Capitolo V

- E oggi si ricomincia.. che palle! - sbuffa Mari accanto a me.

- Rimpiangi le medie? - ridacchio.

- Già.. da oggi sono in seconda superiore, ma ancora non mi sono abituata del tutto.. - sospira.

- Vedrai che ci farai il callo.. io da oggi sono in terza, sono messa peggio di te, no? -

- Uhm.. già! Coi sogni come va? Continuano? - chiede curiosa.

Dalla fantomatica chiacchierata con mia mamma sono passati ben due anni.

Il giorno seguente mi portò da uno specialista in ipnosi.

Alla prima seduta non riuscì a cavare un ragno da un buco, ma già dalla seconda iniziammo a capire meglio la situazione.

- Sì, puntualmente uno il martedì e uno il venerdì. Con qualche eccezione extra di sabato o domenica. -

Dopo le prime settimane i sogni si sono regolarizzati prendendo cadenze fisse.

- Certo che ancora mi pare strano.. ricordi di una vita precedente, che figata! - si esalta la mia amica.

- Solo perché non sei tu a fare questi strani sogni! - sospiro.

Ebbene sì, ricordi di una vita passata..

Sono bastati pochi incontri per capire il mistero.

I miei sogni sono ricordi.

Avvenimenti di una vita precedente.

Ogni singola vicenda sognata è accaduta nella realtà, ma una realtà molto, molto lontana.

Quel ragazzo esiste, esisteva..

Il biondo è colui di cui ero innamorata in passato.

- Lo so, probabilmente reagirei come te se fossi nella tua stessa barca, ma è così romantico tutto questo! - saltella accanto a me.

- Cos'è romantico? Se non ci avessi fatto l'abitudine ora sarei isterica.. non ci sarebbe nulla di romantico in me! - sbuffo.

- Dai.. è romantico! La te passata era così tanto innamorata da cercare ancora oggi quel ragazzo! -

- Dai te lo dico io Mari.. è stata una cosa carina il primo anno, ma ora è solo pesante.. ricordare cose lontane e averne nostalgia, è un sentimento insolito e ancora adesso non so bene come gestirlo.. - sospiro.

- Cosa vorresti? - chiede ora più seria.

- Non lo so nemmeno io, forse.. capire il perché di tutto questo. L'ipnoterapeuta ha detto che probabilmente è dovuto ad uno shock accaduto in quella vita, ma chissà di cosa si tratta. Quando ha cercato di scoprirlo non c'è riuscito. A quanto pare la mia mente si sbloccherà solo al momento giusto. -

- Magari quel momento è vicino! - mi sorride incoraggiante.

- O magari è super lontano, per quel che ne so potrebbe anche non arrivare mai! -

- Che negativa.. non è da te! - aggrotta la fronte.

- Sono solo stanca.. - sospiro.

Per più di un anno mi sono sforzata ad essere positiva.

Appena mi svegliavo cercavo di scrivere tutto ciò che potevo del sogno appena fatto. Un disperato tentativo di trovare qualche indizio.

Ho tentato in un sacco di occasioni di disegnare il biondo.

Per quanto provassi a ricordare qualche nome mi era ed è impossibile.

Ho cercato pure di disegnare qualche luogo, ma, come per il ragazzo, appena toccavo la matita tutto sfumava.

Fallimento dopo fallimento ho perso la voglia e anche buona parte della speranza.

- Andrà tutto bene, Keiko! - mi abbraccia all'improvviso Mari.

Sorridendole ricambio - Sì.. -

Salutandola al primo piano, salgo al terzo, dove stanno tutte le terze della Naponos.

Sbuffando, già rifletto su come farò quando sarò in quinta.

Dovrebbero fare delle scale mobili.

- Keiko, siamo in terza, non è figo? - mi agguanta Umeko.

- Ogni anno la stessa storia? Cosa ti emoziona tanto? - aggrotto la fronte.

- Ci avviciniamo sempre di più alla fine! È emozionante! -

- Boh.. io sto bene così. Dopo le superiori o ci sarà l'università o il lavoro.. sta cosa mi mette ansia perciò.. no, non trovo tutto questo molto figo. - scuoto il capo.

