Capitolo II
Allora.. allora..
In che classe era la professoressa?
Devo portarle il resoconto mensile del club..
Mentre giro, cercando di ricordare, sussulto sentendo una mano poggiarsi sulla mia spalla.
- Che ci fai qui? - brontola il prof di diritto.
Quell'uomo ha sempre qualcosa da ridire per questo cerco di stargli lontana il più possibile.
- Ehm.. sto cercando la professoressa responsabile del mio club.. le devo consegnare il resoconto mensile! -
- Davvero? Non stai bighellonando per saltare le lezioni? -
Ma quali lezioni?
Sono finite da più di un'ora..
Oh.. forse si riferisce ai corsi di recupero, se non sbaglio si tengono questa settimana.
- No, non lo farei mai.. -
- Dammi il tuo nome e il libretto! - allunga una mano guardandomi male.
- Veramente.. non ce l'ho con me.. - mi mordo il labbro.
Mica mi porto il libretto sempre dietro.
L'ho lasciato nella cartella, nella classe del club.
- Tutte scuse! Dammi il libretto! - mi afferra saldamente un braccio.
La cattiveria nel suo sguardo mi spaventa e rimango a fissarlo tremante.
- Kei? Ancora qui? - sento una voce a me incredibilmente familiare.
Voltandomi vedo il biondo intento a raggiungerci.
- Hai portato il resoconto alla prof? - mi osserva curioso e poi - Oh, buongiorno prof! - saluta l'uomo come se l'avesse visto solo ora.
Il professore allenta la presa su di me.
- Che resoconto? - chiede diffidente.
- Quello mensile, ogni club lo deve fare e consegnare la prima settimana del mese! Non fanno così anche i membri del club di giornalismo? - ribatte lui con nonchalance.
- Ah già.. me l'hanno consegnato tre giorni fa.. - ricorda i membri del club di cui è responsabile.
- Kei, andiamo? Quando non ti ho vista arrivare ho pensato ti fosse successo qualcosa! - poggia un braccio intorno alle mie spalle portandomi più vicina a lui e, soprattutto, distante dal prof pazzo.
- C-Certo! - scatto agitata.
- Aveva bisogno di qualcosa prof? O possiamo andare? - chiede sorridente.
L'insegnante serrando i denti annuisce - Andate pure! -
L'attimo dopo scappo via col biondo.
Lungo il tragitto - Grazie mille, ero davvero in difficoltà! Quell'uomo mi terrorizza! -
- Figurati, grazie a te! - ridacchia.
Subito non comprendo, ma l'istante dopo ricordo - Oh! Tu non dovresti essere ai corsi di recupero? -
- Già, ma non ne potevo più! - sorride facendo la linguaccia.
Istintivamente scoppio a ridere.
Questo ragazzo è davvero particolare.
- Sai una cosa? - si blocca subito dopo.
Curiosa inclino il capo - Cosa? -
- Sei davvero carina quando ridi! - sorride a tradimento.
Il cuore mi si blocca solo per ripartire come un razzo.
Il rossore prende possesso di me insieme al caldo.
- Beh.. anche quando t'imbarazzi mica scherzi! Ora scusa, ma è meglio che io torni in classe o penseranno che sto male. Tecnicamente dovrei essere al bagno. - aggiunge ridacchiando.
E così lo vedo correre via mentre mi lascia col cuore in gola.
Quel ragazzo è davvero un infame.
Questi sono attacchi a tradimento.. anzi.. tradimento è dire poco!
Sussultando sbarro gli occhi.
Il suono assordante della sveglia mi perfora i timpani mentre il cuore batte ancora a mille.
Respirando affannosamente mi metto a sedere spegnendo quel maledetto apparecchio urlante.
Portando una mano alla gola inizio a far respiri profondi fino a calmarmi.
Perché?
Perché di nuovo?
Dopo il primo giorno di scuola non l'avevo più sognato.
Un paio di giorni ed era diventato solo un lontano ricordo.
Invece oggi.. l'ho sognato di nuovo.
Davvero.. perché?
Che ho fatto di male?
Volevo solo passare pacificamente la mia vita da liceale.
Sospirando mi alzo e, come al solito, mi preparo.
- Che faccia scura, sei pure più brutta del solito! - mi fissano curiosi gli occhietti blu, uguali ai miei, del mio fratellino rompi scatole.
Questa piccola peste, di tredici anni, è la mia versione maschile quanto ad aspetto, moro dagli occhi blu, ma totalmente diverso come carattere.
Quando fa così è davvero fastidioso e, considerando il mio umore attuale, lo è ancor di più.
Linciandolo con lo sguardo - Taci marmocchio! -
- Ehi! È mattina per tutti, ma qui si esagera! - fa spallucce rimettendosi a mangiare.
Ignorandolo faccio colazione in fretta prima di avviarmi.
