12. LA COMUNITÀ
Entrai a fare parte della comunità di Remus non appena rientrato da Hogwarts, subito dopo aver preso il diploma.
Con Martin era finita malissimo, aveva cercato in tutti i modi di trattenermi a Londra, di non farmi partire e raggiungere mio fratello. Alla fine avevo sbottato e l'avevo lasciato dopo una violentissima litigata.
Non appena scesi dal treno, Remus era in piedi sul binario e mi strinse in un abbraccio stritola ossa.
"Che bello rivederti!" Mi disse mentre si allontanava. "Sirius ti sta aspettando. Purtroppo non è potuto venire, ha una pancia enorme e il medimago gli ha consigliato riposo assoluto." Mi disse il licantropo mentre uscivano dalla stazione e venni accolto da un bellissimo acquazzone.
"Merda" borbottai mentre alzavo gli occhi verso il cielo e Remus sollevava un ombrello sulla mia testa.
"Benvenuto a Redwoods, la cittadina più umida e bagnata del mondo" disse Remus prima di accompagnarmi in un vicolo e materializzarci davanti all'ingresso della sua comunità.
"Sirius non mi ha detto che è umida e bagnata! Io odio le cose umide e bagnate, cazzo! Adesso i miei capelli diventeranno orribili!" Dissi portandomi le mani alla testa.
"Vedrai che ti troverai bene. Stai meglio?" Mi chiese ed io alzai lo sguardo su di lui.
"In che senso?" Chiesi.
"Per il tuo ragazzo, Sirius mi ha detto che vi siete lasciati..."
"Ah, beh, non eravamo tecnicamente fidanzati, non per me. Uscivano insieme e studiavamo. Non volevo una storia seria apposta, perché sapevo che sarei venuto a vivere qui, invece lui voleva convivere a Londra, così io avrei studiato per diventare medimago e lui sarebbe entrato in Accademia Auror. Ma non ho nemmeno diciotto anni! Penso che in questi due anni siano successe troppe cose, voglio vivermi la mia vita tranquillo, senza pensare alle relazioni. Ogni volta che incontro un ragazzo mi succede sempre qualcosa di brutto!" Dissi e Remus mi posò un braccio sulle spalle.
"Lo so e hai ragione. Qui sei libero di fare quello che vuoi. Quindi... Vuoi diventare Medimago? Abbiamo un'ottima università qui. I medimaghi che si occupano di tuo fratello si sono tutti laureati qui. È una delle migliori..."
Guardai Remus.
"Non ho detto che voglio diventare medimago, ci stavo pensando. Non voglio pressioni, voglio vivere tranquillo, per favore. Ho già troppe persone che mi dicono cosa devo fare e cosa non devo fare..."
"Ok. Allora ti dico cosa voglio fare io: chiedere a Sirius di sposarmi."
Mi bloccai al centro della strada.
"Sei scemo? Non hai nemmeno vent'anni! Già state correndo troppo per i miei gusti..." Dissi io.
"Ormai io e Sirius siamo già una famiglia, il matrimonio è solo una formalità" disse.
"Continuo a pensare che voi siate due pazzi. Però non capisco se mi stai chiedendo la mano di mio fratello o meno. Vuoi la mia approvazione?" Chiesi.
Remus sospirò.
"No, volevo solo metterti al corrente e che oggi pomeriggio Sirius ha una visita dal medimago ed io non posso andarci perché ho delle cose da risolvere in centro per la comunità..." Disse Remus ed io lo guardai.
"Cosa può esserci di così importante che non puoi esserci alla visita? È tuo figlio, non il mio"
"È tuo nipote" disse Remus ed io alzai gli occhi al cielo.
"È tuo figlio, è sempre la tua priorità"
"E dai, è un modo per fare restare da soli tu e Sirius, avrete un sacco di cose di cui parlare. Sirius è preoccupato per te..."
"Per quale diavolo di motivo?" Chiesi io confuso.
"Beh, per esserti lasciato con Martin. Quando glielo hai detto c'è rimasto male..."
"E perché mai? Io non volevo continuare la storia... Dovevo trasferirmi qui e lui doveva restare a Londra. Siamo uno dalla parte opposta della Gran Bretagna. Stare insieme per cosa? Vederci una volta, per due giorni, in un anno? No, grazie. Non fa per me" dissi io, sbuffando.
"Non devi giustificarti con me o altro, parlane con Sirius. Da quando aspetta il bambino è diventato apprensivo ed emotivo da morire. Oggi starete insieme comunque, non voglio sentirti protestare..."
Sospirai, sconfitto.
