Ch. 62: La resa dei conti P. 1
«Non sentirsi né vedersi è come camminare al buio in un profondo silenzio senza tempo.»
INOT
I tacchetti delle scarpe da football affondano nell'erba sintetica, le imbottiture appesantiscono il passo e il cielo plumbeo si staglia sopra di noi. Il fischio d'inizio è ancora lontano, ma stiamo già scendendo in campo per il riscaldamento.
La gente ha occupato gli spalti e ci accoglie facendo il tifo tra grida e applausi.
Amo questa sensazione: la cassa toracica che vibra per il frastuono e si mischia all'adrenalina, mentre avanzo, fiero, al fianco dei miei compagni.
Ieri rivedere Allen è stato strano: non ho provato paura, solo il disgusto di qualcosa di viscido che mi camminava addosso. E ora sono pronto a prendermi la mia rivincita.
Voglio che questa faccenda si chiuda il più in fretta possibile. Li voglio lontani dalla mia università e soprattutto lontani da Lex.
Ci ho messo un po' a chiarire il malinteso creato da Zoey e dalle battute idiote di Luis. Per un attimo, avevo temuto che l'ennesima incomprensione ci avrebbe diviso. Invece mi ha creduto.
Le ho promesso di non uccidere la stronza, e di lasciar perdere la storia della maglietta, ma Ash si è beccato un pugno.
In compenso, non ha risposto al mio :"ti amo".
Le ho davvero detto che la amo, cazzo!
Volevo stare con lei e riprendere il discorso, Ben però mi ha obbligato ad andare agli allenamenti e a rimanere al campus per riposarmi in vista della partita.
- Morris, hai capito?
- Sì, Coach! - Urlo a pieni polmoni, infilandomi il casco.
Non ho ascoltato mezza parola!
- Allora andate a riscaldarvi e portiamoci a casa la partita! Chiaro? - Ci incita.
- Sì, Coach! - il boato si diffonde dalla nostra panchina.
Corriamo verso la linea mediana, sfiliamo con le nostre divise nere e ci sistemiamo ai soliti posti.
Impiego meno di un secondo ad individuarlo: Allen è nell'altra metà campo e mi fissa, forse con più odio di quello che dovrei serbare io. È ancora fermo a quel punto, non è andato avanti come ho fatto io. Glielo leggo in faccia e un senso di nausea mi aumenta involontariamente la salivazione.
- Lucas! - mi richiama Asher, con l'occhio gonfio che si intravede dalla griglia.
- Facciamogli il culo a quella testa di cazzo! - si fa sentire di proposito anche da loro.
- Siamo pronti a fargli il culo? - sbraita ancora più forte, per caricare tutta la squadra.
- Sì, capitano! - Rispondiamo in coro, con l'orgoglio che ci curva le labbra e la voglia di vivere che ci infiamma il petto.
Il mio sguardo vola veloce sugli spalti, oltre le cheerleader, in cerca di lei.
Hanna mi sorride, in piedi oltre la rete, con il cappellino del MIT Football team calato sulla testa, ma di Alexis ancora nessuna traccia.
Sapeva che oggi avrei avuto la partita contro Allen. Lei più di tutti sa quanto abbia sofferto per colpa sua. É contro il suo corpo che ho tremato la prima volta che è venuto a cercarmi a Braintree. È lei che mi ha visto dare di matto quando pensavo di aver quasi ucciso un uomo e, sempre lei, che mi ha medicato il taglio che mi squarciava la spalla.
Come fa ad essere in ritardo anche oggi?
- Lucas, sei pronto? Siamo tutti con... - Le parole di Ben si perdono nell'aria. Non ne sento la fine. Tutto intorno a me di colpo tace e si congela.
I capelli nocciola che arrivano appena a incastrarsi dietro le orecchie, le sopracciglia alzate allo stremo, le occhiaie marcate e la faccia scavata; Jerry, ai piedi delle gradinate, mi sta salutando con la mano mentre Zoey gli sta accanto, nella sua divisa da cheerleader.