- Ma.. terminare le superiori vuol dire essere grandi e, da grandi, ci saranno esperienze fantastiche! Trovare un lavoro che ci piace, magari andare a convivere col proprio amore, poi ci si può sposare, avere figli.. -

- Invecchiare.. andare in pensione.. morire.. già, un sacco di esperienze! - concordo ironica.

Guardandomi seria - Più invecchi più diventi acida.. -

- Sono solo realista, perché bisogna avere tutta questa fretta di crescere? Lasciamo che il tempo scorra come deve, senza fremere per arrivare al dopo subito! - sbuffo.

Non capisco proprio perché non si possa gioire della propria età.

È vero che da adolescenti non ci si sente né grandi né piccoli, in più si viene trattati come persone di mezzo.

Quando facciamo qualcosa ci danno degli adulti "Sei grande per comportarti così!", ma se cerchiamo di ragionare o discutere su qualcosa d'importante "Cosa vuoi saperne che sei ancora un bambino?!"

Davvero una cosa irritante.

Però non per questo dobbiamo accelerare i tempi.

Non sopporto quelli che cercano di affrettare le cose, spesso facendolo nel modo sbagliato.

Quanti ne ho visti e sentiti che bevevano, fumavano e facevano sesso solo perché fa grande.

Io penso che sia il contrario, chi fa così sembra solo un bambino che si finge un adulto.

Oltre al fatto che si rovinano la salute prima.
Però ognuno fa le sue scelte.

Io sto bene con i miei diciassette anni, l'alcool non mi piace, il fumo men che meno e ho intenzione di farlo solo con la persona che amo.

La persona che amo..

Il biondo fa nuovamente capolino nella mia mente e mi sfugge un sospiro.

- Tutto ok, Keiko? - mi fa tornare a lei Umeko.

- Oh, sì sì! Dicevamo? -

- Stavo dicendo.. non ho fretta di crescere, sono solo emozionata. Quest'anno potrò finalmente andare in vacanza con Duncan, prima i miei non me lo permettevano! - si esalta.

Sorridendole - Sono contenta per voi. -

- Di che parlate ragazze? - sussulto sentendo un braccio poggiarsi attorno alle spalle.

- Ciao Hotaka, cose da donne! - ridacchia Umeko osservando il braccio del ragazzo che sta ancora su di me.

Mia cugina non ha ancora abbandonato le fantasie e speranze su noi due, ma ormai non ci do più di tanto peso.

In più, da quella discussione in prima, non ha più esagerato.

Devo però ammettere che le cose sono un po' cambiate da prima.

Ora, io ed Hotaka, siamo amici che si possono davvero definire tali.

Questo ragazzo è davvero affidabile e amichevole, impossibile odiarlo e per questo abbiamo iniziato ad avere più confidenza.

I nostri interessi sono differenti, ma non è poi così noioso parlarci, a volte siamo pure usciti insieme da soli anche se per determinati motivi, mai per semplice divertimento.

Una volta, per esempio, l'ho aiutato a cercare un regalo per il compleanno di sua sorella.

Ed è proprio grazie a lei se ci siamo avvicinati, sua sorella è la ragazza di Hiroki, quella peste del mio fratellino.

Che coincidenze, eh?

- Come "cose da donne"? Non posso saperlo? - guarda contrariato entrambe.
- Come ti senti ad essere in terza? - cambia discorso mia cugina.

- Come dovrei sentirmi? Come in seconda! - sbuffa lui.

Io invece, iniziando a sentirmi a disagio a causa del braccio, scivolo via.

Ho notato col tempo che, più confidenza si ha con Hotaka, più lui diventa "amichevole".

Abbracci, strette di mano, contatti vari..

Sono tutte cose che possono starci tra amici, ma entro certi limiti.

Quella specie di abbraccio di poco fa stava andando troppo per le lunghe.

- Uffa, a quanto pare sono l'unica esaltata per questo nuovo anno! - sbuffa Umeko infastidita.

