Ch. 20: Gelato al bacio
《L'amore è un'amicizia a cui è stato dato fuoco.》
Jeremy Taylor
- Voglio un doppio milkshake al puffo con Smarties e Marshmallow!
- Sei seria?
- Ti sembro una che sta scherzando? - Aggrotta le sopracciglia chiare Hanna.
- Ti verrà il diabete! - Storco la bocca disgustato.
- Oggi ho corso, mi servono zuccheri! -
- Ti servirà la lavanda gastrica, altro che zuccheri! - Cerco di farla desistere ma lei mi guarda accigliata e irremovibile.
- Fa come vuoi! Offro io, però lo ordini tu! Io mi rifiuto! - Le porgo i soldi che agguanta al volo per poi fiondarsi nella piccola gelateria.
Dopo la scuola mi ha trascinato al Deddy's Dairy. Erano cinque anni che non ci mettevo più piede. Tempo fa, con Alexis, venivamo tutti i giorni in estate.
Nell'attesa allungo le gambe oltre il tavolino in ferro battuto, reclino la testa all'indietro, sopra lo schienale della sedia, e mi lascio pervadere da una sensazione di pace e nostalgia.
Qualche minuto più tardi, tra le grafiche color pastello sulla vetrina raffiguranti gelati e frappè, la vedo afferrare le nostre ordinazioni.
Il tintinnio dei campanelli appesi alla porta d'ingresso enfatizza la sua uscita trionfale.
Divertito la osservo avvicinarsi con le mani alzate ai lati del viso; in una ha qualcosa di azzurro, strabordante di caramelle e ogni cosa dolce esistente, e nell'altra una coppa al pistacchio ricoperto di scaglie di cioccolato, granella e zuccherini multicolori.
Solo a vedere quella roba mi si contorce lo stomaco!
Le labbra le scoprono i denti da guancia a guancia e insieme a loro, sorridono anche i suoi occhi. Risplende di luce propria, illumina tutto col suo buon umore e io non riesco a distogliere lo sguardo da lei.
Si solleva sulle punte per passare tra le sedie rendendosi il più sottile possibile. Al contrario di Lex, che è slanciata e longilinea, ha delle curve più morbide, nonché un fisico da far perdere la ragione a molti.
- Che ti è successo, Morris? Hai avuto un ictus o per caso stai davvero ridendo e domani nevicherà? - Domanda sedendosi di fronte a me.
L'orsacchiotto impiccato che inclina il collo, seguendo la linea pronunciata del suo seno, per un istante si impossessa della mia curiosità; poi torno a controllare, poco convinto, la schifezza che mi ha sistemato sotto al naso.
- Il mio resto? - Chiedo allungandole la mano.
- Mi spiace, ho speso tutto! -
La ritrovo lì, con il cucchiaino penzolante tra i denti che sogghigna soddisfatta.
- Io volevo solo un cono! - Puntualizzo, mostrandomi arrabbiato e cercando di rimanere serio.
- Hey, Summers! - Una voce dall'altro lato della strada ci interrompe, richiamando la nostra attenzione.
Due ragazzi si sbracciano in direzione del peperino che mi siede accanto e, al contempo, inceneriscono me. Uno è quello rasato che al campo mi ha trattenuto dal picchiare Luis, quello più basso non ho idea di chi sia.
- Hey Ron! Ciao Miky! - Urla in risposta la mia amica, contraccambiando il saluto.
Definirla un'amica mi fa un effetto strano. A parte il primo giorno in laboratorio, tra noi non si è più creata una circostanza di quel tipo... Di tensione, intendo.
- Pianeta Terra a Lucas! - Delle dita schioccano a pochi millimetri dalla mia faccia.
- Cos'hai oggi? È così noioso uscire con me? - Si finge offesa e mi ruba una generosa porzione di panna.
- Hey, è mio! -
Quasi non mi riconosco io stesso quando, non riuscendo più a trattenermi, scoppiò in una fragorosa risata.
- Avevi detto che preferivi un triste e misero cono! Non vorrai mica rovinarti la fama facendoti beccare a mangiare dolci da ragazzine zuccherose! - Sfotte, sporgendosi e sottraendomi un'altra cucchiaiata.
Prima che possa ritrarsi, la blocco poggiandole il palmo lungo la mascella.
