Capitolo IX

- Kei.. non ti va di andare a fare un giro? - mi pungola su un braccio Mari.

Stringendo le gambe al petto guardo il vuoto.

- Ok.. ti va allora di guardare un anime? -

La mia povera amica non riceve ancora risposta.

- Lo vuoi un dolce? È al cioccolato. Il cioccolato tira su il morale. - mi piazza sotto il naso dei pasticcini.

Affondando la testa tra le ginocchia mi parte un singulto.

- Keiko.. sono due giorni che stai così.. non vuoi provare a parlarne un po'? - sospira la bionda.

Dopo il sogno del funerale sono andata in crisi.

Ho raccontato a spanne il tutto solo a mamma e a Mari.

Per il resto sono rimasta a vegetare in camera, in questi due giorni non sono nemmeno andata a scuola.

Il sogno oltre ad essere stato uno shock è pure arrivato fuori dalla regolarità solita.

Giusto per rendere ogni cosa più improvvisa e dolorosa.

- Kei.. è sabato.. oggi e domani non hai scuola, ma lunedì non potrai stare a casa ancora.. so che non è facile, ma.. parlarne non può farti star un pochino meglio? -

Alzando lo sguardo la osservo, gli occhi colmi di lacrime me la mostrano sfocata, ma riesco ad intravedere l'espressione sofferente.

Lo so cos'ha.

Non sa come aiutarmi e le fa male vedermi così.

Il problema è che non so nemmeno io come fare per superare tutto questo.

Come ha fatto a farlo la me passata?

Tornando con la testa nascosta inizio a fare dei respiri profondi per calmare le lacrime.

Un altro sospiro sfugge alla bionda.

- Ok.. -

Subito dopo la sento allungarsi verso il comodino - E questi disegni cosa sono? -

Ho capito di cosa parla.

Dei disegni della chiesa.

Quella chiesa.

- Non sarà mica la chiesa di cui mi hai parlato? Quella del.. ecco.. -

Senza alzare il capo annuisco.

- Keiko! Sei riuscita a disegnare qualcosa! Prima non era così, no? Non dicevi che non riuscivi a disegnare nemmeno i luoghi?! - scatta stranamente.. esaltata?

Che c'è di così fantastico?

- Bello riuscire a disegnare solo il posto che più hai odiato.. - commento con voce roca.

- No.. cioè sì, ma.. non trovi strano tutto questo? -

- Tutto, fin da quando è iniziata sta storia, è stato strano.. - borbotto.

- Vero, ma non mi riferivo a questo. Perché tra tutti i luoghi sognati sei riuscita a disegnare solo questa chiesa? -

- Forse perché è il luogo che più mi ha segnata? - sbuffo.

A cosa sta pensando?

- E se invece ci fosse un altro motivo? -

- Del tipo? Mari.. voglio solo dimenticare tutto questo.. vorrei metterci una pietra sopra.. -

- Ma.. -

- No, non voglio più parlarne. Voglio solo tornare alla mia vita. Quella che avevo prima di tutto questo. -

La mia amica subito si alza dal letto e alzando il capo la vedo prendere il mio blocco.

Arrivata alla scrivania accende il computer.

- Io non sono d'accordo. Perché fare tutti questi sogni se non c'era uno scopo preciso? -

- Forse solo perché ho una mente masochista? - sospiro.

- Non credo. Ricordi cosa ti ha detto l'ipnoterapeuta? - chiede mentre armeggia col mio PC e la stampante.

- Cosa di preciso? Mi ha detto tante cose. - sbuffo.

- Non aveva detto che avresti fatto passi avanti al momento giusto? -

- Il momento giusto non è mai arrivato.. e ora non ci saranno più sogni.. - serro i denti con una sensazione tremendamente amara nel cuore.

- E se la chiesa fosse il tassello per sbloccare il tutto? Forse dopo troveremo la soluzione a tutto questo mistero. -

- Come può esserlo? E poi.. cosa stai facendo col computer? - sospiro.

- Una ricerca. - prendendo il mio blocco la vedo inserire il disegno della chiesa nello scanner.

Al che mi balena la risposta - Stai cercando la chiesa? - scatto agitata.

- Esatto. -

Alzandomi - Non voglio! Non devi! -

- Troppo tardi. La ricerca è già avviata. - si volta osservandomi con uno strano sorriso.

Serrando i pugni - Perché lo fai? Come può la chiesa aiutarmi in tutto questo? E poi davvero credi di riuscire a trovarla? - nemmeno il tempo di porgere l'ultima domanda che - Kei, l'ha trovata! -

Non voglio saperne più nulla.

Voltandomi - Non mi importa. -

- Ma.. Keiko! Ho trovato la chiesa. Esiste davvero. -

- E con questo? Magari è solo una vecchia foto. Chi ti dice che ora non sia solo macerie? E anche se così non fosse di certo è dall'altra parte del mondo. In più non mi interessa.. -

- No, esiste tutt'oggi. E non è affatto lontana, anzi! È in un paese qui vicino. In corriera ci arriviamo in nemmeno venti minuti. È più vicina di scuola! - scatta esaltata.

A tali parole sussulto.

È così vicina?

Proprio il luogo che più odio?

- Keiko.. perché non ci andiamo? - mi afferra per un polso voltandomi.

- Perché dovrei andare proprio lì? -

- Non trovi che ci sia qualcosa sotto? Quella chiesa è lì da più di mille anni. È una delle poche ancora in piedi. Non è strano che proprio quella sia ancora integra? -

Uno strano formicolio invade il mio corpo.