- Accidenti! Che succede Kei? - chiede subito Mari appena mi vede.
- Ti prego, non voglio parlarne.. - sospiro avviandomi di fretta.
- Perché corri? Non siamo in ritardo! - mi affianca.
- Voglio arrivare a scuola il prima possibile! -
- Hai un compito? Devi ripassare all'ultimo? -
- No.. voglio solo arrivare a scuola! -
- Che hai? Sei incredibilmente scocciata! Hiroki ha combinato qualcosa? -
- No.. cioè sì.. uhm.. non proprio.. -
- Non ci sto capendo nulla! Sì o no? -
- No, ha solo aumentato il mio malumore.. - sospiro.
- Malumore causato da cosa? -
- Senti.. sul serio, non me la sento di parlarne ora! -
Dirlo ad alta voce mi sembra più ridicolo del fatto di essermi innervosita tanto per un sogno.
Se glielo raccontassi sarebbe come dare più rilevanza a tutto. E non è certo ciò che voglio.
Io voglio solo dimenticare.
Voglio che, quello di oggi, sia l'ultimo sogno su quel tizio.
Seriamente.. perché mi agito così tanto?
Non dovrei semplicemente riderci su?
È un sogno, la mia testa sta scherzando con me.
Crea un possibile ragazzo ideale per me così da farmi comprendere meglio il mondo che tanto ritenevo misterioso.
Non dovrei ringraziare il mio cervello burlone?
Di certo, in questa settimana, mi sono sentita molto più vicina a quel mondo.
- Keikooo!! Buongiorno! - non faccio in tempo a varcare la porta della classe che Umeko mi salta al collo.
- Buongiorno.. - rispondo piatta.
- Va tutto bene? Mi sembri un po' giù! - si stacca da me.
- Sarà la scuola.. abituarsi di nuovo a questi ritmi.. - cerco di sviare.
- Oh, capisco! Anch'io mi devo riprendere! Perché non stacchiamo un po' uscendo di nuovo? Ci siamo divertiti la settimana scorsa, vero? -
No.. ti prego..
Non pure questo.
Di nuovo?
- Scusa Ume.. proprio non me la sento. Credo che tornerò subito a casa appena terminano le lezioni. -
- Eh?? Ma per rinvigorirti non c'è niente di meglio di un'uscita! -
- Davvero, mi spiace.. io.. - non riesco a terminare che si volta verso Hotaka - Hotaka, vieni qui! Prova tu a convincere Keiko! Dice di essere troppo stanca per uscire questo pomeriggio! -
Ma che cazz..?!
Perché fare questo?
Da quando è così insistente?
E perché proprio oggi?
Non ho voglia di sopportare pure questo.
Hotaka si avvicina curioso - Stanca? È solo la prima settimana! - sorride divertito.
- Mi stanco facilmente.. - ribatto infastidita.
- Vedrai che uscendo ti riprendi! Questa è solo stanchezza mentale, gli amici aiutano! - cerca di convincermi.
- Concordo! Dai.. hanno aperto una nuova pasticceria, volevo provarla! - trilla allegra Umeko.
- No.. proprio non.. - Hotaka mi blocca - Provaci, al limite torni a casa prima, no? -
Che fastidio.
Odio quando cercano di impormi le cose.
Però, anche così, non voglio essere maleducata.
A denti stretti - Non contate in una gran partecipazione! -
- Siiii!!! Ok, affare fatto! - saltella sul posto Umeko.
- Brava Keiko! - Hotaka mi batte una mano sulla spalla.
E così mi ritrovo di nuovo in mezzo ad un'uscita a quattro.
Come annunciato finisco per essere praticamente asociale.
Più gli altri cercano di parlarmi meno rispondo.
Nella testa ogni tanto mi rimbomba la voce del biondo irritandomi sempre di più.
Al che crollo e decido di tornare a casa - Ragazzi.. davvero mi dispiace, ma non sto molto bene.. vorrei tornare a casa.. -
- Oh, vedo che non stai un granché.. non è che ti stai ammalando? - Umeko mi poggia una mano sulla fronte.
- No.. ho solo dormito davvero male.. tranquilla. Voi però andate pure dove volete, io torno a casa a riposare. Domani sarò come nuova. - le sorrido.
- Ok.. uhm.. - mi studia in modo strano.
- Che c'è? -
- Hotaka! - si volta di scatto verso il castano.
- Sì? - la fissa lui confuso.
- Perché non accompagni Keiko a casa? Anche se non è malata è comunque fuori forma.. sono preoccupata a lasciarla tornare sola! -
- Eh? No..! Non voglio disturbare! - scatto agitata.
So cosa sta cercando di fare.
- Oh, ma non è nessun disturbo! - mi sorride Hotaka.
