Re(g)al(i)tà- Prologo

                    

Cecilie si guardò allo specchio per un'ultima volta prima di uscire dalla propria stanza e raggiungere in salotto la madre.

E gli altri centinaia di invitati. 

Il vestito che indossava era color borgogna, lungo fino ai piedi, tempestato di diamanti del lontano Oriente. Le fasciava le forme del busto: le spalle, le braccia esili, il seno, fino ad arrivare al vitino da vespa da dove partiva una gonna ampia e morbida sotto la quale nascondeva un tacco alto anch'esso ricoperto da pietre preziose.

La ragazza ispirò ed espirò un paio di volte prima di oltrepassare le soglie della stanza e attirare le occhiate curiose di tutti i presenti.

Cecie era mora e ondulata, con un nasino delicato, gli occhi grandi e scuri, un viso regolare, labbra rosee e carnose, che si allargavano in un sorriso bianchissimo e soprattutto divertito.

Non le dispiaceva affatto trovarsi al centro dell'attenzione, aveva aspettato questo momento per tutta la vita ed ora si godeva quel silenzio e tutti gli occhi puntati su di se.

Fino ad allora la principessa e futura erede al trono non era stata presentata ufficialmente. 

Aveva condotto una vita tranquilla dentro le mura del castello, uscendo di rado e di nascosto insieme a Katerina, sua cugina, per fare dello sano shopping o qualche passeggiata. Una volta erano anche riuscite a imbucarsi ad una festa.

"Nobili di Bergen, ho l'onore di presentarvi Cecilie Wander I, futura erede al trono" 

Dopo le parole di sua madre, la regina, Elizabeth III, uno scroscio di applausi interruppe il silenzio, e i meno timorosi si avvicinarono a lei per scrutarla più da vicino e per presentarsi. Per quanto fosse possibile chiaramente, visto che le guardie reali le stavano attorno come avvoltoi.

"Come è graziosa Sua maestà"
"Un diamante raro" 

"Sono sicura che lei e mio figlio andrebbero assolutamente d'accordo"  

L'enorme salone era gremito di persone, tutti cercavano di toccarla, di catturare più particolari possibili così da poter vendere il tutto al giornalista che avrebbe offerto di più nonostante l'accordo di riservatezza da loro firmato, rischiando pene severe in caso di non adempimento a ciò che si era sottoscritto. 

Cellulari, tablet, e tutti gli oggetti elettronici con fotocamera o registratore erano stati sequestrati all'entrata della reggia, ogni nobile era stato invitato a passare attraverso il metal detector prima di aver accesso, finalmente, alla stanza dove sarebbe apparsa, per la prima volta, la futura erede al trono.

Tutte queste misure erano state prese per evitare un'ondata mediatica durante il giorno più importante della principessa e per far sì che fosse l'ufficio stampa della Casa Reale a divulgare informazioni e foto.

Cecilie sorrideva e salutava tutti con estrema gentilezza e pazienza, chinando la testa ad ogni complimento e fingendo interesse per tutti i pretendenti al suo trono. 

La sincera contentezza della principessa, aveva illuminato ancor di più la stanza e sicuramente aveva fatto sì che la nobiltà la vedesse immediatamente di buon occhio.

La madre riuscì in qualche modo a placare la folla, facendola sedere nel posto d'onore, a capotavola della lunga tavolata, dove a breve sarebbe stata servita la cena. 

La ragazza era estasiata da tutte quelle attenzioni. Era un caos piacevole. 

Tutto le girava attorno. Si sentiva il sole, e identificava tutte le persone attorno a lei come pianeti che dipendevano o meglio, pendevano, dalle sue labbra, dal suo più piccolo movimento.

Al termine della serata, Cecie si ritrovò sdraiata sul letto ancora vestita, mentre guardava il soffitto con aria sognante. Aveva finalmente fatto capolino nella vita reale e il mondo, finalmente, sapeva della sua esistenza. 
"Magnifico.." mormorò decisamente di buon'umore mentre allungava un braccio verso il comodino per cercare l'acqua micellare e i dischetti in cotone. 

Si struccò velocemente, l'euforia le aveva prosciugato gran parte delle forze, e non vedeva l'ora di mettersi a dormire. Voleva essere in piene forze per il giorno successivo, dove l'aspettavano milioni di impegni.

Si spogliò, lasciando il vestito sulla sedia vicino al letto, infilandosi fra le coperte di lino pregiato e addormentandosi nel giro di pochi istanti.





N.B:

Cecilie = In Danese si pronuncia con un accento un po' spagnolo, lol, ovvero Se-si-lle.

Dove ho dovuto ho accorciato con Cecie (anche se ricorda i ceci) che andrebbe pronunciato

Se-si.

Spero che questo piccolo assaggio possa incuriosirvi.

Il primo capitolo sarà pubblicato domani mattina!

Buonanotte.

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