🐍🦁
Sirius quando mi vide mi venne incontro e mi abbracciò con forza, tra di noi una pancia gigante.
"Cazzo, sei enorme!" Dissi io con gli occhi sbarrati.
Il viso di Sirius mutò di colpo e si portò una mano sulla pancia.
"Dici che sono troppo grosso? Vedi? Allora ho ragione! Remus e il mio medimago dicono che non sono troppo grande per essere di sei mesi! Ma tu hai detto che mi vedi enorme quindi ho ragione!"
Guardai mio fratello e quando lo vidi sull'orlo delle lacrime, compresi quello che Remus mi aveva detto.
Non feci mai più alcun riferimento alla sua pancia o al fatto che avesse guadagnato su peso. Ci tenevo alla mia vita, cazzo.
Lo accompagnai dal suo medimago, nel pomeriggio.
Ero un po' nervoso, perché non sapevo cosa fare e mi trovavo in quella situazione per colpa di Remus.
Raggiungemmo lo studio e restammo una decina di minuti in sala d'attesa.
Sirius stringeva al petto la cartellina gialla canarino.
Venne chiamato da una ragazza con un camice bianco che lo invitò ad entrare.
Sirius mi prese per mano e mi costrinse a seguirlo.
Entrammo nello studio e Sirius venne accolto dal medimago che si alzò in piedi. Lo guardai. Era alto, capelli corti e ricci, occhiali da vista e occhi azzurri.
Strinse la mano a Sirius e poi si voltò verso di me.
Mi fissò a lungo prima di parlare.
"Non sei Remus"
"No, sono suo fratello" dissi indicando Sirius.
Il medimago sorrise.
"Certo, vi assomigliate molto" disse prima di dedicare la sua attenzione a Sirius.
Mi commossi vedendo per la prima volta l'immagine di mio nipote. Il medimago aveva puntato la bacchetta sulla pancia di Sirius e avevo visto il bambino, che apriva e chiudeva le manine.
Mi ero commosso e il medimago aveva alzato po' lo sguardo e mi aveva fissato. Quando mi resi conto della sua occhiata avvampai, abbassando la testa, mentre lui sorrideva.
Finì di visitare mio fratello e poi andammo via, io perso nei miei pensieri, anche se annuivo a quello che Sirius mi diceva.
🐍🦁
Ogni volta che Remus non poteva, ero io ad accompagnare Sirius dal medimago.
Anche lui sembrava felice quando mi vedeva entrare nello studio e un paio di volte lo avevo visto arrossire quando gli avevo sorriso.
Sirius ne parlava bene, lo aveva seguito dal primo istante, era sempre gentile e disponibile.
"Si, ma sono anni che la sua famiglia lo vorrebbe vedere con qualcuno. Continua imperterrito a non volersi sposare.." aveva detto Remus una sera a cena ed io avevo cercato di ascoltare il più possibile, mentre continuavo a mangiare.
"Non è che se non ci si sposa non si è felici. Guarda noi, non siamo sposati, ma stiamo creando una famiglia. A me basta così, con o senza il matrimonio, ci vogliamo bene..."
"Ma io e te stiamo insieme! Abbiamo una relazione. Lui sono anni che lo conosco e non ha mai avuto nessuno!"
"Magari non lo dice apertamente ma si vede con qualcuno..."
"Ne dubito, nella comunità una notizia del genere sarebbe sulla bocca di tutti..." Disse Remus.
"Magari sta solo aspettando il grande amore, quello che gli farà battere il cuore...." Disse mio fratello, per poi sospirare.
Feci una smorfia.
"Se lo deve trovare in fretta, ieri ho parlato con sua madre e sembrava disperata. Suo figlio è un bravo ragazzo ma proprio di mettere su famiglia non ne vuole sapere..."
"È un Omega?" Chiesi a quel punto.
Remus si voltò.
"No, è un Beta..."
"Ma noi beta non possiamo avere figli" dissi io. "O qui in questa comunità sapete cose che io non so?"
Remus scrollò la testa.
"Crearsi una famiglia non significa sposarsi e fare figli. Ci sono coppie nella mia comunità che stanno insieme da una vita, non sono sposate, non hanno figli, ma stanno insieme, la loro famiglia è il quartiere nel quale vivono, nel quale passano il loro tempo e con cui la domenica fanno i barbecue. Sono l'uno la famiglia dell'altro, si danno una mano e ci sono sempre l'uno per l'altro. Sono due ragazzi orfani, si sono trovati e amati e adesso hanno tutto ciò di cui hanno bisogno..." Mi disse Remus ed io abbassai la testa, pensieroso.
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