Ch. 37: Ti voglio

《E poi ci sono sere fatte di niente dove l'unico rumore è la voglia di te.》
(NMargheNiki, Twitter)


Mi perdo nei riflessi blu che ondeggiano sul fondo della piscina, attraversata dai fasci di luce. L'atmosfera è surreale, e io mi sono innamorato di questo angolo della casa che si nasconde nella quiete di un'immensa vallata.

La brezza fresca che si respira questa sera, su questa terrazza, è la cura perfetta per ogni preoccupazione.

Prendo un'altra boccata di fumo. Il gusto di legno arso del falò si mischia all'odore del tabacco.
Improvvisamente, un tonfo sordo alla mia sinistra mi fa voltare di scatto.

Non mi vede.

Nuota lenta e leggera in quella pozza di cielo che si affaccia sull'oscurità.

Arriva al bordo a picco sullo strapiombo e incrocia le braccia, appoggiandovi il viso a filo dell'acqua. Si è fermata a osservare le stelle.

Sembra una ninfa. È stupenda, e io non resisto. Ogni singola cellula del mio essere la desidera e mi spinge verso di lei.

Do un ultimo profondo tiro alla sigaretta e mi alzo. Lo scricchiolio della sdraio l'avverte della mia presenza e, in un istante, i nostri occhi si legano.

Se è sorpresa, non lo dimostra. Mi studia da sotto le ciglia bagnate.

Proseguo nella sua direzione, non sapendo esattamente cosa dirle.

Vorrei aggredirla e urlarle tutto il fastidio e la frustrazione accumulata; ma il cuore accelera e, passo dopo passo, la mente si svuota.

Il fatto che non stia con mio fratello non significa automaticamente che io possa interessarle, mi è chiaro. La speranza, però, si fa largo tra I miei pensieri. Da quando siamo partiti si è divertita a provocarmi e sono sicuro che lei, prima di distruggermi i gioielli di famiglia alla festa di Giuly, quel bacio, l'aveva ricambiato. E chissà, magari ora la cosa potrebbe ripetersi.

Si avvicina lenta e un mezzo ghigno compiaciuto mi piega la bocca mentre la sfido a guardare altrove.

- Non ti butti? - Mi chiede, celando dietro quella frase un palese invito a raggiungerla.

- Stavo fumando, e non ho il costume. - Le indico con un cenno del mento il pacchetto di sigarette che ho abbandonato di fianco a dov'ero seduto.

- Nemmeno io ho il costume. - Sorride maliziosa, sparendo sotto la superficie e riemergendo un poco più avanti.

Per un'attimo, l'idea che sia nuda mi scuote, ma subito ricordo di averla vista con indosso un due pezzi nero.

"Porca puttana!" Impreco mentalmente appena noto il reggiseno che le avvolge la forma morbida.

Deglutisco disinvolto, nascondendo l'infarto schivato e, contraendo ogni muscolo dell'addome, mi sfilo la maglia con un gesto teatrale.

Avverto il disagio dell'esserle di fronte.

È una gara a chi smette per primo di fissare l'altro e non ho intenzione di perdere.

Lascio cadere i vestiti al suolo e, facendo leva sui gomiti, mi immergo nell'acqua tiepida.

Il fondale è basso e le onde generate dai nostri movimenti si infrangono sulla linea dei miei pettorali. Avanzo sino ad azzerare lo spazio che ancora ci divideva.

Mi basterebbe chinarmi per baciarla.

Dopo ciò che è successo l'altro ieri al motel, mi verrebbe automatico schiantarmi su di lei. Ma... tra noi non c'è stata nessuna carezza.

È stato solo un momento al quale forse avrei partecipato, se avessi saputo che Liam se la stava godendo. Invece mi sono fatto scrupoli, mettendo l'intera situazione letteralmente nelle sue mani.

Entrambi ci studiamo, sospesi in quel limbo, dove solo i nostri corpi paiono comunicare attraverso l'elettricità che scorre tutt'intorno. Riesco a vedere le sfumature dorate delle sue iridi, ma sono le sue labbra dischiuse e piene a calamitare la mia attenzione.