Come la metti adesso? Vediamo se continuerai a prendermi in giro!
Mi fissa attonita. Il mio repentino cambio di espressione e l'improvviso surriscaldarsi dell'atmosfera l'hanno sicuramente colta di sorpresa.
Lentamente si sfila il cucchiaino e il mio pollice percorre il contorno della sua bocca, ripulendola delicatamente della crema che è rimasta.
Spalanca le palpebre nel momento in cui mi avvicino di più e una leggera traccia di rossetto sfuma in direzione del punto in cui faccio pressione col polpastrello.
La verità è che questa streghetta tutto pepe mi piace tanto ma il cuore batte regolare, le mani non sudano e ai piani bassi la situazione è tranquilla.
Mi soffermo ancora qualche istante a un soffio da lei e dalle sue guance già rosate, per poi ritrarmi di scatto sghignazzando.
- Perso la lingua? Che dici, penso che la mia reputazione sopravviverà per un altro po'! - La sfido a contraddirmi e lei, disorientata, tenta di ridarsi un tono.
Una donna con i capelli castani raccolti in una coda bassa appare nel mio campo visivo. Non c'è nessuno oltre a noi, qui al Daddy's; ciò significa che sta salutando me.
Non ho idea di chi sia!
Ha per mano una bimba che a stento le arriva al ginocchio e stanno attraversando la lunga distesa di cemento che forma il parcheggio su cui sorge la gelateria.
- Dico che sei tutto fumo! - Si ridesta Hanna, battendo i palmi sul ripiano, provocandomi un infarto.
- In che senso?! - Chiedo confuso.
Il parasole fucsia fissato sopra la vetrata le proietta l'ombra su metà viso, rendendo la scena più catartica.
- Nel senso che sai recitare benissimo il ruolo del seduttore: fare ammiccante, battutine acide. Sai anche ignorare senza fatica tipe popolari quanto Giuly Stiven. Quando serve ti trasformi nel figo che protegge la gentil donzella, pronto a fare a pugni per difendere il loro onore! - Compiaciuta, si afferra il labbro inferiore tra i denti. Si siede a gambe incrociate sulla sedia e, inclinando la testa dal lato opposto, prosegue...
- Ma... - Fa una pausa e, questa volta, inarca entrambe le sopracciglia, conferendo suspance al suo monologo.
- È tutto finto! Lanci occhiate sexy ma non hai interesse a riceverle. Sai essere pungente con la lingua ma ti limiti a provocare e mai ad offendere. Hai persino consolato Pippi calze lunghe, il giorno che ti ho incontrato! Tu non fai il sostenuto con tipe come Giuly, tu davvero non le reggi! Difenderesti chiunque! -
- Puoi anche aver ragione sul resto! Ma io non difendo più un cazzo di nessuno! - La interrompo alterato.
Non ho più intenzione di infilarmi nei casini di gente che non conosco per poi ritrovarmi nella merda, come con Henry!
- Tu sei un caso differente! Per gli altri non muoverei un dito!
- Ok, Ok! Scusami! - Agita le mani davanti al viso, studiandomi perplessa.
Ho esagerato!
- Mettiamola così, bad boy... possiamo dire che sei uno stronzo solo di facciata! L'intera scuola è convinta che tu sia pericoloso e spregiudicato e che ti diverta con qualunque ragazza carina ti si conceda. Presto comunque capiranno che non sei stato con nessuna! -
- Chi ti dice che non sia stato con qu~ -
- Oh, andiamo! Non ci provare! Ti vedi sempre e solo con me! Ho scoperto il tuo segreto! - Asserisce fiera, fingendo di arricciarsi un baffo.
- E sentiamo, Sherlock Holmes, quale sarebbe questo segreto? - Non può immaginare a cosa siano dovute le mie insicurezze.
- Sei gay!! - Urla alzandosi di scatto.
- Oh! - Sobbalza per lo spavento la signorina di cui mi ero completamente scordato e che ora è a un passo dal nostro tavolino.
La nanetta che le è accanto, impaurita, si è attaccata come un koala alla sua gamba.
- Ella! Che bella sorpresa!! - Prorompe Hanna, abbracciandola.
La donna mora, più grande di noi, avrà una trentina d'anni ed è davvero magrissima, troppo direi, le ossa si intravedono da ogni dove. L'abitino leggero color panna, nella sua semplicità, la fa risultare quasi elegante.
