Capitolo XIII
È passata più una settimana da quando ho iniziato il ritratto del biondo.
Ieri sera l'ho finalmente terminato. Giusto in tempo per questo sabato, giorno del compleanno della madre di Hisashi.
Oggi, dopo scuola glielo consegnerò.
Spero proprio che gli piaccia.
In questi giorni ci siamo visti un sacco, gli unici pomeriggi in cui non siamo usciti sono stati quelli in cui aveva le attività col club.
Ormai comunque siamo davvero affiatati, credo che gli esterni già pensino a noi come una coppia.
Effettivamente a conti fatti manca solo l'ufficializzazione.
Pure per quanto mi riguarda mi sento già la sua ragazza.
Beh.. quasi.
Pensare di essere già la sua ragazza.. che ho appena detto?
Lui non mi ha mai detto nulla di più.
Però è anche vero che.. ci sentiamo a tutte le ore.
Parliamo talmente tanto, pure delle cazzate più epocali pur di non chiudere la conversazione.
Ci confidiamo un sacco.
Usciamo insieme più di certe coppie di fatto.
Manca davvero solo il passo decisivo.
La dichiarazione.
Solo che.. è davvero imbarazzante.
In questo ultimo periodo ho cercato di far fronte a ciò, sono diventata davvero molto più onesta, ma.. questo è davvero tanto.
Potrei schiattare sul posto.
Arrivata a scuola mi siedo con un sospiro.
Dovrei dichiararmi sul serio?
Come posso fare?
No.. per me una cosa del genere è impossibile.
Keiko!
Nulla è impossibile.
Soprattutto per quanto riguarda la storia con il biondo.
Non basta questo per darmi il giusto slancio?
No.. mi vergogno troppo.
Uhm.. adesso basta.
Ci penserò dopo.
Per ora facciamo un bel respiro.
- Buongiorno Keiko, come va col misterioso biondo che non posso conoscere? - si siede sbuffando Umeko.
Ormai sono giorni che va avanti così.
Non fa che chiedere quando potrà conoscerlo, ma.. non me la sento.
Se glielo facessi conoscere sono certa che si imbucherebbe anche Hotaka e lui.. con lui non va un granché in questi giorni.
Dopo quella discussione ha iniziato a farmi un sacco di raccomandazioni.
Ha fatto pure ricerche su Hisashi, cosa che non ho preso per nulla bene.
Mi ha raccontato di aver scoperto una bella lista di ex del biondo, cosa che però già sapevo.
Hisa già mi aveva spiegato di aver cercato di cancellare i sogni trovando la giusta ragazza. Però una dopo l'altra erano state lasciate.
Ad un certo punto ha smesso di provare con questa tattica, sia perché sembrava un libertino che perché non aveva ottenuto nessun buon risultato.
L'unica cosa che gli ha permesso di non logorarsi dai sensi di colpa era stata la scelta di ragazze molto poco serie.
Già mi ero preoccupata temendo di dover affrontare una verità che probabilmente non mi sarebbe piaciuta affatto.
Io non ero riuscita a trovare nessuno e nemmeno volevo provarci perché il mio cuore ormai era suo, mentre lui aveva provato a concedere il suo cuore e il suo corpo a molte altre.
E invece.. le mie paure si dissolsero in una soffice bolla.
Hisashi non è mai riuscito ad andare oltre il bacio, motivo per cui molte sono diventate presto ex. A quanto pare non esistono solo ragazzi che cercano ragazze solo per il loro corpo.
Comunque.. questa ricerca di ex da parte di Hotaka mi ha davvero infastidita.
Ho cercato di passarci sopra, ma ancora oggi cerca qualcosa per allontanarmi da lui.
Proprio non si fida.
Trovo davvero di cattivo gusto aver già tutte queste brutte idee su una persona che nemmeno si conosce.
Però, anche così, non ho voglia di presentarglielo.
Non vorrei mai che gli rispondesse male per i suoi stupidi pensieri.
- Keiko? Ci sei? Tutto bene? - Umeko mi sventola una mano davanti al viso.
Riprendendomi la fisso - Oh, bene. Perché? -
- Uhm.. curiosità. E con Hotaka? Ultimamente ho notato un clima piuttosto freddino tra voi. - guarda di sottecchi il ragazzo.
- Ce l'ha con Hisa e nemmeno lo conosce. Questo ha causato qualche screzio tra noi. - sospiro rispondendo sinceramente.
- Per forza è diffidente, siete così misteriosi. Non ci si può conoscere tutti? Ti va se andiamo al centro commerciale tutti insieme oggi? -
In verità Hisashi già mi ha dato da un pezzo il nulla osta, gli farebbe piacere conoscere i miei amici.