Guardando il ragazzo ridacchiamo e insieme - Sei l'unica! -

Umeko subito sorride sorniona per la nostra complicità, ma proprio non comprende che per me è lo stesso di due anni fa.

Hotaka è e rimarrà sempre solo un amico.

Al termine delle lezioni faccio per correre a casa quando - Quanta fretta, che succede? - mi blocca per un polso Hotaka.

- Ehm.. oggi i miei sono al lavoro, devo cucinare per me e quel piccolo isterico di Hiroki! - molleggio nervosa sul posto.

- Oh, quindi non hai tempo per uscire, vero? - lo vedo quasi in imbarazzo.

Che succede?

- No.. avevi bisogno di qualcosa? Manca un po' per Natale.. o vuoi prenderti in anticipo coi regali? -

- No, non pensavo al Natale. Avevo in mente semplicemente di andare a fare un giro. -

Tale risposta mi lascia un attimo interdetta.

- Ah.. e dove scusa? -

Senza uno scopo non avrei proprio idea di dove andare con lui.

- Non lo so.. è che ho notato una cosa.. usciamo sempre con un obbiettivo da raggiungere, mi piacerebbe anche solo trovarci un pomeriggio per divertirci.. -

Questo mi mette a disagio.

Molto a disagio.

Non andava bene com'era fin'ora?

Uscire solo per divertirsi sembrerebbe troppo un appuntamento.

- Uhm.. ma gli obbiettivi rendono il tutto più interessante, non mi piace girare a vuoto.. - cerco di uscire da tale situazione.

- Oh.. beh.. vero, ma.. pensaci.. potrebbe essere divertente, ora ti lascio. Hiroki avrà fame, no? - molla il mio polso.

Finalmente libera annuisco prima di fuggire come un razzo.

Troppo, troppo strano.

Io sto bene come sono stata fino ad ora.

Non voglio avvicinarmi di più ad Hotaka.

È solo un amico.

Un attimo..

Perché sono così agitata?

Che sia colpa del modo in cui mi guardava?

Del tono che ha usato? Quasi.. supplicante..
Oppure che sia per la sua strana stretta del mio polso?

O la strana sensazione che mi ha dato tutto questo?

Per la prima volta mi trovo a riflettere seriamente su di lui.

Non è che gli piaccio, vero?

Se così fosse sarebbe un grosso, grossissimo problema.

Io non provo sentimenti romantici per lui.

Non voglio farlo soffrire.

Oddio.. per favore..

Qualcuno mi dica che mi sto sbagliando.

Con l'ansia a mille arrivo a fine giornata senza arrivare a capo dei miei dubbi.

Più di una volta ho pensato di scrivergli, ma per dire cosa?

Mica posso scrivergli "Scusa, ma non è che ti piaccio? No perché.. tu per me sei solo un amico."

Così arriva la sera e ancora sto qua a pensarci.

Forse è bene se domani ci parlo.

O almeno potrei lanciare qualche frase mirata per far capire che con me non ci sarà mai nulla più dell'amicizia.

Speriamo bene..

Solo dopo essermi messa il pigiama realizzo che oggi è martedì.

Stasera sognerò di nuovo il biondo.

Chissà quale ricordo ci sarà oggi.

Ormai mi sento quasi come se fossero gli episodi della mia serie preferita.

Appena arriva il martedì e il venerdì mi emoziono all'idea di ciò che sta per accadere.

Come procederà la storia?

A cosa mi porterà tutto questo?

Ciò è l'unica cosa che non mi fa odiare il tutto, dato tutte le delusioni avute fin'ora.

Chiudendo gli occhi attendo e il sonno, dopo poco, arriva puntuale.

- Allora.. perché voi due non andate a comprare le bibite per il ritiro di domani? - ci indica il presidente del nostro club.

Domani ogni club va in montagna per un ritiro con lo scopo di far socializzare i vari club.

Ogni anno capitano sempre un sacco di bisticci tra tutti, perché c'è sempre chi si crede migliore.

Con tale ritiro la scuola spera di appianare le divergenze e far vedere che tutti sono allo stesso livello.