Con una bracciata si allontana e, di colpo, la temperatura del fluido che ci accoglie precipita, distruggendo le mie speranze.

La notte la inghiotte ma ogni goccia sulla sua pelle risplende, facendola scintillare.

Non ce la faccio più!

Lei arretra divertita, fino a toccare l'estremità opposta e mi aspetta.

Alexis non è mai stata adatta a interpretare la protagonista tonta e sprovveduta dei libri che leggeva da piccola, quella per cui il bad boy perdeva la razionalità. Alexis Micheal è il cattivo. Bellissima, sicura, introversa e con un caratterino difficile da gestire.

Lei è quella che tutti si voltano a guardare quando entra in un'aula. Non è mai stata la comparsa, l'oca o quella facile. Lei è il sogno proibito nella storia di tutti i malcapitati che la incrociano.

Io ho fatto di tutto per calarmi nella parte del figo tornato da Portland, ma ora ho il cuore che mi pulsa in testa; il pomo d'Adamo incastrato in gola; i pugni serrati e... una dolorosa erezione nascosta dall'acqua. Sembro un ragazzino terrorizzato.

Lei resta in attesa con la schiena sulle piastrelle azzurre.

I capelli bagnati, appiccicati lungo il collo, le scendono fino a incontrare la stoffa scura.

Raccogliendo ogni briciolo di coraggio, le blocco le vie di fuga afferrando saldamente il bordo alla sua destra e alla sua sinistra.

Mi premo su di lei e avverto ogni centimetro della sua pelle aderire alla mia.

Lei chiude istintivamente le gambe nel momento in cui mi sente duro attraverso il tessuto della biancheria e, per una frazione di secondo, l'imbarazzo le colora il volto.

Se da una parte godo nell'averla vista trasalire, dall'altra odio che il mio corpo le stia dando la conferma della misura in cui la desidero.

Non riesco a dire nulla, sappiamo che tra di noi basta una parola sbagliata a rovinare tutto.

Sto per spingermi con più forza contro di lei, nel tentativo di alleviare la tensione che mi stringe le palle, quando con le dita percorre l'intera lunghezza della mia cicatrice fino alla clavicola.

Senza che me ne accorga, quel gesto così intimo mi porta a socchiudere le palpebre.

È una carezza carica di tutte le scuse che ancora non mi ha fatto e che, in questo istante, non mi interessano più.

- Sta andando via... - Sussurra, ricordandomi il modo in cui io ami il suono della sua voce.

Annuisco, perdendomi come sempre nei suoi occhi. La sua bocca leggermente sporta all'infuori è un invito che difficilmente riuscirò a evitare ancora per molto.

Il modo in cui mi guarda e il tocco delle sue dita, ancora sulle mie spalle; il labbro inferiore trattenuto tra i denti, come a volersi frenare... tutto di lei sembra dire: "Sta a te fare la prossima mossa."

- Quindi, non sei mai stata con Liam... - Rompo il silenzio, pentendomene l'attimo dopo.

Non potevo stare zitto?

- Te l'ha detto lui? - É incredula.

- Avresti potuto farlo tu. - Soffio vicino al suo orecchio, sperando di recuperare l'atmosfera.

- Non spettava a me. E, comunque, non ti ho mai raccontato di essere la sua ragazza. - Risponde pungente, mentre scivola sotto al mio gomito.

No, cazzo!

Non la faccio scappare.

- Secondo me, tu non dici un sacco di cose! - La colgo di sorpresa afferrandola di scatto per il polso e facendola sbattere sul il mio petto.

La riposiziono tra il mio corpo e il muretto. Le nostre labbra quasi si sfiorano, si rincorrono con movimenti lenti, senza toccarsi. Vorrei mantenere il controllo, ma quando premo la mia erezione sul suo bacino, lei espira ogni briciolo d'aria che ha nei polmoni; e io scopro nuovamente di non riuscire a controllare i miei impulsi quando si tratta di lei!

