Capitolo 1

Pov Strawberry

Era una calda giornata di agosto. Faceva molto caldo. Erano le 7 del mattino e dovevo sbrigarmi ad alzarmi dal mio morbido letto e cominciare a vestirmi per andare al bar con le mie amiche e, subito dopo, partire per andare al lavoro. Non avevo dormito molto bene. Da quando ho memoria, faccio spesso degli strani sogni che a volte, per la maggior parte, andavano ad interferire con la mia vita privata e lavorativa. 

Che maleducata! Non mi sono ancora presentata come si deve. Mi chiamo Eleonora e lavoro come barista. Un lavoro che a mio avviso detestavo. Mi vesto più veloce che posso in modo da non incappare nelle strigliate di una delle mie migliori amiche. Paola, è la 'mamma' del gruppo infatti io, che sono la ritardataria, vengo sempre ripresa da lei.

Scendo velocemente le scale del mio appartamento e mi ritrovo tutte e quattro le mie amiche: Paola, Valentina, Alyssia e infine Sara. Paola ovviamente, fu la prima a parlare: -Finalmente ti sei decisa a scendere!! Siamo qua da una buona mezz'ora!- 

-Mi dispiace Paola! Ho passato la notte in bianco..-

In quel momento, intervenne Alyssia.

-Ancora quei sogni? Dovresti farti vedere o quanto meno cercare qualcuno che interpreti questi sogni.-

Non risposi. Lei sapeva perfettamente che tipo di sogni erano ma non volevo fare preoccupare le altre per nulla.

-Ragazze, io alle 9 devo attaccare in bar...Io direi di andare a farci una bella colazione.-


Pov Kisshu

Mi sveglio dopo un'intera nottata di sesso, puttane e alcool. Mi tolgo di dosso la tipa bionda che mi stava appiccicata durante la notte. Guardo la tipa mentre mi accendo una sigaretta. La tipa si sveglia e mi guarda mordendosi le labbra ancora con del rossetto sbavato di ieri notte. 

-Ci possiamo vedere anche stasera?-

Io mi avvicino a lei con la sigaretta in bocca. Le sorrido per poi dirle: - Non me ne faccio niente di una sgualdrina come te. Vattene!-

La donna si riveste e se ne va indignata. Esattamente come fanno tutte. Tutte tranne una. All'improvviso sento bussare alla porta della mia stanza. Era mio fratello Francesco.

-Perchè mi rompi le palle Fra?-

Nella mia stanza, entra un ragazzo alto e riccioluto, vestito elegante. Lui va in università mentre io mi spacco il culo in uno squallido bar di paese.

-Buongiorno anche a te Daniel...Ehm...Tralasciando la parte di una donna semi nuda che scendeva le scale di casa nostra, pensavo ci tenessi a sapere che 'lei' attacca stamattina alle 9.-

Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva. 'Lei'. Era la mia fottuta ossessione. L'avevo incrociata qualche volta quando ci scambiavamo i turni. Lei si che era una cazzo di donna da sbattersi come si deve. Mi mordo il labbro solo al pensiero di poter vedere le sue gambe muoversi agilmente mentre serve i clienti.

-A-ehm...Terra chiama Daniel?-

Mi ridestai da certi pensieri.

-Devo vestirmi e correre in bar..ho delle faccende da sistemare.-

-Oh si certo corri pure dalla tua dama..ma ti consiglierei di cambiare l'aria dentro questa stanza. C'è puzza di alcool e di altro..Ci vediamo stasera dopo i miei studi.-

-Certo verginello, ci vediamo stasera.-

Mi vesto di corsa con le prime cose pulite che trovo in camera per poi scendere, prendere la macchina e partire verso il paese. Arrivai a destinazione ma lei non c'era ancora. C'era ancora la nostra collega Jennifer che stava impazzendo da sola. La Jennifer mi notò quasi subito. 

-Oh! Ma guarda chi ha portato Lucifero in persona!-

Risi. Io e Jennifer ci intendevamo alla perfezione. Mi avvicinai a passo felpato dietro al bancone mentre la bionda stava facendo due caffè.

-Scordatelo, Dani.-

-Cosa?-

-Non ti darò il numero della Ele solo perchè te la vuoi scopare. Piuttosto inizia a fare il gentiluomo e offrimi una sigaretta.-

Alzai gli occhi al cielo, seccato. Presi dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di Chesterfield.

-Tienilo almeno cosi magari ti calmi.-

-Oh io sono molto calma. E' la tua dolce metà che non arriva mai prima delle 8:50. E io come al solito mi ritrovo nella merda con i clienti.-

Non era colpa di Eleonora se eravamo sempre nella merda con i clienti. Il locale in cui lavoravamo era sempre stato molto caotico ma allo stesso tempo molto disorganizzato e i clienti di certo, non davano un minimo di aiuto anzi. Mi diressi verso l'uscita del locale finchè non sentii la sua bellissima voce.

-ECCOMI JENNY CI SONO!!-

Era così sexy. Era estate e faceva caldo e lei era venuta con dei pantaloncini corti e un top che sembrava più un reggiseno che una canotta. C'erano alcuni clienti che l'avevano già adocchiata. 

-Ma buongiorno creatura celestiale!-

Lei rispondeva sempre in modo dolce ed educato.

-Buongiorno a voi. Spero stiate passando una deliziosa mattinata.-

Nel correre a volte la 'canotta' si scostava un pò facendo intravedere la forma del seno. Il cavallo dei pantaloni cominciava a essere un pò troppo stretto per i miei gusti. Mi avvicinai esattamente come farebbe un normale cliente. Lei mi notò e camminò lentamente verso di m.

-Ciao Daniel...posso farti qualcosa?-

"Oh si! Ho una serie di cose che potresti farmi..."

-Si...vorrei un caffè e..-

La afferrai violentemente per il polso guardandola negli occhi. Lei sobbalzò ma non si tirò indietro.

-...mi raccomando lo voglio bello caldo.-

Lei mi sorrise dolcemente e disse: -Ma certo.-


Pov Eleonora

Daniel sembrava cosi strano..Forse era una mia impressione. Daniel ha un qualcosa che mi attira a lui ma ancora non capisco cosa possa essere. Gli faccio il caffè per poi andare in magazzino a sistemare un pò di merce. Mi sentivo osservata mentre smistavo i vari succhi di frutta nello scaffale.

-Ele...vuoi una mano?-

Era Daniel. 

-E-ehi..no non ti preoccupare ce la posso fare anche da sola. Inoltre non dovresti stare qua dietro con me mentre la titolare non è presente. Potresti finire nei guai.-

Lui mi sorrise. Ma era un sorriso strano. 

-C'è qualcosa che non va Ele? Ti sento un pò a disagio.-

Un errore mi fece guardare verso il basso e i mii occhi caddero sui suoi pantaloni.

-Se non è un problema io tornerei al mio lavoro.-

Mi voltai.  Fu la svista peggiore che potessi mai fare. Dani si buttò su di me e mi bloccò i polsi sopra la testa facendomi cadere la scatola vuota che avevo in mano. 

-Non...non hai idea di quanto tu mi faccia eccitare, Ele.-

E adesso? Cosa avrei potuto fare? 






Spazio autrice: Premetto che questo è il primo capitolo l storia comincerà a prendere forma verso i prossimi capitoli fatemi sapere se questa storia vi piace o meno e lasciatemi qualche commento. Al prossimo capitolo. Bacioniiiiii




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