Forse potrei accettare..
Uhm.. forse è giunto il momento?
- Senti, oggi avremo da fare una cosa, ma se ci liberiamo presto vi raggiungiamo, che dici? -
Mia cugina subito s'illumina - Davvero? -
- Sì, davvero. - spero di non pentirmene.
Riesco così a calmarla e, per la prima volta, smette di stressarmi.
Quel pomeriggio la storia della dichiarazione viene sorpassata dal dover presentare Hisa a mia cugina e ad Hotaka.
- Questo quadro è davvero uno spettacolo, io non sono così bello, ma.. certo mica mi lamento se mi dipingi più figo. - ride girando tra le mani la tela.
Sorridendo appena - Ma dai.. -
Bloccandosi mi osserva dubbioso - Tutto ok, Kei? -
- S-Sì.. perché? -
Il suo indice picchietta sul mio naso - Non ti crescerà il naso a dire le bugie, ma riesco comunque a capire che stai mentendo. -
Sospirando - Ho detto ad Umeko che forse oggi ti presentavo a lei.. -
- E dove sta il problema? Già ti ho detto che per me va bene. - mi sorride cordiale.
- Lo so, ma.. ci sarà anche Hotaka.. e.. -
- Guarda che non ho paura delle sue critiche. Sono felice che tu abbia un amico che si preoccupa per te e cercherò di fargli capire che non ho intenzione di stuprarti dietro al primo angolo. -
- Uhm.. sei sicuro? - lo guardo di sottecchi.
- Certo che sono sicuro di non volerti stuprare! -
- Ma.. io non intendevo.. - scatto in panico.
Lui però scoppia a ridere - Lo so, scherzavo.
Comunque voglio proprio conoscere tua cugina, Hotaka e anche Duncan. Mi hai parlato spesso di loro. - mi scompiglia i capelli.
Ora sono decisamente più tranquilla.
Non devo avere paura.
È impossibile odiare Hisa e sono certa che piacerà un sacco.
Poco dopo raggiungiamo i miei amici in un locale del centro commerciale.
- Keikooo!!! Siamo qui!! - agita le mani Umeko per farsi vedere meglio.
- Energica, tua cugina. - ridacchia Hisa mentre io saluto la ragazza.
- Già e non siamo ancora di fronte a lei. -
Anche da lontano noto lo sguardo diffidente e quasi cattivo del castano.
Uhm..
- Ciao, piacere. Io sono Umeko, tu sei il misterioso Hisashi? - gli tende una mano mia cugina.
- No, sono una controfigura ingaggiata per l'occasione. - le stringe la mano sorridendo raggiante.
Duncan scoppia a ridere - Simpatico. Io sono Duncan. -
- È un piacere, io sono il misterioso Hisashi, anche se non credo di essere così enigmatico. -
Sempre sorridendo passa a guardare l'unico che ancora non si è presentato.
Il castano alza una mano svogliatamente - Io sono Hotaka. -
- Hisashi, da quanto conosci mia cugina? Come vi siete conosciuti? Hai fratelli o sorelle? Hai la ragazza? - Umeko parte a fare domande a raffica.
- Umeko! - la rimprovero.
- Wow, Kei mi aveva detto che eri una tipa curiosa, ma non pensavo saresti partita subito in quarta. - indietreggia leggermente intimidito.
- Oh, scusa.. è che.. Keiko non ha voluto raccontarmi quasi nulla. - brontola fissandomi indispettita.
- Conosco tua cugina da parecchio, il come lo mantengo segreto. Giusto per mantenere un pochino di mistero oppure non potrai più chiamarmi "il misterioso Hisashi". Sono figlio unico e non ho una ragazza. - decide di rispondere alle domande.
- Oh, capisco. - lo osserva in maniera strana.
- Uhm.. ora non hai la ragazza, ma se parliamo di ex? - salta fuori Hotaka con tono molto acido.
Subito lo fulmino, ma Hisashi risponde prontamente - Di ex ce ne sono un po'. -
- Ah, sì? E come mai? - insiste.
- Nessuna di loro era quella giusta. Altrimenti non sarebbero ex. -
- Keiko è la tua prossima vittima? - va giù fin troppo diretto.
- Hotaka! Che domanda del cavolo.. - Hisa blocca il resto della mia frase.
