Ch. 39: Falò

Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.》
(William Shakespeare)


La sabbia fresca mi scorre tra le dita dei piedi mentre do un altro sorso alla birra che mi sta congelando le dita.

È da giovedì che non vedo Alexis.
Sto realmente uscendo di testa!

Nessuno ha idea di che fine abbia fatto e a casa non ho trovato né lei né Margaret.

Lo stronzo che abita con me ha deciso di non aiutarmi più e sicuramente mi nasconde
qualcosa. Anche vedendo la mia disperazione, si è limitato a informarmi che è andata per tre giorni da sua zia.
Dove cazzo sta questa zia? E perché non l'ho mai sentita nominare?

Mi sono fatto dare il suo numero di cellulare da Ben, ma come era prevedibile, quando le ho inviato un messaggio chiedendo che fine avesse fatto, non mi ha risposto.

A scuola, le cose procedono inaspettatamente bene. Dopo l'inconveniente con Allen, ho legato ancora di più con la squadra.

Il rapporto con faccia da schiaffi e Mayer si è trasformato in una vera e propria amicizia e ora conoscono tutta la mia storia.

Sotto consiglio del biondino, ho fatto promettere a Ben di mantenere il segreto.
Non mi farebbe piacere se si venisse a sapere che non sono il figo che tutti pensano, ma un sfigato, che non ha ancora scopato per di più.

Evidentemente interpreto la parte del play boy meglio di quanto potessi immaginare, perchè ci ho messo un po' a convincerli che fosse tutto vero e che con la Allen mi fossi rifiutato di andare oltre i preliminari.

Sicuramente Luis ha trovato la notizia esilarante e, oltre a non aver smesso di ridere e di sfottermi per l'intero pomeriggio, mi ha dato il suo totale benestare a uscire con Hanna.
Coglione!

La musica si diffonde mischiandosi con lo sciabordio delle onde e i falò disseminati lungo la spiaggia illuminano la notte.

Osservo disinteressato la gente che ci passa davanti, con Ben e Asher seduti al mio fianco. Quest'ultimo, a un tratto si alza.

- Fanculo! Io vado a cercare una che voglia divertirsi! - Esclama, togliendosi nervosamente la sabbia dal costume.

Mi viene da ridere se penso a come mi stava sul cazzo quando l'ho conosciuto.

Ora invece riesco solo a nascondere il sorriso divertito che mi scambio con Ben dietro il collo della bottiglia. È palese che se ne sta andando incazzato, dopo aver visto la streghetta parlare, con un ragazzo che non frequenta la nostra scuola.

Pensare basterebbe che si mettessero assieme, invece, per qualche motivo folle, continua a evitarla.

Peccato che Hanna prima o poi troverà un qualcuno di cui innamorarsi e sul quale il terrorismo del capitano dei Braintree, non avrà effetto.

Ben fa cozzare i fondi delle nostre Bud ma non smette di controllare ogni movimento di Luis, che raggiunge un gruppo di universitarie in bikini.

Da che ho incontrato Mayer, ho sempre avuto l'impressione che anche lui provasse qualcosa per Hanna ma che si tenesse in disparte, dati i trascorsi tra lei e il suo migliore amico. Lo stimo davvero.

Un paio di gambe lisce e abbronzate, mi coprono di colpo la visuale, obbligandomi ad alzare lo sguardo per incrociare quello della proprietaria.

- Ciao ragazzi, vi serve compagnia?- Domanda la mora, di cui ho riconosciuto le tette ancor prima di arrivare alla faccia, ma della quale ho scordato il nome.
Ally? Abby? Come cazzo si chiamava?

Senza attendere il nostro consenso le due tirapiedi di Giuly Stiven, ci si siedono accanto.

- Non mi hai più cercata! - Si lamenta la tipa che mi ha fatto un pompino nel bagno la sera prima di partire con Lex per il Texas.