- È una vita che non ci sentiamo! - Esclama la biondina esagitata, stringendole entrambe le mani.
Quella che, se non ho capito male, dovrebbe chiamarsi Ella, annuisce teneramente, proseguendo con le classiche domande di routine.
La bambina con i codini non mi perde di vista, curiosa, intanto che la mia amica non smette di parlare.
Mimo un ciao con le dita, cercando di rassicurarla, e lei si ripara al volo dietro quella che penso sia sua madre.
- Lui invece è Lucas è passato un po'...-
- Oh mio dio, quanto sei cresciuto! Quando ti ho conosciuto eri poco più di un bambino! -
Le rivolgo un cenno indefinito, un po' a disagio.
- Da quel che ricordo, però, all'epoca, non ti piacevano i ragazzi! Avevi una cotta per una signorina con cui siamo andati al mare! - Ammicca in segno d'intesa.
La demente alla sua sinistra, dopo essersi strozzata col milk-shake alla battuta, si sta colpendo il petto nel tentativo vano di non morire
- Io, non sono... e a me Alexis non... - Borbotto. Al diavolo! Sbuffo, scompigliandomi i capelli.
Mi stanno prendendo per il culo e non mi va di dar corda a una sconosciuta.
Riporto lo sguardo sulla tappetta intenta a fissare il gelato che ha iniziato a sciogliersi. Appena si accorge di me, dispettosa, mi fa una linguaccia con tanto di smorfia.
Le indico la coppa che ho davanti, invitandola a mangiarlo. Il visino le si illumina e subito si gira, ricercando l'approvazione della mamma.
- No, Lilly, è di Lucas! - La blocca quest'ultima, educata.
- Figurati, non lo voleva neanche! - Da il via libera la streghetta al mio posto.
Mi sento tirare per la manica e vedo la piccola peste allungare le braccia verso di me.
- Su! Lil su! - Mi ordina con tono imperativo.
Le donne fanno paura a qualunque età!
La sollevo delicatamente, temendo si possa rompere tra le mie mani. Si sistema usandomi come poltrona e scordandosi ogni timidezza l'avesse sfiorata poco prima.
- Lucas, hai per caso notizie di tuo fratello? È arrivato a Matamoros? - Chiede timorosa.
Lo sanno proprio tutti ciò che sta combinando Liam? Dovrei domandarle chi sia... Non vorrei risultare maleducato!
- No, è da domenica che è sparito nel nulla! Nemmeno si degna di farmi sapere se sia vivo. - Rispondo svogliato, nascondendo la preoccupazione e non distogliendo l'attenzione dalla testolina che dondola spensierata sotto il mio naso.
Ad ogni cucchiaiata un po' di brodaglia gocciola, finendomi in parte sulle scarpe.
Si può rimproverare un esserino tanto minuscolo?
- Oh mio Dio, non gli sarà successo qualcosa? Se così fosse, non potrei mai perdonarmelo! - Alla donna si spezza la voce.
Cosa c'entra lei?
- Gli avevo detto di non farlo! Gliel'ho detto mille volte! Non mi ha ascoltata! Perché non mi ha dato retta?!
- Calmati Ella non ti fa bene! - Tenta di rassicurarla Hanna afferrandole il braccio.
Ora ricordo! Ella stava con Niel, andava all'università; invece lui ed i suoi amici erano ancora al liceo.
È stata lei ad aver ritrovato la pietra di Lex sul sedile, quella volta, tornati da quella gita.
Fantastico, penso. Ecco la fidanzata dello spacciatore!
- Non serve agitarsi tanto. Se non gli sparano, tornerà! Alla fine deve solo fare il lavoro sporco per il tuo tipo! - Minimizzo con astio, incurante della bimba che ho in grembo.
- Lucas! - Prorompe la biondina, riprendendomi.
- No, ha ragione! Suo fratello sta rischiando la pelle. Niel è nei guai... Io... - Scoppia a piangere.
- Ella, basta! Finirai per sentirti male! Ben mi ha detto che se le tue condizioni si complicano non potrai fare l'intervento! -
Intervento?
- Io non lo voglio fare, voglio solo che tornino entrambi a casa! - Continua in lacrime la ragazza, talmente esile che sembra si stia per rompere.
