tempo potevo quasi toccare i rami più bassi. Guarda! Ora non ci arrivo nemmeno vicino! - si esalta come un bambino.
Adorabile.
- Beh.. dopotutto è passato davvero un sacco. Fa strano essere di fronte a qualcosa che c'era a quel tempo, vero? - poggio la mano libera sul tronco ruvido.
- Già, però è bello. È una conferma in più. Ci fa capire meglio che tutto questo non è un sogno, è tutto reale. Noi siamo qui come lo è lui. -
- Hai ragione. Inoltre apprezzo di più questo della chiesa.. ci siamo incontrati lì, però mi mette lo stesso angoscia. - tremo al ricordo.
Dopo tali mie parole vedo Hisa bloccarsi.
La mascella rigida e lo sguardo triste.
Voltandosi verso di me afferra anche l'altra mia mano.
- Perdonami. - dice in un sussurro.
- Eh? Per cosa? - lo osservo confusa.
- Per ciò che ti ho fatto passare. Hai sofferto più di chiunque altro, non hai vissuto la mia perdita una sola volta, ma quasi tre.. tra sogno e visita alla chiesa. -
- Ma.. non vedo perché tu debba scusarti. Non è mica colpa tua ciò che è successo. È andata così, ma il destino ci ha fatti ritrovare. -
- Hai ragione e stavolta non perderò tempo. -
- Che vuoi dire? - aggrotto la fronte sentendo il cuore partire per gli affari suoi.
- Ho aspettato a dirlo perché.. era tutto così strano. Noi ci conosciamo da così poco tempo reale, ma è come se fosse molto di più. Pensavo che entrambi avessimo bisogno di conoscere meglio queste versioni di noi, ma.. non siamo poi molto diversi da allora. Almeno, per le cose importanti. Sono quindi giunto alla conclusione che non voglio più aspettare. E da ciò che è successo ieri credo che tu la pensi allo stesso modo.. -
A quell'ultima frase sento il cuore saltarmi in gola.
Ieri?
Non parlerà di ciò che io..
- Keiko, spero davvero di non aver sentito male ieri, perché.. sarebbe molto imbarazzante dato che io.. ti amo. Sì, ti amo da prima di vederti piangere davanti alla chiesa. Credo di non aver mai smesso dalla prima volta in cui ti ho vista in quel tempo lontano. Eri entrata nell'aula del club, interessata alle attività. Lo sguardo basso e le gote leggermente rosse. La voce flebile e i tuoi occhi blu così profondi che.. Dio.. appena si incrociarono ai miei fui fritto. E lo sono tutt'ora, ogni volta che ti guardo mi fai lo stesso effetto. Nessuno mi ha mai trasmesso queste sensazioni. Ti amo e sono certo che ti amerò per sempre. Anche se ti dovessi incontrare di nuovo in un'altra vita ancora. -
Ogni singola parola va a segno nel mio cuore e, sentendo le labbra tremare, inizio a piangere.
- Hisashi.. ti.. amo.. - riesco a dire tra un singhiozzo e l'altro.
Tutto ciò è decisamente meglio di qualunque fantasia.
Lo sguardo del ragazzo si illumana abbandonando l'ansia che aveva accumulato fino a quel momento.
L'attimo dopo mi ritrovo tra le sue braccia.
- Keiko.. non piangere.. -
- Sono solo.. felice.. davvero troppo.. -
- Kei.. sei così dolce. - stringe la presa cullandomi.
Poi però lo sento allontanarsi un poco prima di prendere il mio viso tra le sue mani.
- È incredibile come tu riesca ad essere splendida anche con gli occhi rossi lucidi, il nasino irritato e la voce roca. -
- Smettila.. mi metti in imbarazzo.. anche perché non è vero ciò che dici. - avvampo.
- Eccome se è vero. - sorride divertito - In più ti ci dovrai abituare perché ti dirò un sacco di volte che sei bellissima. Ogni volta che mi salterà in testa e sappi che accade spesso. -
Il suo sguardo serio mi fa imbarazzare fin nelle ossa e, distogliendo lo sguardo, cerco di calmarmi un attimo.
- Keiko? - richiama nuovamente la mia attenzione.
L'istante in cui torno a guardarlo vengo incastrata dai suoi meravigliosi occhi verdi.
Lo sguardo intrecciato al mio parla da solo.
Così pieno d'amore e tenerezza che quasi mi scotta.
Lo amo.
Lo amo da impazzire.
Le mie mani scattano da sole sul suo volto, i nostri occhi si chiudono all'unisono prima dell'incontro fatale tra le nostre labbra.
Un bacio dolce e soffice come un petalo di ciliegio.
È quasi un tocco sfuggente, come se entrambi temessimo di ferire l'altro non usando abbastanza delicatezza, con qualcosa che davvero pare solo un meraviglioso sogno.
Sogno però non è.
È una realtà da favola.
La nostra realtà da fiaba.
Mi sento felice come non mai.
Appena i nostri occhi si aprono sento crescere un gran caldo.
- È ancora meglio di ciò che ho immaginato fin'ora. - sorride adorante Hisashi.
- H-Hai immaginato di baciarmi? - avvampo.
- Non hai idea quante volte.. perché? Per te non è lo stesso? -
Varie immagini si affollano nella mia mente e senza riuscire a rispondere sento il caldo aumentare ulteriormente.
Il sorriso divertito, che decora il volto del ragazzo che amo, mi fa intendere che sono chiara come il sole.
- Ti va di fare ancora un giro della zona? - si allontana cercando di calmarmi un poco.
Subito accolgo di buon grado tale opportunità.
Troppe emozioni tutte in un colpo.
Emozioni fantastiche, ma troppe.
Dai.. in fondo devo ancora capacitarmi del fatto che ora noi siamo una.. ODDIO!!!!!
Siamo una coppia!!!
Lo siamo per davvero.
Non è un sogno e nemmeno una fantasticazione.
Mi sento sulle nuvole.
Il resto dell'uscita è come un tuffo in mille ricordi remoti.
Un mondo solo nostro. Magico e perfetto.
Niente potrebbe rovinare questo momento.
Sento che, d'ora in poi, andrà tutto bene.
♡♡♡Ohayou minna♡♡♡
Sono in anticipo di un giorno, lo so. Non è un errore, semplicemente domani non posso aggiornare, quindi mi sono impegnata per anticipare il capitolo ^w^
Per il successivo ci vediamo lunedì 19 febbraio (=^w^=)
Spero che la storia vi sia piaciuta fino a qui. Grazie di tutto il supporto che mi date ogni giorno ♡♡♡
♡♡♡Arigatou gozaimasu♡♡♡
♡♡♡Mata nee, alla prossima♡♡♡
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