- Non ho il tuo numero. - Taglio corto, evitando di voltarmi nella speranza che capisca che non ho piacere ad averla intorno.
Come volevasi dimostrare, non afferra il concetto e inizia a dettare.

- 392... Non lo segni? - Si irrita, arrivata a metà.

- Ho una buona memoria! - Sollevo le spalle e la birra, invitandola a continuare completamente disinteressato.

- Io vado a prendermi altro da bere. - Mi comunica Ben, alzandosi infastidito e lasciando la rossa che gli stava appiccicata con un broncio ridicolo ad accartocciarle il viso.

Onestamente questa festa mi ha già rotto i coglioni.
Quella che ho affianco non smette di squittire. Io annuisco, fingendo di darle retta.

Potrei anche dirle apertamente di levarsi dalle palle. Ma non so quanto restare qui da solo, come un fesso, sia meglio.

In fondo con me è stata gentile e il servizio quella volta l'ho apprezzato finché è durato.
Sono una merda, lo so, ma che diamine!

La maggior parte delle persone qui si augura di farsi una sveltina e di non rivedersi la mattina seguente.
Perché io mi devo fare tutti questi problemi?

Considero seriamente di assecondare la mora che mi sta passando un dito sulla nuca, complimentandosi per la partita dell'altro giorno.
Voglio davvero aspettare Alexis in eterno?

Ma, mentre il suo nome si palesa nella mia mente, due pozze di resina fusa risplendono nel buio, riflettendo i movimenti incostanti delle fiamme.

Dopo più di una settimana senza notizie, ora che mi ero deciso ad andare a cercare quella fantomatica zia, eccola lì. È seduta, come se nulla fosse, tra altre due tizie in costume che le parlano attorno a uno dei falò disseminati qua e là.

Non ha nulla a che vedere con qualunque altra ragazza ci sia questa sera.
Non è agghindata e i capelli scompigliati, raccolti sulla testa, non rivelano alcun impegno nel pettinarli. Indossa una felpa larga sopra un paio di pantaloncini corti e le braccia vanno a contornarle le gambe strette al petto.

Dimentico tutta la gente, il frastuono, persino la tipa che ancora muove quel dannato dito sul mio collo. La scanso in malo modo e marcio dritto verso di lei.

- Lex! - La chiamo, affiancandola.
Resta indifferente, mentre le due che le siedono accanto si voltano a guardarmi.

- Alexis! - Indurisco il tono, avendo già compreso che si preannuncia l'ennesima battaglia. E io non ne ho più voglia!

Si volta di colpo, furiosa.

- Che c'è, Lucas? Non lasciare la tua amichetta da sola! Almeno non prima del pompino pubblico in riva al mare! - mi incenerisce, - Credo stiano già vendendo i biglietti per lo spettacolo, là in fondo! - indica un punto buio sulla destra, facendomi salire il sangue al cervello.

Ora la uccido!

Ringhio dentro di me, afferrandola per il polso. Lei, contrariata, si divincola.

- Sei gelosa? - Me la carico in spalla. - Finiscila di fare la stronza e piantala di muoverti! - Ordino incazzato, iniziando a camminare faticosamente sulla sabbia tra la gente che ci osserva divertita.

- Gelosa un cazzo! - Borbotta, smettendo di opporre resistenza e tenendosi alla mia schiena.
Un mezzo sorriso mi curva la bocca appena la sento rilassarsi e trasportarla diventa meno faticoso.

La riappoggio a terra, arrivati verso le sterpaglie che delimitano la spiaggia, in un angolo appartato.

Qui la musica arriva più ovattata e il rumore del mare è stato sostituito da quello delle cicale che riprendono a cantare al termine di ogni folata di vento.

Mi fissa, in attesa che dica qualcosa.

Anziché parlare, però, non distolgo l'attenzione dalle sue labbra leggermente sporgenti.
Il ricordo di noi in piscina mi travolge, riportando con se tutte le sensazioni di quella notte.

Mi obbligo a non baciarla, ostinato a scoprire il motivo della sua sparizione e del suo comportamento.