- Mamma! Mamma! - Piange anche la puffa che resta appollaiata sulle mie gambe.
Rivolgo lo sguardo al cielo, pervaso dai sensi di colpa e iniziando a muovere su e giù il ginocchio per farla saltellare.
- Smettila di dire sciocchezze! Ben sta lavorando ogni sera e Liam sistemerà le cose! Avrete presto i soldi e potrai farti operare. Tu devi stare tranquilla! Non rovinare tutto! - La redarguisce, facendola sedere al suo posto.
Soldi per l'operazione?
Ho come l'impressione di aver tratto le conclusioni in modo affrettato, giusto per cambiare...
Non che il fatto che i soldi servissero a qualcosa di buono giustifichi lo spaccio, ma ho il sentore di aver infierito troppo e sulla persona sbagliata!
- Sicuramente Alexis ha sue notizie! Non c'è da preoccuparsi! Stava bene quando l'ho sentito. - Cerco di rimediare.
Lilly si solleva di scatto, obbligandomi a sorreggerla, e si volta grondante moccio. Un istante e me la ritrovo avvinghiata con le manine al mio collo, incurante di schiacciarmi le palle con le scarpine.
Automaticamente mi piego per il dolore, trattenendo le imprecazioni.
- Papà... Caa! - Non ho idea di cosa significhi esattamente. Le accarezzo la schiena nel tentativo di rassicurarla.
- Mi spiace davvero, Lucas! -
Non nego che questi tre giorni, in cui non ho avuto alcuna notizia, mi abbiano messo un po' d'ansia...
- Tornerà presto, vedrai! - Mi limito a dire, a corto di parole di conforto. A quanto pare mi mancano dei pezzi del quadro generale.
Merda, i soldi! Liam mi aveva detto di recuperarli dalla stanza e portaglieli!
- Già! Ne sono sicura anche io, Ella! - rincara Hanna.
- Scusate di nuovo! Forza, Lilly, andiamo! - Il mostriciattolo appiccicoso si stacca e afferra la mano della sua mamma, non tralasciando di stamparmi un grande bacio al pistacchio.
Ella china il capo in segno di ringraziamento e saluto.
- Ciao Zi!!! - Urla il piccolo demonietto, allontanandosi.
- Volevi fare lo stronzo e sei finito per farti chiamare Zio?! - Infierisce la biondina che, pur non c'entrando nulla, sembra più al corrente di me sulla vicenda di mio fratello.
- Potevi evitare di dire quelle cose! - Mi rimprovera dopo essersi riseduta al suo posto.
- Per quanto la motivazione possa essere valida, sia il suo tipo che Liam stanno facendo una cazzata! - Sentenzio secco.
- Ohhh, al diavolo, Lucas! Non fare il moralista! Sappiano tutti che è una stronzata.
Da ragazzini erano due cretini. Liam voleva pagarsi gli studi, Niel comprarsi l'officina. Hanno sbagliato, e qui le voci girano, però Ella senza un trapianto non ce la farà e Lilly resterà sola. Come farà, ora che suo padre è in carcere? Concordo che non sia giusto!
Tu, se fosse l'unico modo, non lo faresti per qualcuno a cui tieni? -
Immediatamente il viso di Alexis si materializza nella mia mente e il cuore si accartoccia.
Lo farei...
Donerei ogni cellula del mio corpo, pur di farla vivere un istante in più!
Non l'ho vista per cinque anni, ma la sola idea che lei possa non esistere mi terrorizza.
Fino a che punto può essere spaventato Niel, costretto in prigione, non potendo far nulla per la sua famiglia?
Lo capisco e capisco anche Liam... Ma...
È tutto fottutamente sbagliato, cazzo!
- Dai, smetti di usare i neuroni o consumerai quei pochi funzionanti che ti restano! Andiamo, oramai anche il mio frappè è imbevibile e si è fatto tardi!-
Spinge indietro la sedia e si abbassa la gonna di jeans sulle cosce.
Sorride, di nuovo, come sempre cancellando tutti i miei pensieri. E, d'un tratto, il sole torna a splendere.
- Non dicevi sul serio, vero? -
- Hm?! - si volta roteando sui talloni.