Per questo, in fine, tutta sta cosa sarà una sorta di gita particolare.

Il biondo fissa il presidente e poi me - Ok, andiamo Keiko? -

Annuendo usciamo con la lista della spesa, alla fine ci hanno scaricato tutti gli acquisti, non solo le bibite.

- Ci hanno presi per facchini! - sbuffo guardando la lista chilometrica.

- Come faremo a portare tutta sta roba? - strabuzzo gli occhi.

- Non sottovalutare la mia forza, cara Kei! - sorride lui mostrandomi i muscoli delle braccia.

- Anche se sei forte.. non puoi portare tutto questo! Hanno davvero esagerato! -

- Va beh.. vorrà dire che prenderemo in prestito un carrello. - sorride calmo.

- Un carrello? - lo fisso sconcertata.

- A mali estremi, estremi rimedi. - mi fa l'occhiolino.

- A proposito, con la tua amica come va? Si sta un po' risolvendo la situazione? Ormai sono due annetti che va avanti, vero? - mi chiede poco dopo.

Da quella volta in cui mi confidai mi rimase sempre accanto, ascoltandomi quando ne avevo bisogno.

È davvero un ragazzo d'oro.

Mentre io sono una stupida.

Due anni e ancora non gli ho mai chiesto d'uscire.

E nemmeno gli ho detto che mi piace.

Anche se piacere è riduttivo..

Io sono proprio andata..

- Sì, in questo ultimo periodo sta migliorando. Vedo finalmente la luce in fondo al tunnel. - gli sorrido grata.

- Ne sono felice, mi piace vederti più serena.
- ricambia il sorriso.

Arrossendo leggermente distolgo lo sguardo.

- Grazie, sei stato sempre così gentile.. mi sento un po' in colpa con te, non ho mai fatto nulla per ricambiare. - sospiro.

- Ricambiare? Mica l'ho fatto per avere qualcosa in cambio. -

- Lo so, ma.. - mi blocca prima che io continui - In verità non è vero. Volevo qualcosa in cambio. - inclina un poco il viso osservandomi pensieroso.

- Cosa? - aggrotto la fronte confusa e stupita.

- Il tuo sorriso e la tua calma! Sono davvero felice di aver aiutato almeno un pochino! - mi sorride raggiante.

Il cuore parte in quarta e prima che me ne renda conto ho le mani sulla sua maglia.

- Io non sono a posto! - lo fisso dritto negli occhi.

- Che intendi? - sorride confuso.

- Hai fatto così tanto, anche io voglio fare qualcosa per te! -

- Davvero, non ho bisogno di nulla. - accarezza i miei capelli con un dolcissimo sorriso stampato in volto.

- Per favore.. - mi escono tali parole come una supplica sussurrata.

- Beh.. ecco.. - si morde adorabilmente l'interno guancia.

- Sì? Qualunque cosa! - mi si gonfia il cuore di speranza.

Finalmente potrò fare qualcosa anch'io.

- Potresti.. no, lascia stare! - mi allontana arrossendo.

A tale reazione scatto ancora di più - No, ti prego! Davvero, qualunque cosa! -

- No, no davvero. Fingi che non abbia detto nulla. -

- Dai, per favore! Dimmi co.. - non riesco a terminare la frase perché un forte brontolio mi distrae.

È stata la sua pancia.

Il biondo avvampa e distoglie lo sguardo in completo imbarazzo.

Oh.. ho capito.

Cercando di non ridere - Ti va di andare a mangiare qualcosa? Offro io! -

Guardandomi di sottecchi - Tranquilla, va tutto bene! -

- Oh, è un vero peccato. Mi dispiace mangiare da sola, ma se proprio non vuoi.. - cerco di usare la psicologia inversa.

- Ti faccio compagnia, ma io non mangio nulla, ho dimenticato il portafogli a casa oggi. Grazie lo stesso. -

- Se vuoi ti presto i soldi. - ribatto dato che "l'offro io" non ha funzionato.

- Fa niente, tanto non ho nemmeno molta fame. - finge.