Appena mi nota, lei si allontana e raggiunge le sue compagne.
Lo smilzo alza il lato delle labbra e il ghigno che mi rivolge mi arriva come un pugno alla bocca dello stomaco.
Si avvia verso l'uscita, con quell'espressione soddisfatta ancora stampata in volto.
Una sensazione spiacevole mi attraversa di colpo.
Riporto velocemente gli occhi sull'altra metà del campo. Scandaglio ogni viso che si intravede nell'ombra delle grate.
Dove cazzo é Anton?
Perché Jerry è la fuori?
Il cuore inizia a pompare e risuona nello stomaco. Sposto agitato lo sguardo da un angolo all'altro senza vedere niente.
Non puó essere...
- Hey! - l'urto della spalla di Ben, insieme alla sua voce, rompono l'attimo di panico.
- Perchè Jerry non gioca?
Mi osserva perplesso, - Non è in squadra! - cerca di sovrastare il frastuono che ci circonda.
Lo afferro per la maglia e lo tiro a me. I nostri caschi cozzano l'uno contro l'altro.
- Che succede? - Mi domanda preoccupato analizzando la mia faccia. - L'altra mattina il coach ha spiegato la formazione, lui e Anton non sono nemmeno in squa... - La frase gli muore tra i denti e si volta verso gli spalti, imitandomi.
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- Arriverà, vedrai! - Mi scuote.
Ha ragione, ma non riesco a liberarmi dell'angoscia che mi opprime.
- Tutti ai posti! - Ordina Luis.
L'arbitro è pronto per il fischio d'inizio.
La cerco ovunque tra i tifosi che urlano entusiasti per la partita appena cominciata.
La palla, senza che me ne accorga, mi finisce tra le mani. Resto spiazzato ma non ho il tempo di connettere che finisco a terra con quattro energumeni sopra.
Cazzo!
Le ossa scricchiolano e fatico a rialzarmi fino a che non si levano.
- Ti vuoi svegliare? - Ash mi squadra, incazzato nero.
Nemmeno mi ero accorto fosse partita l'azione.
- Hai intenzione di vincerla questa partita?
- Sì, capitano! - Mi do due colpi sul casco e scuoto la testa. Devo concentrarmi!
Asher resta in attesa di ricevere la palla in modo da indirizzare il tiro e mi studia, probabilmente indeciso sul da farsi.
Max, il nostro centro, si fa passare l'ovale in mezzo alle gambe, Luis l'afferra e con un lancio millimetrico me la pianta sullo sterno.
Corro più veloce che posso.
- Vai, Lucas!
Mi giro di scatto, ma so già che non è lei.
Vengo nuovamente scaraventato al suolo.
Non ho neanche provato a evitarlo.
- Morris! Porca puttana! Dove stai guardando? Concentrati, cazzo! - Il coach pare stia per avere un'embolia.
- Si puó sapere che hai? - mi affianca Ash mentre ci riposizioniamo.
- Zoey parlava con Jerry poco fa...
Smette di camminare e abbassa le sopracciglia.
- Quando si è accorta di me si è allontanata e il coglione è uscito dallo stadio ridendo. - Faccio una pausa che mi serve a riprendere fiato. - Ash, lei non c'è.
Controlliamo entrambi gli spalti.
Hanna si sbraccia, richiama la nostra attenzione, solleva il cellulare e ci fa segno di non riuscire a rintracciarla.
Non trova Lex.
- Luis, Morris! Volete svegliarvi? Che diamine!
Le urla mi arrivano lontane, sento le ginocchia molli, la gola stringersi.
Ti prego, no!
Mark, immobile a centro campo, mi sfida con un sorriso sadico.
Tutto scompare, la mente si svuota, il battito accelera.
Dov'è?
La saliva fatica a scendere, mi obbligo a liberarmi da quella sensazione di "caduto in trappola" che mi provocano gli occhi di Allen, per cercare quelli del mio capitano.