Sorridendo al castano - Nessuna delle mie ex era una vittima e per quanto riguarda Keiko, capisco tu possa essere preoccupato. Si vede con un ragazzo che non conosci minimamente e che alle spalle ha un sacco di storie. Anch'io mi farei un paio di domande. Però tu sei a conoscenza solo della cornice, della superficie. Di me non sai nulla, non puoi sapere cosa penso o provo per Keiko, ma credo che l'unica ad aver voce in capitolo sia proprio lei. Per questo puoi pensare ciò che vuoi, ma non ho la minima intenzione di smettere di uscire con lei. -
Il cuore inizia a partire per la sua tangente mentre Hotaka diventa paonazzo.
Dopo un attimo di shock vedo Hotaka piazzarsi ad un palmo dal naso di Hisa.
- Tu prova a ferirla e te la dovrai vedere con me. -
- Ehi, ehi. Piano ragazzi. - lo allontana subito Duncan.
Hisashi sorridendo sicuro di sé - Non devi preoccuparti, anche se so che non mi ascolterai. - dopo, guardando gli altri due - Penso che ora andrò. Ci vediamo, è stato davvero un piacere. -
Voltandosi in fine verso di me - Keiko, scusa, ma forse è meglio se torno a casa. Non vorrei rovinare il pomeriggio ai tuoi amici. Credo che per oggi basti così, vorrei lasciar ad Hotaka il tempo che gli serve. - accarezza dolcemente i miei capelli prima di darmi le spalle per avviarsi.
Iniziando ad osservare in alternanza il biondo e i miei tre amici decido di correre dietro ad Hisashi - Aspetta, vengo con te. -
- Keiko! - mi afferra per un polso Hotaka.
- Lasciami andare, vado con lui. - lo lincio con lo sguardo.
- Davvero ti fidi più di lui che di noi? - mi osserva ferito.
- Io mi fido di tutti voi, ma tu oggi hai proprio esagerato. Avevo accettato a presentarvelo proprio per farti capire, ma.. a quanto pare hai bisogno di rifletterci un po'. Ora.. lascia il mio polso. - con uno scatto mi libero per poi raggiungere il biondo.
- Sicura che vada bene così? - mi chiede Hisa appena fuori dal centro.
- Di cosa parli? -
- Dell'averli lasciati lì. Ora penseranno che già ti ho corrotta fino al midollo. - sorride amaramente.
Il cuore mi si stringe e istintivamente la mia mano scatta sulla sua.
Senza guardarmi la intreccia alla mia.
- Tu non mi hai corrotta. E sono certa che lo capiranno. -
- Forse avrei dovuto conoscerli prima? - serra le labbra.
- Scusa.. è colpa mia. - stringo di più la sua mano.
Fermandosi in mezzo al marciapiede si volta verso di me - Scusa, non volevo. È solo che mi è dispiaciuto vedere tanta ostilità. -
- Non so proprio cos'abbia Hotaka. Di solito è così cordiale e amichevole, non capisco perché sia così scontroso se si tratta di te. -
- Io un'idea l'avrei.. - lo sento borbottare tra sé.
- E cioè? -
Sorridendo intenerito mi accarezza una guancia - Mi piace anche il tuo essere così ingenua. -
Aggrottando la fronte - Cosa? Di cosa parli? Non capisco. -
- Tranquilla, lo capirai quando sarà il momento. Non è giusto che sia io a dirlo, anche se non è che lui si aspetti chissà quale carineria da me. Ora ti accompagno a casa, ok? -
- Hisashi! Di cosa e chi stai parlando? Ora mi hai messo ansia! - cerco invano di tenerlo fermo.
- Davvero, da me non saprai altro. Però non devi stare in ansia, andrà tutto bene. Qualunque cosa deciderai io starò al tuo fianco a sostenerti. - mi sorride incoraggiante.
Anche se ancora confusa annuisco.
Lungo il tragitto non faccio che pensare all'incontro con Hotaka.
Per la prima volta passo un viaggio con Hisashi quasi totalmente in silenzio.
"Non puoi sapere cosa penso o provo per Keiko" mi tornano in mente tali parole.
Lo sguardo cade subito sulle nostre mani giunte e avvampo di botto.
Ancora non le abbiamo sciolte e questo mi piace tanto quanto mi agita.
Vorrei tener salda questa mano per sempre.
Lo desidero con tutto il cuore, però, senza accorgermene arriviamo a casa mia e Hisashi inizia a far scivolare via la sua mano.
In panico stringo di più la presa scattando a guardarlo implorante.
- Keiko, ci vediamo domani, ok? - mi sorride pensando al solito, ma non è solo quello.
Il cuore batte come un martello e alzandomi un po' sulle punte - Hisashi.. - sussurro avvampando.
- Sì? - mi osserva sorridendo.
Le parole escono in un soffio prima che il mio cervello possa elaborare seriamente il tutto.
- Ti amo.. -
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