Al che mi compro, ad una bancarella, un hot dog e delle patatine.

In verità non ho fame, ho già pranzato, ma se non faccio così non raggiungerò mai il mio obbiettivo.

Il biondo mi fissa affamato mentre addento il mio cibo.

È il momento.

- Accidenti.. non ce la faccio più. Ho decisamente preso troppa roba. - sospiro falsamente.

- Davvero? Ma non hai mangiato nemmeno metà roba. -

- Ho lo stomaco piccolo.. e poi le patatine riempiono. -

- Sul serio non ce la fai più? - mi scruta.

- Sì, non è che.. ti va di finire? Ma forse ti fa schifo mangiare cibo che già ho addentato.. -

- Ma figurati, mica hai la peste! - sbuffa.

- Quindi ti va di mangiare al posto mio? - gli porgo il cibo.

- Sicura di non aver più fame? - mi guarda diffidente.

- Sicurissima, non mi va però di buttare il cibo.. -

- Beh.. allora, ok.. - e così in un batter d'occhio finisce tutto.

Dopo un attimo di silenzio sospira - Grazie Keiko.. -

- Uhm? - lo fisso confusa.

- Grazie del cibo.. - ripete leggermente in imbarazzo.

- Oh, sono io che devo ringraziare te. Non sarei proprio riuscita a finire. - sorrido allegra.

- Ti prego, mi sono accorto che l'hai fatto apposta. -

- Non capisco proprio di cosa parli. - alzandomi - Però ora è meglio se ci avviamo. Le compere non si fanno da sole. -

Voltandomi di scatto non mi rendo conto per tempo di un ciclista pazzo fuori dalla pista.

Una mano afferra il mio polso e mi tira via prima che il tipo m'investa.

E così mi trovo petto contro petto col biondo.

Alzando lo sguardo trovo i suoi occhi fissarmi preoccupati e seri.

Girando il capo di scatto - Impara ad andare in bici come si deve! È pericoloso fare così! - urla al tipo per poi tornare a me - Stai bene? -

Le sue braccia attorno a me mi trasmettono un sacco di calore.

Il cuore accelera e il rossore aumenta.

- S-Sì.. -

- Sono contento. Quel tipo è stato proprio un cretino. - mi stringe ancor di più.

Perché continua a tenermi così?

Sto per esplodere.

- Sto b-bene. Davvero. -

In imbarazzo inizio a guardare ovunque tranne che dalla sua parte.

Che situazione è questa?

Oddio!!!

Ad un certo punto vedo una coppietta avvicinarsi, la ragazza ci lancia uno sguardo per poi ridacchiare col suo ragazzo.

L'imbarazzo arriva così al massimo e, puntando le mani sulle spalle del biondo, cerco di allontanarmi un poco.

- Ehm.. siamo davanti ad un sacco di gente..  - avvampo facendogli notare il tutto.

A tali parole si schioda di scatto avvampando a sua volta - Scusa! -

- Di niente, anzi.. grazie per avermi salvata! -

- Senti Keiko.. -

- Sì..? - scatto agitata.

- No.. niente! Perché non andiamo? - mi supera sospirando.

Eh?

Che stava per dire?

"Senti Keiko.." cosa?!

Voglio la frase completa!!

- Senti.. cosa volevi dirmi poco fa? - lo afferro per un polso.

Appena si volta schiude la bocca per rispondere, ma...

Il rumore assordante della sveglia mi fa sbarrare gli occhi.

Ringhiando per il tempismo di merda spengo quel maledetto aggeggio.

Un nuovo giorno è iniziato.

♡♡♡Ohayou minna♡♡♡
Lo so che non è lunedì, ma domani non mi è possibile aggiornare quindi ho anticipato di un giorno ^^
Per il prossimo capitolo ci vediamo lunedì prossimo (=^w^=)
Spero che fino a qui la storia vi stia piacendo, grazie infinite di averla seguita fino ad ora ♡♡♡
♡♡♡Arigatou gozaimasu♡♡♡
♡♡♡Mata nee, alla prossima♡♡♡

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