- Davvero.. non preoccuparti.. posso.. - il castano non mi lascia proseguire - Davvero lo dico io! Mi sentirei in colpa se poi lungo la strada ti sentissi male! -
- Sono solo stanca.. - sospiro.
- No, non se ne parla! Potresti finire sotto ad una macchina! Lasciati accompagnare! - mi rimprovera Umeko.
Neanche a dirlo vincono loro e mi trovo così a camminare sola col castano.
Passo dopo passo sento il silenzio diventare sempre più pesante ed imbarazzante.
Io non ho molta voglia di dialogare, ma così mi sento molto a disagio.
Ad un certo punto - Mi raccomando, moderiamoci o ci arresteranno per schiamazzi! - salta fuori Hotaka.
Una risata sbuffata mi scappa - Già.. -
Il ragazzo si blocca un attimo - Sai una cosa? - chiede con uno strano sguardo.
A quelle tre parole mi irrigidisco di botto.
Il sogno mi torna in mente e la voce del biondo risuona chiara.
"Sei davvero carina quando ridi!"
Serrando i denti guardo Hotaka - Cosa? -
- Prima che tu ridessi pensavo ce l'avessi con me! Sono contento di notare che mi sbagliavo! -
Quella frase mi stupisce al punto da eclissare momentaneamente il ricordo fastidioso.
- Non ce l'ho affatto con te! - scatto subito.
- Meno male! È da un po' che penso ad una cosa.. - si fa stranamente serio.
- Sì..? -
- Non è che ti infastidisce uscire con me? Sbaglierò, ma non mi sembri molto entusiasta quando andiamo in giro! Ti ho fatto qualcosa? -
- Oh.. scusami.. - scattano i sensi di colpa.
Non volevo dare questa impressione.
- Io non ce l'ho per nulla con te e non mi hai fatto niente! È solo che.. mi sento un pochino a disagio.. - mi mordo il labbro in imbarazzo.
- Per quale motivo? -
- Ecco.. uscire con una coppia di fidanzati.. anche se sono contenta di stare con Umeko mi sento comunque fuori posto.. trovo che mia cugina dovrebbe uscire con un'altra coppia.. e se vuole andare in giro con noi dovremo almeno essere di più! Loro sono molto carini, ma.. -
- Oh.. è questo? -
- Sì, solo questo! Io e te siamo appena amici, penso che anche tu trovi la situazione un po' strana.. cioè.. io non ho nulla contro di te, ma ci conosciamo così poco che non ci possiamo considerare nemmeno amici con la A maiuscola.. per questo non so molto di cosa parlare e in queste uscite mi sento inevitabilmente così! -
- Capisco.. - risponde con uno strano tono.
- Certo è che.. potremmo sempre conoscerci meglio, no? Non per Umeko o Duncan, ma solo per diventare amici e non "appena amici".. -
- Oh.. sì beh.. non ho nulla contro questo.. - ribatto stupita e stranita.
Che svolta strana.
- Perfetto! Dato che abbiamo deciso di conoscerci meglio perché non iniziamo ora? -
- Ehm.. ok..? -
- Per quale motivo hai dormito così male? - parte subito.
E così m'irrigidisco di nuovo.
Tra tutto.. perché questo?
- Niente di che, sul serio! -
- Dai.. è per un brutto sogno? Ne vuoi parlare? Si dice che a raccontare i sogni si annulli la possibilità di avverarli! -
A quelle parole sento stranamente una fitta al cuore.
È come quasi se temessi la cosa.
Perché?
Se voglio eliminare tutto questo perché mi fa agitare un discorso del genere?
Dovrei esserne contenta e confessare ogni cosa.
Invece..
- No.. non era proprio un incubo.. comunque.. casa mia è dietro l'angolo! Proseguo pure da sola, grazie di avermi accompagnata, ci vediamo a scuola! - e senza lasciarlo ribattere inizio a correre.
Col fiatone sbatto la porta alle mie spalle.
- Bentornata Keiko, passata la luna? - mi scruta Hiroki.
Alzando lo sguardo lo fisso vuota - Ciao, vado in camera.. per favore dì a mamma che non mi sento bene! -
- Oh.. ok! -
Poco dopo mi getto sul letto e afferrando il cuscino ci urlo dentro.
Non mi piace tutto questo.
Odio questo groviglio di emozioni che si scatenano ogni volta che penso a quel biondo.
Mi viene da piangere.
Mi sento triste e nostalgica. E nemmeno so il perché.
Eppure c'è anche dell'altro.
Un qualcosa che mi ricorda molto l'amore.
Quello di cui i libri narrano.
Quello di cui ho sentito tanto parlare dalla TV, dalle mie amiche, dalle canzoni..
Quello che io non ho mai conosciuto.
No.. quello che dovrei non conoscere..
Allora.. perché, in realtà, mi sembra quasi di averlo sempre saputo?
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