- Pensi che io sia gay... -
I suoi zigomi si sollevano, la bocca si arriccia, lo sguardo si fa furbo. Resta in silenzio e con tre passi più lunghi di quanto le possa essere comodo, mi arriva sotto al mento.
Lei alza il viso e io lo abbasso, curioso di sapere cosa le stia passando per la testa.
Si porta una ciocca bionda, sfuggita, dietro l'orecchio.
- Se non è così, allora... baciami! - Esclama, lasciandomi di stucco.
Non intravedo nessun bluff e ammetto che l'idea di baciarla non mi dispiace...
L'osservo titubante qualche attimo, nel tentativo di capire se anche questo sia un suo solito scherzo. Le poggio le mani in vita e la tiro a me.
Mi sfida a proseguire avvicinandosi di un paio di centimetri. Ci divide un soffio.
"Ok, ci sto!" Decido con me stesso.
Inclino il mento e prendo aria...
Deglutisco e qualcosa di soffice mi sfiora la punta del naso, portandomi a spalancare improvvisamente gli occhi che neppure mi ero accorto di aver chiuso.
Che diamine è?!
Ha strofinato il naso sul mio?!
Mi guarda divertita, e io non capisco cosa stia facendo?
Aggrotto le sopracciglia infastidito, in attesa di una spiegazione.
- Lucas, siamo in mezzo ad una strada! Se avessi aspettato ancora un po', qualcuno avrebbe preso la telecamera per girare un corto!
Vago con lo sguardo, individuando due anziani che ci stanno osservando e, poco più avanti, seduti su di un muretto, i ragazzi che ci avevano salutato prima.
Sono rimasti sempre lì?
- Non è che in verità volevi evitare di farti baciare davanti a quei due? - Sbotto, offeso, sentendomi in qualche modo rifiutato.
- Quindi... è vero che ti fai quelli della squadra di football?!
Di scatto, si allontana e mi fissa minacciosa. Mi pento subito di ciò che ho detto. Mi è scappato e, soprattutto, mi è uscita male!
A far incazzare Lex ci vuole poco, ma non volevo offendere lei, non se lo merita.
- Io... mi dis~
La sua mano raggiunge veloce lo scollo della mia maglietta e, con forza, mi trascina a sé.
Le sue labbra sbattono sulle mie.
Le pupille mi si dilatano, le spalle restano rigide; non faccio nulla. Non ricambio nemmeno quando avverto la sua bocca morbida dischiudersi.
Sento la sua lingua sfiorarmi leggera e rimango lì, immobile, da emerito coglione quale sono!
Preso in contropiede non so come gestire questa situazione! E sì, che nella mia mente, pochi secondi fa, l'avevo immaginato nei minimi dettagli.
Hanna mi allontana con una spinta prima che possa ordinare i pensieri; io arretro di qualche passo, instabile sulle mie stesse gambe, riservandole un'occhiata carica di rammarico.
La vedo stringere i pugni ed afferrarsi il labbro inferiore coi denti.
Sono un cretino senza palle, non ho mai avuto problemi in passato, mi sono fatto persino delle sconosciute a Portland, per non parlare della Allen.
- Cosa sarebbe quella faccia da orsetto gommoso, Lucas? Accusi me di non volerlo e poi stai lì, come uno spaventapasseri?! - Sembra allegra, ma non è la sua solita espressione.
- Io... non è che non volessi baciarti! È che... - Provo a giustificarmi, terrorizzato all'idea di perdere l'unica persona che possa assomigliare ad un'amica.
- Lucas, calmati! Non sono arrabbiata! - Sbuffa, rilassando rassegnata le spalle.
- Non ci sono rimasta male; fortunatamente, non sono presa da te! - espira, massaggiando la nuca, - Non fraintendere! Non mi sei indifferente, sei il primo che mi piaccia da tanto tempo. Se mai ti andasse, sarei felice di stare con te! - Fa una pausa.
- Ma ora ho ben chiaro che sei innamorato perso di Alexis! Per questo ho preferito darti la possibilità di tirarti indietro! Ti ho capito meglio di quanto tu creda!
Ascolto in silenzio, non provo nemmeno a contraddirla riguardo Lex, non si merita bugie.
- Davvero... stavo per farlo...
- Lucas... Se una ragazza ti piace, non esiti! Ci sono volte in cui preferisci gustarti il bacio, ma non il primo! Mai!