La partita sta per riprendere.
Luis è lì, attendeva lo vedessi. Ha capito, prima di chiunque altro, sa già cosa mi sta passando per la testa. Posiziona le mani a T e si volta verso la nostra panchina.
La voce dell'omone che più tardi mi ucciderà sovrasta totalmente - Tempo!
Ash mi fa un cenno col capo e io non aspetto un attimo di più.
- Morris, dove cazzo pensi di andare? - Sbraita il coach.
Lancio il casco appena fuori alla linea laterale e proseguo a correre oltre le tribune. Ogni falcata sembra pesare cento chili. Imbocco il tunnel che conduce all'uscita.
Dove vado ora?
Il respiro affannato mi brucia i polmoni.
Cerco qualcosa, spero di vedere Jerry da qualche parte nel parcheggio pieno di auto.
Forse Zoey sa dov'è, dovrei rientrare?
Giro su me stesso come un coglione scandagliando ogni angolo.
Vorrei urlare, ma nemmeno riesco a parlare.
Devo trovarla, mi serve aiuto.
Sto per tornare indietro quando il Suv nero, nella fila in fondo, catalizza tutta la mia attenzione.
Fa che sia lì.
Ringrazio il mio corpo che, al contrario di me, sembra saper cosa fare e mi trasporta fino al limite della piazza.
Sbatto i palmi sul finestrino che sto per mandare in frantumi.
Jerry sobbalza sul sedile del passeggero e si volta a rallentatore nella mia direzione.
Dio, gliela distruggo a pugni quella faccia da cazzo.
- Dov'é? Figlio di puttana! - Sferro un calcio alla portiera chiusa.
Inclina il capo a sinistra, verso la spalla, e mi studia.
Il riflesso della mia immagine sconvolta si sovrappone al suo viso.
Sto uscendo di testa!
- Dimmi dov'è o chiamo la polizia! - stringo i denti e mi guardo intorno, cercando qualcosa con cui spaccare il vetro.
- Tu chiama; intanto metto in moto questo affare e vado direttamente a divertirmi con lei! - la sua minaccia mi arriva ovattata da dentro l'abitacolo.
Dannazione!
- Vuoi che ti dica dov'é?
So che mi sta prendendo per il culo, ma non ho scelta. Mi abbasso e avvicino l'orecchio al finestrino.
- L~Lucas, Attento!
Una voce mi fa voltare di scatto.
Alzo il braccio e il legno si rompe in due parti.
Faccio appena in tempo a vedere la faccia rotonda di Anton, che il bestione mi è addosso e mi schiaccia contro l'auto.
- L~Lascialo! - urla qualcuno che strattona l'energumeno per la maglia.
Le imbottiture non mi fanno sentire i colpi ma mi impediscono i movimenti.
- M~Mollalo, bestione c~che non sei altro! - Riconosco Henry con i suoi capelli carota e il viso paonazzo. I suoi strattoni, per quanto inutili, mi permettono di divincolarmi.
Ribalto la situazione e pianto Anton sul veicolo, tenendolo per il collo.
Strizza gli occhi e prova a liberarsi afferrandomi il polso con entrambe le mani.
- Dimmi dove cazzo é Lex o ti uccido!
E lo penso davvero, vorrei farlo. Avverto la voglia di serrare la presa fremere, incontrollata.
Provo in ogni modo a restare lucido.
Il coglione tenta di deglutire ma la laringe si blocca sulle mie dita.
- Jer~- Sibila in carenza d'ossigeno.
- L~Lucas, lo u~ucccidi così! - Henry mi poggia una mano sulla spalla che mi levo subito di dosso.
- Ditemi dove cazzo é! - la mia saliva finisce sul viso rosso di Anton che serra gli occhi. - Jer~
- Nel bagagliaio! - Urla Jerry dando un colpo al cruscotto.
Il cuore manca un battito, un fischio esplode nelle mie orecchie per il drastico calo di pressione.