Mi impossesso della sua bocca. La mia lingua va irruenta a cercare la sua.

Il cuore batte a mille sotto la pelle bagnata schiacciata contro il suo seno.

La stringo, sentendola ricambiare con una passione quasi equiparabile alla mia.

Tra i gemiti soffocati, le sue braccia mi circondano il collo e le sue caviglie si legano dietro la mia schiena.

Sposto le mani per posizionarle sulle sue natiche. In realtà non avrebbe bisogno di essere sorretta, ma la voglia di tastare quel culo perfetto non mi lascia in pace dalla volta in cui si è abbassata i pantaloni in camera mia.

Temo un'altra ginocchiata nel momento in cui le strizzo il sedere. Tuttavia, infrangendo qualsiasi aspettativa, non si mostra infastidita. Anzi, intensifica quello scambio che ci sta togliendo il respiro. Si solleva per quanto le sia possibile e sfrega lentamente il suo punto più sensibile sulla mia asta.

Strizzo gli occhi e il piacere si confonde con un dolore quasi insopportabile, che però non voglio smettere di provare.

Abbandono quel bacio caldo e scendo a baciarle il mento. Risalgo lungo la linea della mandibola, vedendola reclinare il capo appena raggiungo la zona vicino l'orecchio.

Da questa distanza, non c'è modo io possa nasconderlo. Mi sente ansimare direttamente nel timpano.

Vorrei farlo con lei, ora.

Qui.

In questa posto che da oggi, nei miei ricordi, rimarrà per sempre come l'immagine del paradiso.

Quando le sfioro la gola, si spinge di nuovo impaziente sul mio sesso.

Non reggo più l'eccitazione che avverto tra le gambe.

- Alexis... - Mugolo, con la fronte poggiata nell'incavo della sua spalla, nella disperata speranza che colga la mia preghiera.

Se continua a così, me la scoperò davvero.

Sarebbe così sbagliato?

Non mi risponde, avvinghia le cosce alle mie anche e mi volta il viso per riportare la mia bocca sulla sua.

I nostri sguardi si rincontrano e l'universo detona tutt'intorno.

"Cazzo!" Impreco tra me.

La schiaccio con eccessiva foga sulla parete della piscina, divorandola con una passione che non sono più in grado di tenere a bada.

Una mano scorre e va a palparle il seno tondo attraverso la stoffa.

Ogni secondo mi aspetto che tutto crolli, che Alexis mi respinga. Ma non ho modo di pensarci davvero, il mio corpo reagisce al suo, privo di ogni freno.

Scendo, accarezzandole lentamente la schiena percorsa da brividi, incurante della pelle d'oca che la ricopre. La trattengo per i fianchi, accompagnandola nell'ennesima spinta che mi porta a strusciarmi contro il suo pube.

Arrivato all'elastico delle mutandine, esito. Cerco un via libera che ho il terrore di non ricevere. Lei afferra il mio polso e benché non mi guidi verso il suo inguine, nemmeno mi allontana.

Nell'istante in cui la sfioro si contorce e il sesso pare volermi scoppiare.

L'acqua ci avvolge e la viscosità fa scorrere facilmente le mie dita lungo la sua fessura.

- Lucas... - Pronuncia il mio nome, in una supplica a non smettere.

Serro la mascella, ricacciando il mio orgasmo. Mi sento già al limite nell'istante in cui la penetro con un dito, trovandola così stretta.

La osservo gemere: mento sollevato, guance accaldate e labbra dischiuse. È una visione celestiale.

Questo non ha nulla a che fare con qualunque immagine io abbia mai ricreato nella mia fantasia mentre mi facevo una sega pensando a lei. Non è paragonabile a nessuna esperienza io abbia fatto finora.

Aumento la velocità e l'intensità con cui la stimolo fino a farla mugolare. Le sue unghie si ancorano ai miei avambracci e io mi ritrovo a divaricare le cosce in cerca di spazio.

Nel momento in cui piego il polpastrello, dall'interno verso il suo monte di venere, e al contempo porto il pollice sul clitoride... esplode.