Il primo bacio dato non è studiato, non è pensato. Non lo vuoi assaporare, lo brami, lo pretendi!
Sarà comunque troppo poco, per quanto profondo. Lei sarà comunque troppo lontana, per quanto tu la stringa. E ti sentirai mancare l'aria, benché le strapperai il respiro.
La sua bocca sarà il punto d'incontro, ma sarà la tua anima, che congiuntasi finalmente alla sua, non vorrà lasciarla.
È quella sensazione di non averne mai abbastanza che ti spinge a toccarla, a spogliarla e a non desiderare altro che andare fino in fondo; perchè ti renderai conto che solo così potrai sentirla veramente tua...
La guardo sconvolto, travolto dall'emozione di cui erano cariche le parole che mi hanno appena investito.
Hanna appare felice, eppure ha gli occhi lucidi.
I piedi mi si muovono da soli, la stringo, con tutte le forze che mi restano.
Mi spiace così tanto e non so nemmeno esattamente per cosa. Probabilmente per il dolore che, per un istante, ho scorto in lei.
Dopo qualche secondo di silenzio, si stacca da me, sgattaiolando fuori dal mio abbraccio.
- Comunque, sì... sei sicuramente gay, per non aver approfittato di tutto questo! - Afferma, indicando sé stessa e ritornando la solita streghetta piena di gioia e voglia di vivere.
- Ovviamente! - Confermo grato, tentando di scacciare il peso che ancora mi opprime il petto.
- Forza, orsetto gommoso. Torniamo a casa!
- Non inizierai a chiamarmi in questo modo, vero?
- Oddio, diciamo che avevo capito tu interpretassi la parte di quello che che con le donne ci sa fare ma... il tuo bacio è stato persino sotto le aspettative! - Ridacchia e, sebbene mi stia sfottendo, le sono grato.
- Non ho dato il meglio! - Ribatto fiero, pur consapevole della figura di merda fatta.
- E io inizio ad avere paura di quale possa essere il tuo meglio!
- Ehi! Guarda che non sono poi tanto male, quelle con cui sono stato finora non hanno avuto di che lamentarsi!
- Quindi, c'è stata qualcuna? - Domanda, spensierata.
Io, colto in fallo, abbasso lo sguardo provando a non arrossire. Ci sono state, probabilmente non ci sarebbero dovute essere!
- Sono stato... o meglio, mi sono fatto qualche tipa... - svio, vagliando quale sia stata la relazione più lunga che io abbia avuto.
Una sonora pacca s'infrange sulla mia schiena. Mi sbilancio in avanti mentre mi supera correndo, per poi rallentare poco più in là.
- Forza lumaca, ci abbandoneremo ai ricordi un'altra volta. Ora, muoviti!
- Hanna... la mia vita, non è stata quella che tutti immaginano guardandomi da fuori.
- L'avevo capito, Lucas. Non devi sentirti obbligato a dirmi tutto. Chissà, magari anch'io un giorno vorrò raccontarti la storia, su come io sia finita a scoparmi l'intera squadra di football! - Scherza, come al solito, lasciandomi basito.
🖋 Spazio Autore
A
mmetto di essere un po' preoccupata!😅 Sono stata minacciata!😱
Più di uno di voi mi ha intimato di non far baciare questi due!!!🤣🤣🤣
Ammetto di averci pensato, ma ho deciso di rispettare la trama e di accettare eventuali insulti😁❤️❤️❤️
Che dire lo so Hanna non vi piace!🤕 lo capisco ma è una promessa che faccio a tutti voi, verso la fine la adorerete!✨️ Già vi sento a dire:" Nemmeno da morta!"😁 bhè...vedremo!
Ora vi state domandando, quand'è che tra Alexis e Lucas inizieranno ad esserci un po' di scintille? Preannuncio che nel prox ch. Non posso dire che "saranno scintille" ma saranno sicuramente uno spalmato sull'altra!
Mi spiace però... perchè si scaldi la temperatura dobbiamo partire! Saremo solo noi e loro due! Quindi aspettate ancora un po'!❤️🔥
Grazie come sempre per ogni stellina regalatami, per ogni commento che leggo sempre con affetto e con qualche risata e grazie a te che leggi in silenzio perchè preferisci così ma che comunque segui la mia storia!🙏
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