Herry mi fissa con gli occhi azzurri sbarrati. - C-chi è nel bagagliaio? - balbetta, preoccupato.
Lo ignoro e, senza lasciare il bestione, faccio segno a quello ancora in auto di scendere.
Si sposta, incespicando tra il cambio e i sedili, e apre la portiera del guidatore dall'altro lato. Raggiunge il baule e mi guarda di traverso.
- Spero per voi che stia bene! - studio i piccoli occhi neri di Anton, che pian piano si stanno facendo vitrei.
Lo smilzo arriccia il naso in una smorfia schifata e solleva il portellone. - Lascialo, ora! La tua puttanella é qua e sta bene! Dai bellezza, svegliati! -
Distinguo il rumore di uno schiaffo.
- Prova solo a sfiorarla di nuovo! - allento la presa sul mio ostaggio e mi sporgo verso di lei, ma la sua voce mi trafigge come una scossa elettrica.
- Lasciami andare!
Dio, grazie!
Espiro tutta l'aria che stavo trattenendo e un sollievo improvviso mi fa tremare le gambe mentre l'adrenalina lascia il mio corpo.
- Henry, portala via! - Ordino al mio amico che, dopo un istante di smarrimento, accorre in suo aiuto. e l'aiuta ad alzarsi, seppur barcollante.
Le sue ginocchia si piegano fuori dal bagagliaio e si solleva, sorreggendosi alle spalle di lui. È ancora stordita, ma i nostri occhi si trovano. Non servono parole.
- Cosa pensi di fare, tu? Sei sempre in mezzo ai coglioni! - Lo blocca lo psicopatico.
- L~Lasciami su~subito, Jerry!
Mollo del tutto Anton, che tossendo ricade a terra e afferro quel cazzo di psicopatico, per il bavero della giacca di pelle chiara.
Il mio pugno impatta sulla sua faccia.
Le nocche si lacerano in corrispondenza del taglio che si forma sul suo zigomo.
- Portala via Henry! Subito! - Urlo talmente forte che la mia voce riecheggia in tutto l'enorme parcheggio deserto mentre, in sottofondo, proseguono i cori di chi sta seguendo la partita.
- Che cazzo pensavate di fare? - lo scuoto come una bambola di pezza e il sangue inizia a colargli lungo la guancia.
- Lucas. - Lex soffia il mio nome sorretta da Henry, che la sta trascinando via a fatica.
- Andate! - Ordino, deciso a farla pagare a questi due idioti.
- Qual era l'ordine? Non siete ancora stufi di fare i cagnolini di Allen?
- Un rapimento... - Sputa, e la saliva sporca di rosso macchia l'asfalto.
Intravedo finalmente Alexis entrare verso gli spalti e tiro un secondo sospiro di sollievo.
- Vi è andata male! L'ho trovata prima che ve ne andaste! E c'è appena stato il fischio d'inizio, riesco ancora a giocare tutta la partita! - gli do fuoco con gli occhi e serro le dita, pronto a colpirlo di nuovo, ma lui sorride.
È completamente fuori di testa!
- Non ho mai detto che l'obbiettivo fosse lei!
Un calore improvviso divampa dalla mia nuca, le labbra sottili di Jerry si sfocano e i rumori si attenuano.
La nausea, poi il buio.
🖋️Spazio Autore
Meno uno!
Mamma che ansiaaaa😱 vorrei riuscire a far uscire l'ultimo per il FRI ma dubito ci riuscirò. 🥲
Grazie a tutti voi per essere arrivati fino a qui❤️
Grazie a chi mi ha incitata e sostenuta e a chi lo sta ancora facendo.
Ogni vostro messaggio mi regala un sorriso💋 e mi commuovo quando vedo che ricondividete un video o che lo commentate.
La storia ha raggiunto le 100k ma per avere possibilità si deve raggiungere almeno il 1M🥲 sarà lunga❤️ ma sarò sempre riconoscente a tutti voi per questa bella esperienza.
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