Inarca la schiena seguendo il movimento col capo, tanto che mi affretto tenerla per non farla cadere all'indietro.

Si stringe spasmodicamente attorno al mio dito, non trattenendo più i gemiti che le sfuggono dalla bocca.

La lascio terminare e riprendere aria, con la fronte poggiata poco sotto la sua gola, immobile e con il cazzo che mi pulsa come non mai. Anche il cuore pare non voler rallentare.

Non riesco a credere a cio che è appena successo.

Faccio giusto in tempo a vederla arrossire dall'imbarazzo e a sentirla scivolare via dal mio bacino che una luce si accende, illuminando il patio.

Alexis si lascia ricadere in acqua, liberando le mie dita dal suo calore.

- C'è qualcuno! - Sibila con un filo di voce ancora tremante, decisamente non per la paura.

- Già, è meglio andare. - Rassegnato, scruto l'entrata della villa.

- In camera tua? - Propone, timida.

Resto in silenzio, impreparato alla sua richiesta che mai mi sarei aspettato.

- Lucas? - Prorompe mio fratello.

- No, Lex, ognuno nella propria. Qui ogni quadro ha gli occhi! - Mi affretto a risponderle, scorgendo per una frazione di secondo la sua espressione vuota, prima di staccarmi completamente da lei.

Raggiungo velocemente l'altro lato, dove Liam mi sta attendendo.

- Hey! - Mi mostro allegro, ma un senso di colpevolezza, che non dovrei provare, si annida nel mio torace.

- Che ci fate svegli? - Si finge tranquillo, ma avverto la nota amara nel suo tono.

Mi allunga la mano, invitandomi ad afferrarla.

Il suo gesto, più che un invito, sembra un ordine e io eseguo, grato che il suo arrivo abbia smorzato quasi di netto la mia libido e che non debba uscire avendocelo duro.

Mi faccio trascinare fuori dalla piscina.

Ciò che è appena accaduto con Alexis mi ha provocato una tachicardia che non accenna a sparire.

Intravedo Liam avvolgerla in un asciugamano. Si sofferma per qualche istante sul viso ancora accaldato di lei, sulle labbra gonfie e sui capelli arruffati; infine, impassibile, si limita a serrarla in un abbraccio. Superandomi, l'accompagna all'interno.

- Vai a letto, Lucas! All'alba partiamo per tornare Braintree. - Mi ricorda con voce perentoria, senza guardarmi.

Non riesco a vedere Lex, nascosta alla sua sinistra.

Non ha importanza!

Questa serata è stata così perfetta che può persino terminare qui.

La vedrò domani mattina e finalmente parleremo.

Mi appresto a seguirli e a entrare a mia volta, ma trovo Connor appoggiato alla porta finestra che mi scruta dalla testa ai piedi, con un mezzo sorriso che gli inclina il sigaro.

Quando lo affianco, grondante e con i vestiti in mano, mi da una pesante pacca sulla spalla e mi fa un occhiolino.

- Forza, ragazzo! Ti aspetta un lungo, lungo viaggio! - Mi mancherà questo strambo tizio dagli occhi color fumo e i suoi modi sopra le righe.

In fondo sono grato a mio fratello. È per merito della sua folle idea se siamo venuti insieme. Ma se solo fosse andato a dormire questa notte, magari ora non avrei questo dolore ai testicoli.

🖋Spazio Autore

Sera ragazzi!😅 Sono un po' in imbarazzo questa è la prima vera scena spicy in cui hanno partecipato entrambi.
Spero di aver fatto qualcosa di decente😱

Ci tengo a ringraziare tutti come al solito. Finalmente ha iniziato a leggere qualche utente in più! So di essere ben lontana dai numeri che servono per avere anche solo una possibilità, ma sono comunque emozionata❤️ grazie a chi mi sopporta dall'inizio e a chi si è aggiunto dopo.
Ogni stellina, commento e/o visualizzazione, per noi che scriviamo e un compenso enorme!

Infine ringrazio chi ha scritto per complimentarsi e chi ha insistito per avere prima un nuovo ch🙏

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