- Si può sapere che diamine di fine hai fatto? - Mi impongo di mantenere un'aria arrabbiata quando in verità il solo averla davanti mi ha già svuotato il cervello come se avessi un pulsante di reset.

Tutti i motivi per cui avrei voluto discutere ora mi sembrano solo inutilità che ritardano il momento in cui potrò riprendere a baciarla.

- Sono stata da mia zia. - Risponde concisa alla mia domanda, stringendosi le braccia intorno al corpo e sparendo ancora un po' nell'enorme felpa.

Odio il modo in cui tenta di liquidarmi.

Riporto lo sguardo all'altezza del suo e, con aria più severa, ritento: - E dove cazzo starebbe questa zia? Ma, soprattutto, la vera domanda è: "perché sei sparita?"

- Non credevo ti sarebbe importato! - Mi provoca.

"Sta scherzando?" Penso aggrottando la fronte.
Non posso credere abbia avuto il coraggio di dirlo davvero!

- Ti ho anche mandato un messaggio! - L'accuso.

Nel buio scorgo la sua faccia tingersi di perplessità.
- Quello senza nome? Quello con scritto: "Dove sei finita?". Quello con l'immagine di una band? - Fa una pausa, inarcando le sopracciglia.

- E ovviamente... avrei dovuto capire che fossi tu? - Ribatte ironica.

- Chi altro sarebbe potuto essere?
- Sai Lucas... Anche io ho una vita! Magari per te è impensabile, ma ho degli amici e non avevo avvertito nessuno che me ne sarei andata! - Sbotta offesa.

- Pensavo mi stessi evitando! - Ammetto, un po' imbarazzato.

- E perchè mai avrei dovuto? - Mi sfida a darle la soluzione.

Cosa dovrei dirle?

Che un secondo dopo aver tolto la mano da in mezzo le sue gambe, non avrei dovuto far finta di nulla e raggiungere Liam?

Che mentre si stringeva al mio collo e respingeva il mio braccio, nel tentativo di diminuire il piacere che stava provando, il mio cervello andava in corto circuito, perdendo le poche capacità di pensiero logico e spingendomi a fare l'ennesima cazzata?

Che io quella sera avrei voluto fare l'amore con lei in quella piscina?

Che non avrei voluto tornare in camera da solo ma che in quel posto c'erano guardoni ovunque?

- È che mio fratello... - Inizio a farfugliare.

- Lascia perdere! So come sei... e non evitavo te, non montarti la testa. Mia nonna sta male, Lucas! - Si focalizza di colpo sulla sabbia che sposta con la scarpa da ginnastica..

E se la prima parte del suo discorso fa si che le mie sopracciglia si sfiorino, non comprendendo il significato di quel "So come sei", l'informazione su Margaret cattura completamente la mia attenzione.

- Oramai non ricorda più chi sono. I pochi momenti di lucidità sono sempre più rari. Non riconosce nemmeno più la casa e cerca sua mamma. - Mi mostra un sorriso che mi spezza il cuore mentre le sue lacrime lottano per non strabordare.

- Sua madre è morta almeno trenta o quarant'anni fa, per Dio! - La voce le si strozza in gola e si lascia andare a un pianto trattenuto nell'istante in cui l'avvolgo in un abbraccio che vorrei le arrivasse fin dentro le ossa.

La sua felpa mi si modella addosso. Appoggio la fronte sulla sua testa drogandomi del profumo di vaniglia che sprigionano i suoi capelli.
Il tepore dei nostri corpi uniti è così piacevole che spero possa farla sentire al sicuro.

Come posso trovarla così bella anche con le guance arrossate e la matita sbavata?

Alexis si passa sugli occhi la manica da cui spuntano solo le dita e si ritrae imbarazzata.

Non le permetto di allontanarsi. I miei palmi aderiscono alla linea della sua mandibola e i pollici vanno ad asciugarle le ciglia bagnate.
Le sue iridi dorate seguono i miei lineamenti e si depositano sulle mie labbra.