Perché mi sento attratta da tutto questo?

Il mio sguardo si inchioda al PC aperto sulla pagina della chiesa.

Le parole di Mari iniziano a muovere qualcosa dentro di me.

Che sia.. speranza?

Ma speranza di cosa?

Quello è il luogo dove la me passata l'ha persa.

Però.. se Mari avesse ragione?

Se la chiesa fosse ciò che mi serve per sbloccarmi?

Sbloccare cosa?

I sogni ormai sono terminati.

Al massimo posso sperare di poter chiudere definitivamente tutto.

Già così non è male.

Io voglio chiudere.

Ne ho bisogno.

Non posso proseguire in questo stato o impazzirò.

- Kei.. immagino che sia difficile, ma.. non è meglio di niente? A star qui a piangere e basta non cambierà nulla. Non posso dire se arrivate alla chiesa troveremo davvero qualcosa, ma vuoi chiudere questa piccola occasione? -

Una fitta mi trafigge il cuore.

Già col biondo ho perso un'occasione per paura.

Non commetterò lo stesso errore ancora.

Non stavolta.

Anche se spaventata come non mai - Ok.. ma ormai è tardi. Ci andiamo domani? -

Mari mi abbraccia sorridendo - Certo. -

E così, il giorno dopo, ci troviamo davvero dentro alla corriera che ci porterà al paese della chiesa.

- Sei nervosa? - mi chiede Mari.

- Non lo so.. ho un mix esplosivo dentro di me. Agitata, ansiosa, nervosa, spaventata, rabbiosa, triste.. potrei scoppiare da un momento all'altro. -

- Anche se non l'hai detto so che sei pure un po' speranzosa. Spero davvero che troveremo le risposte che abbiamo cercato fino ad ora. -

- Boh.. cerco di non sperarci troppo. Ci sto già abbastanza male così. - sospiro.

Arrivate alla chiesa inizio a tremare pesantemente.

- Te la senti di entrare? - mi tiene una mano sulla spalla.

- Non lo so.. - inizio a respirare a fatica.

- Se vuoi possiamo aspettare un po'. Non è obbligatorio fare tutto subito. È presto, sono solo le dieci. - cerca di calmarmi.

Scuotendo il capo - No.. voglio entrare ora.

Prima facciamo sta cosa prima potrò chiudere. -

- Sei sicura? -

- No, ma.. sì. - sospiro.

- Ok.. ricorda che ce ne possiamo andare quando vuoi. Non fare nulla in più di ciò che puoi reggere. -

- Sì, tranquilla Mari. - le sorrido appena.

L'attimo dopo varchiamo la soglia della chiesa.

Guardandomi intorno riconosco ogni singolo pezzo, decoro, vetrata del posto.

È fin troppo impressa nella mia testa.

Fosse solo questo potrei farcela, ma..

I sentimenti del sogno tornano ad investirmi.

Il cuore inizia a pulsare come un pazzo.

Le gambe si fanno pesanti come il mio respiro.

Cominciando ad ansimare - U-Usciamo.. v-voglio uscire.. -

Subito Mari mi accompagna fuori.

Stringendo le mani al petto mi siedo sui gradini della chiesa.

Chiudendomi su me stessa ricomincio a piangere.

È stata una pessima idea.

Cosa mi è venuto in mente?

Mari cerca invano di calmarmi, sono troppo scossa anche solo per sentire davvero ciò che mi sta dicendo.

Ad un certo punto sento una voce maschile accanto a noi - Ehm.. scusate.. -

- Avete bisogno di aiuto? - chiede un altro ragazzo.

Al suono di quella voce le lacrime iniziano a scemare.

Perché mi pare una voce familiare?

- Ehm.. tranquilli, la mia amica si sente solo poco bene. Nulla di grave però, potete pure andare. - cerca di farli allontanare.

Probabilmente vuole che io stia tranquilla finché non mi passa almeno un po'.

- Sicura? Se vuoi chiamiamo qualcuno. - insiste il secondo ragazzo.

La mia mente si concentra ancora di più su quella voce.

I due anni precedenti tornano a far capolino e sbarrando gli occhi alzo la testa.

Di fronte a me trovo i due occhi verdi che ho cercato per così tanto tempo.

Anche il biondo davanti a me sgrana gli occhi.

E ora nulla più è sfocato.

Nemmeno nella mia testa.

Neanche nei miei ricordi.

Ora, chiaro come il sole, mi esce dalle labbra il suo nome.

- Hisashi.. - sussurro flebilmente tra le lacrime.

Lui, altrettanto incredulo, mi guarda - Keiko.. -

♡♡♡Ohayou minna♡♡♡
Eccoci finalmente ai capitoli tanto promessi e pure con un giorno in anticipo rispetto le mie previsioni ♡♡♡
Spero molto di avervi fatto cosa gradita a pubblicarveli entrambi oggi. Mi spiace solo di farvi attendere, per il prossimo, fino all'8 gennaio. So che è molto tempo.. ^^"
Purtroppo mi è davvero difficile riuscire ad aggiornare in questo periodo. Sia perché voglio passare del tempo con la famiglia mia e quella del mio ragazzo, sia perché comunque il lavoro c'è lo stesso. Vi chiedo gentilmente di essere comprensivi, faccio sempre il possibile perché so, da lettrice, quanto è irritante aspettare.
Grazie di cuore per tutto, vi adoro ♡♡♡
♡♡♡Arigatou gozaimasu♡♡♡
☆☆☆Auguri di Buone Feste☆☆☆
♡♡♡Mata nee, alla prossima♡♡♡

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