Attendo un consenso che non arriva. È lei a posare, dolce, la bocca sulla mia.

Quello che ci diamo non è uno dei baci che ci siamo scambiati fino a ora.
Non è ardente, non è frenetico, è morbido e lento.

È un bacio che dice quanto capisca il suo dolore; quanto quella sensazione di vuoto lancinante si propaghi anche nel mio di cuore, al ricordo delle carezze amorevoli di Margaret.

Sfioro il suo naso sottile. Lei protrae il mento in un invito a ricongiungermi.

Le nostre sono sempre parole non dette. Giochiamo a rincorrerci, ad assaggiarci.
Godo di ogni attimo, continuando a frenarmi dal rincontrare la sua lingua.

Mi irrigidisco appena le sue mani si infilano sotto la mia maglia e risalgono la schiena.
Benché il mio intento fosse solo quello di consolarla, il mio amico, là in basso, non sembra essere dello stesso avviso. Vorrei evitare di farglielo sentire sulla pancia, proprio in questo momento.

Interrompo quello sfioramento che mi sta lentamente mandando ai matti. Ma Alexis non sembra d'accordo e ricerca spontaneamente il contatto che avevo eliminato tra i nostri corpi.

Ed eccoci!
"Cazzo!" Espiro rumorosamente verso il cielo, in segno di disperazione.

Era impossibile che non se ne accorgesse. E ora, come nel peggiore dei miei incubi, fa un passo indietro e punta lo sguardo sulla chiusura del mio costume che svetta, rigonfia. Come se non bastasse è perfettamente illuminata dalla luce della luna piena.

Mi preparo mentalmente agli insulti che mi stanno per colpire. Tuttavia una risata sommessa mi riscuote e il peso della sua fronte, poggiata sul mio petto, mi lascia confuso.

- Sei pessimo! Lo sai, vero? Solo tu in una situazione simile... - Soffia cominciando a ridacchiare, - Te l'ho detto che hai un problema e che devi farti vedere!- prosegue a sfottermi mentre la voce riacquista un filo di tono.

Se da un lato vorrei sprofondare, dall'altro sorrido a mia volta. Far sparire la tristezza dal suo volto vale qualunque figura di merda.

Mi osserva, con un'aria furba, in attesa che dica qualcosa.

Cosa dovrei dire?

Al diavolo!

Deglutisco. Strizzo le palpebre. E la ritiro a me. - È che... non hai idea di quanto ti voglio.

Alexis smette di ridere. Appena riapro gli occhi la ritrovo seria a studiarmi.

Resta ferma, accettando la pressione esercitata dalla frazione di me che le sta dimostrando quanto ho già espresso a parole.

I secondi che ci mette a rispondere mi sembrano interminabili. Riesco a contare ogni battito che mi sfonda il diaframma.

- Andiamo a casa? - Sussurra. E la saliva mi va di traverso.

- Sono venuta con due amiche, ma non credo ci rimarranno male se torno prima. - Nasconde il viso contro la mia spalla.

Se non sono completamente pazzo, quello, era un sì.

🖋Spazio Autore

Per una volta credo di dover dare ragione a Lucas....Quello sembrava proprio un si....😁🤙

Si aprono le scommesse ... come andrà a finire?
Spoiler!!!!: il finale della serata potrebbe non essere scontato 😁❤️ per una volta potrei essere stata buona con Lucas!

Ragazzi grazie di continuare a leggere questa storia so che per molti l'uscita settimanale è pesante... ad aspettare ci si stufa😩 ma oltre a scrivere sto sistemando i ch iniziali e impazzendo per farmi un po' di pubblicità🥲

😱 Mancano solo 2 ch alla fine della seconda parte inizia a salirmi l'ansia🥲😅 vi piacerà la piega che prenderà la storia?
Ci rivediamo martedì❤️❤️❤️🤪🤙e come al solito GRAZIEEEEE per ogni commento/ stellina e/o lettura✨️🫶

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